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IL FONDO BENIAMINO DAL FABBRO

Senza alcun dubbio, il Fondo Beniamino Dal Fabbro digitale1 è una delle sezioni più importanti ed interessanti della Biblioteca civica di Belluno. Accuratamente digitalizzato, moderno, facilmente accessibile e ricco di una notevole varietà di materiale, il Fondo raccoglie oltre diecimila documenti di diversa tipologia, organizzando materialmente la «biblioteca d’autore» di Dal Fabbro.

Come spiega Giovanni Grazioli, direttore della Civica di Belluno,

a seguito della decisione di Gigliola Beratto, compagna di vita ed erede dello scrittore Beniamino Dal Fabbro, nell’agosto del 2004 l’intera biblioteca-archivio dello scrittore bellunese fu conferita in donazione al Comune di Belluno […]. Nel 2005 fu quindi possibile avviare l’analisi del Fondo Beniamino Dal Fabbro per organizzare il suo ordinamento2.

In effetti, dopo la scomparsa dell’autore, la maggior parte dei documenti viene ereditata dalla signora Beratto, la quale, qualche tempo dopo la presentazione bellunese della tesi di laurea di Catia Cantini3 nel 2001, decide di donarli alla Biblioteca civica. Con la speranza di «restituire a Dal Fabbro e alle sue opere i meriti che in tutta la vita non gli erano mai stati concretamente riconosciuti»4, viene accordata la donazione e studiata l’organizzazione dei materiali, che, dopo anni di studio e lavoro, si realizza ufficialmente nel Fondo Beniamino Dal Fabbro nel 2010.

Per riuscire a documentare e rendere disponibile l’enorme mole di documenti appartenuti all’autore, comprendente non solo libri, manoscritti, bozze di stampa, articoli, lettere, appunti, fotografie, ma anche disegni ed oggetti personali, è stato

1

Consultabile al sito http://biblioteca.comune.belluno.it/books/fondo-beniamino-dal-fabbro/ (consultato il 29 luglio 2016).

2

Grazioli Giovanni, Il Fondo Beniamino Dal Fabbro presso la Biblioteca Civica di Belluno, in Beniamino Dal Fabbro scrittore, cit., pp. 5-6.

3

Cantini Catia, Per una biografia di Beniamino Dal Fabbro, Firenze, Università degli Studi, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1999/2000.

4

necessario avvalersi sia dell’aiuto della signora Beratto che di «nuovi strumenti di catalogazione e di ordinamento», nonché di «nuove pratiche di biblioteconomia»1. In primo luogo, tutto il materiale è stato suddiviso e organizzato secondo le indicazioni fornite dall’erede, che, avendolo conservato meticolosamente, era a conoscenza del preciso ordine assegnato dall’autore. Dal Fabbro,

per esigenze di lavoro, aveva distribuito in diverse cartelline sia le sue opere (nel Fondo sono presenti, per ogni libro di cui Dal Fabbro è autore, dei contenitori con all’interno tutti i materiali relativi: dal manoscritto alla bozza di stampa con relative annotazioni, giunte, postille e correzioni per il tipografo, dalle recensioni alle dediche, dal libro stampato ai materiali della promozione editoriale e delle presentazioni dello stesso, ai contratti editoriali alle cedole librarie, dai commenti alle critiche e agli apprezzamenti dei colleghi letterati e giornalisti raccolti in articoli, lettere, telegrammi e biglietti) che tutti i materiali d’uso, in particolare per l’attività giornalistica.2

Ad una così ricca, precisa e composita documentazione non poteva corrispondere che un altrettanto minuzioso lavoro. Per questo motivo, al fine di analizzare e rendere pubblica la maggior parte dei documenti, è stato indispensabile avvalersi sia di metodi tradizionali che moderni, classificando i materiali non solo nel Servizio Bibliotecario Nazionale e tramite la Nuova Biblioteca Manoscritta, ma anche digitalizzandoli attraverso una specifica campagna fotografica. In questo modo, è stato possibile realizzare un Fondo tradizionalmente preciso e bibliograficamente accessibile attraverso l’OPAC3

, ma, allo stesso tempo, rispettoso delle «diversità dei materiali in ambito bibliotecario, archivistico o museale»4, perché completato dal supporto fotografico. Più precisamente, tra il 2005 e il 2010 sono stati catalogati nel Servizio Bibliotecario Nazionale 5.454 record di libri, articoli, periodici, fotografie, libretti d’opera, programmi musicali ed esecuzioni al pianoforte o all’organo realizzate e registrate dallo stesso autore. Nello stesso tempo, sono stati digitalizzati anche tutti i documenti

1 Ibidem. 2 Ibidem. 3

OPAC: On-line Public Access Catalogue.

