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DELLA BEATA
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DELLABEATA
SCRITTAIVFFANC.r.sr.
b\l‘>\MONACA CLARISSA BEL MONASTERO D ORBE
COETANEADELLA SANTA
TORINO
STAMPERIA REALE
IMO.2Sr*rag)!& irgli 3)5*2
V
ALLA
VITADELLABEATA
* ama m a&'taa.a
DIRETTA
a».DI.iltic
CARLO ALBERTO
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Illenlre sottoilvostroregno s'innalzano dal successore di S. Pietroaglionori deglialtaritantiBeati della Reale vostraCasa,nonsipuòamenodi lodare,e benedire ilSignore per cuiregnanoire,cheviha scelto per
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esserefautoreetestimonioil’unavvenimentocosi
gloriosoperlavostraFamiglia,epertuttalamo-
narchia.
Quantunque non possiamonoipresumeredipene-
trareidisegnidellasapienza eterna,ciè però per- messodinonesser sorpresi che Dio abbia riservato a
quest'epocacalvostroregno l’adempimentode’suoi
decreti,peronorarelamemoriadeiBeatiUmbertoc
Bonifacio, e quindi della BeataLudovicadi Savoia.
Lanostraepocasisegnaladisgraziatamente peruno
spiritod’indifferenzareligiosa, frutto dellerivoluzioni cdeglierrorichehannodiffusosopralaterral'eresia
ed unafalsa lìlosolia
;maDio che èsempreilmedesimo inognisecolo,c’insegna,per confondere l'orgoglio umano,coll’esempio deiprincipichehannoseguitoi consigliediprecettidelsuo Figliuolo crocilìsso,che
lavera glorianonè quella che crescefra letenebre della
terra,ma benpiuttosto quellaclicdaluiproveniente traversaisecoli,enonhalimiti nell’eternità.Infatti mentreinomiditutticoloro cheunafalsaluceha resi
chiarisispengonodopopochi anni di pretesa gloria ,
noivediamolamemoriadi quellichesonodestinatiad
essernoslraguida emodellosorgere in tuttoilsuo
splendore.Chi saquanteanimefervorosemosse dacosi
nobilicsempii, innalzerannoiloro cuoriad unaspe-
ranza immortale eaneleranno dicamminarenellavia
diperfezione,che ha condotto,oSire,ivostriAnte-
natiall’eternagloria! Inquesta guisa l’epoca noslranon
ha soltanto afelicitarsiperlasolenneconfermazione delcullo diquestiBeati,mapiùancora perchè questo avvenimento avventuroso infervorerà tantealtreanime, e perchèquandoIddiomostra tanta misericordia versol’at-
tualgenerazione,possiamoconfidarcheandrannode-
lusi tutti gli sforzidell'avversarionostro antico adanno
dellacristianareligione,echenonè rigettatada Dio
questa generazione,poichéegli ciconfortacontalicon-
solazionichesonounpegnodeU’attualepermanente
bontàconcuicigoverna.
MaIddio ha scelto,oSire,ilvostroregno per darvi unaprova diquanto gradisce tutto ciò che operaste per
sua gloria; egli volle cheinomide’ vostriBeatiAnte-
natifosserosuglialtarineltempostessoappuntoche
voiattendeteadaprirenuovechiese, achiamare ne’
vostristatinuoviistitutireligiosi, c afarquanto èin poter vostro affinchèsiscorga dall’opre vostre che siete
VflI
unre cattolico,ilqualerende aDiociòchegliappartiene
con più zelo ed ardore, che sesitrattassed’esigere ciò,cheèdovutoavoi.Cor regis in martuDomini,
quocumqucvolueritinclinabitillud:ilcuore del re è
nellemanidi Dio,egli lovolgeràoveglipiace.Èegli, 0Sire,chevihaispirato difarrisorgere dallesue ro-
vinel'abliaziadiS.Michele.Una pia tradizione c'insegna, quanto fu venerata da’ nostri maggiori; per molti secoli nelsuo sacro ricinlosiudirono incessantementelelodi delSignore;maquelsuperbo monumentocrollava sotto 1colpideltempo,ilviaggiatore discendendodall'alpilo miravaconcompassione, Gnehfe voi l’avete ristaurato, e
restituitoalculto.Ed è pur Dio,chevihaispiratodipro-
teggereinmodospecialeifiglidi S. Bruno, che abitano lacertosadiCollegno; c Dio, chevihafattoinnalzareun
tempioallaVergineMariainRacconigiluogo di vostre
delizie:voi avete affidaloper seguirsemprelasuavoce
glispedalialle figliediS.VincenzodiPaola, clagio-
ventù de’ vostri Statiai religiosi istituti,chegovernano
tantietanticollegi
;edèancora frutto di sua ispira- zioneseifiglidiS-Francesco, diS.Domenico,e di
8.CamillodiLellis,seifiglidelCarmelo,sipropa-
ganone’ vostriStati,da voi protettiedapprezzati,sotto
l’egidadell'aulorilàvostra realeinunsecolo,in cui
IX sembra, cheilgenio delmaleabbia lutto inventatoper
arrestarliuellaloro nobile carriera.
