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Fondazione Collegio San Carlo di lVlodena

n N.5

L'INDICE

DEI LIBRI DEL MESE •

40

Linguistica

BRUNO G. BARA, Pragmatica cogniti-va. I processi mentali della comunica-zione, pp. 354, Lit 58.000, Bollati

Bo-ringhieri, Torino 1999

Affinché vi sia comunicazione in senso proprio, tutti gli attori che vi prendono parte devono attivamente cooperare alla costruzione di una rappresentazione mentale comune. È inoltre necessario possedere un'intenzione consapevole di intera-gire, e tale intenzione deve essere esplicitata. Essendo volta a indaga-re l'aspetto cognitivo della pragmati-ca, l'analisi sviluppata dall'autore verte sugli stati mentali degli attori impegnati in un processo di comuni-cazione. Vengono in particolare ela-borate le nozioni di gioco comporta-mentale e conversazionale, nonché le varie fasi di comprensione e ge-nerazione di un atto comunicativo. I capitoli restanti propongono più sin-teticamente un modello dello svilup-po ontogenetico della competenza comunicativa, nonché della storia fi-logenetica di tale capacità, radicata negli antenati dell'homo sapiens. At-traverso l'analisi dei disturbi della comunicazione, viene poi formulata un'ipotesi sulle aree cerebrali sog-giacenti. Il libro si conclude con un capitolo dedicato alia pragmatica clinica, nel quale, alla luce della sua teoria, l'autore analizza e suggerisce varie modalità comunicative che si instaurano o si dovrebbero instaura-re tra il medico o lo psicoterapeuta e il suo paziente. Due sono le

qua-lità principali dell'opera. Innanzi tut-to, il fatto che l'autore avverta la ne-cessità di esplicitare, e di mantener-cisi fedele durante l'esposizione, tre criteri metodologici che devono ispirare ogni teoria cognitiva: la for-malizzazione, la ricostruzione del fe-nomeno (attraverso un'analisi delle sue origini) e l'indicazione dei corre-lati neurali. In secondo luogo, il mo-do in cui Bara ha coniugato il nu-cleo centrale, caratterizzato da grande rigore formale, con una par-te meno analitica e di più ampio re-spiro, che rende stimolante l'opera anche per chi, pur non occupando-si strettamente di pragmatica, occupando-si in-teressa ad altri temi importanti, non ultimi quelli de! rapporto tra linguag-gio e pensiero o dell'emergere della teoria della mente.

C R I S T I N A M E I N I

Le forme della comunicazione accade-mica. Ricerche linguistiche sulla didat-tica universitaria in ambito umanistico,

a cura di Anna Ciliberti e Laurie An-derson, pp. 290, Lit 38.000, Angeli, Milano 1999

Questo volume presenta, per ia prima volta in Italia, uno studio ap-profondito sulle forme linguistiche delle pratiche didattiche accademi-che (limitatamente all'ambito umani-stico). Vengono utilizzati sia dati rea-li, cioè audioregistrazioni di lezioni frontali, seminari, esami orali (raccol-ti e discussi nella prima sezione), sia materiali relativi alla

metacomunica-zione accademica, come ie cosid-dette guide dello studente, le home-pages delle Università, i questionari specifici per docenti e per studenti: Ciliberti introduce la ricerca sulla co-municazione didattica in Italia in rap-porto all'estero; della lezione acca-demica Daniela Zorzi Calò analizza gli aspetti informativi e interpersona-li delle digressioni, e Augusto Carinterpersona-li i vari aspetti della mitigazione; all'in-terno dei seminari Anderson tratta il problema della presa di turno e del-le diverse strutture partecipative (a confronto con quelle anglosassoni), Roberta Piazza le forme diverse del-le domande; degli esami orali Cili-berti analizza i vari fattori di differen-ziazione (si veda "agentività e di-pendenza dello studente" e "auto-referenzialità ed etero-"auto-referenzialità dell'esaminatore"), Laurie Anderson presenta la "co-costruzione di com-petenza" e il ruolo della comunica-zione metapragmatica. Questa par-te, oltre che significativa per la di-dattica universitaria, è estremamen-te ricca a livello di sisestremamen-tematizzazioni teoriche e di esemplificazioni dei comportamenti e fenomeni linguisti-ci spelinguisti-cifilinguisti-ci. Il campione è statistica-mente e geograficastatistica-mente ristretto, ma i risultati sembrano rispecchiare una situazione abbastanza diffusa in Italia (la prevalenza dell'esame ora-le, la tendenza alla monologicità an-che durante i seminari, la "varietà nella realizzazione di uno stesso ge-nere didattico", la mancanza di un dibattito sulla didattica), sì da costi-tuire una base utile per avviare una riflessione comparativa tra i sistemi educativi europei. Da apprezzare

