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HELMUT SCHMIDT E LA PROSECUZIONE DELL’OSTPOLITIK

2 RAPPORTI E SCAMBI TRA EST E OVEST NEGLI ANNI ‘

2.2 HELMUT SCHMIDT E LA PROSECUZIONE DELL’OSTPOLITIK

Il 16 maggio 1974 il Bundestag elesse Helmut Schmidt nuovo cancelliere federale con i voti dei socialdemocratici e dei liberali.

Figlio di un insegnante elementare, Schmidt prese parte alla guerra, poi studiò scienze politiche e si iscrisse alla SPD nel 1946; in qualità di membro del Bundestag si distinse come esperto in ambito di difesa; dopo essere stato presidente del gruppo parlamentare dal 1967, nel 1969 divenne ministro della difesa e nel 1972 ministro dell’economia e delle finanze.548

Con lo slogan “Continuità e concentrazione”, il nuovo governo manifestò l’intenzione di continuare la politica liberal-socialista di Brandt e Scheel.

Nella BRD l’obiettivo del nuovo governo guidato da Schmidt era quello di consolidare i risultati raggiunti sia a livello interno che a livello internazionale grazie all’Ostpolitik. In effetti, durante il suo governo vennero incrementate di molto le relazioni commerciali con la DDR, con la Polonia e con l’URSS.549

Anche se, durante la crisi finanziaria mondiale, parte dei progetti di riforma del governo Schmidt dovettero essere accantonati, la politica di distensione venne costantemente perseguita.550

La politica interna restava in ogni caso in cima alle priorità del cancelliere, il quale mirava a consolidare quello che era ormai conosciuto come “modello tedesco”: un’economia solida, un basso livello di disoccupati, una moneta forte ed un

Welfare efficiente.551

A livello internazionale invece, il governo socialdemocratico si rivolse prevalentemente verso l’Occidente, che stava in quegli anni affrontando la crisi economica causata dalla fine del sistema dei cambi fissi e dalla crisi petrolifera, cosa che

548 Michael Gehler, op. cit., pag. 188-189 549

Antonio Missiroli, op. cit., pag. 129-130

550

Michael Gehler, op. cit., pag. 190

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portò Bonn ad una sempre maggiore condivisione delle responsabilità con i Paesi dell’area occidentale.

Durante la guerra arabo israeliana dell’ottobre 1973, per la prima volta il petrolio venne usato come strumento politico per esercitare pressioni.

Gli Stati arabi produttori decisero, non solo di aumentare il prezzo del greggio, ma imposero anche maggiori restrizioni sulla produzione: volevano chiaramente boicottare gli Stati Uniti a causa della loro posizione pro Israele, tuttavia le conseguenze si fecero sentire anche negli altri Paesi europei occidentali.552

La crisi petrolifera del 1973 scatenò il più grave crollo economico del dopoguerra, non solo nella Repubblica

federale, ma anche negli altri Paesi occidentali

industrializzati: la Repubblica federale registrò una diminuzione dell’occupazione e della domanda interna di beni e infine un’inflazione crescente (stagflation).553

Rispetto ad altre nazioni occidentali industrializzate, la Repubblica federale fu comunque in grado di superare la situazione con sforzi relativamente minori.

Il governo guidato da Schmidt cercò soluzioni alla crisi sia nel quadro di vertici economici internazionali che nazionali.554

Inoltre il cancelliere Schmidt rafforzò l’asse con la Francia del presidente Giscard d’Estaing, proponendo una stretta alleanza con Parigi come punto di contatto tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica.555

Alle elezioni del 1976 Schmidt venne rieletto alla cancelleria, sebbene con un margine inferiore rispetto al 1972, mentre la CDU di Helmut Kohl si affermava come primo partito.556 L’indebitamento dello Stato era aumentato, ma la disoccupazione venne affrontata con programmi pubblici per stimolare le attività.

