dell'analisi SWOT e sulla valutazione delle esigenze. Se del caso, una giustificazione dei sottoprogrammi tematici inseriti nel programma. La giustificazione deve dimostrare in particolare il rispetto dei requisiti di cui all'articolo 8, paragrafo 1, lettera c), punti i) e iv), del regolamento (UE) n.
1305/2013
Perché il settore agricolo e agroalimentare diventi una leva strategica per la crescita dell’economia regionale, è necessario promuoverne l’innovazione, rafforzare la propensione all’aggregazione, valorizzare i giovani, tutelare la biodiversità e
l’ambiente, ma promuovere anche la valorizzazione economica di asset ambientali, paesaggistici e culturali, creare processi di diversificazione delle fonti di reddito e delle attività aziendali, elevare l’attrattività delle aree rurali in termini di servizi ai cittadini ed accesso alle TIC.
Il PSR contribuisce agli obiettivi 1 - 2 - 3 e 5 di Europa 2020. La tabella 4 raccorda Focus Area e obiettivi tematici dell’Accordo di partenariato.
5.1.1 Innovazione e trasferimento della conoscenza
In presenza di rilevanti gap conoscitivi, appropriati servizi di formazione e consulenza sono essenziali per accompagnare le imprese alla selezione mirata delle opportunità offerte dal mercato dell’innovazione. L’innovazione collaborativa e le altre forme di aggregazione finalizzate all’innovazione possono aumentare la capacità dell’agricoltura abruzzese di introitare nuovi
processi, prodotti e sistemi organizzativi, rimediando alla bassa capacità di investimento con l’aumento dell’integrazione orizzontale e verticale tra le imprese. La costituzione dei Gruppi Operativi sarà in tal senso il driver dell’innovazione mirata alla competitività. (F1, F2, F3)
5.1.2 Competitività e sistema produttivo
Ammodernamento, riqualificazione e differenziazione delle produzioni, integrazione delle fasi di trasformazione e/o
commercializzazione all’interno dell’azienda e della filiera possono permettere alle imprese di soddisfare meglio le esigenze del mercato e di conseguire vantaggi competitivi e maggiore redditività. Anche rafforzare la propensione delle imprese a praticare la diversificazione extra-agricola dello spettro di attività aziendali aggiunge opportunità reddituali: l’offerta agrituristica potrebbe risultare più attrattiva se fosse integrata con attività sociali, didattico-ricreative, ,terapeutico-riabilitative (F4, F6).L’ampio patrimonio boschivo della Regione può a sua volta rappresentare un’importante opportunità di sviluppo socio-economico; per coglierla sono necessari indirizzi di pianificazione forestale su cui innestare dinamiche di sviluppo economico-produttivo del settore della selvicoltura.
Considerata l’elevata frammentazione del tessuto imprenditoriale regionale, l’associazionismo e la cooperazione rappresentano un’opzione irrinunciabile per le prospettive di successo dell’intera strategia, in quanto favoriscono l’integrazione lungo le filiere e la creazione di una massa critica adeguata a collocare meglio l’offerta di produzioni strategiche regionali. L’implementazione di progetti integrati di macro e microfiliera potrà da un lato consentire di perseguire con successo obiettivi di rafforzamento della base conoscitiva, dall’altro accrescere la propensione all’accesso ai regimi di qualità certificati, e con essi una migliore tenuta delle posizioni sul mercato ed il conseguimento di vantaggi competitivi (F9, F10).
La tenuta economica delle imprese andrà migliorata anche contro i rischi di perdite indotte da eventi calamitosi, attraverso il ripristino del potenziale produttivo , con azioni tese a contrastare il rischio idrogeologico e promuovendo l’accesso alle misure del PSR Nazionale (F12).
L’accesso al credito rappresenta una seria criticità per le imprese agricole, riflettendosi negativamente sulla propensione all’investimento all’innovazione (F8). Per creare opportunità di accesso facilitato al credito a medio-lungo termine, va rafforzato il ricorso agli organismi di garanzia; il PSR può favorire, con le misure ad investimento, con la formazione e la consulenza, l’adozione di strumenti di pianificazione che accrescano le possibilità di cogliere opportunità di finanziamento e di
ricapitalizzazione.
Alla luce della senescenza delle aziende abruzzesi, favorire l’insediamento di giovani agricoltori (F5),rappresenta una scelta obbligata oltre che opportuna. A tal fine occorre:
all’innovazione.
Più in generale, colmare i gap di conoscenza del settore, anche con strumenti dimostrativi ed informativi, rappresenta uno snodo fondamentale del percorso di crescita competitiva e di accesso a migliori performance ambientali (F1, F2, F3).
