Paolo Pittaro
Nell’anno 2019 sono giunte segnalazioni e istanze scritte da parte di detenuti, internati, loro familiari, associazioni e legali, relative a più tematiche, tra cui: richieste trasferimento, 4 problemi di salute; 7 richieste colloquio, 2 problemi di illuminazione carcere, 2 maltrattamenti, 3 diritto allo studio, 1 ricezione corrispondenza, 1 regolamento interno, 1 lavoro fuori dal carcere, 1 culto religioso, 3 mancanza lavoro rieducativo nel carcere (in particolare internati ex articolo 41-bis o.p.).
In Friuli-Venezia Giulia operano anche Garanti comunali dei diritti dei detenuti (Udine e Trieste) che incontrano gli stessi e raccolgono le loro istanze.
Sono pervenute all’Ufficio 23 segnalazioni, così ripartite: 1 dalla Cc di Gorizia: 1 (firmata da tutti i detenuti e concernente le criticità della struttura), 4 dalla Cc di Pordenone, 15 dalla Cc di Tolmezzo, 2 dalla Cc di Trieste. A queste si aggiunge una segnalazione da parte di una persona invalida in detenzione domiciliare, residente a Udine.
Sono state fatte due visite alla Cc di Tolmezzo (a cui hanno fatto seguito incontri con i detenuti/
internati), una alla Cc di Pordenone e una alla Cc di Udine. Le criticità segnalate e appurate sono state evidenziate ai Direttori degli Istituti e alle diverse Autorità (Dap, Garante nazionale, Magistrati di sorveglianza). Non si ha riscontro di esiti delle raccomandazioni formulate, né sono stati istituti tavoli regionali sulle criticità.
Queste le principali criticità riscontrate:
- difficoltà nella gestione di più strutture da parte dei Direttori delle Cc regionali (3 per 5 Istituti)
- difficile condizione di vita dei ristretti (sovraffollamento, degrado, etc.) dovuta anche alla vetustà di molte strutture
- carenza di personale socio-educativo e di polizia penitenziaria - disfunzioni nell’assistenza sanitaria
- situazione critica, per la presenza della sezione “protetti”, a Pordenone
- mancanza di lavoro per gli internati ex articolo 41-bis, che non permette di valutarne il per-corso riabilitativo (Tolmezzo)
L’unico Cpr presente in Friuli-Venezia Giulia, a Gradisca d’Isonzo, è stato inaugurato a fine dicembre 2019 e non sono previste nuove aperture.
Non sono state effettuate visite alle camere di sicurezza delle forze dell’ordine, nè si è a conoscenza di eventi critici legati all’utilizzo del taser. Non risultano segnalazioni inerenti all’area privazione delle libertà/salute. È stato riscontrato un problema di forte disagio psichico in un detenuto della Cc di Pordenone.
All’Ufficio sono state segnalati anche problemi di salute da parte di detenuti.
La pagina web dello scrivente Garante regionale (che tutela le persone private della libertà persona-le, i minori e le persone a rischio di discriminazione) è stata aggiornata per renderla più funzionapersona-le, anche a seguito dell’insediamento del nuovo titolare della carica, avvenuto il 1.10.2019. Il Garante non dispone di canali di comunicazione sociale, affidandosi ai comunicati stampa, pubblicati anche nel sito suddetto.
L’Ufficio utilizza un protocollo riservato, anche per esigenze di privacy, in relazione alle attività di ga-ranzia di competenza.
http://www.consiglio.regione.fvg.it/cms/pa-gine/garante-diritti-persona/
Lazio
Stefano Anastasia
Area tematica delle segnalazioni e numero segnalazioni/reclami
Ambasciata/Consolato 6; Area Educativa 4; Condizione detenzione 46; Estradizione/Espulsione 15; Misura di Sicurezza 10; Misure alternative 37; Prestazioni sociali 15; Problematiche interne 27.
Questioni amministrative (carte identità/cert anagrafici/etc) 18; Questioni giuridiche (avvocati/
sentenze/procedimenti/etc) 32; Reinserimento (lavoro/alloggio/etc) 8; Richiesta Colloquio 20;
Sanità 77; Scuola/Università106; Trasferimento 65; Altro 24; per un totale di 510 segnalazioni/
reclami.