lavostra regia munificenza unitaalvostro religioso
zelo,s’èpur rivoltaalladiocesi diPincrolo; un'abbazia sorgeràinbreveallaTorresottoivostriauspici!;que-
stafondazione èunvero beneficio per que’ popoli, cla memoriane durerà nelle generazioni futurecome una prova, che voi nulla trascurate di quantopuòcontri-
buirealla felicitàvera dei vostri sudditi, callasalvezza delleloroanime.
Diodall’altodel ciclo habenedettoivostrisforzi;la
pace
,lafedeltàdei sudditi,lasanta lorofermezza nel respingereleidee perverse del secolo,sonoaltrettanti
segnitemporali della sua benedizione;maegliveneha datoaltri,cheinguisanonmenoevidenteprovano,che lasua destra èconvoi.Nonèancor trascorsounanno, oSire, ch’eglivihalattochiamare nella vostra capitale,
unammirandoistitutodiverginieletteaperpetuamente
adorarlo nel SS.SacramentodcH'aitarc.Collecontinue
loro orazioniesse allontananoiflagelli,chesononelle
suemaniper punireipeccatori,edegli viha ispirato
d'aprirequestonuovomonastero, che deve essereil
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centrodisua misericordia,appuntoperchènonvuole
scagliaresopra di noique'flagelli.
Lefigliedi S. Chiara, diS.Teresa, c diS.Francesco
diSalesviriconoscono qual padre, e finalmentenon
v'haistitutoreligioso,che desiderar possaunsovrano,
ilqualepiiidivoirichiamilamemoriadc'piiibeitempi dellachiesa,cbenloriconobbeilregnanteSommo Pontefice,cheebbeilconforto divedere merci*lavo-
strafiglialepietà versolaS.Sederistabilita inquesta
Corte sottoipiùfeliciauspicii l'apostolica nunziatura.
O
Sire,nel narrar tutto ciò, che voi faceste pelbene dellareligione,iononfuitrattenuto daltimore di of-fenderelavostramodestia;pubblichesonoleoperedei
re,son essi innalzali sopratutti gliuomininona sol
fiucdigovernare,maper additare loroconnobiliesempi qual viasihadaseguire, equal virtùdeveesserein
onore. Iovidiròinognitempo, oSire,laverità,Dio melocomandaperboccadel rcal Profeta: loquebarde Irstimoniistuiainconspectu regum. Io spero coll’aiuto suo di poter ciò ripetere senza timorequandotrove-
ronuniinprocintod'abbandonarelospiritoalGindice supremo.Maseioogni circostanzadebbodirea voi
M
laverità,dovròiotacerla,quandotrattasidelle azioni,
cheridondano a tanta gloria vostra?Ognigloriaviene
daDio,e aluiritorna,e poseiacheegliè, cheviha
ispiralo, quanto faceste dibuonoe di grande, rendete
aluiciò,cheglièdovutoncH’umiltà delvostro cuore,
enontemete,che quest’umiltàsiadombriper tutto
eib,che appare scrittoinlode vostra,edè nellamente
scolpito, c nel cuore de’voslri sudditi.