in-fine la doppia introduzione (in italia-no e in inglese) e la presenza di bre-vi riassunti in inglese all'inizio di ogni contributo, che rendono accessibili i contenuti del testo a un pubblico più ampio di quello italiano.

C A R L A B A Z Z A N E L L A

Manuale della comunicazione. Modelli semiotici, linguaggi, pratiche testuali, a

cura di Stefano Gensini, pp. 461, Lit 52.000, Carocci, Roma 1999

Qualsiasi volume si proponga di trattare in termini generali la comu-nicazione non può non affrontare la prospettiva semiotica. Il che non è per nulla un difetto, se consideria-mo scontato l'intreccio tra la comu-nicazione e la disciplina che studia la vita dei segni e le produzioni te-stuali. Il libro ideato e curato da Ste-fano Gensini con la collaborazione di Felice Cimatti ha come premessa i principi linguistico-filosofici della semiotica (lucidamente esposti da Massimo Prampolini) e in particola-re l'attuale dibattito intorno ai pro-blemi inerenti l'origine dei sistemi di segni, a partire dalle basi naturali che in parte condividiamo con altre specie viventi e che l'uomo ha via via rielaborato nelle dimensioni filo-genetica e ontofilo-genetica. Il volume è ben congegnato, limpido nell'im-postazione teorica, ed è affidato a una quindicina di studiosi ed esper-ti otesper-timamente coordinaesper-ti in modo da dar vita a un'opera sicuramente utile come introduzione allo studio

della comunicazione; sia nelle varie forme espressive (il settore dell'im-magine, ad esempio, è affidato ad Ave Appiano, che analizza il pro-getto visivo alla luce del raccordo tra Gestalt e semiotica generativa; quello informatico ad Annibale Elia, uno dei massimi esperti di dizionari elettronici), sia nei vari settori pro-fessionali. Gensini rimette al centro della semiotica la testualità, e que-sto ci fa tirare un sospiro di sollievo. Non perché riteniamo che la carica creativa derivante dai processi di comunicazione debba rimanere estranea alla semiotica (si tratta della "semantica", come la denomi-nava Benveniste), ma perché non vorremmo vedere polverizzati i re-taggi, diciamo, di Saussure, Hjelm-slev, Prieto, Peirce, Greimas - per dirli in disordine - entro un quadro interpretativo difficile da gestire, lontano dall'effettiva circolazione sociale e affidato invece all'estro di qualche comunicatore più o meno abile. Di conseguenza, se il testo è il punto di partenza - e la comuni-cazione è la sede di un esercizio responsabile - , ecco brillare le pa-gine di Daniele Gambarara, che ci riporta alle categorie fondamentali, come a quel processo che va dalla rilevanza degli indizi all'intenzione di far sapere e trasmettere cultura mediante segni. La consapevolez-za non è, come insegnava Lotman, un processo soltanto individuale, ma culturale, e quindi salutare è il richiamo alla traducibilità fra testi ma soprattutto fra codici svolto da Susan Petrilli.

G I A N P A O L O C A P R E T T I N I

E V A P I C A R D I , Le teorie del significato, pp.