Istituto Numeri delle segnalazioni
Cassino 14; Civitavecchia Cc 76; Civitavecchia cr 14; Civitavecchia femminile 1; Frosinone 16;
Latina Cc 5; Latina femminile 10; Rebibbia terza Casa 2; Rebibbia Casa di reclusione 44; Rebib-bia femminile 106; RebibRebib-bia Nc 71; Regina Coeli 29; Rieti 15; Velletri 18; Viterbo 59; Rems 9;
per un totale di 489
Garante nazionale: «Nell’ambito delle visite di monitoraggio effettuate negli istituti penali per adulti e per minori quali sono stati (se esistenti) gli esiti delle raccomandazioni formulate, a livello
regionale o nazionale? – Sono stati istituiti “tavoli” regionali di discussioni su questi elementi di criticità?»
Oltre all’Osservatorio regionale sulla sanità penitenziaria (istituito dalla Regione Lazio come previsto dal Dpcm/2008) che si riunisce a cadenza regolare, sono stati da tempo istituiti tavoli tecnici congiunti (Garante, AUSL, I.P.) sulla sanità penitenziaria in tutte le Aa.Uu.Ss.Ll. compe-tenti per i diversi II.PP. del Lazio. Allo stato attuale sono particolarmente attivi i Tavoli tecnici di Viterbo, Civitavecchia e Rieti.
Garante nazionale: «Ci sono stati aggiornamenti riguardo alla pagina web istituzionale (nuovo indirizzo, per esempio?) Potete fornire notizie di altri canali di comunicazione sociale (facebo-ok, youtube, twitter, ecc.) eventualmente utilizzati? Quali delle forme di comunicazione adot-tate hanno avuto maggior impatto sulla visibilità e sull’attività dell’ufficio?»
Non ci sono stati aggiornamenti sostanziali alla pagina web istituzionale.
Il Garante della Regione Lazio dispone di:
pagina Facebook @garanteprivatilibertalazio account Twitter @Garantedetenuti,
un canale Youtube (https://www.youtube.com/channel/UCmAdaSHpcKECH_SdmSbEXrA), nonché pubblica regolarmente, tramite mailing-list, una newsletter alla quale ci si può iscrivere attraverso il sito.
Tra le forme di comunicazione adottate quella che probabilmente ha avuto maggior impatto sulla visibilità e sull’attività dell’ufficio è stata probabilmente la newsletter.
Garante nazionale: «Gestite o utilizzate banche dati informatizzate relative alle persone, strut-ture del territorio o attività dell’Ufficio?»
Non gestiamo direttamente banche dati, ma utilizziamo informazioni e dati provenienti dalla sezione statistiche del Ministero della giustizia relativamente al numero, caratteristiche e flussi di detenuti (adulti e minori) presenti negli istituti di pena, e alla situazione strutturale e organiz-zativa dei singoli istituti attraverso le schede di trasparenza aggiornate periodicamente dal Dap.
Abbiamo inoltre alcune attività di monitoraggio di recente implementate riguardanti ricoveri, Tso e situazione degli Spdc, oltre a un rapporto regolare con l’Assessorato alla sanità della Regione Lazio che ci fornisce informazioni relativamente ai ricoveri, alle presenze e dimissioni nelle Rems.
I dati e le informazioni raccolte vengono rielaborate anche per aggiornare la sezione statistica del nostro sito. Abbiamo implementato un database interno con MS Access per la gestione informatizzata delle visite, dei contatti e delle segnalazioni trattate dall’ufficio con le relative azioni e gli esiti che ne vengono generati. I dati sono trattati in forma anonima.
Garante nazionale: «In base alle realtà presenti nell’ambito del territorio di competenza, avete svolto attività di monitoraggio rispetto a luoghi dedicati alla permanenza e/o trattenimento di persone migranti ai sensi del Testo unico Immigrazione (Cpr, hotspot, luoghi di sbarco, struttu-re/locali idonei previsti dall’articolo 13, comma 5 bis Testo unico immigrazione, sale di attesa presso i valichi di frontiera)?»
