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Perchèturbarmi l'anima,

O

<1'oro e d' onorbrame, Se delmioviverÀtropo Presso è a troncar lo stame;

Egiàpermeaipiega SulremoilKocchicrbrun Colà,dondesiniega Chepiiiritornialcun ? Queste, che ancor ne avanzano

Orefugaci emeste ,

Bellene renda e amabili Lalibertarie agreste.

QuiCererenemanda Lebiade, e Baccoilvin;

Quidi fior s'inghirlanda BellaInnocenzailcrin. So, che felice stimasi

Ilpossessord'un' arca, ChePlutoabbia propizio Di gran tesoro corca;

Ma

soancor, che al potente Palpita oppressoilcor Sotto lamansovente Del gelato timor.

Quest'Odejuscrittaverso il i;f>8.

i78

LA

VITA RUSTICA Me, nonnato a percotere

Ledure illustri porte, Nudoaccorrà,malibero, IIregnode la morte.

No,ricchezza,uèonore Confrodeo cori viltà Ilsecolvenditore Mercarnon mivedrà.« Colli beati e placidi,

Cbeilvago Eupìli() mio Cingetecondolcissimo Insensibilpendio, Dalbelrapirmi sento Chenatura vi di è; Edesulecontento

A

voi rivolgoilpiè.

Giàla quiete, a gliuomini Sìsconosciuta,inseno Dele vostr"ombreapprestami Caro albergo sereno; Elecure e gli affanni Quindilunge volar Scorgo, e gireitiranni Superbiadagitar.

Invancon cerchio orribile, Quasicampodi biade, Ilor palagi attorniano Temutelancee spade;

(i)NomedatodaPlinio aunlago crede etsere quello di Pvsijko.

LA VITA RUSTICA Perà ch'entro al lor petto Penetraaou dime a Iltrepido sospetto, Armatodi velen

.

Qualporteranno invidia A me,che di fior cinto ,

Tralafamiglia rustica, Anessun giogo avvinto, Comesolea in Anfriso Febopastor,vivrò;

Esempre conunviso Lacetra sonerò! Nonfila d'oro nobili

,

D'illustrefabbro cura, Io scoterò,masemplici ,

Ecare a la natura .

Quelle abbiailvate, esperto Neil' adulazion;

Chèlavirtude eilmerlo Daranlegge almio auon .

Inni dal petto supplice Alzerò spesso aicieli; Sìche lontan si volgano Iturbini crudeli;

£ danoi lungoavvampi L'aspro sdegno guerrier ,

Nécicalpestiicampi L'inimico destrie r

.

Eperchè ainumiilfulmine DÌmanpiù facilcada, Pingerò lor la misera Sassonicacontrada,

180

LA

VITA RUSTICA Chevide arse sue spiche Inun momentosol

,

£

girmille fatiche Col tetrofumoavoi (i).

£te,vìllan sollecito, Chepernuov'ormeiltralcio Saprai guidar, frenandolo Col pieghevole salcio;

Ete,che steril parte Del tuo terrai, di più Renderfaraicon arte Cheignota alpadre fur Teco'miei carmi aiposteri

Farò passar felice; Dite parlar più secoli S'udirà la pendice;

Esotto l'altepiante Vedransi a riverir Lei]u e te ossacompiante I posteri venir, Tale.«t-niepurconcedasi

Chiuder,campibeati, Nelvostroalmoricovera I giorni fortunati.

Ahquella è vera fama-P'uom,che lasciarpuòqui Lungaancor di sèbrama Dopol'ultimo di!

(i) Si accennano te infelici vicende delia Sus-loaia netnovembredel tj58

.

LA

SALUBRITÀ-a>

a

il

w>

&.

a a ir

Oh

beato terreno Delvago Eupilimio, Ecco al fin nel tuo seno M'accogli; e del natio Aeremicircondi, E-ilpettoavido inondi! Già nelpolmoncapace

Urta aè etesso,e scende Quest'etere vivace, Chegliegri spirtiaccende,

E

leforzerintégra, El'animo rallegra;

Pero ch'Austro scortese Quisuoivapornonmena; Eguardailbel paese Alta dimontischiena ,

Cui sormontarnonvale Boreacon rigid'ale.

