3. Gli interventi realizzati dal sistema camerale regionale
3.5 Finanza e credito alle imprese
3.5.1 Attività a sostegno del credito
Il sistema camerale regionale riveste un ruolo di primaria importanza nel facilitare l’intermediazione tra il sistema produttivo e il sistema finanziario, al fine di agevolare l’accesso al credito per le imprese del territorio di competenza. L’impegno più rilevante delle Camere di commercio si focalizza sul rafforzamento e sulla promozione del sistema dei Consorzi Fidi soprattutto attraverso interventi finanziari (grafico 9), di cui si parlerà più diffusamente nel prossimo paragrafo. Le Camere inoltre stipulano accordi e convenzioni con gli istituti bancari a benefico delle imprese, offrono sostegno al micorcredito, si mobilitano per le attività finalizzate allo smobilizzo dei crediti delle Pubbliche Amministrazioni, forniscono servizi informativi e consulenza in materia di credito e realizzano eventi formativi, seminari e pubblicazioni per diffondere i dati relativi al settore creditizio.
Grafico 9 -Attività prevalentemente svolte nell'ambito della finanza e del credito dalle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna - 2013
Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2014
56 Nel 2013 i contributi finanziari alle imprese erogati dalle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna, ad esclusione di quelli dati a sostegno dei consorzi fidi e sotto forma di incentivi specifici (rientrano ad esempio in questa categoria i contributi stanziati o erogati per l'abbattimento tassi a fronte di convenzioni con istituti bancari, senza il tramite dei confidi), ammontavano a 1.328.917,62 Euro.I tre settori che hanno maggiormente usufruito dei contributi erogati sono stati nell’ordine l’artigianato, il commercio, le attività intersettoriali (tabella 17).
Tabella 17 – Contributi finanziari erogati alle imprese per facilitarne l'accesso al credito (esclusi il sostegno ai confidi e i contributi erogati a titolo di incentivo per specifiche attività)
Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2014
Nell’anno di riferimento risultano beneficiarie dei contributi camerali in questione 609 imprese, di cui quelle dell’artigianato risultano essere il gruppo maggiormente consistente.
3.5.2 Consorzi fidi
Il sostegno al sistema dei Confidi costituisce da decenni la linea d’azione prioritaria del sistema camerale per supportare le esigenze di credito delle imprese di tutti i settori. In collaborazione con le associazioni imprenditoriali e con gli altri enti pubblici, il sistema camerale ha sostenuto la nascita e la diffusione dei Confidi provinciali e regionali che oggi rappresentano una realtà fortemente radicata nel territorio emiliano-romagnolo. Il sistema camerale ha potenziato nel corso degli anni (e in particolare a partire della crisi finanziaria internazionale del 2008) la contribuzione al fondo rischi dei confidi e per la riduzione del costo degli interessi. Negli ultimi tempi, e in particolare dal 2010, a seguito dell’adozione del D.
Lgs. 13 agosto 2010, n. 141 e dei successivi decreti modificativi, si è assistito a profonde trasformazioni. Con la Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di Stabilità 2014) il legislatore ha voluto ulteriormente ribadire da un lato la volontà di rafforzare i confidi sotto il profilo patrimoniale, anche alla luce del progressivo deterioramento del portafoglio crediti, dall’altro l’impulso verso processi di aggregazione tra confidi, in linea con l’evoluzione intrapresa negli ultimi anni e improntata a una razionalizzazione dei soggetti operanti sul mercato. Il sistema camerale ha continuato a sostenere il sistema dei Confidi favorendo i processi evolutivi di fusione ed aggregazione in cui sono stati coinvolti molti consorzi fidi operanti a livello provinciale e sostenendo la trasformazione dei Confidi in veri e propri intermediari finanziari vigilati (ex art.107 del Testo Unico Bancario) in grado di fornire garanzie compatibili con quelle richieste dagli accordi di Basilea II e III.
Le Camere hanno inteso intervenire anche nel 2013 – così come negli anni precedenti del resto – con l’obiettivo di alleggerire le tensioni finanziarie che gravano sulle nostre imprese attraverso lo strumento della garanzia del credito bancario. La crisi continua a incidere sulle richieste di credito alle banche e i numeri delle attività lo dimostrano; inoltre è aumentata la difficoltà dei confidi a sostenere il peso delle
57 crescenti sofferenze. A ciò si aggiunga il fatto che i parametri di patrimonializzazione richiesti dalla normativa e i nuovi criteri di contabilizzazione delle perdite hanno condotto a una situazione di crescente tensione patrimoniale per i confidi, i quali, pur avendo risentito di un quadro generale di crescente difficoltà, continuano a rivestire un ruolo sempre più essenziale nel favorire l’accesso al credito alle piccole e medie imprese. Di conseguenza le Camere di commercio, talvolta in collaborazione con la Regione o con altri soggetti istituzionali, sono dovute intervenire con più vigore a sostegno della patrimonializzazione complessiva e dell’operatività dei confidi del territorio, per tutelare e dare continuità all’azione calmierante che essi hanno svolto e svolgono rispetto alla stretta creditizia che si registra sul mercato. Nei 5 anni della crisi (2009-2013), il sistema camerale dell’Emilia-Romagna ha stanziato poco meno di 72 milioni di euro per i confidi di cui 22,5 milioni per fondo rischi e patrimonializzazione (di cui 9,4 milioni nel 2013) e 49,5 milioni per abbattimento tassi (di cui 8,6 milioni nel 2013).