In caso positivo, quali sono le maggiori criticità rilevate sotto il profilo della tutela dei diritti
fondamentali dei cittadini stranieri?».
Sin dal 2009, il Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio svolge la sua at-tività anche presso il Centro di permanenza per il rimpatrio di Roma-Ponte Galeria. Le maggiori criticità recentemente riscontrate riguardano:
- il trattenimento di chi formalizza la domanda di protezione internazionale reiterata non ammessa dalla Questura ancor prima della decisione della Commissione;
- la corrispondenza con l’esterno, a causa del sequestro dei telefoni al momento dell’ingresso (settore maschile);
- l’elevato numero di persone provenienti dal carcere;
- l’assenza assoluta di attività.
Garante nazionale: «Tipologie di segnalazioni inerenti la salute ricevute nel 2019»
Rems
Le segnalazioni arrivano da parte degli operatori delle strutture.
- Lento e difficile il ricambio dei pazienti, in particolare nella definizione delle dimissioni e dei nuovi ingressi. Tra le cause di questo si sarebbero evidenziati i seguenti punti:
- Un eccessivo numero di Magistrati che si occupano dei pazienti, anche all’interno della stes-sa struttura e soprattutto per le Rems di Palombara Sabina e Subiaco, a caustes-sa della quale risulta difficile sia costruire un rapporto diretto e confidenziale, sia garantire una omoge-neità di valutazione e risoluzione dei casi. Di conseguenza, in molti casi si è riscontrata una scarsa fiducia da parte dei Magistrati nelle valutazioni dei medici, sia della REMS sia dei CSM territoriali, relative alla dimissibilità dei pazienti.
- Ritardi nella fissazione delle udienze di riesame, sia rispetto ai termini delle misure di si-curezza sia rispetto ad eventuali comunicazioni relative alla disponibilità di una struttura psichiatrica residenziale.
- Scarsa disponibilità dei servizi mentali territoriali (Dsm) incaricati di redigere il PTRI e di faci-litare e gestire il percorso riabilitativo dei pazienti sul territorio.
- Presenza di misure provvisorie, per le quali i pazienti rischiano di andare in carcere, interrom-pendo i percorsi riabilitativi in atto.
- Altri elementi di problematicità riguardano più propriamente l’ingresso e la permanenza in Rems:
- Assenza di una valutazione del Magistrato sullo stato della persona prima dell’ingresso in Rems – in particolare nei casi in cui il tempo di attesa sia stato relativamente lungo e nel frattempo la persona abbia intrapreso altri percorsi riabilitativi o di reinserimento sociale;
- Assegnazioni a volte non congrue rispetto alle caratteristiche della struttura – in partico-lare per persone che non presentano un disturbo psichiatrico, ma ad esempio solo una pregressa condizione di tossicodipendenza (frequente tra gli ex-detenuti condannati con seminfermità;
- Difficoltà nella gestione del rapporto tra esigenze giuridiche, di sicurezza e sanitarie, spesso in contrapposizione. In particolare, è stata segnalata la preoccupazione di dover chiudere le porte nelle ore notturne (in violazione di specifiche raccomandazioni Cpt-Coe, senza possi-bilità di controllare cosa accada all’interno; l’impossipossi-bilità di permettere ai pazienti di uscire,
all’interno di un percorso di trattamento che avanzi per fasi di sempre maggiore autonomia, o di svolgere attività all’esterno, anche di tipo professionale, formativo o lavorativo;
- Assenza di spazi aperti (per le strutture di Palombara Sabina) e di attività da svolgere durante la permanenza in Rems;
- Il vitto ospedaliero normalmente fornito nelle Rems risulta inadeguato per un regime resi-denziale a lungo termine;
- Assenza di contatti con gli uffici Uepe di riferimento, e conseguentemente difficoltà in caso di licenze o eventuali misure di libertà vigilata a casa.
