DI SAVOIA
SCRITTADA 0*A MONACA CLARISSADEI.MONASTERODORSE COETANEA DELLA .MEDESIMA(*)
Ykftutaitilipnita/uoX, tinta.Vana mro.Jmrn.
xfS-Per
avereunqualche ricordosullalanlo virtuosa e benedettavitadinostrareverendissimamadre edec-cellentissimasignoralaBeata suoraDonnaLodovica diSavoia,degnadigloriosamemoria,verrà qui nar-ratapiccolaparte dellesue perfezionicvirtù
;anzi
brevissimamente c quasicheunnulla,avuto riguardo atuttiiparticolaridiquella,poichénonabbiamonoi
(*)Latraduzione èopera UriBaroneDrodatol’apasianSecretano interprete di S.M.pressolaRegia Legazioni* a Costantinopoli, at-tualmente impiegato presso quell*iliS.M.aRoma.
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nèsufficientememoria,nè facoltàriisapere raccontare anchesoltantoquellocheabbiamoveduto noi stesse,
e, se perlanarrazioneriiquelpococheconosciamo cimancalascienza disaperlobenordinare,ci limi-teremoa porlo iniscrittosemplicemente e rozzamente, comesipresenterannoifattiallanostramemoria;e
cibioonordiDio e perlasalute delleanime ed anco per riverenza versolapredetta BeataDonna,isanti
ineritidellaqualevenganoinnostrosoccorso einvita cinmorte.Amen.
Comeognunosa
,questabenedettaDonnaeradi razzaBeale.Per parte di signor suo padre,ella pro-cedevacanticamentediscendeva dai nobili Imperatori
e dallaloroprosapia;cdettomioformidabilissimo Signore,suo padre, fuilterzoDucadiSavoia, santo uomochefagiornalmente miracoli,edhabendiritto diesserechiamaloAmi(Amedeo)csopranominato illìdio.Per parte della formidabilissimaMadonnasua madre,discendeanchedalignaggioReale,poichéla medesimafufigliadelReCarlo VIIRediFrancia di
questonome:edilRe LodovicoXIerafratellodi Madonnasuamadre,elaReginaCarlotta
,moglie deldettoReLodovico, era sorella diAmedeoilBello, padrediquesta nostra nobilissimaDonna,laquale, seper nascitaprocedevadallapiùcospicua nobiltà dellasantacristianità,eraancor piu nobile, neldegno suoanimo,per ogni virtù e perfezione.
Ellanacqueevennealmondoilgiorno de’Salili Innocenti, euntalgiorno erabencongruoallasua felicenatività;imperocché intutta lasua santa vita e lungoiltempoch’ellavisse inquestomondoconservò lostatodiverainnocenza,perquantopuòessere possibileilconservarloaumanaemortai creatura.La suabenedetta vitafudianni
xu
edimesi cinque menodiecigiorni.Essa,findallaprimainfanzia esua tenera età,cominciòafondareinsemedesimaun bello e preziosoedifizioditutte le virtiiimmaginabili;e coll’aiuto di Dio quel solidoedifiziogiunsead intera perfezionecomenoiabbiamovedutoedespcrimcnlato.