N

Quest'Odefucomposta circa

U

i;5fj.

iS

LA

SALUBRITÀ' DELL'ARIA Nèqui giaccio» paludi

,

Cheda loimpuroletto Mandinoaicapi ignudi Nuvoldimorbiinfetto;

Eilmeriggioa'bei colli Asciugaidorsimolli

.

Pera colui, cheprimo Aletriste, oziose Acque,e al fetido limo La mìacittade espose;

Eper lucroebbea vile Lasalutecivile.

Certo colui del fiume Di Stige ora s'impaccia Tra1'orribìlbitume;

Ondealzando la faccia, Bestemmiailfango e l'acque Cheradunar gli piacque

.

Miradipinti in viso Di mortali pallori Entro almalnato riso I languenti cultori;

Etrema, o cittadino, Chea teilsoffrivicino.

Io de' miei colliameni Ne!belclima innocente Passeròidi sereni Trala beatagente, Chedi fatiche onusta ,

Evegeta e robusta.

LA SALUBRITÀ' DELL'ARIA Quicon lamente sgombra

,

Dipure linfe asterso ,

Sottoadunafrese'ombra Celebrerò col verso Ivillan vispi e sciolti, Sparsi perliricolti;

Eimembri,notimaistanchi Dietro al crescentepanej Eibaldanzosi fianchi Delearditevillane; Eilbel voltogiocondo Frailbrunoeilrubicondo; Dicendo:Ohfortunate

Genti, che in dolci tempre Quest'aura respirate.

Rotta epurgatasempre Daventi fuggitivi, Eda limpidi rivi!

Benlargaancornatura Fua la cittàsuperba Di cielo e d'arìa pura;

Ma

chiibeidoni or serba Fraillussoe l'avarizia, Ela stolta pigrizia?

Ahi!nonbastòche intorno Putridi stagni avesse;

Anzi a turbarneilgiorno Sotto a lemuraatesse Trassegliscelerati Bivi a marcir tuiprati:

i84

LA

SALUBRITÀ'DELL* ARIA Ela cornutisalute.

Sagrificossi al pasto D'ambiziosemute, Chepoiconcrudo fasto Calchin per l'ampie strade Ilpopoloche cade.

Avoiiltimo eitcroco, Elamentaselvaggia L'aereper ogni loco De' variatomi irraggia ,

Checon soavi e cari Sensipungonle nari .

Ma

alpiè de' gran palagi Làilfimo altofermenta; Edi salimalvagi Ammorbal'arialenta Chea sbagnarsirimase Tralesublimi case

.

Quiviilariplebei Dalespregiate crete JD'umorfractdie rei Yersanfontiindiscrete

,

Ondeilvapor s'aggira, Ecol fiatos'inspira

.

Spentianimai,ridotti Per le frequenti vie, Deglialiti corrotti Empion Vestivodie: Spettacolodeforme Delcittadin su l'orine (ij! (i)Laprecedente,quetta e la seconda strofa

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LA

SALUBRITÀ' DELL' ARIA i85 Nèapenacaddeilsole,

Checaganti latrine Conspalancate gole Lustrali ogni confine Delacittà,che (lesta Bevel'auramolesta.

Gridanleleggi,è vero; E Temibieco guata:

Ma

soldi sè pensiero Hal'inerziaprivata.. Stolto!Emirarnonvuoi Ne'comundanniituoi? Ma dove,ahi!corro evàgo Lontanoda le belle Colline, e dal bel lago Eda le villanelle,

A

cui il vivo e schietto Aereondeggiar failpetto ? Vaper negletta via

Ognorl'utilcercando Lacalda fantasia, Chesol feliceèquando L'utile unirpuòalvanto Dilusinghevolcanto.

alludonoa certe

jum

costumanze eh' erano in Mi-lanoquando fuscritta lapresenteOde,eche fu-ronoposcia corrette.

l8G

V enerabile Impostura ,

Ioneltempioalmo,a te sacro Votenton per l'aria oscura;

E

altuo santo simulacro, Cui gran folla urta di gente, Giàmiprostroutnilemente .

