• Non ci sono risultati.

FORUM JULI[ (ORA CIVIDALE)

Nel documento Informazioni su questo libro (pagine 70-74)

È la colonia Forum Julii, in antiche lapidi Respublim Forojuliensis. Dai Longobardi detta 6'im‘tas Austriae, per essere la principale loro sede verso Oriente. Oggi Cividale città, sede di mandamento, posta a cavallo del fiume Natisone, a chilometri 16 da Udine verso Oriente.

Apparteneva ai Carni, popolo gallo-celtico, coloniz zata poi dai Romani. Vuolsi che fosse ascritta alla tribù

_ 63 _

Scapzia. Giulio Cesare, o meglio Augusto, costituì Civi dale Forum negoliationis, dandole il nome di Forumju h‘i. Si accrebbe la sua rinomanza, allorchè divenne sede del ducato Longobardo indi Franco del Friuli.

Fu patria dello storico Paolo Diacono.

Sostenne più assedii, il più fatale da parte del Kau degli Avari nel 611.

È una vaga città decorata di onorevoli monumenti, in ispecialità dell’ epoca longobarda. Dal 1817 al 1826 vennero, in Cividale e contorni, fatti con sussidii dello Stato alcuni scavi a merito principalmente del canonico

Michele della Torre.

Ebbe allora principio il regio museo di Cividale che contiene oggetti lapidei e metallici così romani come medioevali.

Altri escavi saltuarii si eseguirono sotto la direzione di monsig. Lorenzo d’ Orlando, attuale conservatore del museo. Ancora in oggi il regio Governo dà una piccola sovvenzione annua per il mantenimento del museo, in sufficiente però ad avviare degli scavi od a fare qualche importante acquisto per il suo aumento. Il campo degli escavi non fu molto esteso ed havvi probabilità di rin venire traccie di edifizii ed oggetti di antiquaria.

Le copiose topografia di monsig. della Torre con la descrizione dei processi di escavo e degli oggetti ri trovati, sono deposte parte nel museo e parte presso l’ archivio già capitolare ed ora consegnato al locale municipio. Tale archivio, oltre a preziosissimi codici e diplomi dell’età di mezzo, conserva altri oggetti pre gevoli dell’ epoca romana.

._ (39 _.

Scrittori che ne parlamu0.

Fra gli antichi Tolomeo, Plinio e gli Itinerarii. - Paolo Diacono, De Gest. Log. - Zancarolo, Antiqm't. Civ. ForÙ'u Iii; Venetiia 1669. - De Torre Philippi, De Colonia Far.aju h'ensi; Romeo 1700 - D‘ Orlando, Il Tempietto di S. Maria in Valle di Cividale; Udine 1839. - Guida di Cividale; Udi ne 1858. - L'[. R. Museo Ii’orogiuh'ese; Udine 1853. - Fun damente eines rò'mischen Palastes, gefunden in Jahre 1854 (Mittheilungen der K. K. Centralcommission zur Erforschun yen; Wien 1857). - Brignoli, No ‘zie intorno le scavaziom'

dell'antica città di Forogiulio (nel Giornale Arcadico, to mo XXVII, 1823). - Memorie sopra gli scavi fatti in Civi date del Friuli per sovrana risoluzione (Giornale per le pro vincie venete; Treviso 1825). -- Eitfelberg°, Cividale und seine Monumente; Vienna 1857.

Ing. ANTONIO JOPPI.

CONCORDIA.

Giace sulla destra del Lemene, il Romatz‘num degli antichi, a qualche chilometro da Pórtogruaro, grosso borgo e capoluogo di distretto nella provincia di Ve

nezial - Concordia forma Comune a sè di 2200 abitan

ti; è esclusivamente rurale e molto sparso. Per distin guersi da altra città. dello stesso nome, assunse recen temente l’ epiteto di Sagittaria, volendo ricordare con

esso, che ivi si fabbricavano freccie ai tempi Qei Romani.

L’ antica città sorgeva ove è il grosso del villaggio estendendosi alquanto di più nell’ agro; proverebbero ciò i pavimenti in mosaico, le mura e specialmente le

10

__ 70 _.

fondamenta d’ una muraglia, che è tutt’ ora in escavo, e pare fosse la muraglia di cinta. Concordia venne fon data dai triumviri Ottaviano, Antonio e Lepido; i quali, oppressa la Repubblica, mandarono Pollione e Cornelio

Gallo, nativo di Forojulio, a ripartire fra i Veterani le

terre tolte alle città Venete che. aveano parteggiato pel

vinti; ed i Veterani fondarono quella città che denomi

narono Julia Concordia, in memoria della confederazione triumvirale formata in Bologna (1).

Si trovava a circa eguale distanza fra Altino verso occidente ed Aquileja verso oriente; e l’ Itinerario di Antonino la determina in 30 miglia romane; spazio rap presentato dalla famosa via Emilia Altinate.

Non grande era il perimetro della medesima, ma

dalle molte lapidi trovate si arguisce che fu città d’im

portanza per le cariche del governo. La colonia di Con-' cordia era ascritta alla tribù Claudia.

L’ epoca della sua maggior floridezza si può fissare con qualche sicurezza fra il secolo II ed il secolo IV del 1’ era cristiana, quando, Cioè, lo sviluppo della sua in dustria, cioè la fabbricazione delle freccie, atlidata alla deouria armamentaria che ne aveva il privilegio ed una organizzazione propria con autorità speciali, era sa lito ad un grado elevato, poichè essa provvedeva di freccie le legioni del Reno, del Danubio e della Pannonia.

Cominciò a declinare poi danni sofferti dalle pri me invasioni dei barbari al principio del secolo V; e l’ anno 453, segnò la sua rovina per mano delle feroci orde condotte da Attila. Vuolsi che si riavesse alquan

(1) Vedi Ciconi dott. Giandomenico, Udine e sua provincia ( nella Grande Illustrazione del Lmn.lnlr(lu Veneto, diretta da Cesare Cantù.

Milano, Corona e Caimi, 1862, t. VI).

- 7] _

to sotto Teodorico; ma alla venuta de’ Longobardi anche quel poco di vita che, al confronto dell’antica, aveva potuto mostrarsi, scomparve affatto ; e della Con cordia romana più non rimasero che rovine, ora scom parse anch’esse, salvo pochissimi ruderi. Da tempi re ,moti Concordia fu sede vescovile; ed anche dopo la

distruzione della città la diocesi ritenne sempre il titolo di Diocesidi Concordia con residenza a Portogruaro, e l’ ultimo suo vescovo (Conte Nicolò Frangipane, morto

Nel documento Informazioni su questo libro (pagine 70-74)