Gli approvvigionamenti finanziari occorrenti alla realizzazione delle opere possono fare riferimento alle seguenti fonti:
• Fondi propri accertati
• Fondi futuri derivanti da risparmio energetico monetario
• Mutuo ordinario
• Mutuo a tasso agevolato riferito ai cosiddetti Fondi Kyoto di cui al Decreto n.40 del 22/02/2016.
• Incentivi riferiti al cosiddetto Conto Termico
• Finanziamento Regione Lombardia di cui alla DELIBERAZIONE N° X / 6508 del 21/04/2017 in merito a “POR FESR 2014-20: ASSE IV, AZIONE IV.4.C.1.1 – RIFINANZIAMENTO DELL'INIZIATIVA DI CUI ALLA DGR 5146 DEL 9 MAGGIO 2016
“FONDO REGIONALE EFFICIENZA ENERGETICA (FREE)” PER L’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI PUBBLICI DI PROPRIETA’ DEGLI ENTI LOCALI”
F ONDI PROPRI ( ACCANTONAMENTI , TRASFERIMENTO COSTI DI GESTIONE A INVESTIMENTO )
Gli interventi esaminati nell’ambito della diagnosi energetica, sia che si opti per il Progetto A per un edificio NZEB che per il Progetto B con un impegno/risultato più contenuto, evidenziano come l’esito degli interventi costituiscano una riqualificazione molto pesante dell’immobile, utile non solo a migliorarne le condizioni di efficienza energetica, ma anche il confort e dunque il benessere complessivo degli utenti. L’investimento costituisce un vero e proprio incremento del valore patrimoniale del sito per il quale è ragionevole supporre che vi sia un intervento diretto dell’ente proprietario, anche se supportato dal sistema delle agevolazioni e degli incentivi nazionali e regionali.
L’assegnazione di fondi dell’amministrazione trova pertanto una sua giustificazione
nell’approggio omnicomprensivo della ristrutturazione che fornisca alla struttura nuovi elementi
prestazionale in ambito di efficienza, di sicurezza e di qualità complessiva del costruito.
• Il complesso immobiliare costituito dalla scuola elementare e dalla scuola materna M.
Brutto è inserito in un buon contesto ambientale a giardino, è dotato di una caratteristica distributiva e funzionale di buona qualità e sembra rispondere alle esigenze degli utenti a cui è destinato. Rispetto ad un panorama di edilizia scolastica rilevabile nell’area metropolitana di Milano, le caratteristiche sopra menzionate sembrano posizionarsi ad un buon livello qualitativo che merita di essere valorizzato.
• Il Progetto A, al quale faremo principalmente riferimento, interviene sulla componente impiantistica e sull’involucro edilizio in modo radicale. Inoltre, il progetto include due interventi bioclimatici a valenza architettonica, costituiti dai tetti verdi sulle coperture piane della scuola elementare e dalla creazione di serre bioclimatiche per riqualificare energeticamente due cortili interni assolutamente inadeguati all’ipotesi di edifici NZEB.
• La principale carenza del progetto finora sviluppato riguarda la certificazione sismica dei due edifici. Infatti, in un’ottica di approccio complessivo alle problematiche di edifici scolastici, intervenendo pesantemente sui corpi fabbrica, risulta essere poco lungimirante trascurare gli aspetti sismici dell’edificio, in modo da valutare l’eventualità di interventi migliorativi utili all’adeguamento strutturale. Sul merito, occorre rilevare come da una rapida osservazione del sito lasci presumere una situazione potenzialmente ben orientata alla sicurezza. Ciò nonostante è necessario prevedere tutte le verifiche occorrenti per giungere alla eventuale certificazione antisismica delle due scuole. Tale aspetto è affrontato dalla normativa sui cosiddetti Fondi Kyoto che possono considerare interventi di adeguamento sismico.
La pianificazione economica successiva si pone pertanto l’obiettivo di calcolare i fabbisogni finanziari da soddisfare tramite fondi propri (mutui o accantonamenti o costi di gestione storici da trasferire a investimento).
F ONDI K YOTO
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, col DM n.40 del 22/02/2016 e successive integrazioni, ha prolungato l’opportunità di richiedere fondi agevolati fino al 30 giugno 2016.
Le caratteristiche essenziali del finanziamento, in relazione all’intervento in esame sono:
• I prestiti agevolati (tasso 0,25%) dovranno essere utilizzati per interventi che consentano di raggiungere un miglioramento di almeno due classi del parametro di efficienza energetica dell’edificio in un arco temporale massimo di 3 anni. Nel nostro caso la condizione energetica è soddisfatta.
• Tra gli interventi agevolabili l’analisi, il monitoraggio e le diagnosi energetiche, cui possono essere assegnati al massimo 30mila euro da restituire in dieci anni.
