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Le caratteristiche che rendono Hasta la Pizza uno snack davvero unico lo rendono anche un prodotto perfettamente vendibile all'estero. Il principale punto di forza di questo prodotto è dato dallo strano accoppiamento di due elementi normalmente opposti: l'originalità e la tradizione. Per quanto riguarda l'elevato livello di innovazione, molto è già stato detto nelle pagine precedenti, ma appare comunque utile sottolineare nuovamente alcuni importanti aspetti. Quella che potrebbe sembrare una semplice intuizione ha infatti delle enormi ripercussioni sull'intero mercato poiché lo stecco inserito all'interno di Hasta la Pizza ha completamente rivoluzionato il modo di gustare questa pietanza. La praticità di questo snack rende Hasta la Pizza perfettamente adattabile alle diverse situazioni di consumo e adatto alle esigenze alimentari di consumatori molto diversi dal punto di vista demografico: la pizza sullo stecco può infatti venir acquistata da lavoratori con pause pranzo troppo brevi, può rappresentare un'ottima merenda per i bambini impegnati a giocare nei parchi, può venir scelta come stuzzichino da offrire agli ospiti durante una festa e via dicendo. È assolutamente semplice e veloce da preparare: si acquista lo snack, lo si riscalda per qualche minuto nel forno o nel tostapane e lo si mangia. Mentre per quanto

riguarda l'aspetto tradizionale, non bisogna dimenticare che sebbene Hasta la Pizza sia un prodotto di design e altamente innovativo, si tratti comunque di pizza, una delle più amate pietanze della cucina italiana diffusa in tutto il mondo e in grado di creare un giro d'affari sorprendente. La qualità del prodotto e la garanzia della sua provenienza totalmente italiana sono elementi che facilmente conquistano il mercato estero. Inoltre, se per alcuni italiani risulta difficile abbandonare il tradizionale trancio di pizza in favore dello stecco, all'estero questo non succede; da sempre le ricette italiane vengono stravolte al di fuori dei confini nazionali nel tentativo di adattarle ai gusti e alle preferenze di altri popoli, come per esempio, la sostituzione della passata di pomodoro con la più dolciastra salsa ketchup per condire la pasta. Per cui quello che in Italia potrebbe essere un ostacolo, all'estero si trasforma in un'opportunità.

Bisogna poi ricordare che nemmeno nel mercato estero, come in quello nazionale, non operano dei concorrenti diretti poiché non esistono dei prodotti paragonabili a Hasta la Pizza. Si possono individuare dei prodotti simili, per esempio in America ha ottenuto un discreto successo Hot Pockets, una specie di involtino primavera surgelato pronto in soli quattro minuti che ricorda vagamente Hasta la Pizza perché lo si può mangiare senza usare le posate grazie a una particolare confezione, mentre in Germania si è affermata come snack una piccola salsiccia cotta nel pane, ma a differenza della pizza sullo stecco ha un elevato contenuto di grassi. Per cui possiamo affermare che in generale esistono dei prodotti similari alla pizza sullo stecco, ma che ognuno di essi può essere facilmente “battuto” dalle caratteristiche di Hasta la Pizza, perché è un prodotto fresco che può essere mangiato immediatamente anche senza essere riscaldato, perché è un prodotto salutistico in grado di attirare l'attenzione dei consumatori a dieta, perché è realizzato con materiali di ottima qualità e così via.

Hasta la Pizza ha catturato immediatamente l'interesse di grandi gruppi operanti nel settore dell'alimentazione fin dalla sua prima comparsa, in uno stato ancora embrionale, alla fiera di Colonia. Purtroppo quando si tratta di grandi aziende e di contratti che mettono in ballo cifre esorbitanti, i tempi necessari per le trattative sono piuttosto lunghi. É corretto dire fin dall'inizio che attualmente non ci sono ancora collaborazioni definitive sancite dalla firma di qualche accordo, ma sono in corso numerose trattative che potrebbero decisamente segnare il futuro di Hasta la Pizza. Di seguito vengono dunque riportati i principali contatti che hanno dimostrato un forte interesse per la pizza sullo stecco, nella speranza che le

trattative si concludano presto e che Hasta la Pizza possa ottenere il meritato successo anche all'estero.