Circaall’umiltà,cheèilprincipalefondamentodi ogni virtù,ellavisieradataatalpuntochenon trovavasicosa piu umile di quelche fosse quella tanto nobildonna.Eracosidolce,benigna,mansuetaed amabilechedavaaciascuno dimostrazioni di
amore-volezza,usava versotuttiun contegnograziosoed amabile.Tanta era poilasua timidità, chesipuò ben direfosseinleiinteramenteildonodelvero timore dinostroSignore;timorecheleavevafatto acqui-staresigran sapere chenonpotevasitrovaredonna che avesse più chiaro,nè più vivo intendimento di lei.Imperocchéquandoellaudivaisermoni elesacre predicazioni,leripctcapoicontanta chiarezza e così compitamentechesembravaletenessescrittedinnanzi
alei,econsigrandefervorerecitavalesacre
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«lidieelasani» scritturaclicbeneappariva esserein
leiloSpiritoSanto,giacchécomtnovcvacportava alladivozione,alleconsolazioni callespiritualidelizie tutticoloro cquelleche l’ascoltavano.11suo divoto cuore tendevasempreallaspiritualità
,talmenteche abbiamointesodirenonavessemaidesiderato di
es-seremaritata,mabensìdimonacarsi.Tant’era però lasua naturale timiditàchenonosòmaipalesareil
suodesiderio,per timore dioffendereMadonnasua madreegli altrisuoi nobili parenti.Pensavafrattanto
insemedesima,checonvenendoledirimanere nello statoincuiera, seleaccadevadiesserevedova,si sarebbe allorafattamonaca.Intantoquando vennedata
alsignorsuomarito,ordinaronolalorocasacosi beneecontanta virtùchenonvierache dire.Iddio
leaveva concessounmaritotalecheleconveniva c chelatrattavainmododanonpoterne desiderare meglio.Questonobilesuospososinomavamesser figodiClialon
,signorediCastelGuion.Quandosi danzavaosipraticava qualche altra cosamondanain presenza loro,comeél'usonelle corti dei grandi si-gnori,eglisoventenonviprestavaalcuna attenzione.
Anzi lorodueparlavano assieme di nostro Signore,
delledeliziedelparadisoc di moltealtre bellee di-vote materie.Essinon potevanovederelepersone di riprovevolecondotta,némai potevanoudir mormo-rare; e se avveniva chesimormorasse,facevano subito
&
porfineaidiscorso,dicendo:-nonparliamo più di
talicose.Alcune volte essa dicevaallesuedonneche senonfosserolevirtùelabontà di signor suo ma-rito,nonavrebbeinalcunmodopotutosopportareil matrimonio.
QuellabeataDonnaera tantobuonae tanto divota, che,vivendoancoraalsecolo,avrebbevoluto essere sempreinpreghiereedorazioni,quandopotevafarlo conesattezza
;cmentre stavaiuorazionesembrava cheilsuocuore fosse talmente c cosi interamente in rapporto con quel Dio eterno, cui pregava,che. com-movevaadivozionequellepersonechelavedevano
cosi pregare.Abbiamoudito dire dallesuedonne,che l’avevano servila nellasua infanzia,che essa essendo ancorabenpiccola,latrovavano spesso rannicchiata
snlsuolettostando in orazioni.Dalmomentochesi alzava(inoalleore ix del mattino, essa pregava no-stroSignore;quindi desinava, edopoildesinaresi occupavadilavoridiseta,od’altri,oppurefilava;
perciocchénonstavamaiiuozio,né voleva che fos-sero ozioseledonnedellasua corte.Siconfessava spesso,edesortavalesuedonnea fare altrettanto.
Nonmancavasoprattutto di confessarsi,anchequando erainvitasignorsuomarito,e ricevere nostro Si-gnoreintuttelegrandi feste,comesarebberole so-lennità dellaMadonna,dellaPentecoste, dituttiiSanti e del Natale;equandoaveva ricevuto nostro Signore,
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sitratteneva appartatanellasuacamera,ond’ essere separatada ogni cosamondana.
QuellaveraamicadinostroSignorenonvolevamai
tollerarechesigiurasseper Dio, perlaMadonna, o
sifacesseroaltrisimiligiuramenti,edavevastabilito per legge che seunadellesuedonnegiurava, era te-nuta, ogni voltache cadevainquestamancanza, pa-gare certa quantità di denaro,cheunadellemedesime custodiva; equandoseneaveva molto, essalofaceva distribuireaipoveriperamordiDio e per espiazione
dellecommessecolpe.Equandoigentiluomini giura-vanoper Dio,perlaMadonna, oaltrimenti,essa or-dinavache baciasserolaterra,edinfattilorolafaceva
baciare.Edessidicendole -Madonna,cipiacerebbe piùdaredeldenaroche baciarelaterra.-Edioa bellaposta faccio cosiper castigarvi,rispondeva.
