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FIUME CHIESE E FIUME MINCIO, PORTATE A CONFRONTO

“RECETTORE” PER I REFLUI DEI COMUNI GARDESANI?

4.3 FIUME CHIESE E FIUME MINCIO, PORTATE A CONFRONTO

La certezza dei dati relativi alle portate dei due principali fiumi ipotizzati come corpi recettori (fiume Chiese e fiume Mincio, escludendo per ora come corpo recettore il lago di Garda), che sono usati per i vari calcoli relativi al potere “diluente” dei due fiumi è estremamente importante e riveste un ruolo di assoluta priorità

Per il fiume Mincio, che ha una lunghezza di 75 km circa, la portata è determinabile con assoluta precisione in quanto è regolata dal bacino del lago di Garda ed è costantemente monitorata. Essendo il depuratore di Peschiera del Garda nelle immediate vicinanze dello sbocco nel fiume Mincio dal lago di Garda, la portata del fiume è nota con certezza giornaliera come si evince dal grafico sottostante (figura 1) ricavato dal seguente sito

http://www.girovaghi.it/METEO/livelli_idrometrici_lago_garda_mincio.php

tale assunzione viene anche confermata all’interno dello studio di Acque Bresciane – analisi siti alternativi – pag. 51

Va sottolineato che, per il fiume Mincio, sono stati utilizzati i dati medi annui, e non le misurazioni istantanee, poiché i valori dei macrodescrittori a Peschiera sono molto stabili durante l’anno, in quanto le acque fluenti nella sezioni di monitoraggio sono quelle in uscita dal lago di Garda.

Inoltre evidenziamo che il livello del lago (altezza idrometrica) il 12 giugno alle ore 17.30 era pari 133,20 cm, dato molto importate.

ASPETTI AMBIENTALI LEGATI AL PROGETTO DI FATTIBILITA’ TECNICO ECONOMICA PER LA COLLETTAZIONE DELLA SPONDA BRESCIANA DEL LAGO DI GARDA

Figura 1 – dati relativi al lago di Garda e al fiume Mincio

Il fiume Chiese presenta caratteristiche molto diverse da quelle del fiume Mincio in quanto è molto più lungo, 160 km contro 75 km, e quindi presenta lungo il suo corso caratteristiche molto diversi, ai quali accenneremo in seguito. Ci soffermeremo ora sulla determinazione della sua portata nei punti in cui si vorrebbero realizzare i due depuratori a servizio del collettore del Garda.

Prendendo spunto dallo studio di fattibilità tecnico economica agli atti – analisi siti alternativi – pag. 51 si può evincere quanto segue.

E’ importante sottolineare che, come riferito dai responsabili ARPA e del Consorzio del fiume Chiese, spesso, durante i mesi estivi, la portata del Chiese a Montichiari è trascurabile, anche se la portata media estiva può risultare significativa: infatti, nel tratto di alveo compreso tra Ponte San Marco (ultima derivazione prima di Montichiari dove viene rilasciata una portata almeno pari al DMV=3,6 m3/s) e Montichiari, la portata si riduce a causa dei moti di filtrazione attraverso il materiale costituente il fondo alveo, tanto che alla sezione di Montichiari può risultare di poche centinaia di litri al secondo. Poco più a valle iniziano le risalite d’acqua che consento di alimentare le derivazioni esistenti tra Calvisano e Canneto

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L’assenza di deflusso durante alcuni giorni estivi rappresenta una condizione vincolante per lo scarico nel fiume Chiese a Montichiari, da cui deriva il vincolo assoluto di convogliare lo scarico in altro ricettore (rete irrigua). Ciò si concretizza nel riutilizzo del refluo depurato a scopo irriguo durante l’estate. Per questo motivo, la variazione del LIMeco durante i mesi estivi, per il fiume Chiese, negli scenari che prevedono lo scarico del nuovo depuratore a Montichiari, non è stata calcolata: in questi casi, la variazione dello stato di qualità del corpo idrico è stata determinata solamente per il periodo invernale.

Queste affermazioni ci evidenziano che a Montichiari il fiume Chiese è in secca per molti mesi all’anno e che deve essere adottato un “escamotage” per poter realizzare il depuratore in quel sito, ovvero realizzare una tubazione lunga 1,0 km per immettere l’acqua in un recettore irriguo. Inoltre si ammette tranquillamente che si omette il calcolo del LIMeco per il periodo estivo proprio perché in pratica A MONTICHIARI, IN ESTATE, IL FIUME CHIESE NON ESISTE!

Già questo assunto sul fiume Chiese dovrebbe far riflettere sulla realizzazione di un nuovo ampliamento del depuratore di Montichiari per far fronte ai nuovi abitanti equivalenti provenienti dal Garda tenendo presente che la situazione di secca del fiume tende ora a ripetersi spesso anche nei mesi invernali, tale assunzione viene anche confermata all’interno dello studio di Acque Bresciane

– analisi siti alternativi – pag. 54:

In Figura 14 è mostrato l’andamento della portata del fiume Chiese nelle sezioni di Gavardo e Cantrina nel periodo che va dal 2010 al 2015. A monte della derivazione del Naviglio Grande Bresciano, le portate medie estiva ed invernale sono pari rispettivamente a 35,0 e 29,5 m3/s; a valle della stessa derivazione, le portate si riducono a 24,7 (estate) e 23,6 m3/s (inverno). Alla sezione di Cantrina (a valle della derivazione della Roggia Lonata Promiscua) la portata media estiva è pari a 9,5 m3/s mentre quella invernale risulta mediamente pari a 12,7 m3/s.

La portata del fiume Chiese alla sezione di Montichiari è stata invece stimata pari all’80%

della portata alla sezione di Cantrina sulla base delle indicazioni fornite dai responsabili del Consorzio del Chiese. Nel periodo invernale, la portata media del fiume Chiese a Montichiari risulta quindi pari a circa 10,1 m3/s.

Per il calcolo dell’effetto dello scarico dei depuratori sul LIMeco si è sempre utilizzata la portata media del corso d’acqua nella sezione e nel periodo di riferimento. Si è preferito usare questi dati, anziché i valori istantanei registrati da ARPA durante le campagne di

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monitoraggio, per riferirsi a condizioni medie, requisito che sarebbe viceversa decaduto se si fossero usate le portate istantanee. Del resto, lo stato di qualità di un corpo idrico è da intendersi come una condizione protratta nel tempo e non puntuale.”

Come si evince dai documenti la portata del Fiume Chiese a monte della separazione del canale Naviglio grande Bresciano, a Gavardo, è variabile tra i 30 mc/sec e i 35 mc/sec. ma deve essere suddivisa a metà tra il canale e il fiume, come dichiarato dallo stesso Consorzio di gestione.

In favore di sicurezza, ipotizzando sempre la portata del canale Naviglio Grande Bresciano pari alla metà della portata del fiume Chiese (in realtà la portata del canale dovrebbe essere costante) si otterrebbe per il fiume Chiese una portata residua (teorica) di circa 15 mc/sec.

http://www.chiesesecondogrado.com/scheda%20informativa.pdf

Tutti i calcoli per dimostrare la capacità del fiume Chiese di diluire i reflui depurati andrebbero quindi rifatti in queste condizioni

Canale Naviglio Grande Bresciano – portata 15 mc/sec – 50.000 A/E

Fiume Chiese – portata 15 mc/sec – 50.000 A/E + 36.000 A/E Con la portata puntuale del fiume Chiese del tutto teorica, visto che è sempre derivata dalla sottrazione della portata costante del Naviglio Grande Bresciano.

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