Istituti penitenziari
- Difficoltà nella gestione del sempre maggiore numero di detenuti con disturbo psichiatrico, in un contesto non adeguato ad affrontare questa tipologia di pazienti, sia da un punto di vista del personale, sia dal punto di vista degli interventi possibili.
- Cc Viterbo - rep. protetti - presenza di un detenuto disabile con sedia a rotelle, segnala l’impossibilità di accedere allo spazio dell’aria.
- Ritardi visite specialistiche all’esterno.
- Mancata fornitura di farmaci fascia C.
- Indisponibilità della scorta per l’accompagnamento dei detenuti nelle strutture esterne per le visite specialistiche.
- Interruzione percorsi terapeutici in caso di trasferimento in altro Istituto (interventi program-mati; visite specialistiche prenotate; terapie assunte; ecc.)
- Disomogeneità dell’offerta di medicina specialistica nei diversi Istituti.
Garante nazionale: «Visite effettuate in ambito salute nel 2019»
1 visita a Spdc Policlinico Umberto I – Asl Roma due; 3 visite alla Rems Merope – Palombara Sabina; 3 visite alla Rems Minerva – Palombara Sabina; 2 visite alla Rems Castore – Subiaco; 2 visite Rems Ceccano e Pontecorvo; 7 visite al Centro Clinico Regina Coeli; 18 visite al reparto G14 Cc Rebibbia Nuovo complesso; 15 visite al reparto Minorati psichici Cr Rebibbia (0 visite in sezione ma colloqui con i detenuti della sezione); 8 visite al reparto protetto Ospedale Pertini Roma.
http://www.garantedetenutilazio.it
Lombardia
Carlo Lio
Attività istituzionale - Istruttoria richieste di intervento
Dall’avvio del progetto l’attivazione dello “Sportello del Garante regionale”, già illustrato nella relazione dello scorso anno, si è registrato già nel primo anno sostanzialmente un raddoppio delle richieste di intervento rispetto agli anni precedenti.
Nel 2019 sono stati inaugurati gli sportelli di Brescia Verziano, Brescia Canton Mombello, Lodi, Bergamo e Varese e si è verificato un ulteriore incremento delle istanze di circa il cinquanta per cento (305 richieste).
La maggior parte delle istanze pervenute ha riguardato i rapporti con gli Enti gestori (179), confermando così il trend degli scorsi anni: si tratta di interventi per segnalazioni concernenti, in generale, le condizioni detentive dei ristretti, il percorso trattamentale, le richieste di colloqui con familiari, procedimenti in corso con l’Inps o le richieste di trasferimento rimaste prive di riscontro.
Per quanto riguarda, invece, l’area sanitaria le pratiche (76) hanno riguardato l’insoddisfazione degli istanti per i tempi di attesa delle visite specialistiche, per la presa in carico negli istituti del problema lamentato dal ristretto, per i ricoveri ospedalieri, ovvero per il presidio degli ambulatori e la copertura h24 del servizio di guardia medica, che in alcuni Istituti non erano sempre garantiti, nonché per il rinnovo del contratto dei medici che prestano servizio negli istituti.
Sono, infine, rimaste invariate dal punto di vista qualitativo, numericamente solo 12, le richieste di intervento nell’ambito della formazione professionale e dell’inserimento lavorativo, oltre che le segnalazioni concernenti la tutela delle relazioni familiari dei ristretti (38).
Le richieste di intervento sono distinte in quattro macro-aree:
- Rapporti con i soggetti gestori 59%
- Area sanitaria 25%
- Rapporti con le famiglie 12%
- Inserimento lavorativo e formazione 4%
Le richieste di intervento per istituti di pena sono così suddivise:
- Cr Milano Opera n. 84 - Cc Como n.52
- Cr Milano Bollate n. 38 - Cc Monza n. 38 - Cc Cremona n. 19 - Cc Bergamo 11
- Cc Pavia 11 - Cc Voghera 11 - Cc Milano S. Vittore 4 - Cc Brescia 2
- Cc Busto Arsizio 2 - Cc Vigevano 2 - Cc Lecco 1 - Cc Sondrio 1
- Rems Castiglione delle Stiviere 1
Visita Residenze Esecuzione Misure di Sicurezza/ Rems
La visita alla Rems di Castiglione delle Stiviere è stata effettuata in data 22 Gennaio 2019 con-giuntamente al Garante dei detenuti della Regione della Toscana, dr. Franco Corleone, Com-missario unico per il superamento degli Opg.