Il primo grande gruppo ad aver insistito per poter testare gli Hasta la Pizza è stato Mc Donald's Germania che conta più di 1.400 ristoranti47. La più famosa catena di hamburger,

dopo aver visto la presentazione della pizza sullo stecco all'Anuga di Colonia, ha infatti richiesto oltre un milione di pezzi per poter effettuare tutte le verifiche necessarie al fine di decidere se inserire o meno Hasta la Pizza nell'Happy Meal. Mc Donald's era inizialmente interessato al solo gusto margherita, più adatto alle preferenze dei bambini a cui è indirizzato il famoso piatto e rispettoso delle politiche seguite dal gruppo, impegnato a vendere carne proveniente esclusivamente da maiali felici. Gerardo Acampora non si è però lasciato intimidire dal colosso della ristorazione fast-food e insieme al gusto margherita spedì anche un paio di snack nella variante al cioccolato. Favorevolmente colpito dalla bontà dello snack, Mc Donald's decise di dimenticare la politica dei maiali felici e di assaggiare anche gli altri gusti di Hasta la Pizza. Anche questi test furono superati a pieni voti e a breve Mc Donald's deciderà se inserire nel proprio menù gli snack ideati da Acampora.

Per conoscere il secondo centro segnato da Hasta la Pizza bisogna spostarsi fino in Francia. Qui la pizza sullo stecco ha conquistato un grosso distributore che si occupa di rifornire il magico parco di divertimenti Disneyland Paris. Ma prima di concludere l'accordo, Acampora ha dovuto spedire ulteriori snack per permettere al parco stesso di effettuare dei test che attualmente sono in fase attuazione. Disneyland Paris attrae quasi 16 milioni di visitatori all'anno che intervallano i giri sulle diverse giostre presenti nel parco con il consumo di pranzi, cene e merende, rendendo il parco stesso un punto vendita dalle enormi potenzialità per uno snack come Hasta la Pizza (Sala, 2012).

Altri soggetti che hanno dimostrato un forte interesse per Hasta la Pizza sono due importanti compagnie aeree: la statunitense Delta Air Lines e la francese Air France-KLM. Per permettere il consumo della pizza sullo stecco anche ad alte quote è stato realizzato un particolare packaging, utilizzando uno speciale materiale totalmente riciclabile e composto da elementi cristallizzati, capace di resistere fino a 200 gradi in forno, così da permettere agli assistenti di volo di servire ai viaggiatori uno snack caldo e incontaminato.

Il quinto soggetto ha molto in comune con i due precedenti, ma presenta delle proprie peculiarità: si tratta della divisione food interna a Fly Emirates. L'aeroporto di Dubai è uno

degli hub più frequentati dalle diverse compagnie aeree, tanto che sono stati contati 57,6 milioni di passeggeri nel 2012, dato destinato ad aumentare fino a 65,3 milioni nel 201348.

L'interesse manifestato non è rivolto solamente all'acquisto degli Hasta la Pizza ma all'intera linea di produzione attraverso l'acquisto della licenza di sfruttabilità. Per capire questo comportamento bisogna considerare il fatto che per una compagnia area come quella di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, il risparmio di anche soli pochi centesimi per ogni pasto servito è traducibile nell'ottenimento di un grande vantaggio competitivo. Attualmente Fly Emirates offre ai suoi passeggeri delle pizzette in vassoio da mangiare con delle posate di plastica, l'eliminazione del solo costo di forchette, coltelli e del loro smaltimento a fronte del servire una pizza sullo stecco rappresenta una grossa opportunità. Come detto precedentemente, nessun accordo si è ancora concretizzato, ma l'interesse dimostrato da parte di aziende e di gruppi così grandi lascia ben sperare per il futuro di Hasta la Pizza. Per il momento dunque non sono state pianificate delle particolari strategie di ingesso per i mercati esteri, l'unica cosa da fare sembra essere quella di aspettare ancora qualche mese per vedere quali di queste possibilità si trasformerà in realtà.

