• Non ci sono risultati.

La gestione per processi e lo sviluppo delle competenze

Cap 3 IL BUSINESS PROCESS REENGINEERING (BPR)

3.2 I concetti chiave

3.2.2 La gestione per processi e lo sviluppo delle competenze

Si è visto come il passaggio da un approccio per funzioni a un approccio per processi, sia stato uno degli elementi fondanti la nuova visione organizzativa.

51 Bartegazzi, E., 2002. Dove va il BPR? L’innovazione organizzativa basata sulle ICT.

81 Questa transizione nel modo di analizzare l’impresa è alla base di numerose filosofie di pensiero che si sono sviluppate negli anni ’80. Tra le più note ci sono il

Just in time (JIT) e la lean production52.

Il primo è strettamente connesso alle tematiche della qualità totale, e quindi la realizzazione di flussi produttivi più stabili e continui, al fine di ridurre il più possibile degli sprechi e ottenere una maggiore semplicità gestionale. In particolare nella gestione del magazzino, che si sa, essere una voce di costo molto importante per un’azienda, il quale non è più tenuto a massima capienza, ma viene mantenuto il minimo indispensabile per la produzione. Questo miglioramento sulla gestione aziendale ha riflessi diretti sul cliente, riuscendo a migliorare il servizio verso quest’ultimo e allo stesso tempo aumentando la produttività (riduzione di scorte, tempi di attraversamento e scarti).

La lean production è frutto di una corrente di pensiero giapponese, consistente in innovazioni e pratiche nella produzione, sviluppo di prodotti, approvvigionamenti, gestione dei rapporti con i clienti, gestione del personale, che conducono a un incremento delle prestazioni (produttività, qualità, servizio e flessibilità)53.

Il BPR ha giocato un ruolo fondamentale per lo sviluppo di queste nuove metodologie organizzative, in quanto ha introdotto la visione ampia e interfunzionale dell’organizzazione e dei processi. Grazie al BPR è stato possibile individuare le esigenze di cambiamento necessario per la nascita di nuovi modelli organizzativi. Nel contesto cambiato, e per promuovere un approccio integrato alla gestione del cambiamento, è fondamentale promuovere i seguenti concetti: • Istituzionalizzare la gestione per processi: significa porre il focus su tutti gli elementi in grado di generare valore per il cliente finale, attuando una visione d’insieme su tutti i processi e non concentrandosi per compartimenti stagni, su ogni singola funzione che condurrebbe alla mera ricerca di efficienza locale. 52 Bartegazzi, E., 2002. 53 Bartegazzi, E., 2002.

82 Per fare ciò, è necessaria un’approfondita analisi della struttura dei singoli

task e delle attività intrinseche dei processi, riprogettandoli in una versione

integrata e posizionando le diverse fasi in sequenze logiche. Il risultato è una più efficiente gestione delle principali attività del management come l’esercizio della leadership, il controllo e lo sviluppo dell’innovazione.

Nella tabella sottostante sono riportati i principi cardine della gestione per processi.

Tabella 5 – I principi cardine nella gestione per processi

1. Diffondere la “cultura di processo”: occorre identificare i principali processi aziendali, abituarsi a valutarne il contributo alla generazione del valore, focalizzarne le prestazioni complessive e imparare a definire “obiettivi di processo”.

2. Attivare catene interne di clienti e fornitori: si tratta di considerare funzioni e reparti a valle come veri e propri clienti. Occorre essere rapidi e flessibili nel servire i clienti interni e imparare a lavorare per il cliente, non per la funzione. Infine è necessario coinvolgere in una logica di partnership anche fornitori veri e propri. 3. Individuare il process owner: ossia il “proprietario del processo” che se ne faccia carico e che ne presidi l’efficacia e l’efficienza complessiva. 4. Bilanciare l’utilizzo delle logiche pull e push, trovando opportuni punti di

snodo: secondo la logica pull ci si attiva nel momento in cui il cliente

richiede l’output (non prima). Secondo la logica push, le attività si pianificano e si attivano in anticipo. Occorre riconoscere quando usare l’una o l’altra, gestendo opportunamente i punti di snodo.

5. Decentrare i processi di supporto e la gestione delle informazioni: occorre far si che l’informazione venga gestita ed elaborata il più possibile da chi opera nei processi primari.

6. Usare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per ridisegnare

i processi, migliorare il coordinamento e accelerare la risoluzione dei problemi: tutto ciò è molto diverso dall’usare la tecnologia semplicemente

per ridurre il contenuto di lavoro e controllare gerarchicamente il comportamento delle persone.

7. Ricomporre le attività frammentate: non basta aumentare la capacità di integrazione. Occorre contemporaneamente ridurne la necessità, ricomponendo attività eccessivamente frammentate, perché svolte da unità organizzative e individui differenti.

83

8. Introdurre la delega decisionale: un certo grado di delega decisionale è necessario, in quanto favorisce la rapida risoluzione dei problemi a livello locale, evitando continui ricorsi alla gerarchia. La delega è necessaria sia a livello delle singole persone, sia dei gruppi di lavoro e dei team

interfunzionali.

9. Realizzare un’organizzazione snella: occorre modificare la struttura

organizzativa, introducendo delle strutture piatte e corte, e riducendo gli staff.

• Ampliare la gamma dei processi considerati: va subito messo in evidenza, che i principi della gestione per processi non sono applicati solamente ai processi interni, bensì anche ai processi interaziendali, che mettono in relazione una o più imprese.

Paradossalmente la sfida della gestione per processi è ancor più urgente nella gestione interaziendale. Grazie alle nuove tecnologie è possibile mettere in contatto team di persone che sono localizzate in luoghi diversi. • Integrare la gestione per processi con lo sviluppo delle competenze:

tutto quello che è stato detto finora, gestione per processi, orientamento ai risultati, responsabilità di processo e di progetto, utilizzo di comunicazione e coordinamento, definizione di ruoli ampi e integri, delega decisionale ecc., richiede che le persone apportino un contributo importante, con competenze qualificate sicuramente maggiori rispetto al passato. Questo è possibile, con l’adozione un costante programma di training ed

empowerment del personale, per quello che riguarda le competenze e i

nuovi modelli di leadership.

3.2.3 Il ruolo dell’ICT e degli specialisti ICT nei processi di