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Forme, strumenti e canali di intervento della cooperazione allo sviluppo

CAPITOLO 4 – STRUMENTI A SOSTEGNO DI UNO SVILUPPO ECONOMICO

4.1.1 Forme, strumenti e canali di intervento della cooperazione allo sviluppo

Esistono diverse forme d’intervento per perseguire gli obiettivi della cooperazione allo sviluppo:

- Aiuto alla bilancia dei pagamenti: il Paese donatore fornisce al Paese ricevente risorse finanziarie in valuta convertibile per acquistare importazioni necessarie indicate dal Paese ricevente.

- Commodity aid: è una forma di aiuto alla bilancia dei pagamenti, che avviene però mediante fornitura da parte del Paese donatore di merci e beni richieste dal Paese ricevente.

- Aiuto al programma: è una forma di aiuto alla bilancia dei pagamenti, funzionale al sostegno del Paese ricevente, che può fissare liberamente l’impiego dei fondi, all’interno del bilancio.

- Aiuto a progetti: l’aiuto è finalizzato alla realizzazione di uno specifico intervento di sviluppo (progetto), definito dal Paese donatore e negoziato con il Paese ricevente, nel quadro di un generale programma-Paese che definisce la cornice degli interventi di cooperazione allo sviluppo.

Esistono inoltre, diversi strumenti finanziari per realizzare le diverse forme di intervento:

- Dono: è un aiuto fornito senza obbligo di restituzione o pagamento di interessi. Può avvenire in valuta, sotto forma di beni di consumo o investimento o come servizi.

- Crediti d’aiuto: sono concessioni di prestiti a condizioni agevolate per il finanziamento di uno specifico progetto d’aiuto, generalmente relativo a grandi lavori civili o infrastrutture produttive.

99 - I crediti misti: questi impiegano congiuntamente finanziamenti di APS1 con

finanziamenti di carattere commerciale.

La cooperazione per promuovere gli investimenti nei PVS ricorre a diverse forme, quali: le garanzie, i crediti agevolati e il venture capital. Esistono infine diverse forme di canali operativi attraverso cui svolgere le funzioni di aiuto pubblico allo sviluppo: canale bilaterale o multi-bilaterale. Il canale bilaterale consiste nell’impiego degli strumenti di finanziamenti (doni e crediti nel caso di iniziative ordinarie; doni soltanto nel caso di iniziative straordinarie) da parte del Paese donatore al Paese ricevente, con cui è stata direttamente concordata l’iniziativa di sviluppo. L’esecuzione delle iniziative è a gestione diretta delle amministrazioni dello Stato oppure affidata ad imprese o ONG. Mentre quello multi-bilaterale è il ricorso da parte del Paese donatore, per la valutazione tecnico-economica e/o la gestione di un’iniziativa concordata con il Paese ricevente ad un organismo internazionale. Ciò permette di realizzare programmi di grande portata spesso sopra le possibilità della cooperazione bilaterale. Le diverse forme di APS, nel caso del canale multi - bilaterale, sono:

1) Cofinanziamenti: il Paese donatore eroga a favore di un organismo internazionale un contributo in valuta per il parziale finanziamento di uno specifico progetto di sviluppo elaborato dall’organismo e per il quale il Paese donatore ha concordato anche insieme al Paese ricevente la propria partecipazione. È l’unico caso multi - bilaterale che non prevede la possibilità di legarsi ad acquisti di beni o servizi nel Paese donatore;

2) Finanziamenti paralleli: il Paese donatore partecipa, diversamente dal caso del cofinanziamento, attraverso un intervento diretto parallelo a quello dell’organismo internazionale, il cui progetto di sviluppo complessivo viene cosi suddiviso in più parti;

1 APS: aiuto pubblico allo sviluppo, indica “quei flussi ai Paesi in via di sviluppo e alle istituzioni multilaterali forniti da organi pubblici, inclusi i Governi statali e locali, o i loro organi esecutivi, ciascuna transizione dei quali soddisfa le seguenti condizioni: - è amministrata con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico ed il benessere dei PVS; - è a condizioni agevolate (concessionali) e contiene un elemento dono pari almeno al 25%”.

100 3) Fondi fiduciari: il Paese donatore delega ad un organismo internazionale la realizzazione di un progetto di sviluppo concordato dal Paese donatore con quello ricevente, erogando un contributo finanziario che copre integralmente le spese per la realizzazione dello specifico progetto;

4) Affidamenti amministrativi: come nel caso precedente, si tratta di un progetto di carattere bilaterale, in cui l’apporto dell’organismo internazionale è limitato alla realizzazione, in questo caso, all’attuazione tecnico-amministrativa.