Lit 14.000, Laterza, Roma-Bari 1999 161,

In questo breve volume, Eva Picardi ci introduce bril-lantemente a un tema su cui ha fatto perno tutta la di-scussione filosofico-linguistica di matrice analitica del Novecento, e più in generale ogni teorizzazione che abbia riconosciuto nella "svolta linguistica" il paradigma domi-nante della riflessione filosofica contemporanea: il tema del significato delle espressioni linguistiche. La teoria del significato - scrive l'autrice - muove da una domanda fondamentale, "in che cosa consiste per un enunciato (o

un'espressione) di una lingua avere significato?". Eva Pi-cardi prende particolarmente in considerazione quelle teo-rie che nel rispondere a questa domanda si propongono di rappresentare il contenuto che gli enunciati hanno nell'in-terazione linguistica. A questo riguardo, tre appaiono i modelli di risposta: il modello atomista alla Fodor, secon-do cui le espressioni hanno significato in isolamento in virtù del loro nesso causale con spicchi di mondo, quello molecolarista alla Dummett, secondo cui si possono

indi-viduare contesti enunciativi che sono costitutivi del signi-ficato di una parola, e infine quello olista alla Davidson,

secondo cui si può attribuire significato a un enunciato soltanto nel contesto della lingua cui tale enunciato ap-partiene.

Su questi ultimi due modelli Eva Picardi si sofferma dif-fusamente. La teoria del significato di Dummett muove

dalla considerazione fregeana dello stretto nesso tra signi-ficato e verità, incentrato sull'idea che il pensiero espres-so da un enunciato espres-sono le sue condizioni di verità, per poi assestarsi su una teoria che tenga conto del fatto che la domanda sul significato e la domanda su cosa vuol dire conoscere (il significato delle espressioni di una lingua) sono strettamente intrecciate. Questa sarà la dottrina che pone la nozione di verifica come una nozione basilare del-la teoria del significato. La teoria di Davidson assume in-vece la nozione di verità come primitiva. Essa si propone come teoria dell'interpretazione radicale, il cui fine è quello di fornire a un interprete l'idea di che cosa dicono i parlanti di una lingua esotica, mediante l'assegnazione da parte dell'interprete di condizioni di verità agli

enun-ciati reputati veri da tali parlanti. In tal senso, la teoria non potrà che muovere dall'inestricabilità di significati e credenze (manifestate dai parlanti nel ritenere veri tali enunciati).

Le teorie di Davidson e Dummett finiscono un po' per rappresentare il filo rosso attraverso cui l'autrice ci guida nel dipanarsi del lavoro: ad esempio, il carattere modesto

vs. robusto di una teoria del significato, la distinzione

sen-so-forza, la natura della conoscenza di una lingua, il di-battito realismo-antirealismo. Molte altre prospettive se-mantiche sono però presentate: su tutte, la teoria inten-zionalista di Grice e quella scettica di Quine. La quantità dei temi trattati nel corso di questo agile libro è impres-sionante, al punto che a volte si ha l'impressione che Eva Picardi voglia smettere i panni di chi introduce all'argo-mento per entrare in prima persona all'interno del dibat-tito. Ma questo mostra solo la passione dell'autrice per la discussione su un problema così articolato come quello del significato, di cui ella ha il merito di mostrarci senza in-gannevoli semplificazioni tutta la complessità.

ALBERTO VOLTOLINI

Semantica. Teorie, tendenze e problemi contemporanei, a cura di Daniele

Gambarara, pp. 310, Lit 39.000, Ca-rocci, Roma 1999

Questo volume raccoglie sette saggi di autori diversi sul proble-ma del significato linguistico. Più precisamente, ciascuno di essi ha come tema ii rapporto tra il signifi-cato e un aspetto a esso correlato: segno (Daniele Gambarara), uso (Grazia Basile), esperienza (Fede-rica Casadei), riferimento (Marco Mazzone), computazione (Elisa-betta Gola), morfologia (Anna De Marco) e lessico (Raffaella Petril-li). Il taglio del libro è prevalente-mente manualistico: l'obiettivo principale è quello di dar conto delle diverse prospettive teoriche sul significato che informano l'at-tuale ricerca semiotica, linguisti-ca, filosofica e psicologica