• Ammessi anche la sostituzione degli impianti, con un milione di euro da restituire in vent’anni, e gli interventi di riqualificazione comprendenti sia l’involucro che gli impianti. A questi lavori potranno essere assegnati 2 milioni per edificio e il finanziamento avrà una durata di vent’anni.
• Inoltre fino al 50% della somma richiesta potrà essere utilizzata anche per opere di adeguamento antisismico negli immobili.
I fondi Kyoto pertanto consentono la dilazione agevolata dei costi consentendo di addebitare
parte dell’onere al risparmio energetico monetario generato dall’efficientamento energetico. In
sostanza la pianificazione può considerare il surplus finanziario occorrente ogni anno alla
copertura dei costi di investimento. Il finanziamento Kyoto corrisponde alle spese ammissibili
per il Conto Termico, ovvero, come indicato in seguito, € 1.506.500,00.
Il conto termico rappresenta un sistema di incentivazione compatibile con i Fondi Kyoto e che può essere utilizzato per la copertura parziale del capitale investito. Le caratteristiche generali sono le seguenti:
• fino al 65% della spesa sostenuta per gli "Edifici a energia quasi zero" (nZEB);
• fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di chiusure finestrate, per l’installazione di schermature solari, l’illuminazione di interni, le tecnologie di building automation, le caldaie a condensazione;
• fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e fino al 55%
nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.);
• anche fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
• il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le ESCO che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali.
Nel caso di trasformazione ad edificio NZEB esiste un capitolo specifico di finanziamento.
Ai fini dell’accesso all’incentivo indicato nel DM 16 febbraio 2016, per il raggiungimento della classificazione di “edifici a energia quasi zero” sono ammissibili gli interventi di incremento dell’efficienza energetica volti alla riduzione dei fabbisogni di energia per la climatizzazione invernale ed estiva, l’illuminazione degli interni e delle pertinenze esterne degli edifici, la produzione di acqua calda sanitaria, nonché gli interventi di produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, destinata alla copertura dei fabbisogni medesimi.
Ai fini della richiesta di incentivo è obbligatoria la redazione della diagnosi energetica precedente l’intervento e dell’APE successiva, a pena di decadenza del riconoscimento degli incentivi.
Sono di seguito elencate le spese ammesse ai fini del calcolo dell’incentivo, che dovranno essere riportate, se pertinenti, nelle fatture attestanti gli interventi effettuati:
1. fornitura e messa in opera di materiali e tecnologie finalizzati al conseguimento della qualifica di
«edifici a energia quasi zero», comprensiva dei costi sostenuti per le opere provvisionali ed accessorie;
2. demolizione, recupero o smaltimento e ricostruzione degli elementi costruttivi dell’involucro e degli impianti per i servizi di riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda e illuminazione (ove considerata per il calcolo della prestazione energetica), ove coerente con gli strumenti urbanistici vigenti fornitura e messa in opera di materiali ordinari, necessari alla realizzazione di ulteriori strutture murarie a ridosso di quelle preesistenti realizzate contestualmente alle opere di cui al punto precedente, per il miglioramento delle caratteristiche termiche delle strutture esistenti;
3. demolizione e ricostruzione delle strutture dell’edificio;
4. eventuali interventi per l’adeguamento sismico delle strutture dell’edificio, rafforzate o ricostruite,
che contribuiscono anche all’isolamento;
Le spese ammissibili sono comprensive di IVA dove essa costituisce un costo. Il trasporto rientra tra le spese ammissibili perché facente parte della fornitura.
Per interventi di ristrutturazione importante o riqualificazione, tali da trasformare gli edifici esistenti in «edifici a energia quasi zero», l’incentivo totale cumulato per gli anni di godimento è pari al 65%
delle spese sostenute ammissibili, fermo restando il rispetto dei costi massimi unitari e dei massimali di incentivo previsti:
Itot = 65% · C · Sint
con Itot ≤ Imax
Itot : incentivo totale dell’intervento cumulato per l’intera durata, che verrà ripartito e corrisposto in 5 rate annuali costanti, oppure, in un’unica soluzione per gli aventi diritto (le PA e le ESCo che operano per loro conto, ad esclusione delle Cooperative di abitanti e delle Cooperative sociali).
Imax : valore massimo raggiungibile dall’incentivo totale (tabella 5 del Decreto) Sint : superficie1 oggetto dell’intervento (m2 )
Cmax : è il valore massimo di C ed è definito dalla (tabella 5 del Decreto) Qualora il costo specifico dell’intervento (C) superi il valore di Cmax, il calcolo dell’incentivo (Itot ) viene effettuato con Cm
Nella situazione in esame il calcolo del contributo ottenibile è il seguente:
Occorre rilevare come la stima delle opere effettuate in sede di conto termico sia inferiore all’intervento previsto.