Tudegliuominimaestra Sola sei.Qualor tn detti Nelacomodapalestra Idolcissimi precetti, Tuildiscorsovolgiamico Almonarca edalmendico.

L'unper via piagato reggi;

Efai sìche in gridi strani Suamiseria giganteggi;

Ondepoinoncultipani Alui frutti lasemenza DelaDebileeloquenza .

Tndell'altro a lato al trono ConlaIperboletiposi

,

Efraiturbini c frailtuono De'gran titoli fastosi, Levergogne a lui celate Delanudaumanitate ( i)Quesi'Odefurecitalain unii pubblica nanzadegliAccademiciTr.JsroRXATi circa il

LA

IMPOSTURA Già conNumain sulTarpco

Désti alTeLroiritisanti ,

Onde1"àugure potco Co' suoi voli e co' suoi canti Soggiogai' le alterementi, Domatrici de le genti

.

Del Macedonea tepiacque Fareundio,dinanzi.1cui PaventandoVorbe tacque:

E

nell'Asiaidoni tui Furche l'Arabo Profeta Sollevare asigranmeta. Ave,Dea.Tu comeil sole-Giri, e scaldi l'universo.

Tesuonumeonora e cole Oggiilpopolo diverso:

EFortuna, a te devota, Diede a volger la sua rota.

I suoi drittiilmerto cede

A

latua divinitadc, Evirtù lasuamercede. Or,setanta potestadc Hai quagiù,coltuo favore Chè nonfaipurmeimpostore?

Mentepronta, e ognor ferace D'opportuneutili fole Haveiltuodegnoseguace, Hapieghevoli parole;

Ma

tenace, e, quasimonte, Incrollabile la fronte

.

i88 Là IMPOSTURA Sopra tutto einonoblia

,

Chesifermoiltuo colosso Nel gran tempiononstaria, Se, qual base,ognor col dosso Nonreggessegliilcostante Verisimile le piante

.

Conquest' arteCluvTeno ,

Chealbel sesso ora èilpiù caro Fraiseguaci diGaleno, Si fa riccoesifachiaro;

Ed amarfa, tanto eivale, Alebelleegreillormale .

MaCluvien dalmiodestino D'inut;irnonm'èconcesso.

Dell'ipocritaCrispino Vo'seguir l'ormedapresso.

Tu miguida, oDeacortese ,

Perl'incognito paese .

Dituamantuilcolloalquanto Sulmane' omeromipremi:

Tu unastillaognor di pianto Da mieluciarìdespremi;

E

mifacciacastoombrello Soprailvisoampiocappello

.

Qualriaallor siintatto giglio.

Ch'iononmacchi e ch'iononsfrondi Daleforchee dall'esiglio Sempresalvo?

A

mefecondi Di quaut'oro fìen gli strilli De' clienti e de' pupilli!

LA

IMPOSTURA Maqual arde amabillume?

Ah!tiveggio ancor lontano, Verità,miosolonume.

Chem'accenni con lamano;

Em'inviti al latte schietto Ch'ognor bevvi al tuo bel petto.

Dehperdona! Errai, seguendo Troppoilfervido pensiere

.

Ituoi rai,delmostro orrendo Scopron or le zanne fiere

.

Tupersempre a luimitogli ,

E me nudo nudaaccogli .

igo

L'INNESTO DIE

Hi

V&#iff®&<D*

0

Genovese(1), ove ne vai?Qualraggio Brilladispemesu leaudaciantenne ? Nontemi,ohimè!lepenne

,

Nonanco esperte, degl'ignoti Tenti?