4

dell’archivio personale, che conta 52.000 immagini relative sia a manoscritti riguardanti la raccolta dell’epistolario, che a taccuini di viaggio, dipinti, cartoline e le interessanti veline del «copialettere».

La creazione del Fondo ha stimolato diversi studi ed eventi dedicati a Beniamino Dal Fabbro e al suo patrimonio personale, letterario e artistico. In particolare, si fa riferimento alle tesi di Matilde Biondi1, Carlo Londero2, Veronica Menel3 e al contributo di Cristina Marchisio4, che hanno discusso rispettivamente: le lettere ricevute da Dal Fabbro da significative personalità della cultura del Novecento, l’edizione critica della raccolta poetica inedita La luna è vostra, parte delle prose dell’autore e un particolare punto di vista sulla figura di Dal Fabbro traduttore. Di altrettanto interesse risultano gli interventi del direttore della Biblioteca civica di Belluno, Giovanni Grazioli5, il quale, avendo condotto e seguito l’intera creazione del Fondo, fornisce nei saggi dettagliate informazioni tecniche sulla formazione e la composizione dell’archivio e anche minuzie sullo stesso Dal Fabbro. Queste ultime sono state raccolte principalmente tramite la videointervista6 a Gigliola Beratto girata nel 2008, che, per ovvi motivi, risulta la testimonianza più diretta, precisa e concreta sulla vita del bellunese. Il 29 ottobre 2010, in una giornata di studi interamente dedicata a Dal Fabbro, sono stati discussi i diversi contribuiti letterari dedicati all’autore, successivamente raccolti in Beniamino Dal Fabbro scrittore: atti della Giornata di studi, documento edito da Olschki nel 2011. Nel 2012, in seguito alla scomparsa di Gigliola Beratto, che aveva previsto nel testamento ulteriori lasciti nei confronti della Biblioteca Civica di Belluno, sono stati riposti in archivio gli ultimi documenti personali

1

Biondi Matilde, Lettere a Beniamino Dal Fabbro (1937-1989) : edizione e commento, cit.

2

Londero Carlo, La luna è vostra di Beniamino Dal Fabbro: un'edizione critica, Tesi di laurea non pubblicata, Facoltà di lettere e filosofia, Corso di Laurea magistrale in Scienze del testo e del libro, Università degli studi di Udine, Udine, 2011.

3

Menel Veronica, Beniamino Dal Fabbro e Belluno: le prose del cuore, Tesi di laurea non pubblicata, Scuola di lettere e beni culturali, Corso di laurea in Italianistica, Culture letterarie europee, Scienze linguistiche, Università di Bologna, Bologna, 2014.

4

Marchisio Crisitina, Beniamino Dal Fabbro traduttore di Góngora (Tres víolas del cielo), Pisa – Roma, Fabrizio Serra, 2014.

5

Grazioli Giovanni, Beniamino Dal Fabbro, scrittore: un'esposizione documentaria e fotografica / con un'intervista a Gigliola Beratto di Catia Cantini, Belluno, Comune di Belluno, Biblioteca Civica, 2010. Grazioli Giovanni, Beniamino Dal Fabbro, l'occasione di una riscoperta : una biblioteca d'autore nel patrimonio della Civica di Belluno, «Biblioteche oggi», 3, 2008, p. 43-49.

6

Videointervista a Gigliola Beratto a cura di Catia Cantini; con riprese e montaggio di Stefano Comba, 1 DVD-Video (21 min 31 s), color., sonoro, 12 cm, Comune di Belluno, Biblioteca Civica, Belluno, 2010.

di Dal Fabbro, come l’enorme mole di fascicoli che compongono il diario, numerosi disegni e strumenti musicali. Di recentissima realizzazione (giugno 2016) e a cura di Giovanni Grazioli, un’altra intervista, questa volta rivolta a tre intellettuali milanesi, contemporanei a Dal Fabbro: Raul Capra, Giacomo Manzoni e Luigi Pestalozza, che si sono prestati a raccontare interessanti aneddoti sullo scrittore bellunese. Quest’ultimo progetto, ancora in fase di sviluppo e in attesa di pubblicazione, assieme alle varie manifestazioni culturali organizzate, ben rappresenta il costante impegno da parte della Biblioteca Civica di Belluno nel promuovere la conoscenza di Dal Fabbro e del Fondo, attraverso diverse opportunità. Anche in questa sede, in occasione dello studio del romanzo Etaoin, sono stati seguiti gli stessi valori di condivisione e valorizzazione, poiché si è creduto fermamente nel valore di un autore così particolare, di cui, in realtà, c’è ancora molto da dire.