• Non ci sono risultati.

Capitolo 3. I fondi di origine negoziale

3.1. I fondi autorizzati

Andando a valutare quelli che sono stati i riflessi tra le varie tipologie di fondi, possiamo dire che alla fine del 2000, risultavano avviate e operanti 42 iniziative di previdenza complementare collettiva di natura negoziale, istituite a favore di lavoratori subordinati in forza di appositi contratti di lavoro ovvero rivolte a lavoratori autonomi e liberi professionisti sulla base di atti di promozione delle rispettive associazioni di rappresentanza.

Tra queste, 23 avevano ottenuto l’autorizzazione all’esercizio dell’attività da parte della COVIP, provvedimento che costituisce il presupposto per l’avvio della raccolta dei contributi e dell’impiego delle risorse.

Tabella 4 - Fondi pensione negoziali a fine 2000

FONTE: Covip, Relazione per l’anno 2000 (2001)

Con riguardo alle forme di previdenza operanti a favore dei lavoratori subordinati, si registrava la presenza, accanto a fondi nazionali di categoria, di fondi pensione posti in essere da organismi che operano in un definito ambito

Fondi pensione negoziali autorizzati all'esercizio dell'attività 31/12/2000

Per lavoratori autonomi e liberi professionisti 5

Per lavoratori subordinati 18

48

territoriale, solitamente coincidente con il territorio regionale, ovvero di fondi pensione che fanno riferimento ad una specifica realtà di impresa ovvero di gruppo di imprese.

Sul versante delle forme di previdenza complementare destinate ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti e poste in essere dalle rispettive associazioni di settore, tra le iniziative che nel corso del 2000 hanno ottenuto l’autorizzazione all’esercizio si registravano in particolare quelle riguardanti il settore dell’artigianato, a questi va aggiunto il fondo dedicato ai lavoratori autonomi del commercio e dei servizi.

Nel corso del 2001 sono stati autorizzati 5 fondi negoziali, tutti rivolti a collettività di lavoratori subordinati; uno di questi è un fondo di tipo “preesistente” autorizzato a trasformarsi a fondo operante secondo le regole dei fondi di nuova istituzione. Quindi, a fine 2001, il numero dei fondi destinati ai lavoratori dipendenti è salito a 22, mentre i restanti 5 fondi sono riferiti a settori del lavoro autonomo e della libera professione.

Inoltre, si è registrato il primo scioglimento volontario di una forma pensionistica autorizzata nel 2000, il fondo pensione dei dipendenti del Mediocredito Centrale; contestualmente all’assorbimento dell’Istituto nel gruppo Banca di Roma, si è ritenuto più conveniente prevedere l’adesione della collettività interessata ad un fondo pensione aperto.

I fondi pensione negoziali di nuova istituzione risultavano, pertanto, a fine 2001, complessivamente pari a 27.

Le nuove forme pensionistiche autorizzate nel 2001, tutte rivolte a collettività di lavoratori subordinati, risultano costituite in forza di specifici contratti collettivi nazionali di lavoro, pertanto sono annoverate nell’insieme dei fondi negoziali di categoria che operano sull’intero territorio nazionale.

Le forme pensionistiche autorizzate nel 2002 sono prevalentemente rivolte a collettività di lavoratori subordinati e risultano costituite in forza di specifici contratti collettivi nazionali di lavoro. Degli otto fondi autorizzati nel corso del 2002, quattro sono destinati ad operare a livello nazionale e si rivolgono a tutti i lavoratori del settore.

49

Tabella 5 - Fondi pensione negoziali nel corso degli anni

FONTE: Elaborazione personale dati Covip, Relazione annuale, anni vari

Con il trascorrere degli anni i fondi pensione negoziali destinati ai lavoratori dipendenti sono aumentati fino ad attestarsi alle 39 unità. Discorso inverso invece deve essere fatto per i fondi pensione negoziali destinati ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, infatti questi sono quasi scomparsi (negli ultimi tre anni ne è presente soltanto uno).

Nel corso del 2012 sono stati autorizzati all’esercizio dell’attività tre nuovi fondi pensione negoziali, due dei quali riguardano aree di destinatari precedentemente non coperte, mentre il terzo è il risultato della fusione di due fondi pensione già operanti.

Salgono quindi a 39 le forme pensionistiche di tipo negoziale autorizzate all’esercizio dell’attività alla fine dell’anno.

Il patrimonio dei fondi pensione negoziali alla fine dell’anno ha superato i 30 miliardi di euro. Le risorse destinate alle prestazioni sono aumentate di 4,9 miliardi rispetto al 2011, registrando un aumento del 19,4 per cento. La crescita è determinata da contributi per 4,3 miliardi di euro, a fronte di prestazioni per 1,4 miliardi e trasferimenti netti negativi per 112 milioni; il saldo è costituito da utili e plusvalenze netti pari a 2,1 miliardi. I costi sono 86 milioni di euro.