Mavedoperò,chebenpiuttostoconviene,cheio imploril’indulgenzavostra,poichòmilasciaistrasci-
nare cosi lungi dalmioscopo, e anzi quasineppurel'ho
indicato;altrononfuHndalprincipio,che quello di
presentarvilavitadellaBeata Ludovica di Savoia,ed
ionetolsioccasioneper dareunampiosfogo atutti
quc’senliincnti,clicdebbononaturalmente destarsiin
questa bellissima circostanza.Echinonconsidera, Sire, come unimportantissimoavvenimentoidecreti del su-
premogerarcaGregorioXVI,pei qualiglionori degli
altarifurono conferitiaiBeali dellaCasavostra?Qual
miglioreopportunità di ripetere tutto ciò, che questa medesimacircostanzasuggerisce?
Sonofortunato,oSire, nelpresentarvi questa vita,
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dipoter dire, che èdegnad'esserlettae considerata
davoiedatuttiicristiani,che vogliono conformarsi
alleleggidel Vangelo.Nonfutracciatadall'esperiapenna
d'insignescrittore,l'ingegno e l’eloquenza delmondo nonhannoalteratoconcoloriartificiali levirtùangeli-
che della Beata Ludovica; no, Sire,unasemplice e po-
vera religiosa vestita delmedesimosaiodiS. Francesco
cosicaroallaBealaLudovicafucolei,che scrisse
questavita.Ispirataconingenuitàdall'amordiDio,
questomedesimo amoreabbelliscetutte lesue pagine
scrittesenz'altropensiero, senz’altra idea,che di con- servareconorrevolefamalamemoria,eilnomedell'ec- celsadonna;questomedesimo amore,cb’è l’unicofine
dell'opera,deveaccendersiinnoileggendola. Figliuoli
noi delsecolofraleillusioni,checicircondano,e
lepassioni,checiturbano,appena possiamocom- prenderelegrandiedeccelsevirtù,cliccoronarono
lavitadiquestaserva delSignorecoll'aureoladei Santi
;come potremmonoi raccontarleconquellain- genuità,con quella naturai franchezza, che partedaun
cuore,clicconosce Iddio, econquel sentimento d'in-
tima conv inzionc,chenonè concessoad alcunuomo d’inventare,nè di pingere,senonè istrutto nelle scienze
de’Santi?
LavitadellaBealaLudovicasaràutileavoi,oSire,
edaiPrincipi dellavostra augusta Famiglia,perimpa- rareda essaildisprezzo delle grandezze delmondo; disprezzo così glorioso,cosisegnalatoquandos'am-
mirasultrono: saràutile aisignori della vostra corte, rammentandoloro,cheinognitempoiPrincipi diSa-
voiahannocollocalalaloro gloria nel servizio diDio:
saràutile aivostri sudditi,iqualiscorgerannonones-
ser cosìdifficile lavirtù,quand'anchetrattisidella via
diperfezionelapiùsevera,poiché polca seguirlauna
teneraPrincipessa cresciutafra gliagi eglisplendori
dellacorte:saràpureutile allereligiose ditutti glior- dini diavere nella BeataLudovicaunnuovoesemplare
diquell’abbandono di tutte se stesseinDio,incui con-
siste laperfezione del lorostato.
Con immensaGdnciaiodunque velapresento,e
lodoilSignore;iom’unisco atuttiicristiani,e special- menteatuttiquelli fraivostrisudditi
,che piùsiral- legrano di vedere onoratoilsno sautonomenellaper- sona de’ suoiservi,per congratularmiconvoi ccon noi
dcllcsserquesta l’epoca e questoilregno, duranteil quale fulaBeata Ludovica innalzata a tanto onore su- glialtari.Prostriamocilutti,oSire,aipiedi deltrono
XIV
dell'eternoamore,adoriamolo, enoncessiamo di bene-
dirloiìnaU'ullimo respiro dellavitanostra,nè cessiamo
daldomandare,clic lasantasua volontàsiadempiaper
lavostrafelicità,per quella delvostroregno, c per l'acquistodellavitaeterna,ebe fu l'unicametadella
Beata Ludovica nel corso di suavita,ccli'csserlodeve
dellauostra.
losonoconprofondorispetto.
Sire
,DiVostraMaestà
,
UmtUhsima, OltbtdicntiuimocFedetittimoSuddito
SOLAMIDELLAMAROAIUTA.
