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2. La situazione italiana

2.3 Gli strumenti di assistenza all’anziano

Alla luce di questo quadro normativo legislativo si prova ora ad analizzare quella che è l’offerta pubblica dell’assistenza all’anziano, da cui non si può prescindere per giungere infine all’analisi delle politiche sociali rivolte alle lavoratrici della cura degli anziani. Tale offerta può essere suddivisa in tre macrocategorie: i trasferimenti monetari, servizi per la domiciliarità e i servizi residenziali.

Tra i principali interventi di trasferimento monetario si identificano:

1. L’assegno sociale agli ultra sessantacinquenni. È una prestazione di carattere assistenziale che prescinde del tutto dal pagamento dei contributi e spetta ai cittadini che si trovino in disagiate condizioni economiche. L’assegno sociale è corrisposto ai cittadini italiani che abbiano compiuto 65 anni e si trovino nelle

44 Maggian R. I servizi socioassistenziali. Sistema integrato di interventi e servizi sociali. Terza Edizione,

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condizioni reddituali previste dalla legge, non prevede quindi una condizione di non autosufficienza per ottenerne l’erogazione. Viene qui citato in quanto rivolto a quella fascia d’età presa in considerazione in questa ricerca.

2. L’indennità di accompagnamento. Prevista dalla Legge 18/1980 ed erogata dall’INPS, è un assegno mensile garantito a chi presenti un’inabilità totale per affezioni fisiche o psichiche e si trovi nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore e/o nell’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita. L’accessibilità a questa prestazione è valutata da una commissione di medici. A differenza dell’assegno sociale non esistono vincoli legati al reddito del destinatario e nemmeno alla destinazione d’uso dell’impo rto erogato.

Il rischio collegato all’utilizzo di questi tipi di trasferimenti monetari consiste proprio nell’uso improprio che ne viene fatto da parte del destinatario e al riguardo il governo dovrebbe fornire delle misure volte a promuovere una destinazione funzio na le dell’importo monetario erogato. Come sostiene Pasquinelli, l’indennità di accompagnamento è divenuta un’integrazione ai redditi familiari tout court, usata in larga misura per pagare le badanti, molto spesso in modo irregolare. Ed è qui che bisogna fare un breve accenno ai voucher (buoni servizio), quali strumenti che permettono di trasferire risorse pubbliche in modo vincolato. Rispetto alle classiche erogazioni monetari (indennità di accompagnamento) i voucher rappresentano un’opzione più restrittiva e tale da garantire alla pubblica amministrazione maggiori garanzie circa l’uso corretto delle risorse45.

Nell’analizzare invece i servizi per la domiciliarità è doveroso un breve accenno a cosa si intende con questo concetto e perché ne viene posta tanta enfasi. “La domiciliarità della persona comprende la persona stessa con la sua globalità, unicità, irripetibilità e tutto ciò che la circonda, che significa la casa, con i suoi affetti, ricordi, esperienze, gioie e sofferenze; è lo scenario della persona, è il contesto dotato di senso.”46

Tra i principali servizi per la domiciliarità si identificano:

3. Servizio di assistenza domiciliare (SAD). Consiste in interventi da fornire al cittadino al fine di favorirne la permanenza nel loro ambiente di vita, evitando

45 Pasquinelli, Rusmini, “ Badare non basta. Il lavoro di cura: attori, progetti, politiche”. Ediesse, p. 191 46 Maggian R. I servizi socioassistenziali. Sistema integrato di interventi e servizi sociali. Terza Edizione,

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l’istituzionalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni socioassistenziali. Tali prestazioni possono essere intese come: cura della persona e igiene personali, pulizia degli alloggi, pasti a domicilio e manutenzione degli alloggi. Il personale che svolge queste prestazioni sono figure professionali di assistenza alla persona, con specifica formazione in relazione alle diverse aree di bisogno.

4.

Assistenza domiciliare integrata (ADI). offre assistenza a domicilio con intervent i

socio-assistenziali e di cura alla persona non autosufficiente con problemi socio- sanitari complessi. Anch’essa ha finalità di favorire la permanenza a domicilio dell’anziano evitandone l’istituzionalizzazione. Caratteristica del servizio è l’unitarietà dell’intervento, che assicura prestazioni mediche, infermieristic he, riabilitative e socioassistenziali in forma integrata e secondo piani individ ua l i programmati.

Infine, le prestazioni di tipo residenziali consistono nell’erogazione di un servizio integrato sociosanitario e alberghiero presso istituti idonei accreditati destinato a individui in condizioni di bisogno di cure e assistenza continuativa. Tra queste possono essere annoverate:

5. Residenze sanitarie assistenziali (RSA).è una struttura che accoglie prevalentemente persone anziane, che hanno bisogno di riabilitazione, di recupero psicofisico in seguito a malattia o per problemi di salute anche acuti, che non possono essere trattate a domicilio e per le quali non si ritiene necessario il ricovero ospedaliero.

6. Case di Riposo. È una struttura sociale residenziale a prevalenza accoglienza alberghiera destinata a ospitare, temporaneamente o permanentemente, anziani autosufficienti che per loro scelta preferiscono avere servizi collettivi anziché gestire in maniera autonoma la propria vita o che hanno dei limita t i condizionamenti di natura economica o sociale nel condurre una vita autonoma, ovvero privi di supporto familiare.

Il quadro fin qui presentato prefigura un’assistenza agli anziani che appare ricca di risposte, ognuna con le proprie specificità regionali proprio alla luce della competenza regionale in materia. Ciò che non emerge e che non viene del tutto preso in considerazio ne quando si parla del tema della non autosufficienza degli anziani, è il lavoro di cura svolto dalle assistenti familiari su tutto il territorio nazionale, e non solo.

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Le reti informali sono la fonte più importante di assistenza agli anziani a conferma di una tradizione familista profondamente radicata nel sistema di welfare italiano. La famiglia è generalmente portata ad assumersi il carico della cura dei parenti più anziani, tuttavia, i cambiamenti in atto nella sua struttura e composizione, ostacolano questa funzione e responsabilità determinando l’insorgere del ricorso a forme di sostegno alternative come le badanti, figure terze, che vengono inserite nell’ambito familiare.

La sostenibilità dell’assistenza agli anziani in Italia, così come è impostata è messa in discussione su più fronti e, in generale, sarebbe auspicabile un miglioramento dell’offe rta pubblica. Tuttavia l’impostazione familista del welfare italiano ha spontaneame nte portato verso la diffusione delle badanti come risposta si bisogni di cura delle generazio ni che invecchiano e, a proposito, lo stato riconosce la necessità di far emergere l’irregolarità del settore e di allineare il servizio assistenziale informale alle specifiche esigenze delle persone anziane e a un livello minimo di professionalità e sicurezza.