Attualmente, in attesa dell’apertura nelle diverse Province delle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), l’ex Opg è stato riconvertito in “Sistema polimodulare di Rems provvisorie”: di fatto, è un’unica grande Rems che ospita un totale di 160 posti letto, tutti peraltro già occupati.
Un elemento di criticità è quello della presenza presso gli Istituti di pena lombardi oltre che nel resto del territorio nazionale di internati in attesa di un posto presso le Rems: infatti la proble-matica della insufficienza di posti presso le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza di diversi ambiti territoriali è nota alla sanità lombarda.
Un caso trattato nel corso del 2019 ha interessato due genitori che hanno chiesto l’intervento del Garante dei detenuti della Lombardia in quanto la Rems rifiutava i colloqui con il figlio in-ternato: ad una nota di chiarimenti, la struttura ha reso noto che la patologia psichiatrica aveva indotto a sospendere per un periodo il colloquio con i genitori per una finalità esclusivamente trattamentale.
Visita del Reparto Medicina V Ospedale San Paolo
La visita è stata effettuata in occasione di una segnalazione pervenuta dai parenti di un ristretto che aveva intrapreso per protesta l’astensione dall’alimentazione.
Per il trattamento del paziente scioperante della fame l’azienda ospedaliera ha stilato un pro-tocollo ad hoc, come procedura aziendale, sui criteri di trattamento.
La visita è stata preceduta e coordinata dallo staff della Direzione dell’Asst Santi Paolo e Carlo.
Si tratta di Unità Operativa Ospedaliera, strutturalmente e funzionalmente autonoma, con proprio personale medico, infermieristico, ausiliario tecnico-sanitario, destinato esclusivamente ad accogliere i detenuti che necessitano di prestazioni che non possono essere messe a disposizione all’interno del carcere.
La vigilanza è in carico a un nucleo di polizia penitenziaria specificatamente proposto.
La Struttura Semplice di Medicina V Protetta si occupa del ricovero programmato per la
dia-gnosi e la terapia dei pazienti provenienti dalle Case circondariali e dalle Case di reclusione del territorio regionale.
Le richieste di ricovero che giungono alla Divisione derivano principalmente dai medici coordi-natori sanitari, qualora ritengano opportuno eseguire un approfondimento diagnostico in quei pazienti da loro valutati, previa la validazione da parte del Provveditorato regionale ammini-strazione penitenziaria.
La struttura è accreditata per 22 posti letto ed una sezione adibita al ricovero di due pazienti in regime di 41/bis. In reparto esiste inoltre la possibilità di isolare pazienti infettivi o per gravi deficit immunitari e di controllare pazienti che possano richiedere una osservazione costante in regime sub-intensivo. A questo si affianca anche un’attività di Day Hospital.
I casi valutati presso la Struttura Semplice Dipartimentale di Medicina V Protetta abbracciano qualsiasi tipo di patologia internistica, con una netta predominanza di patologie dell’apparato cardiorespiratorio, malattie del fegato e disturbi del metabolismo, malattie endocrine e malat-tie infettive, malatmalat-tie neoplastiche (sia per quanto riguarda la diagnosi sia per il trattamento chirurgico e/o chemioterapico).
Il Reparto si occupa inoltre dei ricoveri di pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico, attraverso un pre-ricovero necessario al soddisfacimento di tutte le norme di sicu-rezza, in particolare anestesiologiche.
• Incontri con l’Assessore, la Direzione Generale Welfare e la Direzione Generale dell’Asst Santi Paolo e Carlo
Si è reso necessario organizzare nel corso dell’anno 2019 diversi incontri con i referenti di ver-tice dell’area della sanità penitenziaria, anche su impulso di alcune Direzioni di Istituti di pena, per affrontare diverse criticità segnalate, per alcune delle quali sono in corso progetti volti alla loro risoluzione (Rems).
