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non sono più di gestiti dall’IACP – Av.

riqualificazione dell’ERP della città di Avellino

solo 38 non sono più di gestiti dall’IACP – Av.

Le differenti condizioni di degrado strutturale (cfr Fig. 28) riscontrate per i due blocchi edilizi, rendono ipotizzabile differenti modalità di intervento. Il V2 emerge per il particolare degrado strutturale, connesso alla tipologia e alla morfologia, la cui significativa vulnerabilità sismica farebbe protendere per un intervento di demolizione. Differente la condizione strutturale del V1 per il quale, interventi mirati di manutenzione straordinaria e di adeguamento sismico, potrebbero delineare le condizioni per una successiva riconfigurazione degli alloggi.

Fig. 32. Pianta del progetto originario dell’alloggio tipo B da 80 mq per 5 persone

66 Il progetto degli alloggi è ancora legato alla legge n.43 del 1949 , meglio

conosciuta come” Piano Fanfani”, un testo normativo complesso costituito da quattro fascicoli, uno dei quali dedicato alla guida progettuale degli alloggi individuati figurativamente espressa attraverso abachi che fanno riferimento alla capacità abitativa degli alloggi in termini di camere da letto.

Fig. 33. Pianta del progetto originario dell’alloggio tipo C da 90 mq per 7 persone

Fig. 34. Pianta del progetto originario dell’alloggio tipo D da 110 mq per familgie con più di 7 persone

Da questa prima analisi è possibile individuare una serie di azioni che potrebbero delineare un più complesso quadro di interventi da attuare per riqualificare questo

riqualificazione dello spazio urbano considerando il quartiere nel suo complesso, sia sugli edifici intervenendo sul livello di qualità ambientale degli alloggi esistenti, secondo criteri innovativi, con riferimento sia ai caratteri distributivi che ai requisiti prestazionali.

5.3.1 La consultazione con gli abitanti del Rione Mazzini Ovest

E’ opinione ormai diffusa di quanto sia importante, nel contesto delle grandi operazioni di riqualificazione urbana, la partecipazione dei cittadini nella costruzione del progetto urbanistico ed architettonico, considerandoli non solo come semplici spettatori, ma come veri e propri co-progettisti capaci di indirizzare e coadiuvare il lavoro degli specialisti in un rapporto paritario di proposta e responsabilità67.

La consultazione con una rappresentanza degli abitanti residenti è’ prassi ormai consolidata, sia nelle numerose esperienze che vengono condotte nel Regno Unito che nelle molteplici operazioni che contraddistinguono Enti pubblici virtuosi operanti perlopiù nelle regioni del nord-Italia.

L’inchiesta campionaria ci ha fornito un modello utile per rilevare informazioni, interrogando un campione rappresentativo degli abitanti del Rione Mazzini Ovest nella città di Avellino, mediante una procedura standardizzata di interrogazione (Questionario conoscitivo), allo scopo di studiare le relazioni esistenti tra gli abitanti, lo spazio interno

67 Il community owned model è l’aspirazione di gestione del patrimonio

residenziale pubblico a cui tende il Piano decennale del governo inglese, che dunque incentiva gli enti locali a trasferire poteri e capacità gestionali ai gruppi di assegnatari così da poter ottenere quartieri “decenti” dopo aver lavorato sulle case “decenti”.

delle abitazioni e quello esterno, attraverso la somministrazione di domande chiuse e indicizzabili, in grado di fornire priorità e percentuali relative al campione in questione.

Queste operazioni sono state molto complesse, perché hanno necessitato di numerosi incontri con i rappresentati dell’IACP della provincia di Avellino, dei Sindacati degli inquilini, e con i rappresentanti delle Associazioni operanti direttamente nei quartieri (associazioni culturali, sportive, parrocchiali).

Le risposte al questionario, pur essendo numericamente ridotte rispetto al totale dei residenti, (caratteristica patologica dei questionari autocompilati la cui percentuale di risposte si attesta, nella stragrande maggioranza dei casi, ben al di sotto del 50 per cento del totale), rappresentano un campione statisticamente rappresentativo delle diverse realtà presenti sul territorio.

In particolare, l’indagine aveva come obiettivo l’individuazione delle necessità, delle opinioni e delle aspettative di questi abitanti, indispensabili nell’ipotesi di riconfigurazione funzionale e spaziale del quartiere.

Con queste premesse, in data 5 novembre 2009 sono stati recapitati direttamente presso ogni abitazione del Rione Mazzini Ovest, 118 questionari dal titolo “Il luogo in cui

vivo è il luogo che vorrei?”, accompagnati da una lettera di

presentazione sottoscritta dal Presidente dell’IACP – Av.

Gli abitanti hanno avuto il tempo necessario per informarsi sull’iniziative presso gli uffici dell’Ente e per restituire il questionario compilato, operazione che si è svolta presso i locali della parrocchia del quartiere che, per l’occasione, si è trasformata in un vero e proprio luogo di ascolto dei residenti che per la prima volta si sono sentiti coinvolti in un’iniziativa tesa anche solo alla possibilità di immaginare un luogo di vita migliore.

5.3.2 Il Questionario ideato per il Rione Mazzini Ovest di Avellino

È indispensabile precisare che questa inchiesta, affinché possa attivare un vero e proprio Laboratorio di progettazione partecipata, deve essere integrata da altre attività in grado di coinvolgere continuamente gli abitanti nelle scelte progettuali da operare per migliorare le condizioni di vivibilità di questi luoghi.

L’inchiesta ha voluto dare voce a tutti gli abitanti che hanno voglia di essere parte attiva nel lungo e difficile processo di trasformazione che deve necessariamente investire questi quartieri, veri ambiti potenziali di ri-nascita sociale, ma anche architettonica ed urbana.

Troppo spesso queste iniziative vengono mal avviate o peggio ancora solo apparentemente imbastite perché imposte dalle programmazioni complesse, perdendo il senso che esse hanno ovvero la possibilità di fotografare esigenze e desideri di questi abitanti.

È necessario accettare che un buon processo di riqualificazione urbana richiede tempo, pazienza e denaro, è necessario rinunciare alla moda del progetto all’ultimo minuto ed acquisire la consapevolezza che i quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica sono prima di tutti comunità di abitanti e poi agglomerati di edifici.

Con questa consapevolezza è stato possibile elaborare un modello di questionario in grado di restituire le informazioni utili a delineare un quadro di interventi aderenti alle reali esigenze degli abitanti. Di seguito il modello distribuito e l’analisi dettagliata dei risultati ottenuti dall’elaborazione dei dati.

5.3.3 I risultati ottenuti a seguito dell’elaborazione dei dati