552

Michael Gehler, op. cit., pag. 190-191

553 Michael Gehler, op. cit., pag. 191 554

Michael Gehler, op. cit., pag. 192

555

Antonio Missiroli, op. cit., pag. 130

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Dopo l’”azione concertata” del 1977, Schmidt collaborò con i sindacati e i datori di lavoro per raggiungere l’equilibrio economico.557

A livello internazionale, il governo federale cercò un accordo sulla politica economica, con l’obiettivo di prevenire l’introduzione di misure protezionistiche da parte dei singoli Stati intese a favorire il proprio mercato colpendo così il commercio in generale; ciò avvenne anche grazie alla partecipazione dei Paesi occidentali più importanti a conferenze e vertici economici che, dopo il 1975, si sarebbero svolti ogni anno.558

Contemporaneamente fu avviata una cooperazione

economica più stretta con i Paesi comunisti.

Il 25 aprile 1977 vennero pronunciate a Stoccarda le condanne all’ergastolo nei confronti dei membri della Rote

Armee Fraktion (RAF).

Per oltre due decenni la RAF aveva diffuso il terrore nella Germania Occidentale e si era resa responsabile di azioni terroristiche.

Fondata nel 1970, dopo le rivolte studentesche degli anni Sessanta, da Ulrike Meinhof, Andreas Baader e Gudrun Ensslin, il gruppo estremista di sinistra si lasciò alle spalle una scia di sangue compiendo numerose azioni violente.

La RAF voleva contrastare ciò che considerava

“sfruttamento”, “fascista” e “repressivo”; dichiarò guerra all’”imperialismo” e al “monocapitalismo” e tentò di distruggere l’ordine sociale.559

I terroristi scossero a tal punto il governo guidato da Schmidt, che questi dovette prendere serie contromisure, pur tentando di non oltrepassare i limiti della democraticità, della legalità e della costituzionalità.560

L’attuazione di queste misure fu possibile grazie

all’istituzione di un gruppo di crisi posto al di fuori del controllo parlamentare; il cancelliere federale permise e

557 Michael Gehler, op. cit., pag. 192 558

Michael Gehler, op. cit., pag. 192

559

Michael Gehler, op. cit., pag. 202-203

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giustificò questa parziale infrazione dei principi democratici e costituzionali.561

Nonostante le crescenti difficoltà a mantenere l’alleanza con i liberali, Schmidt vinse anche le elezioni del 1980, soprattutto grazie alle divisioni dell’opposizione conservatrice.562

La FDP, continuando ad opporsi al candidato della CDU Franz Joseph Strauß e dando seguito all’impegno di partecipare alla coalizione con Schmidt, era stata in grado di aumentare la sua quota di voti dal 7,9% del 1976 al 10,6%; la SPD invece aveva solo leggermente migliorato la sua posizione passando dal 42,6% al 42,9% mentre la CDU era scesa dal 48,6% al 44,5%.563

Nonostante la vittoria elettorale, la situazione non risultava più essere molto rosea per il Cancelliere Schmidt.

Il tasso di crescita economica era infatti in costante calo, mentre la disoccupazione aumentava a livelli mai registrati prima, senza contare che la stagflation, fenomeno tipico di quel periodo, impediva al governo di attuare un intervento decisivo in economia.564

Gli elettori dell’SPD si trovarono così ad essere colpiti dalla disoccupazione e insoddisfatti delle riforme del governo, il quale non sapeva come agire di fronte alle sempre più frequenti manifestazioni dei suoi elettori in favore della pace, dell’ambiente e contro il riarmo.565

Alle elezioni dell’ottobre 1979, per la prima volta, la lista ambientalista dei Verdi riuscì a superare la soglia di sbarramento e ad entrare nel parlamento di un Land. L’inaspettata ascesa dei Verdi a livello nazionale modificò radicalmente il sistema politico della BRD, soprattutto a svantaggio della SPD.566

A partire dagli anni Settanta i gruppi di cittadini, l’emancipazione delle donne e soprattutto il movimento ambientale diedero origine a

561 Michael Gehler, op. cit., pag. 205 562

Antonio Missiroli, op. cit., pag. 131

563 Michael Gehler, op. cit., pag. 216-217 564

Antonio Missiroli, op. cit., pag. 132

565

Antonio Missiroli, op. cit., pag. 133

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“liste verdi” di candidati che si presentavano anche nelle elezioni locali e nei Landtag della Repubblica federale.

