In questo caso sembra esserci un’influenza del mòcheno nella produzione della parlante, che, come si può supporre da 29) e 30) sembra aver acquisito la struttura del verbo con i prefissi separabili in mòcheno. Anche nel caso 26) in cui il bambino utilizza nicht con la funzione di aggettivo indefinito negativo, si tratta di regole grammaticali presenti in mòcheno e in tedesco ma assenti in ita- liano, quindi è presumibile che l’influenza dell’italiano (e del dia- letto trentino) sia attenuata.
2.9. Conclusioni
I dati raccolti, pur non potendo essere rappresentativi, possono fornire alcune indicazioni sulle caratteristiche linguistiche dei par- lanti mòcheni attraverso le strategie da essi messe in atto nell’apprendere una terza lingua, in questo caso il tedesco. Innan- zitutto si nota che i bambini bilingui mòcheni sembrano trovarsi
in una fase di apprendimento più avanzata rispetto ai bambini italofoni. Ciò si può presumere dal maggior numero, dalla mag-
giore varietà e dalla maggiore complessità di parole-funzione uti- lizzate dai parlanti bilingui mòcheni, rispetto a quelli monolingui italofoni. Questo dato completa quello relativo alla maggiore com- plessità sintattica che caratterizza le frasi dei bilingui mòcheni, e di
cui le parole-funzione sono un segnale.32 Come già ipotizzato
32 Sull’analisi della sintassi si rimanda al capitolo relativo agli aspetti
nell’introduzione del capitolo, il fatto che i bambini mòcheni si trovino ad un livello di apprendimento più alto, potrebbe essere dovuto: a) alla somiglianza tipologica tra mòcheno e tedesco; b) ad un vantaggio proprio del parlante bilingue. Riguardo al primo punto, la conoscenza del mòcheno potrebbe rappresentare un
vantaggio perché fornisce dimensioni linguistiche che non sono presenti in italiano, come l’articolo al caso dativo, i prefissi sepa-
rabili o il genere neutro: infatti, nelle frasi dei bambini coinvolti nella ricerca, le parole-funzione che rappresentano queste dimen- sioni linguistiche sono utilizzate prevalentemente o esclusivamente dai bambini mòcheni. Tuttavia, una caratteristica che contraddi- stingue le produzioni dei bambini mòcheni, e che sembra avvan-
taggiarli nella produzione linguistica, è anche il fatto di posse- dere una maggiore creatività nella produzione della L3 rispetto ai bambini monolngui, e la capacità di superare le generalizza-
zioni o le espressioni formulaiche. Questo si è potuto notare, per esempio, nel tentativo di assegnare l’articolo di genere corretto evitando l’articolo neutrale die o de; ma anche in frasi come quella di Ruggero, M, cl. 3, Fierozzo: gehe wir ver as de fin, in cui il bambino fa ricorso ad una gamma di soluzioni offertegli dalle lin- gue che possiede: tedesco, italiano, dialetto e mòcheno, dimo- strando una certa agilità nell’utilizzare il suo ‘bagaglio linguistico’. Si ritiene che questa ‘creatività linguistica’, possa essere un pre- zioso strumento a disposizione dei bilingui, al di là della somi- glianza tipologica fra le lingue in questione, e che, se sfruttata e potenziata, possa rappresentare un vantaggio anche per l’appren- dimento delle lingue straniere in tutto il loro percorso scolastico. Una considerazione va fatta anche sulle produzioni di alcuni bam- bini italofoni delle classi quarta e quinta della scuola di Fierozzo, in particolar modo le produzioni di Zita e Barbara, NM, cl 4, Fierozzo. Le frasi di queste bambine sono per certi aspetti molto simili a quelle dei loro coetanei bilingui mòcheni e il loro livello di apprendimento del tedesco sembra superare di misura il livello di apprendimento dei loro coetanei della scuola di Canezza. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che nella scuola di Fierozzo è attivo un progetto di insegnamento veicolare del tedesco, oppure anche al fatto di vivere in un ambiente bilingue ed essere quotidianamente a contatto con una lingua germanofona. In entrambi i casi, si potrebbe affermare che crescere in un ambiente di minoranza
rappresenti un vantaggio anche per i bambini monolingui, ai
scenze e capacità. Infine, un dato incoraggiante è dato dall’analisi dell’influenza mòchena sulla produzione del tedesco. Infatti in di- versi casi i bambini mòcheni dimostrano di dominare la morfologia mòchena tanto da servirsene con successo per la produzione di frasi in tedesco. Questo è positivo perché potrebbe fornire un in-
dizio della vitalità della lingua mòchena. Tuttavia, in alcuni casi
sono la morfologia e la sintassi dell’italiano che sembrano dar
forma alle espressioni in tedesco, come nel caso dell’uso dei pro- nomi personali o delle espressioni negative. Quest’ultimo dato do- vrebbe far riflettere sulla necessità di potenziare
l’apprendimento e l’acquisizione del mòcheno.
Bibliografia
Bernardini, Schlyter 2004
P. Bernardini, S. Schlyter, Growing syntactic structure and code mixing in the weaker language: The Ivy Hypothesis, «Bilingualism: Language and Cognition», 7/1 (2004), pp. 49- 69, Cambridge, Cambridge University Press.
Clahsen 1988
H. Clahsen, Normale und gestörte Kindersprache, John Benjamins B.V., Amsterdam 1988.
Cognola 2011
F. Cognola, Io l’ho vist dal pontesel giò: un progetto sull’ac- quisizione della sintassi del mòcheno nella scuola dell’infan- zia di Fierozzo, in Cordin 2011, pp. 39-64.
Cordin 2011
P. Cordin (a cura di), Didattica di lingue locali, esperienze di ladino, mòcheno e cimbro nella scuola e nell’università, Franco Angeli, Milano 2011.
Köppe, Meisel 1995
R. Köppe, J. Meisel, Code switching in bilingual first language acquisition, in Muysken, Milroy 1995, pp. 276-299. Krashen 1985
S. Krashen, Second language acquisition and second language learning, Pergamon, Oxford 1985.
Muysken 2008
P. Muysken, Functional categories, Cambridge University Press, Cambridge 2008.
Muysken, Milroy 1995
P. Muysken, L. Milroy (eds.) One speaker, two languages, Cambridge University Press, New York-Melbourne 1995, Myers Scotton 1995
C. Myers Scotton, A lexically based model of code switching, in Muysken, Milroy 1995, pp. 233-253.
Myers Scotton 2006
C. Myers Scotton, Multiple Voices, an introduction to bilingualism, Blackwell, Oxford 2006.
Ricci Garotti 2011
F. Ricci Garotti, L’insegnamento curricolare di una lingua minoritaria: aspetti e problemi nel caso mòcheno, in Cordin 2011, pp. 65-95.
Rowley 2002
R. Rowley, Liacht as de sproch, Grammatica della lingua mòchena, Grammatik des Deutsch-Fersentalerischen, Istituto culturale mòcheno-cimbro / Kulturinstitut Bersntol-Lusérn, Regione Autonoma Trentino Alto Adige, Palù del Fersina (TN), 2002.
S kloa’ be. be., S kloa’ bersntoler beirterpuach, piccolo vocabola- rio mòcheno, das kleine Fersentaler Wörterbuch, Istituto culturale mòcheno, Palù del Fersina (TN), 2009.
Weinreich 2008
U. Weinreich, Lingue in contatto, trad. italiana, Utet, Torino 2008.