• Incontro di bilancio/resoconto di fine anno
Lo staff del Garante dei detenuti al termine dell’anno 2019 ha organizzato un incontro con i Direttori degli Istituti penitenziari lombardi e i relativi comandanti della Polizia Penitenziaria per confrontarsi sull’attività svolta e raccogliere suggerimenti sulle prospettive future ed eventuali criticità che sarà necessario fronteggiare nel nuovo anno.
Attività di comunicazione istituzionale
La legge regionale della Lombardia affida al Difensore regionale le funzioni di Garante dei di-ritti delle persone private della libertà, pertanto i canali di comunicazione utilizzati dal Garante sono gli stessi per entrambe le figure istituzionali.
L’ufficio utilizza il sito internet www.difensoreregionale.lombardia.it sia per la pubblicazione di notizie e informazioni relative alla difesa civica e all’attività del Garante, sia per l’inoltro on-li-ne delle richieste di intervento. L’ufficio dispoon-li-ne anche di una pagina Facebook, “Difensore regionale della Lombardia” per condividere le informazioni del sito web sia per pubblicizzare
eventi o notizie di attinenti all’attività del Difensore e del Garante pubblicate da altri organismi istituzionali o organi di stampa.
Oltre ai canali di comunicazione on-line l’ufficio utilizza diverse brochure cartacee per il Difen-sore regionale e per ognuna delle funzioni di garanzia: ogni volta che il Garante si reca in visita in un istituto porta con sé diverse copie della brochure che si rivela uno strumento piuttosto efficace per far conoscere alla popolazione detenuta le competenze dell’authority e le modalità di richiesta di intervento.
http://www.difensoreregionale.lombardia.it
Marche
Andrea Nobili
Nelle sei strutture penitenziarie del territorio regionale (Ancona-Montacuto, Ancona-Barca-glione, Pesaro-Villa Fastiggi, Fermo, Ascoli Piceno-Marino del Tronto, Fossombrone), che al 31 dicembre 2019 ospitavano un totale di 898 detenuti, su una capienza regolamentare di 857, sono state espletate le seguenti attività:
- colloqui riservati con i detenuti;
- verifica delle strutture penitenziarie e delle condizioni di vivibilità dei detenuti (visita alle sezioni detentive e ai locali di utilizzo comune);
- monitoraggio degli istituti penitenziari marchigiani e Rems, con focus sulla sanità peni-tenziaria, realizzato anche con l’invio, ad ogni singolo istituto, di un questionario per la rilevazione dei dati relativi al numero di detenuti presenti, alla sussistenza delle attività trat-tamentali, scolastiche, lavorative e di volontariato. L’azione di monitoraggio è stata inoltre propedeutica all’ente Regione per definire alcuni contenuti del Piano Socio-Sanitario Re-gionale 2020/2022. Le informazioni raccolte sono state riassunte nel Report annuale del Garante, presentato in conferenza stampa il 16 gennaio 2020 e disponibile nel sito istitu-zionale www.garantediritti.marche.it.
Gli ingressi in carcere per colloquio (che non tengono conto della partecipazione a specifici eventi) sono stati 51, con cadenza tendenzialmente mensile, per un numero complessivo di 410 colloqui.
Questi i numeri nel dettaglio. Ancona Montacuto: 150 di cui 33 nuovi; Ancona Barcaglione: 40 di cui 15 nuovi; Fossombrone: 47 di cui 11 nuovi; Pesaro (Villa Fastiggi): 114 di cui 76 nuovi;
Ascoli Piceno: 39 di cui 18 nuovi; Fermo: 18 di cui 1 nuovo.
Le tematiche affrontate più frequentemente hanno riguardato la richiesta di trasferimenti, la possibilità di avere percorsi trattamentali utili ad un adeguato reinserimento sociale,
compren-sivo della possibilità di poter lavorare, l’invito ad avere cure adeguate e corrispondenti alla
compren-sivo della possibilità di poter lavorare, l’invito ad avere cure adeguate e corrispondenti alla