Attraverso la fusione di questi diversi soggetti eterogenei nel gruppo Futuro e azione verde, e con la partecipazione di movimenti femministi e alternativi, nacque nel 1979 a livello federale il partito denominato “Verdi”.

La sua piattaforma prevedeva stili di vita “ecologici, sociali, democratici e non violenti”; essi promossero con successo la conservazione della natura come base per la vita umana.

Prima e più acutamente di altri partiti, riuscirono a diventare protagonisti della politica mettendo in discussione il principio della necessità di una continua crescita economica, mentre la loro posizione pacifista li rese sostanzialmente una parte importante dei movimenti non violenti; i Verdi infatti si opposero ai blocchi militari e richiesero alla Repubblica federale di lasciare la NATO.

Con i Verdi stava nascendo un movimento completamente diverso che avrebbe portato una ventata di aria nuova nelle rigide strutture governative tedesche.567

Nello stesso momento, a complicare viepiù la situazione internazionale, si aggiunse un generale peggioramento delle relazioni tra Stati Uniti ed Unione Sovietica ed un progressivo deterioramento della distensione tra i due paesi. Ciò fu dovuto a molte cause: il forte attivismo sovietico in Africa ed in America Latina, la crisi della politica estera statunitense dopo il crollo del dollaro e gli ostaggi in Iran, lo stallo nelle trattative per la riduzione degli armamenti, l’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979 e la crisi polacca del 1980.568

Il rischio sempre più concreto di un nuovo confronto tra potenze a livello mondiale rischiava così di vanificare gli enormi sforzi del cancelliere Schmidt, il quale godeva di un enorme prestigio sia in patria che all’estero, per una sempre più progressiva distensione tra BRD e DDR.569

Nonostante la vittoria alle elezioni del 1980, la politica del nuovo presidente americano Ronald Reagan provocò ricadute economiche talmente forti nella BRD che avrebbero finito per essere fatali al governo socialdemocratico.

567

Michael Gehler, op. cit., pag. 212

568

Antonio Missiroli, op. cit., pag. 134

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La politica di riarmo e la politica degli alti tassi d’interesse

praticate dagli americani, unite all’interruzione

dell’Ostpolitik, provocarono un grande aumento della disoccupazione e un enorme buco nei conti pubblici, accelerando così la fine del governo socialdemocratico.570 All’interno dei vertici della FDP, in particolare nel presidente del partito nonché ministro degli esteri Genscher, crebbe la convinzione che la coalizione social-liberale non avrebbe replicato il successo alle future elezioni, anche a causa del declino della SPD; grazie ai rapporti amichevoli con il presidente della CDU Helmut Kohl, il quale era convinto di aver bisogno della FDP per vincere le elezioni, Genscher pianificò un cambio di coalizione.571

Nella coalizione social-liberale, a partire dal 1980, si erano radicalizzate sempre più le differenze di visione sulla questione della lotta contro la disoccupazione e la crisi economica.