F INANZIAMENTO R EGIONE L OMBARDIA DI CUI ALLA DELIBERAZIONE N° X / 6508 DEL
21/04/2017
Il finanziamento regionale ha visto una prima fase di erogazione oramai conclusa e vede oggi una
possibilità di accesso a fondi residui entro il mese di settembre 2017. Le caratteristiche essenziali
del finanziamento sono le seguenti:
OBIETTIVI MISURA esistenti di proprietà dei Comuni lombardi, favorendo la capacità economica degli investimenti tramite meccanismi finanziari agevolati.
DOTAZIONE LINEA
30.750.000 €, di cui 13.178.570 € di quota a fondo perduto e 17.571.430 € di quota finanziamento agevolato
FINALITÀ
Ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico con conseguente riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 (Asse Prioritario IV del POR 2014-2020 approvato dalla Commissione UE con Decisione di Esecuzione 923final del 12 febbraio 2015)
SOGGETTI RICHIEDENTI
La richiesta di agevolazione può essere presentata da:
a) Comuni;
b) Comunità Montane;
c) Forme associative di Comuni, ai sensi del d. lgs. 267/2000, ivi comprese quelle create mediante la stipula di convenzioni, regolarmente costituite alla data di presentazione della richiesta di agevolazione (in tal caso la richiesta di agevolazione viene presentata da un soggetto pubblico che assume la denominazione di capofila)
La richiesta di agevolazione può essere relativa anche ad interventi su più edifici a condizione che essi siano oggetto di un’unica procedura di gara indetta successivamente al decreto di concessione
dell’agevolazione da parte dell’Amministrazione Regionale.
Ciascun Comune potrà partecipare ad una sola richiesta di
agevolazione. Gli Enti Locali beneficiari di contributi nell’ambito del bando di cui alla dgr 3904 del 24 luglio 2015 non potranno accedere ai benefici di cui al presente bando.
SOGGETTI BENEFICIARI
Il beneficiario (vale a dire il soggetto a cui materialmente viene erogata l’agevolazione), può essere, a scelta del richiedente:
1. Il soggetto richiedente stesso;
2. Il soggetto privato selezionato per l’esecuzione dell’intervento nell’ambito di un’operazione di partenariato pubblico privato (PPP) (art. 63, Reg. 1303/2013).
In entrambi i casi, l’erogazione è subordinata alla stipula del contratto di finanziamento (che disciplina gli obblighi del beneficiario) con il
soggetto gestore del Fondo Regionale Efficienza Energetica – finanziamento (Finlombarda SpA).
INTERVENTI AMMISSIBILI
La richiesta di agevolazione può essere presentata per l’efficientamento energetico di uno o più edifici pubblici che presentino le seguenti caratteristiche:
• essere localizzati sul territorio lombardo;
• essere adibiti ad uso pubblico e di proprietà dei richiedenti;
• essere dotati impianto di climatizzazione ed essere certificabili ai sensi della dgr 3868/2015 (nuove disposizioni in materia di certificazione energetica degli edifici);
• non essere adibiti a residenza e assimilabili;
• non essere destinati ad attività economiche in forma prevalente a meno che queste non abbiano carattere puramente locale e con un
• L’agevolazione è concessa nella misura massima del 70% delle
T
IPOLOGIA DI
AGEVOLAZIONE
• Contributo a fondo perduto fino al 30% spese ammissibili e fino a max 2,1 ML di € per intervento;
• Finanziamento a tasso 0 di durata al massimo decennale, fino al 40% delle spese ammissibili e fino a max di 2, 8 ML di € per intervento.
• L’ammissione all’agevolazione è da intendersi riferita ad entrambe le voci (fondo perduto e finanziamento).
• La quota a finanziamento dovrà essere rimborsata in rate semestrali costanti al 30 giugno ed al 31 dicembre di ciascun anno, a partire dall’anno successivo all’erogazione del saldo.
• L’agevolazione non è cumulabile con altre iniziative finanziate da Regione Lombardia nell’ambito della medesima azione del POR FESR 2014-2020.
L’ottenimento del finanziamento regionale può consentire una ulteriore riduzione dell’onere dell’investimento per un ulteriore 30% del residuo non coperto dal conto termico.
Si ritiene ottimale pertanto, in conclusione, la configurazione seguente:
1) si ottiene il finanziamento agevolato Kyoto
2) si prevede di ottenere il conto termico in fase di assegnazione dei lavori
3) si cercherà di ottenere il finanziamento regionale, la cui disponibilità però è fortemente
contingentata, al fine di ottimizzare ancora l’utilizzo dei fondi propri.