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Genesi dell’opera

3. ETAOIN: STORIA DEL TESTO

3.2. Genesi dell’opera

La composizione di Etaoin non è stata semplice o ininterrotta e nemmeno priva di ostacoli. Eppure, come già anticipato, l’impeccabile precisione di Dal Fabbro nella stesura e nella revisione dei testimoni ha permesso di esaminare il processo di creazione del romanzo senza troppe difficoltà, concedendo un’analisi ricca da più punti di vista. I due dattiloscritti precedenti la stampa, qui definiti per convenzione ED e EE, oltre a rivelare l’evoluzione del testo grazie alle numerose modifiche presenti, comprendono anche annotazioni, soprattutto cronologiche in ED1, che segnalano tutte le fasi in cui è avvenuta la scrittura. Proprio per questo motivo, in primo luogo, sono state confrontate le date riportate nel manoscritto ED con le indicazioni presenti nelle lettere private e, ancor più, nel diario inedito. Ne sono derivate le seguenti osservazioni.

Beniamino Dal Fabbro inizia la stesura di Etaoin il 6 ottobre 1967, data registrata sia nella copertina di ED, che nel diario privato, dove l’autore annota:

Incominciata la stesura di “Etaoin, pubblicato a spese dell’autore”. È un pamphlet o il mio romanzo? Cercherò di precisarmelo strada facendo2.

Nel 1967, la realizzazione dell’opera è ancora un’idea accennata. L’autore sta riflettendo su forma del testo e significato del titolo, e la scrittura appare frenata. Ancora dopo qualche tempo, il 3 maggio 1968, Dal Fabbro ammette: «Ripresa da alcuni giorni la stesura di “etaoin”, ma non sono che al foglio 24»3

. La prima scrittura del testo sembra insomma disturbata, stentata e le informazioni che emergono dal diario privato e dalla raccolta epistolare delineano un Dal Fabbro distratto da altri eventi. Effettivamente, il 1967 è l’anno di pubblicazione di due opere molto importanti: Musica

1

Per avere una visione d’insieme delle note cronologiche, si faccia riferimento alla Tabella 1 dedicata all’analisi delle varianti qui di seguito.

2

Dal Fabbro Beniamino, Diario 1967, XX pagine 109, Testo ricopiato e stabilito nell’ottobre 1976. Pagine 23 in Appendice. 6 ottobre 1967. Diario inedito.

3

Dal Fabbro Beniamino, Diario 1968, XXI pagine 110, Testo ricopiato e stabilito nell’ottobre 1978. Pagine 8 in Appendice. 3 maggio 1968. Diario inedito.

e verità. Diario 1939-1964 e Un autunno in Russia, edizioni che impegnano molto l’autore. Inoltre, dall’analisi della corrispondenza1

, si rileva nello stesso periodo una forte preoccupazione per Dal Fabbro riguardo la vendita delle copie de La cravatta bianca, che non sembra ottenere i risultati previsti. Probabilmente ostacolato anche da queste difficoltà editoriali, l’autore decide di abbandonare la scrittura del romanzo, e lo fa al foglio 342, per riprenderla solamente il primo giorno di agosto del 19703. Questa volta, però, la ripresa del testo è decisa e ben strutturata: ne sono testimoni tutti i riferimenti cronologici che compaiono in ED dal foglio 35 in poi. Parallelamente al riavvio della scrittura, infatti, Dal Fabbro inizia ad annotare frequentemente date e informazioni, quasi a scandire un ordine mentale, come dovesse raggiungere una meta, comportamento inesistente nella prima parte della composizione. Conformemente all’aumento di queste indicazioni nei dattiloscritti, anche nel diario privato dall’agosto 1970 iniziano a crescere le osservazioni in riferimento alla stesura di Etaoin. Giorno dopo giorno4, Dal Fabbro segnala l’evoluzione del romanzo, ed il 12 agosto 1970, data che, tra l’altro, corrisponde perfettamente a quella indicata nel dattiloscritto ED5, egli è già prossimo alla realizzazione della seconda parte del testo. La progettualità che emerge dalle parole qui riportate sottolinea un’idea di romanzo che, a questo punto, è radicata nella mente dello scrittore:

incominciata la seconda parte di “etaoin”. La prima è uno “skaz di Biscoda; nella seconda, la narrazione procede oggettivata. Biscoda ritroverà il suo linguaggio e le sue bestemmie nella casa-fungo, in discussione coi nipoti di Serapione, il gruppuscolo antivideo capitanato da Poliuto Graf, il tipografo analfabeta. 6

1

Cfr. Dal Fabbro Beniamino, http://biblioteca.comune.belluno.it/books/fondo-beniamino-dal-fabbro/ (30 luglio 2016), si veda nella sezione Epistolario e cartoline-Copialettere la lettera datata: Milano, 2 ottobre 1967, p. 370. Lettere inedite.

2

Cfr. Dal Fabbro Beniamino, Diario 1970, XXIII pagine 100, Testo ricopiato e stabilito nell’ottobre 1977. Pagine 4 in Appendice. 1 settembre 1970. Diario inedito.

3

Dal Fabbro Beniamino, Dattiloscritto ED, indicato ad inizio pagina e tra parentesi tonde «ripresa della stesura di etaoin, 1 ag 1970», p. 35.

4

Si vedano le note diaristiche del 13 agosto, 14 agosto, 26 agosto, 28 agosto e 31 agosto in Dal Fabbro Beniamino, Diario 1970, cit.

5

Si veda la variante 48 nella tabella della relativa analisi.