Grafico 10 - Ripartizione annuale dei fondi stanziati dal sistema camerale dell’Emilia-Romagna per la patrimonializzazione o il consolidamento dei fondi rischi dei confidi (valori in euro)
Fonte: “Il sistema dei confidi e le iniziative delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna per il sostegno finanziario delle imprese”, a cura dell’Ufficio studi del Consorzio camerale per il credito e la finanza
Grafico 11 - Ripartizione annuale dei fondi stanziati dal sistema camerale dell’Emilia-Romagna, nel periodo 2009-2013, per l’abbattimento dei tassi di interesse a favore delle imprese (valori in euro)
Fonte: “Il sistema dei confidi e le iniziative delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna per il sostegno finanziario delle imprese”, a cura dell’Ufficio studi del Consorzio camerale per il credito e la finanza
A integrazione e supporto di queste iniziative, cinque Camere di commercio hanno attivato una serie di interventi finalizzati a diffondere la conoscenza dei confidi e dei loro servizi presso le imprese del territorio.
Tra le principali azioni messe in campo, vanno ricordati gli sportelli informativi, i seminari e la documentazione appositamente predisposta per gli imprenditori, mentre le rimanenti quattro Camere si sono affidate ad azioni di sistema raccordate a livello regionale.
58 L'operatività in questo settore è oggi anche merito anche della sottoscrizione dell'accordo anticrisi con la regione Emilia Romagna e della prosecuzione di varie forme agevolative previste dalle Camere di Commercio e da altri enti a favore di settori come industria, servizi, commercio, turismo e cooperazione. E’
questo il caso del “Patto regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, promosso come si è detto al paragrafo 2.2 dalla Regione e sottoscritto tra gli altri anche Unioncamere Emilia-Romagna. Tale accordo sottolinea infatti che “l’avvitamento della crisi finanziaria dei debiti sovrani e delle banche europee sta ricreando un serio rischio di credito per le imprese”, che “la Regione, gli enti locali e le parti sociali si impegnano a sostenere i consorzi di garanzia, anche con il concorso delle Camere di commercio” e che “i consorzi operanti sul territorio regionale devono razionalizzarsi e unirsi per realizzare economie di scala e una adeguata solidità patrimoniale”. Tenendo conto della prospettiva tracciata dal Patto regionale ora richiamato, e del fatto che Unioncamere nazionale ed Assoconfidi hanno sottoscritto a livello nazionale un “Documento congiunto sulle politiche per l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese”, è stato attivato in Emilia-Romagna presso l’Unione regionale un tavolo di lavoro a carattere operativo tra il sistema camerale e quattro Confidi iscritti all’elenco ex art. 107 del T.U.B (Fidindustria, Cofiter, Cooperfidi Italia, Unifidi), per le sinergie e i processi di razionalizzazione in corso.
Va ricordato come nel 2012 le Camere di Commercio delle province che hanno subito danni a causa del sisma del 20 maggio si siano immediatamente mobilitate, grazie anche alla fattiva collaborazione con i consorzi fidi. Le iniziative per la ricostruzione, a valere sui fondi gestiti dalle quattro Camere di commercio delle aree colpite dagli eventi sismici e il coordinamento di Unioncamere Emilia-Romagna, sulla base degli interventi di solidarietà decisi dall'Unioncamere nazionale, sono state prioritariamente destinate a coprire il reperimento delle risorse finanziarie per le esigenze immediate (fino a 24 mesi) di ripartenza delle imprese colpite dal terremoto.
La prima tipologia di interventi ha consentito alle imprese colpite dal sisma l'ulteriore sospensione o l'allungamento dei finanziamenti in essere in base alle modalità, condizioni e tempistiche del prestito originario, nonostante il peggioramento intervenuto nella congiuntura economica. Con la seconda tipologia sono stati assicurati finanziamenti a 24 mesi per coprire le esigenze di prima necessità per riavviare l'attività delle imprese, inclusi gli interventi sul magazzino e quelli immediati di messa in sicurezza delle strutture, ai fini dell'acquisizione della certificazione provvisoria di agibilità sismica.
Nell'orientare le azioni, il sistema camerale dell'Emilia-Romagna ha adottato un criterio di complementarietà e integrazione rispetto alle direttrici dell’impegno comune promosso dalla Regione e sottoscritto il 14 giugno 2012, citato al paragrafo 2.2., che coinvolge il sistema camerale e che prevede uno sforzo comune tra Regione, banche, consorzi fidi per garantire linee di finanziamento a medio lungo termine (di durata compresa fra i 5 e 15 anni) finalizzate a consentire, a tassi contenuti, interventi strutturali di ricostruzione per le attività produttive e per la piena funzionalità degli immobili e delle attrezzature delle imprese, in attuazione di quanto previsto dal d.l. 74/2012 sull'emergenza terremoto.