(que-st'ultima da intendersi nel senso delle scienze cognitive). Sì tratta quindi di un lavoro ampio, dalla vocazione in qualche misura enci-clopedica, che necessariamente privilegia la ricostruzione sintetica alla disamina analitica dei diversi problemi. I singoli capitoli,

nell'in-sieme ben costruiti e documentati, contengono una breve ricostruzio-ne storica e una presentazioricostruzio-ne dello stato dell'arte di un certo campo di studi. Nel saggio inizia-le il curatore Danieinizia-le Gambarara discute lo statuto epistemologico delia semantica, collocandola

all'interno della semiologia ma con una sua specifica autonomia, e pronunciandosi per una sua con-cezione ampia e fortemente inte-grata con le discipline linguistiche a essa contigue (sintassi, morfolo-gia, lessicografia, pragmatica), così da poter dire che essa è "tut-ta la linguistica del contenuto del-le lingue". Anche alla luce di que-sto giudizio, colpisce l'assenza di un capitolo dedicato al rapporto tra significato e sintassi. Si tratta di un lavoro equilibrato e neutrale, che rivela, solo a tratti (soprattutto nei saggi di Basile e Petrilli) e sempre con misura ia matrice strutturalista degli autori, tutti for-matisi più o meno direttamente al-la scuoal-la di Tullio De Mauro. Tut-tavia è forse da addebitare pro-prio a questa neutralità una certa esilità dell'impianto complessivo del libro, nel senso che assai

te-nue è il filo che dovrebbe legare i saggi tra loro. Questa identità "de-bole" lascia interamente al lettore il compito di ricostruire una trama e la libertà di operare una scelta di campo. D'altra parte, si deve am-mettere che la difficoltà di unifica-re le diverse prospettive punifica-resenta- presenta-te dipende, almeno in una certa misura, dalla complessità dell'og-getto "significato" e dalla effettiva distanza di tradizioni di ricerca che comunicano con difficoltà an-che quando manifestano qualan-che convergenza di interessi, come nel recente riconoscimento del-l'importanza delle basi natura-li - cognitive - del significare.

A L F R E D O P A T E R N O S T E R

pagina a cura di Carla Bazzanella

n N.5 41

Fiera di Praga

D

a l l ' l l al 1 4 maggio si svolge a Praga (Prague Exhibition Grounds, Industriai Palace), la se-sta edizione della Fiera internazio-nale del libro, organizzata dall'As-sociazione ceca dei librai e degli editori. Il programma dedica un'at-tenzione particolare alla cultura e alla letteratura belga (ospite d'o-nore) e a "Le città nella letteratu-ra": mostre, dibattiti, incontri dedi-cati a scrittori e poeti di Avignone, Bergen, Bologna, Bruxelles, Hel-sinki, Cracovia, Praga, Reikjavik, Santiago de Compostela. L'Asso-ciazione interpreti e traduttori or-ganizza una mostra e un premio per il miglior dizionario dell'anno e anche un anti-premio, assegnato all'editore responsabile della peg-giore traduzione. Inoltre: letture di autori, programmi teatrali, labora-tori di scrittura, incontri con scrit-tori e poeti.

0 http://bookworld.cz

Trama e romanzo

L

Associazione "Sigismondo Ma-latesta" organizza a

Sant'Ar-cangelo di Romagna (Rimini), nella

Rocca Malatestiana (il 2 6 e 2 7 maggio), un convegno sul t e m a "La trama nel romanzo del Novecento". Queste le relazioni: Adriana Bosca-ro, '"Ciò che non è finzione non ha attrattiva': la trama per Tanizaki Jun'ichiró"; Claudia Corti, "Il piace-re proibito della trama, ovvero le mappe segrete dell 'Ulisse di Joyce"; Antoine Compagnon, "Les romans abandonnés dans la

Re-cherche du temps perdu"; Luca

Pie-tromarchi, "Flaubert, le Parche e il filo del romanzo"; Alide Cagideme-trio, "Lolita e le trame amorose"; Giancarlo Roscioni, "Protagonismo e precarietà dei personaggi di Gad-da"; Daniele Del Giudice, "Nella operatività del narrare: nuovo tem-po e nuovo spazio"; Claudio Gor-lier, "India: un modo antico di narra-re il moderno. Kanthapura e The

Serpent and the Rope di Raja Rao";

Elide Pittarello, "Juan Benet: 'Scri-vo perché non so esporre le cose'".

0 tel. 0 5 4 1 - 6 2 0 8 3 2 0 8 1 - 5 7 5 1 8 2 8

Quale Dio?