6

Da questo momento in poi, la scrittura avanza rapida, tanto che appena dopo un mese dalla ripresa, Dal Fabbro appunta nel proprio diario:

Finita la stesura di “etaoin”, che avevo cominciato il 2 ottobre 1967 e poi avevo abbandonato al foglio 34. Tutto il resto ho scritto in questo mese d’agosto, sino al foglio 100, incominciata subito la copiatura1.

A questo punto, parallelamente alla chiusura della prima bozza di Etaoin, i riferimenti cronologici in ED ed informazioni sul diario ovviamente si fermano, per dare spazio da un lato alla copiatura del testo, dall’altro all’annotazione delle relative osservazioni. In particolare si segnala la nota del 4 ottobre 1970, in cui Dal Fabbro commenta:

ultimo pomeriggio con la stesura definitiva di “etaoin”, che d’ora innanzi, a forza di correggere, non potrei che divorare2.

È evidente che l’autore non solo ha deciso di copiare il testo creando un secondo testimone dattiloscritto, ma addirittura ha apportato delle modifiche, che, osservando la fattura dei testimoni, sembrano essere di non poco conto3. Tuttavia, il 4 ottobre la copia è pronta e Dal Fabbro la consegna all’editore Feltrinelli, «in Via Andegari», con un «conseguente senso di vuoto e di disoccupazione»4. È questo il sentimento che emerge nella maggior parte delle note scritte durante l’attesa del responso da parte di Feltrinelli, come quella in data 9 ottobre, in cui Dal Fabbro annota ironicamente:

nel giorno 5 dolore ai denti dovuto a un ascesso. Nessuna risposta da Feltrinelli, dopo la consegna di “etaoin”: quasi un altro ascesso5

.

1

Ivi, in data 1 settembre 1970.

2

Ivi, in data 4 ottobre 1970.

3

Per l’analisi delle varianti si veda il paragrafo 3.2.

4

Cfr. Dal Fabbro Beniamino, Diario 1970, cit., 5 ottobre 1970.

5

E ancora, il 21 ottobre:

sempre silenzio da parte di Via Andegari. D’un capolavoro, che magari il mio non lo è, la prima cosa che si pensa, come per una qualsiasi nullità, è che non sia pubblicabile: riflessioni di circostanza1.

Le prime informazioni riguardanti l’edizione compaiono soltanto nel gennaio 1971, quando il bellunese annota nel diario il « primo annuncio giornalistico di “etaoin”», che però viene presentato come «un attacco agli editori»2. È probabilmente questo il motivo principale per cui Dal Fabbro si ritrova a correggere nuovamente il dattiloscritto, anche prima della stampa, e alcune di queste modifiche vengono discusse, ovviamente anche nel diario. Come si vedrà nella più specifica analisi delle varianti, lo scrittore discute con Feltrinelli aspetti stilistici e d’impaginazione, in particolare riguardo alla copertina, di cui Dal Fabbro propone direttamente un disegno autografo, che nel Fondo è collocato nello stesso fascicolo del testimone EE. Finalmente, alla fine di marzo, Etaoin viene stampato e, simmetricamente, si assiste ad un dissolvimento dei riferimenti al testo sul diario privato. Dopo l’edizione del libro, infatti, Dal Fabbro si occupa principalmente di raccogliere e documentare gli effetti della propria opera, collezionando articoli e recensioni, di cui si parlerà, ovviamente, nel capitolo dedicato alla fortuna dell’opera. Tuttavia, il processo di elaborazione del romanzo sembra a questo punto evidente, ed è importante sottolineare quanto siano state importanti le puntigliose informazioni presenti nelle lettere, nel diario e nei dattiloscritti, per formulare una prima ipotesi riguardo alla creazione di Etaoin. Sostanzialmente, quindi, è lecito pensare che Dal Fabbro abbia iniziato la composizione del testo nel 1968, per sospenderla al foglio 34 e riprenderla successivamente, nel 1970. La stesura completa si sarebbe realizzata, pertanto, durante un solo mese, quello di agosto, tanto da permetterne l’inizio della copiatura in un altro testimone dai primi giorni di settembre. Ragionando in questi

1

Ivi, in data 21 ottobre 1970.

2

Dal Fabbro Beniamino, Diario 1971, XXIV pagine 120, Testo ricopiato e stabilito nel febbraio 1977. Pagine 5 in Appendice. 17 gennaio 1971. Diario inedito.

termini, i due dattiloscritti risulterebbero ovviamente autografi, ed evidentemente, uno anticiperebbe l’altro. A questo punto, classificando i testimoni, si riconoscerebbe in ED la prima bozza di Etaoin, soprattutto per la presenza di tutte quelle datazioni che corrispondono perfettamente al progresso segnalato nei documenti privati. Viceversa, EE risulterebbe la copia diretta di ED, perché priva di riferimenti cronologici e molto più pulita ed organizzata del dattiloscritto precedente, anche se non sprovvista di modifiche. Dopo la consegna di ED all’editore, il testo sembra aver subito ulteriori modifiche, che, per ovvi motivi, sono testimoniate solamente dalla stampa.

L’ipotesi formulata grazie all’osservazione dei documenti, benché interessante e preziosa, manca di un fattore fondamentale per poter essere confermata, ovvero l’analisi dell’elemento principale del romanzo: il testo. Ecco perché, in seguito a questa prima analisi, si è ritenuto indispensabile ricorrere immediatamente alla collazione dei testimoni e allo studio delle varianti, in modo da poter definitivamente confermare, oppure eventualmente smentire, l’ipotesi proposta.