Espessoquandoritornava dallesalediMessere, dovevieranostatigiuochimondani,danze e conviti - Diobuono!dicevaallesuedonne,ionesonostata annoiata;eppuredi tuttociò,ahimè, bisogna rendere conto!-Ellanonvoleva chelesuedonne giuncas-sero a giuochi di sorte,comesarebberolecarte,i dadi;nonpermettevanemmenochelitenesseropresso diloro.Esequellegiuocavanoaqualchepiccolo giuoco per passareiltempo,cuiellaprendesse parte,
csigiuocassccondenaro,siassociavacon alcune dellesue donzelle, e selapartesuaguadagnava,
di-7 cova secretissimnmentc a quella donzella cheleerapiù vicina-dàildenaro guadagnatoper loamordiDio, enonritenertenenulla.
Quandoellaeranellesuestanze,facevavenire presso di sélesuedonne,allequalipredicava e par-lavalorocontantadivozione di nostro Signore e tanto volentieridelparadiso,chesivedevabeneesserelà ognisuodesiderioedognisua affezione.Non mancava mai di andaradascoltareleprediche senonera am-malata,osenon avevaqualche grandeimpedimento;
equandoperuntalmotivononaveva potutoandare
allapredica,era cosìafflittae dolented’aver per-dutalapredicazione,chesivedeva qualche cosa di prodigiosonelrammaricochene provava.Leggeva tantovolentierilavitadeiSantie delleSantecgli altrilibrididivozione.Eralamigliorleggitriccche sipotesserinvenire;eleggevacontanto gusto, che nell'udirlasiprovavaungran piacere: equandoella nonleggeva, faceva leggere aqualcuna delle sue donne.
All’occasionedellegrandifeste
,analogamentealla solennità,neparlavacontantofervoreocosi divo-tamente,che dalle suedegnee belleparole, e dal suo divotocontegno pareva lospiritosuofosse tutto ele-vato a Dio.Elasua facciabenlodimostrava, poiché sembrava chelucessedi(inaletizia,digranluce
velataedigrancontento;cosicchélesuedonne mirandola cudendolane erano consolate emossea
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s
divozione.Imperocchélesue santeparoleeranosi infiammate dell’amordiDio,chenonv'erapersona,
permaldivota emondanache fosse,laqualenonse nolasciasseintenerireetrarreallapietà.Ma, come sidissepiu sopra,fraisuoidivotidiscorsiquando veniva a parlare della gloria del paradiso,ellaerain siperfettorapimentoedinrotalepietà,chepareva vi fossegiàstata.Anzi per un'affezione inesplicabile,
e perciò chenonè possibile giungeread unaqualche prosperità, senonperilpassaggio della morte,elio sempreeveramentedesideravadimorireper andare verso colui,alqualeaveva dedicatolesueaffezioni edilsuocuore.-Ahimè, comesipuòdesiderare di
vivere!dicevaellaspesso.Erasuo gran piacere par-lare della morte; einfattinonpoteva astenersi dal par-larne, talmente che alcunipococontenti diciò,e quasi chemotteggiando-Madonna,ledicevano,come po-teteparlaredisimilicose?Sicchélabenignadonna
peltimoreche aveva di spaventarli, tralasciavadi par-larne.Dicevaperò a suor Caterina di Saulx,laquale eraunadellesuepiù famigliari donzelle:-ve ne priego, Caterina,parliamone noidue:ene parlava conaltrettantagioiaclictutt’altracreaturane avrebbe
avutaintrattenersidicosegaieepiacevoli:edera moltoconsolala di vedere cheladettadonzella s'ac-cordavaconleiper parlar della morte.
Ellaavevainsèildonodella pietà,chevaleogni
9 altracosa,cosigrandemente,chenonpotevasi tro-varepersonapitipietosa dilei
;esoventesopportava grandiincomodipernondisturbare quelleclicerano
coricaleconlei Molte
voltelatrovavano sul suolettorannicchiataper do-gliecagionatedamalattia,valea diredagranchio, di cuiellamoltopativa.Vedendolaintalestatoquella chesicoricava presso dilei,moltoattristata,-ah!