Qualtiaffidacoraggio All' intentato piano Deloimmensooceano?

Senti le beffe dell'Europa; senti ,

Comederideituoi sperati eventi ,

Ma

tuilvulgo dispregia. Erra chi dice Chenatura ponesseall'uomconfine Divasteacquemarine

,

Se gli die'mente,ondelorfrenoimpone;

Edall'altapendice Inaegnògliaguidare I grantronchi sulmare, Einpoderoso canape raccorrei I venti,ondesull'acque ardito scorre.

* Al dottorGiammariaBieettide'Baitinoni ,

ilanalefu unade'primi inLombardiaa stendere O.isERrjzwxi svili/ InnestodìLVm0qlq\e lefece stampare inMilanonel 1765. Quest'Odeera posta infronte alle Osservazionimedesima.

(1) CristoforoColombo.

L'INNESTODEL

V

AIUOLO Cosi1'eroe nocchierpensa,ed abbatte I paventatid'Ercole pilastri;

Saluta novèlli astri ,

E

dinuovetempeste odeilruggito.

Veggonlestupefatte Genti dell'orbe ascoso Lostranierportentoso .

EÌriedejemostraìsuoi tesori ardito All'Europa,cheilbeffaancor sul lito. Più dell' oro,Bicetli ,alI'uomoè cara

Questa del viver suo lunga, speranza;

Più dell'oro possanza Sopraglianimiumaniha la bellezza.

£pur la turba ignara Or condannailcimento, Orresisteall'evento Di chi'1doppio tesor le reca; e sprezza Inovimondial priscomondoavvezza.

Comebiada orgogliosa incampoestivo, Cresce di santi abbracciamentiilfrutto. Ringiovanisce tutto Neil'aspetto de'figli ilcaro padre;

£dentro al cor giulivo, Contemplandolaspeme Delesne ore estreme, Già cultori apparecchia,artieriesquadre Alapatria, d'eroi famosamadre.

Crescete,o pargoletti:undì sarete ,

Tuforteappoggio de le patriemura;

Etu, soave cura.

iga L'INNESTODEL VAIUOLO Elusinghe voi esca aicasti cori

.

Ma,oh dio!qual falcemiete Delaridentemesse Lesìdolci promesse?

O

quai d'atroce grandine furori Nesfregianoilbelverde eiprimi fiori ? Fra le teneremembraorribil siede

Tacitoseme; e d'improvvisoildesta Unafuria funesta, Dela stirpe de gliuominiflagello

.

Urta al di dentro, e Sede Conlievito mortale; Elamacchinafrale

0

altutto abbatte, o le rapisceilbello.

Quasi a statua d' eroe rivai scarpello .

Tutti la furia indomita vorace, Tuttiunavolta assaleaipiù verd' anni; Ele strida, e gli affanni Daituguriconducea'regj tetti;

Econ lamanrapace Neletombe condensa Proled'uominiimmensa.

Sfugge taluno, è vero, aiguardi infetti ,

Ma

palpitando peggior fato aspetti .

Ohmiseri!che vai di medie' arte Nèstudi oprar,nè farmachi, nèmani? Tuttiisudor sonvani Quandoilmorbo nemicoè su la porta; Evigor glicomparto Delasorpresasalma

L'INNESTODEL

VAIUOLO

i«j3 La nonperfettacalma Olidebil arte,olimalsecura scòrta

,

Cheilmaleattendi, e no'1previeni accorta!

Già nonl'attende in Orienteilfolto Popol, che noichiamiàmbarbaro e nule;

Ma

sagacedelude Il fiero inevitabiledemóne. Poi cheilbuon punto hacolto Ondeilmostro conquida, Coraggioso lo sfida; Elo astrignead usar ne la tenzone L'armiche ottuse tra lemanglipone. Del regnante velen spontaneo elegge

Quelch'èmentristo;emacolar ne suole La ben amataprole, Che nonpiù recidiva in salvo torna. Peròd'umanogregge VaPechino copertoi Edifemmineomorto TesoreggiailCircasso, eichiostriadorna OvelaDeadiCipri orba soggiorna.