Infine bisogna considerare il canale multilaterale: in questo caso i Paesi donatori versano delle somme, che diventano parte del capitale di esercizio, agli organismi internazionali. Si tratta di finanziamenti slegati e sempre a titolo di dono. Le due fattispecie sono:

1) Contributi obbligatori: il Paese donatore deve periodicamente effettuare il versamento della quota, sulla base di una ripartizione fissata al momento dell’adesione dell’organismo internazionale;

2) Contributi volontari: il Paese donatore negozia di volta in volta con l’organismo internazionale il versamento da eseguire.

Oltre all’analisi delle forme, degli strumenti e canali d’intervento della cooperazione, l’individuazione degli attori fondamentali del territorio è un passaggio essenziale che completa l’analisi del contesto e aiuta a definire l’ipotesi di progetto. Conoscere le forze presenti sul territorio, capirne le relazioni, i rapporti di forza, i conflitti e gli interessi in gioco, permette di costruire il progetto tenendo conto delle dinamiche cui esso può dar luogo. Una buona idea progettuale può essere compromessa dalla mancata o insufficiente considerazione di attori che si rivelano strategici rispetto ai problemi affrontati dal progetto. Gli stackholders sono categorie, individui, gruppi organizzati, istituzioni, imprese che hanno interessi specifici in relazione al successo o al fallimento dell’intervento proposto. La Stakeholder Analysis viene in genere realizzata sulla base di seguenti passi:

1. Definizione della natura del problema centrale di cui ci si occupa; 2. Individuazione dei gruppi portatori di interesse;

101 3. Studio del ruolo giocato da ciascuno dei gruppi in relazione al problema

centrale;

4. Studio delle relazioni che intercorrono tra i vari gruppi.

Un ulteriore strumento, che arricchisce il processo e facilita l’acquisizione di informazioni fondamentali per la successiva scelta progettuale, riguarda l’analisi dei punti di forza e di debolezza, delle opportunità e delle minacce esterne. Questo può essere eseguito tramite la SWOT Analysis, metodo che permette di individuare le caratteristiche della comunità, ricercando strategie per la soluzione dei problemi. La SWOT Analysis deve rispondere a specifiche domande e i punti di forza e di debolezza che si riferiscono ad una precisa comunità possono riguardare risorse umane, materiali (attrezzature, opere civili, terreni, infrastrutture, ecc.), risorse immateriali (cultura, tradizioni, conoscenze, capacità, know - how, organizzazione). Opportunità e minacce, invece, rimandano al contesto esterno alla comunità e riguardano l’assetto istituzionale, programmi pubblici, interventi di organismi internazionali, politiche governative, il settore privato, il mercato nazionale, regionale e globale, e cosi via. Punti di forza e opportunità costituiscono vantaggi per il processo di sviluppo e riguardano le condizioni attuali, mentre punti deboli e minacce rappresentano rischi e rimandano a un futuro più o meno ravvicinato. Questa analisi viene svolta sulla base delle cosiddette variabili di rottura, cioè delle componenti fondamentali per il conseguimento dell’obiettivo specifico e, in prospettiva, dell’obiettivo generale. Può essere considerata un utile strumento da inserire all’interno del ciclo del progetto nella parte iniziale di definizione degli obiettivi. Gli elementi emersi da questa analisi sono di grande utilità per la costruzione della strategia:

1. I punti di forza mettono in luce le risorse già esistenti e permettono quindi di valorizzarle nella definizione delle attività e, qualora si tratti di risorse materiali, nello stesso budget;

2. I punti deboli indicano investimenti necessari e non sostituibili per poter perseguire i risultati e gli obiettivi specifici;

102 4. Le minacce indicano la necessità di azioni volte a mitigare i rischi.

Opportunità e minacce, infine, forniscono indicazioni fondamentali per un’efficace valutazione delle condizioni esterne. Operativamente, quello detto fin qui, significa assegnare una particolare rilevanza alle componenti di rafforzamento delle capacità (capacity building), e quindi alla reale appropriazione (empowerment) e responsabilizzazione delle popolazioni locali in tutte le fasi del ciclo del progetto. Significa adottare, nel caso della cooperazione allo sviluppo, approcci capaci di coinvolgere tutti i soggetti, Governi, imprese, società civili, nella progettazione e gestione delle iniziative.

4.1.2 Valutazione di un progetto di cooperazione: costi e ciclo del