CONCLUSIONI

Trasformare una semplice intuizione in un nuovo prodotto di successo non è affatto un'operazione semplice e priva di rischi, ma anzi, richiede numerosi sforzi organizzativi e gestionali che rendono questa attività particolarmente interessante e, almeno per me, molto affascinante. Per molte grandi imprese è relativamente semplice dedicare risorse, sia in termini di denaro che di tempo, nell'implementazione di progetti più o meno innovativi e rivoluzionari, ma le difficoltà aumentano in modo quasi esponenziale se ad assumere tutti i rischi è un giovane imprenditore determinato a far decollare una nuova piccola società. L'aspetto più importante che questo elaborato mira a far emergere è rappresentato dalle innumerevoli decisioni strategiche che stanno alla base della realizzazione di un nuovo prodotto. Indipendentemente da il soggetto economico che ha generato un'idea, piccola o grande impresa che sia, il percorso che porta alla commercializzazione di un'innovazione non è mai facile e richiede un enorme impegno organizzativo. Questo rende l'operato di Gerardo Acampora ancora più strabiliante poiché, anche se costretto a operare con limitate risorse economiche a disposizione, è riuscito in poco tempo a far nascere una nuova società dall'enorme potenziale in un periodo economico non certo favorevole.

Per le imprese modificare la propria offerta tramite l'apporto di innovazioni è un'attività indispensabile se l'obiettivo inseguito è quello di riuscire a guadagnare posizioni competitive sempre più vantaggiose all'interno del mercato e non semplicemente quello di sopravvivere. La criticità è però rappresentata dall'elevato livello di incertezza che caratterizza questa attività: le imprese innovative sono infatti costrette ad assumere enormi rischi che, alcune volte, possono portare anche al loro fallimento. Per questo motivo è di fondamentale importanza riuscire a gestire nel migliore dei modi tutte le fasi del processo di innovazione che vanno dalla generazione dell'idea alla commercializzazione di un prodotto finito. Fortunatamente esistono delle modalità che possono venir seguite sia per incentivare la creatività ma soprattutto per supportare il processo di realizzazione dei nuovi prodotti. Senza dimenticare che, una volta ottenuto un nuovo prodotto finito e pronto per essere introdotto sul mercato i rischi non sono ancora terminati dato che conquistare i consumatori ottenendo un valido posizionamento richiede un ulteriore sforzo organizzativo da parte dell'impresa. Quest'ultima deve avere una profonda conoscenza dell'ambiente

interno, evidenziando i propri punti di forza e di debolezza, dell'ambiente esterno, individuando le eventuali opportunità o minacce presenti nel mercato, e delle caratteristiche dei consumatori, così da pianificare nel migliore dei modi un vasto insieme di attività, compresa la gestione delle leve del marketing mix, in modo da supportare adeguatamente il lancio nel mercato del nuovo prodotto. L'obiettivo che ho cercato di raggiungere attraverso questo lavoro è proprio questo: analizzare l'intero percorso che porta alla trasformazione di un'idea in un nuovo prodotto affiancando la teoria all'analisi di un caso pratico capace di evidenziare le enormi difficoltà che stanno alla base dell'innovazione.

Quello che però va sottolineato è che il caso di Hasta la Pizza, esaminato nell'ultimo capitolo, riguarda un progetto assolutamente recente poiché il prodotto innovativo è stato lanciato nel mercato alla fine dell'estate dell'anno in corso. Di conseguenza non è stato possibile esaminare gli effettivi dati di vendita, impedendo così la formulazione di valutazioni oggettive circa il raggiungimento del successo sperato. Nonostante la presenza di questo limite non trascurabile, elementi quali l'elevato interesse dimostrato sia dalla grande distribuzione italiana che da importanti gruppi alimentari internazionali lasciano intendere che con molta probabilità la pizza sullo stecco riuscirà in breve tempo ad affermarsi sul mercato sia nazionale che estero. Ma anche se non è stato possibile esprime questi giudizi, è stato dettagliatamente analizzato il cammino seguito dalla giovane società così da equiparare i concetti teorici con quanto accade effettivamente nella realtà. Le difficoltà per realizzare un nuovo prodotto con determinate caratteristiche, per trovare dei finanziatori disposti a investire nel proprio progetto, per presentare il prodotto ai consumatori e via dicendo, sono tutte sfide che le giovani imprese innovative devono affrontare, e superare, se vogliono affermarsi sul mercato.

APPENDICE