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In merito al ruolo della psicanalisi in questa situazione di progressiva affermazione dell’individuo intervengono, più o meno diffusamente e secondo prospettive parzialmente diverse, sia Dhaoui che Bennani, che Benslama, dimostrando lo stretto nesso che lega psicanalisi e individualizzazione.

Héchmi Dhaoui considerando la già citata condizione di pseudo-indipendenza nella dipendenza vissuta dall’individuo magrebino, situazione che induce quest’ultimo a dover sempre tenere conto delle esigenze dell’ambiente circostante per potersi

440 Vedi nota 378. 441

H. Dhaoui, Pour…, cit., p. 150. 442

Informazioni tratte dal colloquio dell’autrice con il dott. Jalil Bennani, avvenuto a Rabat il 24/11/2011, ovvero il giorno della vigilia delle ultime elezioni in Marocco, avvenute il 25/11/2011 e dalle quali è risultato vincitore il partito islamista PJD (« Parti de la Justice et du Développement », in arabo ةيمنتلاو ةلادعلا بزح).

permettere una certa autonomia, si domanda se esso in realtà non si sia cristallizzato in tale stato. Ciò che lo studioso registra è un tentativo di affermarsi personalmente pur nella soddisfazione dell’ideale sociale, in una sorta di compromesso tra individuo e comunità; tuttavia a giudicare dalle patologie manifestate dai pazienti che egli riceve, questo funzionamento su un doppio binario genera spesso un conflitto interiore, che può sfociare in un senso di colpa qualora si verifichi la negazione di uno dei due registri.443 Un esempio lampante è la divisione della società magrebina in chi rifiuta categoricamente tutto ciò che richiama la modernità, privilegiando il proprio incosciente collettivo, e chi si identifica nell’ideale occidentale assecondando il proprio Io. Secondo Dhaoui la conciliazione di aspirazione alla modernità e rispetto per la tradizione si può trovare in un comportamento che non si rinchiuda nel registro tradizionale e nel contempo non si dimostri totalmente moderno ed irrispettoso o provocatorio per la maggioranza, tendenza peraltro spesso marginalizzante e generatrice di un senso di colpa per la mancanza di armonia con il proprio incosciente.444 Tuttavia nel corso delle sedute egli ha registrato una sempre maggiore diffusione di scompensi provocati da tale conflitto interno.445

A livello di cure, Bennani ritiene ancora molto diffuse quelle tradizionali (marabutti, guaritori, maghi, veggenti,…), alle quali spesso i pazienti dichiarano di essersi affidati, con scarso risultato, prima di rivolgersi allo psicanalista; rispetto a tali pratiche la psicanalisi si trova a suo avviso in continuità ed in rottura allo stesso tempo, in quanto essa si interessa agli stessi sintomi, ma vi applica una lettura scientifica e razionale.446 Nondimeno, egli considera questa scienza essenziale per l’analisi delle motivazioni recondite dei sintomi che i soggetti presentano e per fare luce sui meccanismi incoscienti che operano nei processi psichici e nelle condotte umane.447 Egli osserva inoltre che mentre trent’anni fa le persone si sostenevano tra loro, oggi, considerati gli importanti cambiamenti avvenuti, psichiatri e psicanalisti hanno acquisito un ruolo fondamentale nella società.448

