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La Guerra dei Mietitori (Los Segadores)

Durante la seconda metà del XVII secolo, precisamente nel 1640, la Catalogna insorse contro la monarchia ispanica: considerando i tanti appellativi con cui viene chiamata, la “Rivolta della Catalogna”, la “Rivolta dei catalani”, la “Guerra della Catalogna” o la “Guerra dei Mietitori” (Los Segadores)”, colpì gran parte della regione fino al 1652 circa. Uno degli effetti che fu sicuramente il più duraturo è stato la firma della Pace dei Pirenei tra la monarchia spagnola e quella francese. La Pace sancì il passaggio della contea di Roussillon e metà della contea di Cerdanya, che erano state fino a quel momento parte integrante del principato di Catalogna, alla Corona francese82.

L'insurrezione della Catalogna prese le sue mosse dalla proposta del Conte-Duca di Olivares, che aveva come obiettivo quello di uniformare e riunire sotto un’unica legge («Muchos reinos, pero una ley»83) i diversi regni che componevano la monarchia

spagnola. In particolare, il progetto di Olivares implicava la modifica del modello politico di “monarchia composta” creato in precedenza dagli Asburgo, mirando ad una standardizzazione delle leggi e delle istituzioni dei differenti regni spagnoli. Secondo il conte-duca queste modifiche erano strettamente necessarie, poichè a suo avviso la

82 Canal, J. (2015). Historia mínima de Cataluña. Madrid, Spagna: Turner Publicaciones S. L.

83 Elliott, J. H. (2009). Una Europa de monarquías compuestas. España, Europa y el mundo de ultramar (1500-1800). Madrid, Spagna: Taurus.

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monarchia ispanica stava attraversando un periodo molto difficile: infatti, è proprio ciò che Olivares scrive in un rapporto confindenziale datato il 25 Dicembre del 1624 (chiamato “Gran Memorial” o “Memorial Secreto del Conde-Duque de Olivares”84)

indirizzato al re Filippo IV di Spagna. In breve, ciò che Olivares proponeva era, come già detto, di standardizzare le leggi e le istituzioni di tutti i "Regni, Stati e Signorie" della monarchia ispanica per garantire che l'autorità del re e il suo senso di legittimazione fossero rafforzati, ottenendo così in tutte le parti del regno lo stesso potere che egli aveva all’interno della regione di Castiglia. Nel paragrafo chiave del documento, il Conte-Duca affermava che:

Tenga Vuestra Majestad por el negocio más importante de su Monarquía, el hacerse Rey de España: quiero decir, Señor, que no se contente Vuestra Majestad con ser Rey de Portugal, de Aragón, de Valencia, Conde de Barcelona, sino que trabaje y piense, con consejo mudado y secreto, por reducir estos reinos de que se compone España al estilo y leyes de Castilla, sin ninguna diferencia, que si Vuestra Majestad lo alcanza será el Príncipe más poderoso del mundo.85 [Trad: Avere [l’attenzione di] Vostra

Maestà per quanto riguarda l'impresa più importante della sua Monarchia, ovvero diventare il Re di Spagna: voglio dire, Signore, che Vostra Maestà non si accontenti di essere Re di Portogallo, di Aragona, di Valencia, Conte di Barcellona, ma che invece lavori e pensi, con consigli diversi e segreti, per ricondurre questi regni di cui è composta la Spagna allo stile e alle leggi della Castiglia, senza alcuna differenza, e che se Vostra Maestà lo raggiungerà sarà il Principe più potente del mondo.]

Poiché questo progetto richiedeva molto tempo, e la pressione da parte del settore della Finanza pubblica non era per nulla trascurabile, il Conte-Duca presentò ufficialmente, nel 1626, un progetto meno ambizioso ma ugualmente innovativo: “l'Unione delle Armi”. L’intenzione era quella per cui tutti i regni, stati e signorie della Monarchia spagnola (prima di essere unificati sotto un’unica corona) avrebbero dovuto contribuire

84 Pérez Sarrión, Guillermo (9 Settembre 2011). Conde duque de Olivares, Gran memorial, 1624.

Retrieved from: www.guillermoperezsarrion.es (consultato il 26/06/2020).

85 Elliott, J. H. (1963). The Revolt of the Catalans-A Study in the Decline of Spain (1598-1640). New

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con uomini e denaro alla sua difesa, fornendo le risorse necessarie in proporzione alla loro popolazione e ricchezza.