La FDP mirava a ridurre considerevolmente l’indebitamento dello Stato, a pianificare oculatamente i benefici sociali e ad evitare prelievi supplementari sui redditi più elevati, idee che cozzavano con le intenzioni dei socialdemocratici.572

Essendo ormai finite le possibilità e le opportunità date dalla

Ostpolitik, i liberali decisero di attuare un secondo Machtwechsel alleandosi nuovamente con la CDU, con la

quale condividevano le idee in politica economica e sociale, tanto più che Kohl era riuscito a convincere il suo partito ad accettare ed a mantenere, su richiesta dei liberali, i tanti risultati ottenuti dalla Ostpolitik.573

Nonostante l’indiscussa fedeltà occidentale del cancelliere Schmidt, molti alleati, tra cui e soprattutto il presidente Reagan, continuavano a considerare la Ostpolitik come una

Schaukelpolitik, cioè una politica del pendolo tra Est ed

Ovest.

A causa di questa visione del governo americano, il cancelliere Schmidt aveva dovuto appoggiare il boicottaggio

570 Antonio Missiroli, op. cit., pag. 135 571

Michael Gehler, op. cit., pag. 217

572

Michael Gehler, op. cit., pag. 217

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delle Olimpiadi a Mosca nel 1980, pur non aderendo alle sanzioni economiche contro l’Unione Sovietica.574

Nel frattempo, il 13 ottobre 1980, Honecker aveva pronunciato un discorso ai dirigenti del partito comunista riuniti a Gera, dove precisava di voler far precedere al dialogo con la BRD alcune precondizioni imprescindibili: la trasformazione delle rappresentanze permanenti dei due Stati tedeschi in ambasciate, cosa che avrebbe implicato l’apertura di relazioni internazionali tra i due soggetti politici e da parte di Bonn sarebbe stata equivalente a un riconoscimento della Germania Est nel diritto internazionale, il riconoscimento della cittadinanza della DDR e la fissazione del confine tra la BRD e la DDR al centro del fiume Elba tra Lauenburg e Schnackenburg, precondizioni che il governo di Bonn non poteva assolutamente accettare: la coalizione SPD-FDP e la successiva coalizione CDU-FDP respinsero le richieste di Honecker.575576

Bonn continuò a parlare di “relazioni particolari” per riferirsi ai rapporti intertedeschi e alle interrelazioni tra i cittadini.577 Tuttavia la nuova escalation della tensione fra Est ed Ovest indusse sempre più i dirigenti della BRD e della DDR a chiedersi se fosse stato possibile, per alcune aree d’Europa, d’essere escluse dal nuovo clima di confronto.578

Dall’11 al 13 dicembre 1981 si tenne un vertice tra Schmidt e Honecker a Werbellinsee, dove, in un clima a detta delle parti costruttivo, si pervenne ad un comunicato contenente il solenne impegno a non far partire una guerra dal suolo tedesco.579

Nonostante il buon andamento del vertice, esso fu turbato dal colpo di stato del generale Jaruzelski in Polonia, fatto che costrinse il cancelliere Schmidt a lasciare bruscamente la conferenza.

Il vertice intertedesco di Werbellinsee fu l’ultimo atto della

Ostpolitik social-liberale.

574 Antonio Missiroli, op. cit., pag. 135-136 575

Antonio Missiroli, op. cit., pag. 136

576 Michael Gehler, op. cit., pag. 200-201 577

Michael Gehler, op. cit., pag. 201

578

Antonio Missiroli, op. cit., pag. 136

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In seguito ad alcuni risultati politici non ottenuti, il 17 settembre 1982 i liberali ritirarono i propri ministri dal governo.

A seguito di un voto di sfiducia nei confronti del cancelliere Schmidt e del governo, il 1° ottobre 1982 il Bundestag elesse, con i voti determinanti dei liberali, il presidente della CDU, Helmut Kohl, come nuovo cancelliere federale.580 Malgrado tutte le critiche della CDU rivolte all’ex cancelliere Schmidt, la politica estera mantenne col nuovo governo una certa continuità: la politica estera del nuovo cancelliere Kohl non si allontanò molto dall’Ostpolitik della coalizione social- liberale.581

580

Michael Gehler, op. cit., pag. 218

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2.3 LA CDU DI HELMUT KOHL E I RAPPORTI CON