O

Hontegù(i),qual peregrina nave ,

Barbare terre misurando e metri, Edipopoli vari Diseppellendo antiqui regni e vasti, Eanoitornando grave

Lady MariaJfortley Montatila,la pi i-ma,che di Turchia portò inlngkilieirailmetodo cVuso dell'Innesto del l'aiuolo.

igi L'INNESTODEL

VAIUOLO

Distranagemmae d'auro

,

Porto aigran tesauro Chea pareggiare,nonche a vincer basti Quelche tu dall' Bussino a noi recasti ? Risel'Anglia, laFrancia,Italia rise

Alrammentardel favolosoInnesto;

Eilgiudiziomolesto Delafalsaragione incontro alzosse.

In vanl'effetto arrise Aleimprese tentate;

Chela falsapiotate Controalsuobene, e contro al ver ai mosse, Edilamentofemminile armosse

.

Benfur preste a raccor gl'infausti doni Che,attraversando l'oceano aprico, Lorcondusse Americo;

E ad ambe manlitrangugialapronte.

Dilaceratitroni Gliavanzi sanguinosi, Eifruttivelenosi Strinscrgioiendo; e da lo stesso fonte Delavita succhiar spasimi ed onte. Taldel follemortai, tale è la sorte:

Contra ragione or di natura abusa;

Ordiragionmalusa Contra natura, cheisuoidongli porge.

Questa a schifar lamorte Insegnòmadre amante A unpopolo ignorante; Eilpopol colto ,chc tropp'alto scorge, Contro»iconsigli di talmadreinsorge.

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L

INNESTO

DEL VAIUOLO

i<)5 Sempreilnovo,eh'è grande,apparmenzogna ,

MioBicetti,alvolgardebileingegno: Ma- imperturbatoilregno De* raggi dietro all' utile s'ostina

.

Minaccia,aivergogna No'1frena,no 1rimove;

Proveaccumulaaprove; Del popolare error l'idol rovina

,

Elasalute aiposteridestina.

Cosil'Angli a,laFrancia,Italiavide Drappeldi saggicontro alvulgo armarte

.

Lorzelo indomit'arse, Edipopolo inpopoloa'accese

.

Contro all'armi omicide Nonpiùdebole enudo,

Ma

sotto a certoscudo Iltenerogarzon cauto discese, Eilfatoinesorabile sorprese.

Tusull'orme di quelli ardito corri ,

Tu pur,Bicetlije di combatter tenta Lapietà violenta, Chea leInsubrichemadriilcore implica

.

L*umanitàsoccorri; Spregia l'ingiusto soglio, Oves'armali d'orgoglio Latnperstizlon,delvernemica

,

El'ostinata, folle scola antica.

Quantapartemaggior d'almi nipoti Coltiverà nostri felicicampi! E quantafiacheavvampi D' industria in pace o di coraggio in guerra!

i96 L'INNESTO DEL

VAIUOLO

Quantaisoavi moti Propagherà A'amore ,

Edesteràillanguore Del pigroImene,che infecondo or erra Contro all'util coraun di terra in terra!

Legiovinette con lemandi rosa Idaliomirto coglierannoungiorno:

All'alta quercia intorno I giovinetti fronde coglieranno;

Ea la tuachiomaannosa, Cui per doppio decoro Giàcirconda l'alloro, Intrecccran ghirlande, e canteranno».

Questi amorte netolse,o a lungodanno:

Taleilnobile plettro infra le dita Miprofeteggiaarmonioso e dolce;

Nobit plettro, chemolce IIduro saaso dell'umanamente;

Eda lunge lo invita Conlusinghevolsuono Versoilver, versoilbuono;

Nè maicon laudebestemmiònocentc

O

ilfalso introno, o la viltà potente.

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