Le nuove proposte del Conte-Duca di Olivares non poterono essere ricevute con più ostilità dalla Catalogna (e non solo): mentre alla corte di Madrid “l'Union de Armas” fu accolta con elogi ed esaltazione – considerata come «[...] l'unico mezzo per il sostentamento e il ripristino della monarchia»86 –, negli Stati non castigliani avvenne il

contrario, poichè erano consapevoli che se fosse stata approvata la nuova legge in questione avrebbero dovuto contribuire regolarmente con truppe e soldi. Tuttavia Olivares, «[...] ignorando il fatto che nessuno dei regni [riferendosi qui a quelli di Aragona e di Valencia] aveva destinato delle truppe per il servizio [prestabilito] oltre i propri confini, e che i catalani non avevano nemmeno destinato una somma di denaro [per questo progetto]»87, proclamò, il 25 Luglio 1626, la nascita ufficiale dell'Unione

delle Armi.

Sotto questo clima di ostilità, il 26 marzo 1626, Filippo IV visitò la città di Barcellona al fine di ottenere il sostegno per l'Unione delle Armi: ma il viaggio si rivelò a dir poco fallimentare e il re dovette rapidamente lasciare la città catalana, precisamente il 4 Maggio 1626, portando con se la frustrazione per non essere stato in grado di raggiungere il proprio obiettivo.

Ciò nonostante, l'arrivo di Filippo IV al trono fu decantato dalla propaganda spagnola come un ritorno ai tempi gloriosi di Carlo I e Filippo II. Tuttavia, l'unica cosa che il nuovo monarca fece fu “infettare” ulteriormente le ferite dell'Impero spagnolo e farsi coinvolgere su ancora più fronti. Già immersa nella Guerra dei Trent'anni dal regno di Filippo III88, la monarchia ispanica venne coinvolta in un'altra guerra, nel 1635, contro

la Francia del Cardinal Richelieu. Il conflitto arrivò rapidamente alle porte della Catalogna, dove il Conte-Duca di Olivares chiese urgentemente aiuto tramite il rifornimento di truppe. Per realizzare i suoi piani, Olivares nominò come nuovo viceré della Catalogna, nel 1638, il Conte di Santa Coloma Dalmau de Queralt y Codina, un uomo di fiducia ma in antagonismo con la nobiltà e la borghesia locale. Nel frattempo, la popolazione era sempre più infastidita dalla presenza di un esercito formato da 40.000

86 Elliott, J. H. (1963). The Revolt of the Catalans-A Study in the Decline of Spain (1598-1640). New

York, NY: Cambridge University Press, p. 185.

87 Ibidem, pp. 219-220.

88Trueman, C. N. (2015, March 25). The Thirty Years War 1621 to 1626. Retrieved from:

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uomini, che stazionava in Catalogna per combattere contro la Francia. E come solitamente accade in questi casi, un episodio isolato di tensione tra la popolazione e la milizia scatenò una ribellione generale.

La rivolta inizia con il “Corpus de Sangre” del 7 giugno 1640 (festa del Corpus Christi), un'esplosione di violenza a Barcellona (il cui evento più significativo è l'omicidio del viceré della Catalogna e Conte di Santa Coloma Dalmau de Queralt y Codina) e con protagonisti contadini e mietitori che si ribellarono contro gli abusi messi in atto dell'esercito reale presente nella regione per combattere la Francia. Quando l'oligarchia catalana riuscì a riprendere parzialmente il controllo della regione era decisamente spaventata dalla brutalità della rivolta. Per questo decise di chiedere aiuto al nemico più acerrimo della monarchia ispanica: il Regno di Francia. Il Cardinal Richelieu non sprecò una così buona occasione per indebolire la corona spagnola e fornì immediato supporto militare ai ribelli. Il risultato fu che per dodici anni la regione della Catalogna rimase sotto il controllo francese.

Il conseguente epilogo dello scontro franco-spagnolo permise a Filippo IV di riconquistare il territorio che aveva precedentemente perduto.

Nella mitologia nazionalista catalana, il Corpus de Sangre è considerato un'eroica rivoluzione contro la Spagna, «[...] quando in realtà fu una settimana sanguinosa senza leggi in cui molti catalani e castigliani persero la vita [...]», spiega l'ispanico Henry Kamen nel suo ultimo libro89.

Questi eventi sono ricordati in una canzone popolare, Els segadors, che è l'origine dell'inno nazionale della Catalogna.

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