Madonna,lediceva,perchèvilasciatecosi aggravare pernon chiamarmi!-Edellacontanta amorevo-lezzalerispondeva: - perchè sareibenpiu aggravala nellosvegliarvichevifarebbesoffrire.Nel chesi di-mostravalasuagrande dolcezza, e ancor dipiiilasua
pietà.Quandoellaudiva dire che v’eraunapersona ingran tristezza e doloresiaper malattia,siaper al-tracagione,olavedeva, ne diveniva tanto compas-sionevole,clic1’aiutavaa sopportareilsuo dolore perlagrandecompassionechenedimostrava;evi eraunnonsoche di cosi prodigioso, chesembrava
lacosa riguardasseleimedesima,quandosospirando esclamava:-ahimè,che cosadegnadipietà!Ella amavasoprattuttoipoveri,come bensivededalle
grandielemosine che fece e che sarebbe cosa lunga raccontare.Efaceva piu volentieri dette elemosine in secreto,c principalmente avevagrande compassione deipoveri leprosi, delledonne vedove,degliorfani e dellepoveredonnegravide:aquesteeadaltri
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revaben grandi elemosine che nessuno sapeva.Mai nonpoteva sentir diremaledi cbiccbessia, anzi, tosto
elioudivauntallinguaggio, - viprego, diceva,non mormoriamo;per avventuralacosapotrebbenon
es-sere cosicomesidice.Ecosiscusavasempregli altri, senzamaifareasémalprofittodicosa alcuna.
Per quantoquellavirtuosadonnafosse
material-mentenelmondo,ilsuo cuore ne eraperòdel tutto fuori,comedifatto siosservava.Imperocchéellanon bramavaportarsiinalcunluogo per assistereai
mon-dani piaceri,avendocosibeneimpressic radicatinel suo benedetto cuorequellidelcielo
,enon curan-dosiadattodelleterrene gioie,che anzi disprezzava.
Piu voltelesuedonneledicevano che erano stupite
divederveiaandare disimala voglia;edinoltrele dicevano,cheavrebbero voluto avesseancoleiquel grande desiderio che esse avevano di andare assistere aidivertimentiedalleallegrie.Allequali-nonso, rispondeva,comevoipossiate averedesiderio diuna
talcosa,laqualenonècheunaperdita ditempo.
Quandoera giovane e maritatanonvolevamaiornarsi digrandi curiosità, di cui attorniavanoilvoltolealtre donnedelmondoper comparire piu belle
;e qualora glieneparlavano -mibasta,rispondeva,che signor miomaritomiami bene.Provavasoprattuttogran
di-spiacerequandoincontrava di quelledonnechevanno colseno scoperto, enonavrebbe in verunmodo
tol-11 leratociònelledonnedelsuo seguito,benchévene fosserodiquelleche volentieri sarebbero andate sco-perte.
Circailsuo nutrimentononeranecessario prepa-rarlecopiosi edelicati cibi,preferendoella levivande lepiùpovere, c trovando questelemiglioriclepiù gustose;nèmaisene lagnava, nèmaivolevachele
sidomandassecosadesideravaperilsuo desinare.
Imperocchéelladicevache tutto era uguale perlei; nèmaivifacevaosservazioni;cosadeltutto
con-trariaaquel che fanno quelli c quelle chenonsisa inaicomeservirlisecondoilloro piacere.Ellaerala personalapiùfacilead essere servitaclicsipotesse rinvenire
,anzinonv'eracosadafarepelsuo ser-vizio.Quandoerainferma,ellasopportavailsuomale con tanta pazienza, chelesuedonnenerimanevano maravigliate, e dicevasemprecheilsuomaleerapoca
cosa.
Ellapossedevaildonodiuna così grande dolcezza ebontà
,chequandodoveva rimproverare qualche-dunadellesuedonneper alcunfallocommesso, non
siirritavaaffatto
;esopportavacon mansuetudinee pazienzanonsolamentelesue malattie,comesidisse più sopra,maaltresìleavversitàchele sopraggiun-gevauoinmododanonpoternè credere, nè raccon-tarelaperfezione della pazienza colla quale sopportava ognicosa, esivedeva chemaggiorpietàaveva
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l'altruimale,che del suo proprio.Imperocchéseuna dellesuedonneerainferma,ellalemandavail de-sinaredallasua propriamensa,ed andava avisitarla.
