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I Fondi Comunitari: la chiusura della programmazione 2007 2013 e la nuova Agenda 2014-

di Salvio Capasso e Agnese Casolaro

3.4. Il ricorso agli altri strumenti finanziar

3.4.2. I Fondi Comunitari: la chiusura della programmazione 2007 2013 e la nuova Agenda 2014-

I fondi comunitari, come già sottolineato nei precedenti Rapporti, sono un’importante leva su cui gli Enti locali possono agire per il reperimento delle risorse necessarie ai loro investimenti.

Lo scenario attuale vede, da un lato, la chiusura dei programmi dell’Agenda 2007-2013 con una forte accelerazione della spesa per evitare la perdita di risorse e, dall’altro, le battute d’inizio della programmazione 2014-2020 che sconta un ritardo superiore a quello accumulato nel prece- dente ciclo.

Sotto il primo aspetto, si osserva come la certificazione della spesa dei Fondi strutturali 2007-2013 ha conosciuto dal 2012 un significativo processo di accelerazione, favorito dalla riduzione della quota di cofinanziamento na- zionale e da meccanismi specificatamente indirizzati a tal fine.

Al 31 dicembre 2015 (termine ultimo di ammissibilità della spesa rendi- contabile alla Commissione per il ciclo 2007-2013) la spesa complessiva cer- tificata all’UE è stata pari a 37,1 miliardi di euro. Rispetto alla dotazione effettiva dei Programmi, la quota di spesa certificata è quindi pari all’81% e la quota di pagamenti rendicontabili è pari al 96,5%.

Osservando i dati del dettaglio regionale si osserva come solo per 5 pro- grammazioni FESR (quelle di Basilicata, Puglia, Friuli V.G., Liguria e Valle d’Aosta) il target sia stato pienamente raggiunto.

Tab. 2 – Programmazione 2007-2013: target di spesa certificata al 31 dicembre 2015 (valori %)

Risultato 31 dicembre 2015

Programmi FESR Programmi FSE

POR Campania 64,6 94,5 Calabria 69,1 91,4 Sicilia 62,7 78,1 Basilicata 102,9 92,4 Puglia 103,0 91,7 Abruzzo 86,7 81,9 Emilia R. 90,8 92,7 Friuli V.G. 100,4 89,4 Lazio 84,2 78,2 Liguria 101,7 85,2 Lombardia 90,9 75,9 Marche 93,1 92,8 Molise 86,8 88,3 PA Bolzano 86,9 89,0 PA Trento 77,9 98,6 Piemonte 92,3 94,5 Toscana 88,8 90,5 Umbria 87,2 86,1 Valle d’Aosta 100,0 84,5 Veneto 89,5 95,1 Sardegna 74,9 89,4 PON e POIN

POIN Attrattori culturali, naturali e turismo 75,6 POIN Energie rinnovabili e risparmio energetico 76,5 PON Governance e assistenza tecnica 83,5 PON Istruzione - Ambienti per l’apprendimento 95,7

PON Reti e mobilità 53,9

PON Ricerca e competitività 76,4

PON Sicurezza 76,3

PON Azioni di sistema 57,3

PON Governance e azioni di sistema 88,3 PON Competenze per lo sviluppo 95,3

68

Come in parte già detto, va evidenziato che tali risultati sono dovuti, tra l’altro, a numerose revisioni, avvenute nel corso degli ultimi anni, dei Pro- grammi iniziali. A partire da dicembre 2011, infatti, sono state messe in atto una serie di rimodulazioni che hanno portato a modifiche per un’ingente mole di risorse. In totale, l’ammontare del cofinanziamento nazionale è stato tagliato di circa il 20% e la riduzione ha riguardato per lo più i programmi dell’Obiettivo Convergenza. Il tutto col fine di ridurre la quota di risorse da rendicontare alla Commissione europea entro la scadenza del 31 dicembre 2015 (c.d. N+2).

Per quanto riguarda l’Agenda 2014-2020, le risorse comunitarie oggetto dell’Accordo di Partenariato 2014-20, ammontano, per l’intero Paese, a 41,6 miliardi di euro, di cui 31,2 relative ai Fondi strutturali e 10,4 per lo sviluppo rurale (FEASR). A queste risorse vanno aggiunte quelle del cofinanziamento nazionale.

In riferimento ai soli fondi strutturali, circa il 71% del totale (circa 22,2 miliardi di euro) è ascrivibile alle regioni meno sviluppate, il 24,3% (7,6 mi- liardi) alle regioni più sviluppate e la restante quota a quelle in transizione.

L’accordo prevede 11 Obiettivi Tematici4. In valori assoluti, i primi tre OT per allocazione di risorse sono l’OT10 (Istruzione e formazione), l’OT8 (Occupazione) e l’OT 3 (Competitività dei sistemi produttivi) che, nell’in- sieme, hanno a disposizione oltre 11,5 miliardi di euro di sola quota comu- nitaria. In particolare:

4 Gli 11 O.T. su cui si concentrano i regolamenti Ue per la programmazione 2014-2020 sono:

1. rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione;

2. migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’impiego e la qualità delle medesime;

3. promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura;

4. sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori; 5. promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei ri-

schi;

6. tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse;

7. promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali in- frastrutture di rete;

8. promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori; 9. promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione; 10. investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale, per le competenze e l’ap-

prendimento permanente;

11. rafforzare la capacità delle amministrazioni pubbliche e degli stakeholders e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente.

 4,12 miliardi sono destinati all’istruzione ed alla formazione, obiettivo che prevale sugli altri anche se si considerano sole le regioni ritenute meno sviluppate;

 4,09 miliardi sono destinati all’occupazione e alla mobilità; si tratta dell’obiettivo su cui insistono maggiormente le regioni più sviluppate;  3,4 miliardi sono destinati alla competitività dei sistemi produttivi.

Fig. 10 – Fondi strutturali 2014-2020: risorse assegnate per obiettivo tematico (valori in mln euro)

Fonte: Confindustria-SRM, Check Up Mezzogiorno, 2016

Considerando le sole regioni meridionali – destinatarie della maggior quota di risorse – si osserva come, rispetto al periodo di programmazione 2007-2013, il principale incremento in valori assoluti riguarda l’inclusione sociale (con risorse quasi raddoppiate), l’occupazione (+855 milioni in più) e i temi dell’Energia Sostenibile e della Qualità della vita (+746 milioni di euro). Le principali riduzioni riguardano la ricerca (soprattutto quella pub- blica) e la mobilità. 909 349 809 773 97 131 0 1.846 974 1.259 135 285 177 86 220 132 23 76 0 193 143 210 48 42 2.266 1.411 2.547 2.234 692 2.135 2.474 2.047 2.185 2.647 822 744 0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 4.500

OT1 OT2 OT3 OT4 OT5 OT6 OT7 OT8 OT9 OT10 OT11 AT Regioni più sviluppate Regioni in transizione Regioni meno sviluppate

70

Fig. 11 – Fondi strutturali 2014-2020: risorse assegnate per obiettivo tematico nelle regioni del Mezzogiorno (valori %)

Fonte: Confindustria-SRM, Check Up Mezzogiorno, 2016

Da una lettura complessiva, emerge, da un lato, l’assenza di priorità che spicchino in maniera rilevante e, dall’altro, il proseguire della tendenza alla frammentazione delle risorse (i risultati attesi per gli 11 OT sono circa 70); tendenza già sottolineate per la precedente Agenda e per la quale si auspicava un cambio di passo al fine di una maggiore efficacia degli interventi messi in atto.

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