L

a Fondazione Cini organizza, nella sua sede di Venezia, Iso-la di San Giorgio Maggiore, dal 2 3 al 2 9 maggio, il convegno di studi sul t e m a "Which God for which Hu-manity?. Religions question them-selves". Temi del dibattito sono: le religioni e la religiosità; le reli-gioni e l'uomo; le relireli-gioni e le al-tre fedi. Partecipano alla discus-sione, fra gli altri: Amos Luzzatto, Piero Nonis, H'mida Ennaifer, Yir-miyahu Yovel, Gilles Kepel, Pietro Scoppola, M o h a m e d Arkoun, Da-niel Boyarin, Susannah Fieschel, Jeremy Milgrom, Michel Zink, Mas-s i m o Cacciari, Paul MandeMas-s Flohr, Émile Poulat, Cesare Vasoli, Athaullah Siddiqui, Maurice Borr-m a n s , Pier Cesare Bori.

0 tel. 0 4 1 - 5 2 8 9 9 0 0

Su Vincenzo Bellini

I

n occasione dell'imminente bi-centenario della nascita di Vin-cenzo Bellini, l'Accademia Chigia-na organizza a SieChigia-na (Palazzo Chigi Saracini) nei giorni 1, 2 e 3 giugno, in collaborazione con l'Università, un convegno internazionale dal ti-tolo "Vincenzo Bellini: verso l'edi-zione critica". Questi alcuni fra gli interventi: Marco Beghelli, "D'ac-ciaccature, d'accenti e d'altre mi-nuzie"; Charles Brauner, "Criticai decisions for the Criticai Edition of Bellini"; Francesco Degrada, "Il processo compositivo di Bellini"; Markus Engelhardt, "Le edizioni

belliniane nei paesi di lingua tede-sca"; Friedrich Lippman, "Che co-sa possiamo imparare dalle fonti per la conoscenza dello stile belli-niano? Filologia e interpretazione"; Pierluigi Pietrobelli, "Antiche radici e nuove funzioni della melodia bel-liniana"; John Rosselli, "Una edi-zione critica dell'epistolario belli-niano? Problemi e orientamenti"; Emanuele Senici, "Amina dalla Pa-sta alla Callas: la tradizione dei te-sto della Sonnambula"; Claudio Toscani, "Il linguaggio dei mano-scritti belliniani e il processo com-positivo"; Alexander Weatherson, '"Nell'orror di mie sciagure'. Paci-ni, parody and II pirata".

0 fax 0 5 7 7 - 2 8 8 1 2 4

Identità tedesca

I

l Dipartimento di scienze filolo-giche e storiche dell'Università di Trento promuove, presso la sua s e d e , nei giorni 4 , 5 e 6 mag-gio, il convegno " ' I d e n t i t à ' poeti-ca e storia nella letteratura tede-sca dopo l'unificazione". Segna-liamo alcuni fra gli interventi: Do-m e n i c o Mugnolo, "Autobiografie, ricordi, m e m o r i e " ; Antonella Gar-gano, "La 'svolta' delle donne: identità, riunificazione e forme di s c r i t t u r a " ; Rainer Rosenberg, " D o p o la riunificazione. Riunifica-zione della storia della letteratura t e d e s c a ? " ; Anna Chiarloni, "Tra i due cieli. Lirica t e d e s c a dopo la ' s v o l t a ' " ; M a s s i m o Bonifazio, "Heinz Czechowski e Richard Pie-t r a 6 : due poePie-tiche a c o n f r o n Pie-t o " ; Rhys Williams, "La geografia del narrare: lo scrittore Hans-Ulrich Treichel"; Wolfgang Emmerich,