I.'amore clacaritàche erainquella nobildonnanon èpossibile,chesiesponga.Conservò maravigliosa-mentequeste virtùcosiperfettefinoallamorte
;e
quandopoteva fare piacere c carità a qualsiasi
per-sona,negodevaeneeratantocontenta.
Soventetagliavacamicieallesuedonneequalche voltalecuciva di sua propriamano:praticava ezian-dio variealtreazionidiumiltàcdicarità.Faceva
lorovedereedinsegnava tanto volentieri,chenon po-trebbesidipiù,tuttociòche sapeva, tantoinfatto dilavoricheinaltrecosenecessarie;ederatanto feliceecontentaquando vedeva che imparavanodi buonavoglia:eciòclicinsegnava, lo insegnavacon
lautaamorevolezza e soavità, che eraungran piacere
ascoltarla.Ellanonsoloera cosiestremamentedolce e benevola colle suedonne,maeziandiocontuttele altrepersone.Ilsuobuoncuore era tanto puro,mondo e pacifico, chenonpotevamaiudire qualche inop-portuna c disordinata parola,nè vedere risse c di-spute;maper lo contrario tuttoilsuopiacereera di vedere pace,concordiaedunione.Ellafuonesta e verecondapiù di quelche potesse essere alcun’altra donna.
Iddiovolendo mettereinevidenza le grandi virtù
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diquella tantodegna edeccellentedonna,cper pro-varemaggiormente quantoellaloamasse,lemandi) delletribolazioniemolte,poichélaprivòalTatlodi
tutticoloroch’ellaaffezionava;mailcolmoc l’estremo dellesue piu grandiamarezzesifuilpassaggioche fecedaquestaadaltra v itailrispettabilissimoMessere, cosa chelecagionòundoloreedun’angoscia
incal-colabile.Imperocchésiamavano,quantofracreature umane Cunal'altrapuòamare.L'afflizionesua era cosi
profonda, che chiunquelavedeva avevapietàe com-passione«lileipiùchenonsipotrebbe esprimere; néVera cuortantoduro,clicvedendolacosi,non avesse bisognodiasciugareleproprie lagrime.Mada donnavirtuosaeprudentequalera,feceinmodo che«pieslatribolazioneedangoscia tornassein
pro-fittoedinconsolazione dell’anima sua, edalla fineili gran laude d’iddio nostro, a prò degli uomini e con-scguentementein altrettantimeritiper l’acquisto d’una gloriaduratura.Nèconvien dubitarne,benchéfosse, anche per lo innanzi,tantobuonae virtuosa,csi esercitasse,mentrevivevamessere suo marito, a per-fezionarsigrandementenelle virtù,comesidisse già
,
e senza confrontomolto piùdiquellochesipotrebbe dire,essendoellaa dettaepocatanto spirituale e de-vota, c tuttoilsuo piacere facendo consistereinquelle cose che credeva potessero essere grate a Dio, cioè nellesacre letture, nelle sante predicazioni, nelle
di-li
vote e fervorose orazioni.Imperocché,oltrequello chefinquisiè scritto dilei,primache rimanesse vedovacfindallasua più tenera età, era cosi devota
diMaria Vergine, chelatenevaper suadeliziae per suorifugio.In tullelevigiliedelle festedinostra Si-gnora,inonoredileirecitava trecento scssantacinque Ai’cMaria,valeadiretantevolte,quantigiornivi sononell'anno;ed eccitavalesuedonneafarela medesimacosa,cquesteinfatti,asuoesempio,
re-citavano tantoAve Mariaall'occasione delle dette fe-ste.Maoltracciòpraticavamoltealtredivozioni,e re-citandolepredetteAve Mariacontemplava su quelle tuttiipunti della sacra vita e passione di nostro Si-gnore; etuttiigiornidicendolasuacorona a nostra Signora,facevalameditazionesopraideltipunti; etalimeditazionieranoscrittedisua propriamano inquestoconventodiOrbe
,esonoinnumerodi cento e cinquanta che noi possediamo. Neltempo an-zidetto
,mentrevivevaancora col marito,allafesta delleXlmila Vergini,dicevainonorediquellexi
,mentrevivevaancora col marito,allafesta delleXlmila Vergini,dicevainonorediquellexi