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Wcovich-Lazzari 55/3 sec. XV-XVI, Venezia

Cart., guardie cart. ∙ III, 86, III‟ (cartulazione 1-86 a matita) ∙ 1-4 (10), 5-6 (8), 7 (8-1, senza perdita di testo), 8 (8-1, senza perdita di testo), 9 (8), 10 (8, errore nella rifascicolazione: l‟ordine delle carte è 79- 80, 83, 81-82, 84) ∙ tracce di segnatura dei fascicoli a 21, 64 e 79, tipologia non definibile con sicurezza ∙ (1-64, 70) balestra entro cerchio, non riscontrata nei repertori; (65-69, 71-86) ancora entro cerchio, non riscontrata nei repertori ∙ 210 × 140 = 25 [150] 35 × 15 [90] 35 ∙ rr. 2 / ll. 25 (16r), rr. 27 / ll. 27 (da 71r) ∙ rigatura a colore ∙ unica mano in littera textualis ∙ spazi riservati con letterina guida a penna per le iniziali dei capitoli; rubricature ∙ legatura seconda del sec. XVII in cartone; 215 × 150 × 25; sul quadrante anteriore a penna disegnato calice eucaristico, sotto il titolo ornamento a penna di spighe grappoli e tralci d‟uva; caduti i due lacci in pelle allumata di cui rimangono tracce. Inserite nuove guardie, rifascicolato.

(1r-45v) BARTOLOMEA RICCOBONI, Cronaca del Corpus Domini (ed. CASELLA-POZZI 1969, 258-294,

con correzioni CASELLA-POZZI 1971, 172-191; In nomine domini Ihesu Christi et sanctissime

Marie matris eius et beati Dominici patris nostri, qui commenca el prologo de una breve cronicha del sacratissimo Monestier del corpo de Christo de Veniexia delle suor dell‟ordene de misser sancto Dominico in mille tressento e cinquanta nuove, ms. 1r). Inc. <M>i suor Bartollamia Richobon abiando uno grandissimo dexiderio de scriver le grandissime meravelgie che nostro clementissimo signor Dio ha adoperado in questo sanctissimo monestier facto a reverencia del suo nome, expl. e de la sua perfecta paciencia e della sua felice e sancta morte, ma ho voiuto dir queste poche parole aço lui ora per mi peccatriçe. − Il manoscritto non è noto all‟editore.

(46r-84r) BARTOLOMEA RICCOBONI, Necrologio del Corpus Domini (ed. CASELLA-POZZI 1969, 295-

330). Inc.<N>el primo anno che fo serato el monestir passò de questa vita suor Paula Çorgi de età de anni xiii (Come suor Paula Çorçi passò de questa vita el primo anno chel monasterio fo serado, rubrica 46r), expl. suor Domenegina de Pesina adì iiii agosto la vene qui de anni xxxvii con virginità e purità de mente e del corpo la fo una dona molto speculativa della scri (incompleto). − Nell‟edizione il necrologio si ferma alla morte di Maria Tasso, il manoscritto inizia, ma non completa, notizie sulla morte di suor Domenegina de Pesina (1435). − (84v-86v) bianche.

Sul quadrante anteriore «Libro delle croniche del Monastier che si conserva in scrittoria», in basso «Cassella XVII» sotto aggiunto posteriormente «N°. 13», che potrebbe essere l‟antica collocazione della Cronaca quando ancora era conservata nel Monastero del Corpus Domini di Venezia,

soppresso nel 1810 e demolito con la Chiesa omonima pochi anni dopo (sul monastero cfr. CORNER

1749, I, 115-152; CORNER 1758, 312-320, CICOGNA, Inscrizioni, II, 6-8 [Cicogna ne possedeva una

copia, cfr. ms. Cicogna 3549]; 1375 anno di costruzione della chiesa e del primo convento, 1394 nuova allocazione). Di un manoscritto autografo di Bartolomea Riccoboni conservato ancora presso il

Monastero nel 1729 riferisce Armano (cfr. G.D. ARMANO, Monumenta selecta Conventus sancti Dominici

Venetiarum, Venetiis, Stephani Tramontini, 1729, 20), ancora nel 1752 il Foscarini (M. FOSCARINI, Della

Letteratura veneziana, Padova, Stamperia del Seminario, 1752, 185 n.1) e Degli Agostini (DEGLI

AGOSTINI, I, 25). Da quanto riportato nell‟introduzione dell‟ed. della Cronaca (CASELLA-POZZI, 1969,

257) il manoscritto potrebbe essere la copia segnalata dal Foscarini come appartenente al convento di San Domenico di Castello. Sul quadrante anteriore in alto a sinistra a penna «Cronica Riccobon suor Bartolomea» di mano moderna, in basso tassello con la collocazione Wcovich-Lazzari «Busta 62 n. 1» a coprire medesima segnatura a penna. Sul dorso al piede tassellino con la collocazione «IV / 4° / 335». Sulla controguardia anteriore ex libris della Biblioteca del Museo Correr con indicazione della proveienza Wcovich-Lazzari e l‟attuale segnatura.

