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CAPITOLO II TRADURRE IL FUMETTO

2.4 La finalità

Un altro aspetto che il traduttore deve tenere in considerazione, in particolare durante la traduzione di narrativa per l’infanzia, è la finalità del testo. La Letteratura per l’infanzia si associa nella maggior parte dei casi ad una funzione pedagogica; entrano in gioco, quindi, fattori etici e morali che coinvolgono l’accettabilità del testo nella cultura d’arrivo. In questo senso, come sopra affermato, tradurre testi provenienti da altre culture può voler dire avvicinare i bambini a mondi, abitudini e mentalità diverse, dando loro la possibilità di conoscere qualcosa che non sono abituati a vedere nella loro vita quotidiana. Come sostiene Klingberg (1978: 86), “one of the aims of translating children’s books must be to further the international outlook and the international understanding of the young readers”. I bambini, per natura, hanno la capacità di assorbire quanto più possibile dal mondo che li circonda e da tutto ciò con cui vengono a contatto, quindi la lettura può rappresentare un mezzo estremamente efficace per ampliare i loro orizzonti: “le storie agiscono nel profondo e vanno a collocarsi nel luogo dove i sogni e le fantasie del bambino forgiano la sua visione del mondo, la modificano, quando è necessario, la arricchiscono con la messa a fuoco di sempre maggiori dettagli” (Valentino Merletti, 2006: 108). Quando ci si appresta a tradurre un libro per bambini, bisogna dunque tenere a mente la grande possibilità che si offre loro: quella di attraversare i confini del proprio paese ed immergersi in mondi nuovi e sconosciuti. Secondo Mambrini, “la traduzione rimane un atto di comunicazione interculturale, e la letteratura tradotta dovrebbe essere un luogo di incontro e diffusione della multiculturalità e un’occasione di apertura all’altro” (2010: 250). Le scelte traduttive devono quindi soddisfare la comprensibilità da parte del bambino ma anche essere in grado di sorprenderlo con novità che lo spingano ad imparare.

Solo una strategia che tenga conto di una prospettiva interculturale di traduzione, improntata sulla tendenza a favorire l’internazionalismo dei testi destinati ai piccoli lettori, consente di contribuire alla diffusione e alla conoscenza di paesi, tradizioni e culture ‘altre’. (Bazzocchi, 2016: 179).

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La tendenza a mantenere elementi della lingua e della cultura originali in traduzione è stata definita “internazionalista”: si evita di adattare il testo alla cultura d’arrivo mantenendo, ove possibile, elementi come nomi, toponimi e riferimenti culturali (si pensi al mondo gastronomico o agli usi e costumi propri di un paese) rendendo la lettura un vero e proprio ponte tra culture. Tuttavia, ancora oggi, spesso si tende a adottare una strategia addomesticante per semplificare la comprensione da parte del lettore: si sostituiscono gli elementi propri della cultura di partenza con equivalenti nel testo d’arrivo. In questo modo, la comprensione del lettore è più immediata ma si perde la possibilità di aprire le porte di un nuovo mondo al lettore finale. Per quanto riguarda i fumetti, Scatasta osserva che “mentre le traduzioni di fumetti di ‘bassa fascia’ sono condizionate dal mercato e sono generalmente target-oriented, quelle di fumetti di ‘alta fascia’ sono più source-oriented” (2002: 7).

Comprensibilità e fruibilità del testo devono restare una priorità per i traduttori poiché essi hanno il compito di prendere delle scelte che possono cambiare del tutto l’esperienza di lettura del lettore, in particolare se si tratta di un bambino:

In generale, la letteratura per ragazzi sembrerebbe essere più target-oriented che

source-oriented; l’approccio privilegiato sembrerebbe essere quello etnocentrico,

orientato verso la cultura del lettore d’arrivo. In realtà, l’autentica sfida è quella di far viaggiare, non il testo, ma il lettore e la sua lingua nel paese di origine. Il problema dell’adattamento e del cambiamento diventa problematico, quando sconfina in un atteggiamento di censura e chiusura nei confronti della diversità dell’originale rispetto alla cultura di arrivo. (Mambrini, 2010: 250)

Adattare il testo è spesso necessario affinché la lettura sia scorrevole e piacevole, ma un grado di adattamento troppo elevato priverebbe la traduzione di quella che è la sua funzione principale, ossia avvicinare mondi lontani e aprire gli orizzonti sul diverso, sull’altro. Il traduttore è quindi costretto a compiere scelte ardue quando si trova di fronte a riferimenti culturali che potrebbero essere oscuri per la comprensione del suo lettore e nel tentativo di scegliere se adattare o meno il testo, e sarà “sempre in bilico tra la necessità di chiarire qualcosa che potrebbe risultare incomprensibile e l’opportunità, forse unica, di allargare gli orizzonti di chi legge, favorendo, così, l’incontro con il ‘diverso’” (Bazzocchi, 2016: 168).

Mambrini ne fa una sintesi perfetta: “Se la traduzione ‘funziona come testo’, il lettore deve dimenticare di stare leggendo una traduzione, ma allo stesso tempo deve essere consapevole dell’alterità, dell’estraneità dell’opera” (2010: 247). Un bambino che si trova di fronte a

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qualcosa di sconosciuto, infatti, sarà ben disposto a scoprire e trovare delle risposte grazie proprio alla curiosità che è tipica della sua età. Come afferma l’autrice “non va sottovalutata la curiosità del ragazzo e del bambino: lasciare zone d’ombra o misteriose, qualcosa di ‘strano’ o insolito, è a volte uno stimolo per il ragazzo, il quale dovrà cercare da sé una risposta, e coltivare la propria immaginazione” (ibid.: 250).

Come accade nella traduzione per l’infanzia, tradurre fumetti destinati a piccoli lettori è quindi un compito complicato che richiede molte attenzioni e conoscenze: la natura iconico-verbale della lingua dei fumetti obbliga il traduttore ad acquisire nuove competenze, lo pone costantemente di fronte a una serie di ostacoli e condiziona le sue scelte. Inoltre, il traduttore è chiamato a operare come mediatore culturale, capace di far viaggiare il suo destinatario in modi a lui sconosciuti, ampliandone gli orizzonti, favorendo la sua crescita. A questo proposito, nella mia esperienza di traduzione del fumetto che analizzerò in seguito, sono state varie le occasioni in cui ho deciso di mantenere elementi della cultura d’origine nel testo d’arrivo in modo da offrire al lettore la possibilità di conoscere nuovi usi e abitudini legati, ad esempio, al mondo gastronomico o alla mitologia e alle festività tradizionali in Cina.

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