5.1.3 Ambiente e clima
La strategia agro-ambientale è volta a promuovere il mantenimento e l’ulteriore diffusione di attività agricole sostenibili da un punto di vista sia ambientale che sociale, al fine di salvaguardare il territorio, le risorse naturali e ridurre i rischi derivanti dai cambiamenti climatici.
L’Abruzzo è la regione italiana che presenta la maggiore percentuale di aree protette, oltre ad una superficie boscata superiore alla media. L’elevata qualità paesaggistica del territorio montano e rurale abruzzese ne postula una peculiare salvaguardia.
Anche la tutela della biodiversità rappresenta pertanto un cardine del PSR, che promuove attività agro-forestali e pastorali rispettose dell’ambiente e contestualmente produttrici di esternalità positive. Si interviene su tre aspetti chiave sia mediante l’attivazione di interventi agro-climatico-ambientali che con interventi strutturali. Il primo aspetto riguarda la tutela e la
valorizzazione delle Aree Natura 2000, rispetto al quale si interviene sia con il sostegno ad investimenti non produttivi funzionali a valorizzare tali aree nonché a a migliorare le potenzialità turistico-ricreative. secondo per la tutela del sistema di biodiversità connesso anche al sistema dei pascoli, il PSR mira a contrastarne l’impoverimento causato dall’abbandono delle attività agricole e/o dalla scorretta utilizzazione delle superfici. Infine si promuove la raccolta e la conservazione delle risorse genetiche locali animali e vegetali a rischio di erosione (F13, F16). Un’altra priorità è quella di diversificare l’utilizzo del suolo, per
contenere i danni connessi ai fenomeni erosivi e franosi che caratterizzano le aree pedemontane e collinari, dove si pratica un’agricoltura di tipo intensivo (F14). La strategia prevede di contrastarli migliorando la qualità fisica del suolo attraverso pratiche agronomiche sostenibili e conservative, investimenti in “infrastrutture verdi” che migliorino la resilienza del sistema idrogeologico, sempre meno capace di contenere le pressioni antropiche e climatiche, innovative forme di gestione delle aree ripariali e dei fiumi mediante approcci di tipo collettivo.
L’alto grado di concentrazione della distribuzione dei fitofarmaci nelle aree vocate a coltivazioni intensive rischia di compromettere la qualità della risorsa idrica. A tal fine si prevede di agire (F15):
supportando le pratiche di controllo e difesa fitosanitaria, nonché diffondendo pratiche agricole sostenibili e di agricoltura biologica;
sviluppando un mercato strutturato ad accogliere e valorizzare le produzioni certificate biologiche;
con investimenti non produttivi a finalità ambientale per tutelare la risorsa idrica da forme di inquinamento puntuale connesso ad attività di coltivazione e allevamento.
Per favorire l’adattamento del sistema agricolo al cambiamento climatico, si impone anche una riqualificazione del sistema irriguo (F18) attraverso:
investimenti infrastrutturali di ammodernamento della rete, coerenti con il Piano Irriguo Nazionale, che introducano un sistema di contabilizzazione dell’acqua utilizzata;
un sistema informativo capace di diffondere informazioni propedeutiche a gestire il processo di riqualificazione delle tecniche irrigue verso sistemi a più alta efficienza;
investimenti aziendali che dimostrino di favorire un effettivo risparmio idrico.
Nella precedente programmazione non sono stati raccolti dati di tipo quali-quantitativo relativi al miglioramento dell’efficienza dell’uso dell’acqua in agricoltura. Ma, osservando alle specifiche tecniche degli investimenti, si è potuto constatare una prima tendenza a riconvertire impianti irrigui, passando spesso da aspersione a forme più efficienti quali irrigazione a goccia e microirrigazione, quando tecnicamente possibile. Queste considerazioni unite alle indicazioni lanciate dai Piani di Gestione di Bacino impongono un’attenta valutazione sulle modalità con cui favorire la diffusione di pratiche innovative ed efficienti relativamente all’uso dell’acqua nella Regione Abruzzo.
Particolare attenzione sarà infine dispensata a favore del patrimonio forestale, la cui multifunzionalità da un lato assicura la tutela della biodiversità, il mantenimento dell’assetto idrogeologico, la tutela del suolo e la mitigazione del cambiamento climatico (F19), dall’altro genera opportunità di sviluppo sociale attraverso la fruibilità dei boschi a fini turistico-ricreativi (F17).
Va inoltre sviluppata la filiera legno-energia: l’implementazione dei sistemi ICT per la produzione, il consumo in loco e lo scambio dell’energia potranno garantire un’importante funzione di mitigazione del cambiamento climatico, attraverso una corretta gestione delle superfici forestali per l’ottenimento e il recupero di biomassa legnosa (F7).
La tabella 2 riporta i fabbisogni a cui la strategia risponde in maniera diretta ed indiretta relativamente alle focus area delle priorità 4 e 5.