"Sulla genealogia della morale

AgendA

Aurora

A

Crotone, dal 2 al 3 0 maggio, si

svolge la terza edizione del Fe-stival dell'Aurora, con opere, musi-ca sinfonimusi-ca e da musi-camera e confe-renze sulla matematica, la mitologia e la scienza (si apre con Vldomeneo

re di Creta di Mozart e si chiude con

la Cantata per mezzo soprano,

delfi-ni- il canto è stato registrato dai

ri-cercatori dell'lcram di Roma - e

or-chestra del compositore austriaco

Wolfang Sauseng). Fra i molti eventi segnaliamo: "Le creature di Prome-teo" di Ludwig van Beethoven, dan-za in sei atti di Salvatore Vigano; la conferenza-concerto "Tradizione e modernità del rapporto musica-scienza", percorso storico sulle re-lazioni tra suono e numero, tra intel-lettualità e spontaneità nella musi-ca colta occidentale, con Rocco Pa-risi; la conferenza "Il teologo del suono e del colore. L'Apocalisse nell'opera di Olivier Messiaen", con Alfred Mitterhofer; la conferenza "Simmetrie nell'Arte della Fuga BWV 1 0 8 0 " , con Benedetto Scime-ni; la giornata di studi "L'eredità pi-tagorica", con Lue Breton, Alberto Conte, Alfred Mitterhofer, Renato Ni-colini, Piergiorgio Odifreddi, Bene-detto Scimeni, Eric Singer, Claudia Di Giorgio.

0 tel. 0 5 8 4 - 9 6 2 5 9 4

L'opera di Kristeller

I

l 1 8 maggio a Milano, a cura dell'Istituto di studi umanistici "Francesco Petrarca", si svolge - nella sede di via Gasparo da Salò 7 - la giornata di studi dedicata a "Gli studi umanistici e l'opera di

c a . . . ' . Il fruttuoso fallimento di Goethe come disegnatore"; Sergio Givone, "Goethe e l'arte romanti-ca"; Jurgen Barkhoff, "Mesmer e Goethe"; Dietrich von Engelhardt, "La ricezione di Goethe come scienziato nella scienza del XIX se-colo"; Francesco Moiso, "Goethe e la metamorfosi delle piante".

0 t e l . 0 1 1 - 5 6 2 8 8 1 0

Ricercare

N

ei giorni 2 6 , 2 7 e 2 8 maggio si svolge a Reggio Emilia, al Tea-tro Valli, l'ottava edizione di "Ricer-care. Laboratorio di nuove scrittu-re". Alcuni narratori, selezionati dal comitato scientifico - compo-sto da Nanni Balestrini, Silvia Bal-lestra, Renato Barilli, Ivano Burani, Giuseppe Caliceti, Massimo Cana-lini, Angelo Guglielmi e Piergiorgio Paterlini - leggono brani dai loro inediti. Al dibattito che segue le let-ture partecipano, fra gli altri: Carla Benedetti, Severino Cesari, Remo Ceserani, Andrea Cortellessa, Li-dia De Federicis, Angelo Guglielmi, Stefano Giovanardi, Filippo La Por-ta, Francesco Leonetti, Romano Luperini, Renato Minore, Piero Ne-gri, Tommaso Ottonieri, Pietro Pe-dace, Fernanda Pivano, Giuseppe Pontiggia, Edoardo Sanguineti, Ti-ziano Scarpa, Walter Siti, Vittorio Spinazzola, Gianni Turchetta.

0 tel. 0 5 2 2 - 4 5 6 5 3 2

Danza

A

Bologna la Società di Danza

or-ganizza al Teatro San Martino, dal 2 al 4 giugno - a cura di Fabio Mollica - il convegno "Bologna and

della Ddr e sulla furia dello scom-parire. Pensieri su una rilettura di

Die Aula di Hermann K a n t " ; Eva

Banchelli, "Gùnter Grass: 'È una lunga s t o r i a ' . Topografia della ' s v o l t a ' , topografia della memo-ria"; Fabrizio Cambi, " I s t eine Welt zu Denken, eine Zeit, in die ich p a s s e n w u r d e ' . Soggettività e coscienza storica nella letteratu-ra t e d e s c a dopo la ' s v o l t a ' " .

0 t e l . 0 4 6 1 - 8 8 1 7 5 6 fax 0 4 6 1 - 8 8 1 7 5 1

Su Comte

S

i svolge a Pisa, il 1 2 maggio, il convegno dal t i t o l o "Sociolo-gia, politica e religione: Comte e la c u l t u r a del p o s i t i v i s m o " . Fra le relazioni s e g n a l i a m o : Angèle Kre-mer Marietti, " L ' h o m m e

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