F.P. negoziali autorizzati ‘0 0 ‘0 1 ‘0 2 ‘0 3 ‘0 4 ‘0 5 ‘0 6 ‘0 7 ‘0 8 ‘0 9 ‘1 0 ‘1 1 ‘1 2 ‘1 3 Per lavoratori subordinati 18 22 30 34 36 37 36 38 38 38 38 38 39 39 fondi di categoria 11 16 20 21 23 24 27 26 26 26 26 26 28 28 fondi aziendali e di gruppo 5 4 8 10 10 10 9 9 9 9 9 9 8 8 fondi territoriali 2 2 2 3 3 3 0 3 3 3 3 3 3 3

Per lav. autonomi e lib. professionisti

5 5 6 6 5 5 5 4 3 1 1 1 1 1

50

Le nuove adesioni al settore dei fondi pensione negoziali sono state circa 60.000 unità; il totale degli iscritti è peraltro risultato in diminuzione dell’1,2 per cento rispetto al 2011.

Delle nuove adesioni raccolte nell'anno in esame, circa 12.000 derivano dal conferimento tacito del TFR, con un’incidenza percentuale sul totale delle nuove adesioni pari al 21 per cento.

L’adesione in forma tacita comporta, come noto, il versamento del solo TFR, che viene automaticamente investito in un comparto garantito che presenta le caratteristiche di legge. Ad oggi sono circa 122.000 i lavoratori aderenti in forma tacita a un fondo negoziale; a questi si aggiungono coloro che inizialmente avevano aderito con modalità tacita, per poi attivarsi manifestando la volontà di modificare le condizioni di partecipazione (cambiando comparto ovvero decidendo di effettuare versamenti contributivi oltre il TFR).

Per circa 198.000 iscritti non risultano effettuati versamenti nel corso del 2012, in aumento di 19.000 unità rispetto all’anno precedente; il fenomeno interessa il 10 per cento degli iscritti totali.

Il contributo annuo pro capite dei lavoratori dipendenti, ottenuto escludendo dal computo gli iscritti non versanti, è stato di 2.410 euro (2.320 nel 2011).

Circa il 60 per cento degli iscritti lavoratori dipendenti ha scelto di conferire tutto il TFR al fondo negoziale, percentuale analoga a quella del 2011. L’incidenza degli aderenti che destinano solo il TFR e non effettuano versamenti a proprio carico, rinunciando in tal modo al contributo datoriale, resta limitata (intorno al 5 per cento del totale); si tratta per la quasi totalità di aderenti “taciti”.

Analizzando il 2013, la platea complessiva di lavoratori dipendenti che hanno un fondo pensione negoziale di riferimento cui iscriversi rimane intorno ai 12 milioni, pressochè invariata rispetto all’anno precedente. Si osserva, tuttavia, un restringimento del bacino potenziale di alcuni fondi che insistono su quei settori di attività economica più colpiti dal prolungarsi della crisi.

Nel corso del 2013 non sono stati autorizzati all’esercizio dell’attività nuovi fondi pensione negoziali.

51

Tabella 6 - Iscritti e contributi fondi negoziali ultimi tre anni

2011 2012 2013

Numero fondi 38 39 39

Iscritti 1944280 1969771 1950552

Variazione percentuale -0,8 -1,2 -1

Nuovi iscritti nell'anno 71000 60000 63000

Contributi 4212 4269 4308

Attivo netto destinato alle prestazioni 25272 30174 34504

Variazione percentuale 12,9 19,4 14,4

FONTE: Elaborazione personale dati Covip, Relazione annuale, anni vari

Il patrimonio dei fondi pensione negoziali alla fine dell’anno si è attestato a 34,5 miliardi di euro. Le risorse destinate alle prestazioni sono aumentate di 4,3 miliardi rispetto al 2012, facendo registrare un aumento del 14,4 per cento

Tabella 7 - Contributi raccolti fondi negoziali

FONTE: Elaborazione personale dati Covip, Relazione annuale, anni vari

Contributi Raccolti 2011 2012 2013

Lavoratori dipendenti 4205 4261 4299

a carico del lavoratore 884 886 896

a carico del datore di lavoro 595 638 671

TFR 2726 2737 2733

Lavoratori autonomi 7 8 9

Totale 4212 4269 4308

Per memoria:

52

. La crescita è determinata da contributi per 4,3 miliardi, a fronte di prestazioni per 1,5 miliardi e trasferimenti netti negativi per 146 milioni; il saldo è costituito da utili e plusvalenze netti pari a 1,7 miliardi. I costi sono ammontati a 95 milioni di euro.

Le nuove adesioni al settore dei fondi pensione negoziali sono state circa 63.000 unità; il totale degli iscritti, 1,95 milioni, è peraltro risultato in diminuzione dell’1,0 per cento rispetto al 2012.

Per circa 209.000 iscritti non risultano effettuati versamenti nel corso del 2013, in aumento di 11.000 unità rispetto all’anno precedente; il fenomeno interessa l’11 per cento del totale degli iscritti.

Il contributo annuo pro capite dei lavoratori dipendenti, ottenuto escludendo dal computo gli iscritti non versanti, è stato di 2.470 euro, in lieve aumento rispetto al 2012.

Circa il 58 per cento degli iscritti lavoratori dipendenti ha scelto di conferire al fondo negoziale tutto il TFR. L’incidenza degli aderenti che destinano solo il TFR e non effettuano versamenti a proprio carico, rinunciando in tal modo al contributo datoriale, resta limitata (intorno al 6 per cento del totale); si tratta per quasi la totalità di aderenti cosiddetti taciti.

Grafico 3 - Andamento iscritti ai fondi pensione negoziali

FONTE: Elaborazione personale dati Covip, Relazione annuale, anni vari

0 250000 500000 750000 1000000 1250000 1500000 1750000 2000000 2250000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

53