443

H. Dhaoui, L’individu…, cit., p. 153. 444 Ibidem.

445

Ibidem. 446

J. Bennani, op. cit., p. 94. 447 Ivi, p. 93.

448

Dhaoui pur ritenendo che il ruolo dello psicoterapeuta debba essere quello di condurre il paziente a gestire le emozioni in modo da governare la propria comunicazione interpersonale e con l’ambiente circostante impegnandosi ad agire e non limitandosi a reagire,449 sostiene tuttavia che nella società magrebina vi siano resistenze molto importanti alla psicanalisi in quanto portatrice di un progetto di individualizzazione, inammissibile in un contesto in cui ogni tentativo di autonomia è sospettato di ribellione.450 In merito a tale questione, Bennani osserva che la funzione della psicanalisi non è creare rivendicazioni individuali, bensì accompagnarle, principio secondo il quale egli, trovandosi di fronte ad un paziente accompagnato da altre persone, lo riceve solo, in modo da dargli la possibilità di esprimersi; egli dichiara pertanto di trattare l’individuo, non il gruppo e sostiene che se al giorno d’oggi può esercitare la propria professione, è perché questa possibilità si è ormai sprigionata.451 Bennani sostiene infatti che oggigiorno lo psicanalista, considerato il numero crescente di domande rivoltegli e di pazienti che si presentano da soli, assiste all’emergenza dell’individuo nella società e di conseguenza alla rimessa in discussione dei riferimenti tradizionali e degli antichi tabù.452

Fethi Benslama ritiene che ciò che ostacola la psicanalisi nella struttura del soggetto tradizionale (ʻabd)453 è il fatto che esso, pur essendo un soggetto di diritto (divino), rimane soggiogato dal sistema teologico-politico, il quale mira a conformare “l’identification humaine de l’individualité à Dieu”454 e la dimensione politica e pertanto a governare nello stesso tempo la psiche e la “cité”455. Il soggetto moderno a cui la psicanalisi si rivolge, invece, si presenta nelle società in cui comunità di nascita e gruppo politico sono state separate da una rivoluzione dell’apparato statale ed in cui ha potuto nascere una società civile.456 A tal proposito lo studioso considera che la psicanalisi non è un’invenzione occidentale a causa della creazione da parte dell’Occidente di un’individualità più compiuta o meglio dotata, ma perché

449

H. Dhaoui, L’individu…, cit., pp. 156-157. 450

Ivi, pp. 154-155. 451

Vedi nota 378.

452 J. Bennani, op. cit., p. 93. 453

Vedi nota 414. 454

F. Benslama, op. cit., p. 303. 455 Ibidem.

456

quest’ultimo, avendo ridotto gli spazi riservati a famiglia e politica, ha formato un individuo alienato e pertanto bisognoso della psicanalisi stessa.457

Considerazioni

Riflettendo sui documenti presi in esame, possiamo dedurre che psicanalisti e psichiatri magrebini si interessano all’affermazione dell’individuo in quanto mutamento sociale cui assistono quotidianamente durante il proprio lavoro. Occupandosi infatti di singoli soggetti, essi rappresentano una categoria sociale che osserva la situazione piuttosto direttamente e che ne rileva il cambiamento nel tempo. Essi affrontano tuttavia il tema in maniera diversa tra loro: Dhaoui procede secondo un approccio prettamente psicanalitico e utilizzando un linguaggio piuttosto specifico, Bennani analizza il fenomeno a partire dal vissuto osservato nella società ed indagandone poi le cause inconsce, mentre Benslama, con un linguaggio ed un discorso estremamente tecnici, affronta in generale il rapporto tra Islam e psicanalisi, soffermandosi solo poche pagine sull’oggetto della nostra ricerca.

Nel complesso i temi più sensibili sono il rapporto con il religioso e quello con i beni pubblici, attraverso i quali emerge un diffuso conflitto interiore tra obbedienza alle norme assimilate e volontà di affermazione individuale, malessere peraltro riscontrato dagli analisti durante le sedute. Dagli studi esaminati, complessivamente abbastanza concordanti, emerge quindi un processo di individualizzazione in espansione, ma con un percorso piuttosto travagliato che provoca spesso scompensi e patologie a livello psichico nei soggetti interessati. Si delinea pertanto un individuo in lenta emancipazione dalle aspettative della collettività e quindi in grado di rifondare la tradizione, pur con frequenti ricadute in un’intransigenza molto più accentuata rispetto a quanto assimilato in famiglia. Nondimeno, gli studiosi ripongono speranze di responsabilizzazione dei soggetti in una transizione politica verso forme più

457

democratiche e rispettose delle esigenze di tutti i cittadini e che considerino i loro diritti e doveri individuali.

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