5.1.4 Sviluppo economico delle aree rurali
Il Programma Nazionale di Riforma propone, come obiettivo nell’ambito della strategia Europa 2020, il conseguimento di un tasso di occupazione compreso tra il 67 e il 69%. Nel 2013 l’Abruzzo presenta un tasso di occupazione della fascia 20-64 prossimo al 61%, con un differenziale elevato tra partecipazione maschile e femminile al mondo del lavoro. Oltre 1/3 della forza lavoro di età compresa tra 15 e 24 anni è disoccupato. A ciò si aggiunge l’incremento della popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale. In generale, il PSR può essere visto come un importante strumento di salvaguardia dei livelli occupazionali di settore, perché contiene un set di azioni che tutela situazioni di marginalità geo-economica, contrastando la perdita di redditività derivante da essa: in tempi di crisi, mantenere l’occupazione esistente è già un risultato importante. Tuttavia è doveroso porsi traguardi più ambiziosi: promuovere occupazione aggiuntiva rappresenta pertanto un obiettivo trasversale da perseguire soprattutto attraverso la priorità 6.
Il basso tasso di natalità e la fuga dei giovani dalle aree rurali verso contesti urbani o esterni provocano un progressivo invecchiamento della popolazione foriero di squilibri rilevanti non solo nella struttura demografica, ma anche nella adeguatezza dei servizi alla persona e alle imprese. Puntando a mitigare queste criticità, il PSR Abruzzo si propone un duplice obiettivo:
creare occupazione aggiuntiva nelle aree rurali, ed in particolare nelle aree C e D, favorendo la diversificazione delle attività economiche e la creazione/sviluppo di PMI (F11-F20);
sviluppare servizi alle persone, alle famiglie, alle imprese con contenuto innovativo / sostenibile (F21).
Tali iniziative sono mirate ad attivare l’impiego sinergico delle risorse offerte dal territorio da un punto di vista infrastrutturale, naturalistico e culturale Gli enti pubblici potranno rafforzare la strategia delineata operando incisivamente sulla rivitalizzazione e la qualità della vita nelle aree rurali, privilegiando l’approccio aggregato nella fornitura di servizi alla popolazione (F22). Gli interventi di recupero conservativo del patrimonio architettonico rurale possono non solo mitigare il consumo del suolo, ma anche generare esternalità positive se si avvalgono di tecnologie innovative che utilizzano materiali a basso impatto ambientale. La qualità dell’offerta abruzzese di residenzialità rurale va infatti rafforzata sensibilmente attraverso il recupero conservativo di manufatti rurali che hanno nella loro storica essenza il pregio maggiore. A questi obiettivi potranno contribuire anche gli interventi attuati dai GAL.
Infine, a supporto della ricerca di una maggiore competitività, il PSR finanzierà l’attuazione degli obiettivi dell’Agenda Digitale:
per le aree che hanno completato l’infrastrutturazione per la Banda Larga attraverso azioni attivate dal PSR 2007-2013, il programma sosterrà il cosiddetto “ultimo miglio” ed opererà per dotare il territorio della banda ultralarga (F23).
La tabella 3 riporta i fabbisogni a cui la strategia risponde in maniera diretta ed indiretta relativamente alla priorità 6.
5.1.5 Governance
La strategia del PSR 2014-2020 si prefigge la maggiore possibile coerenza tra fabbisogni, interventi, criteri di selezione, una maggiore efficienza attuativa, modalità gestionali e di comunicazione verso i potenziali beneficiari improntate alla
semplificazione ed alla trasparenza. Una profonda revisione della struttura organizzativa preposta alla gestione, ispirata alla centralità delle Priorità del PSR, costituisce il caposaldo della governance. Un ruolo altrettanto importante sarà svolto da una revisione dei meccanismi procedurali ispirata ad obiettivi di anticipazione delle criticità, semplificazione dei processi, definizione ex ante di regole e tempi certi per tutte le fasi dei procedimenti, maggiore responsabilizzazione dei beneficiari. Verrà
implementato un sistema informativo-gestionale che contribuirà a ridurre i tempi procedurali ed a semplificare la presentazione delle domande di contributo, a renderne conoscibili gli esiti, ad ottemperare alle esigenze di monitoraggio e valutazione in progress della spesa, a facilitare la circolazione delle informazioni tra le Autorità del Programma.
L’assistenza tecnica all’attuazione del PSR consentirà di integrare, ove carente, il fabbisogno cognitivo che la gestione richiede.
Tab. 1 - Strategia "Competitività"
Tab. 2 - Strategia "Ambiente"
Tab. 3 - Strategia "Sviluppo territoriale"
Tab. 4 - Obiettivi tematici AdP e Focus Area
5.2. La combinazione e la giustificazione delle misure di sviluppo rurale per ciascuno degli aspetti