Elenco, Manoscritti lasciati al Museo Civico e Correr dal Cav. Michele Wcovich Lazzari, Biblioteca del Museo Correr, ms. senza

Wcovich-Lazzari 84/3 1460, Novigrad

Cart. ∙ 40 (non numerato, allegato quaternione non numerato) ∙ 1 (40, prime e ultime due carte del fasc. in funzione di guardie), allegato quaternione con prima carta incollata a 2v ∙ incudine, tipo Briquet 5958 (Gurk 1446, Bruck a.d. Muhr 1452, Monaco 1454, Graz 1455-56, Tirolo 1463, Transilvania 1446) ∙ 290 ×214 = 30 [225] 35 × 17 [76 (17) 76] 28; quaternione 208 ×75 ∙ rr. 2 / ll. 44 ∙ rigatura a colore ∙ unica mano in mercantesca ∙ da 3v a 37v entro lo spazio delle colonne e alternati alla scrittura disegni di animali a illustrare il testo, di mano dello stesso copista in inchiostro e mina con tratti di rosso usato per le iniziali; a 3r iniziale maggiore S(ignori tute le cose) in rosso profilata in argento, a 3v-37v iniziali semplici in rosso, iniziali di periodo toccate in rosso. Il quaternione iniziale presenta tre tondi per pagina con 36 disegni a penna (la prima carta è bianca, sei tondi sono senza disegno all‟interno), ognuno con sovrastante didascalia e, all‟interno del tondo, il motto che rappresenta ∙ legatura seconda del sec. XVIII in cartone.

(3r-37v) Libro della natura degli animali (ed. GOLDSTAUB-WENDRINER 1892, 13-71). Inc. Signori tute le

chose che li homeni sano et che i po sapere si va per do vie zoè per do prenzipal strade le qual strade si son queste expl. aver chompagniato Dio lo quale se umilia a li omeni lo quale non torebe la nostra parte ma de daria de la sua zoè dala sua gloria la quale ne debeat prostrare qui vivit et regniat in sechula segulorum amen. Iesu Christo semper miserora. − Si tratta della redazione veneta. Il codice presenta 46 animali e 11 favole, con relativi disegni; i testi si succedono nello stesso ordine del ms. Padova, Biblioteca Civica C.M. 106 (codice P dell‟ed.), anch‟esso copiato da Andrea Vitturi nel 1468 a Venezia. − (1r-2v, 38r-40v) bianche.

«E qui fenise de natura de anemali, questo libro et finito per mi Andrea Vituri chastelani in Nuovo Grad fato, et finito in mile et quatrozento e sesanta, adì vintisie di otubrio prego Dio, che conzieda grazia de sempre ben vivere ale fine soe inpresti el suo paradixo per grazia. Deo grazias», codice copiato da Andrea Vitturi, di Nicolò della contrada di S. Agnese a Venezia, nel 1460 a Novigrad (Cittanova d‟Istria). Rispetto ad altri codici copiati dal Vitturi è meno calligrafico, è in mercantesca e non compare lo stemma familiare (per altri codici autografi di Vitturi: Padova, Biblioteca Civica, ms. C.M. 106 contenente lo stesso bestiario ma con diverso prologo, C.M. 304/6, 8, 9, C.M. 453, C.M. 615, C.M. 616, tutti provenienti dalla biblioteca di Nicolò de Lazara cfr. I manoscritti datati di Padova, a cura di A. Mazzon, A. Donello, G.M. Florio, N. Giovè, L. Granada, G. Mantovani, A. Tomiello, S. Zamponi, Firenze 2003, 18-19, 24-25, 26, 27; su Andrea e Antonio Vitturi, copisti e possessori di manoscritti cfr.

MEDIN 1909, 5-9). Al fascicolo è unito il quaternione oblungo con disegni presumibilmente della

seconda metà del XV secolo. Sul quadrante anteriore in alto a penna «Zoologia / sec. XVI» (XVI depennato), in basso cartellino con la precedente segnatura «Busta 100 N°. 7» affiancato da poco visibile «639» a matita. Sul verso del quadrante anteriore ex libris della Biblioteca del Museo Correr con indicazione delle provenienza Wcovich-Lazzari e dell‟attuale segnatura.

Elenco, Manoscritti lasciati al Museo Civico e Correr dal Cav. Michele Wcovich Lazzari, Biblioteca del Museo Correr, ms. senza

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