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VITA
DELL*
I1AVÀ IPJPiU
DI SAVOIA
SCRITTADA 0*A MONACA CLARISSADEI.MONASTERODORSE COETANEA DELLA .MEDESIMA(*)
Ykftutaitilipnita/uoX, tinta.Vana mro.Jmrn.
xfS-
Per
avereunqualche ricordosullalanlo virtuosa e benedettavitadinostrareverendissimamadre edec-cellentissimasignoralaBeata suoraDonnaLodovica diSavoia,degnadigloriosamemoria,verrà qui nar- ratapiccolaparte dellesue perfezionicvirtù
;anzi
brevissimamente c quasicheunnulla,avuto riguardo atuttiiparticolaridiquella,poichénonabbiamonoi
(*)Latraduzione èopera UriBaroneDrodatol’apasianSecretano interprete di S.M.pressolaRegia Legazioni* a Costantinopoli, at- tualmente impiegato presso quell*iliS.M.aRoma.
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nèsufficientememoria,nè facoltàriisapere raccontare anchesoltantoquellocheabbiamoveduto noi stesse,
e, se perlanarrazioneriiquelpococheconosciamo cimancalascienza disaperlobenordinare,cilimi- teremoa porlo iniscrittosemplicemente e rozzamente, comesipresenterannoifattiallanostramemoria;e
cibioonordiDio e perlasalute delleanime ed anco per riverenza versolapredetta BeataDonna,isanti
ineritidellaqualevenganoinnostrosoccorso einvita cinmorte.Amen.
Comeognunosa
,questabenedettaDonnaeradi razzaBeale.Per parte di signor suo padre,ellapro- cedevacanticamentediscendeva dai nobili Imperatori
e dallaloroprosapia;cdettomioformidabilissimo Signore,suo padre, fuilterzoDucadiSavoia, santo uomochefagiornalmente miracoli,edhabendiritto diesserechiamaloAmi(Amedeo)csopranominato illìdio.Per parte della formidabilissimaMadonnasua madre,discendeanchedalignaggioReale,poichéla medesimafufigliadelReCarlo VIIRediFrancia di
questonome:edilRe LodovicoXIerafratellodi Madonnasuamadre,elaReginaCarlotta
,moglie deldettoReLodovico, era sorella diAmedeoilBello, padrediquesta nostra nobilissimaDonna,laquale, seper nascitaprocedevadallapiùcospicua nobiltà dellasantacristianità,eraancor piu nobile, neldegno suoanimo,per ogni virtù e perfezione.
Ellanacqueevennealmondoilgiorno de’Salili Innocenti, euntalgiorno erabencongruoallasua felicenatività;imperocché intutta lasua santa vita e lungoiltempoch’ellavisse inquestomondoconservò lostatodiverainnocenza,perquantopuòessere possibileilconservarloaumanaemortai creatura.La suabenedetta vitafudianni
xu
edimesi cinque menodiecigiorni.Essa,findallaprimainfanzia esua tenera età,cominciòafondareinsemedesimaun bello e preziosoedifizioditutte le virtiiimmaginabili;e coll’aiuto di Dio quel solidoedifiziogiunsead intera perfezionecomenoiabbiamovedutoedespcrimcnlato.
Circaall’umiltà,cheèilprincipalefondamentodi ogni virtù,ellavisieradataatalpuntochenon trovavasicosa piu umile di quelche fosse quella tanto nobildonna.Eracosidolce,benigna,mansuetaed amabilechedavaaciascuno dimostrazioni diamore-
volezza,usava versotuttiun contegnograziosoed amabile.Tanta era poilasua timidità, chesipuò ben direfosseinleiinteramenteildonodelvero timore dinostroSignore;timorecheleavevafattoacqui- staresigran sapere chenonpotevasitrovaredonna che avesse più chiaro,nè più vivo intendimento di lei.Imperocchéquandoellaudivaisermoni elesacre predicazioni,leripctcapoicontanta chiarezza e così compitamentechesembravaletenessescrittedinnanzi
alei,econsigrandefervorerecitavalesacrepre-
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«lidieelasani» scritturaclicbeneappariva esserein
leiloSpiritoSanto,giacchécomtnovcvacportava alladivozione,alleconsolazioni callespiritualidelizie tutticoloro cquelleche l’ascoltavano.11suo divoto cuore tendevasempreallaspiritualità
,talmenteche abbiamointesodirenonavessemaidesiderato di es-
seremaritata,mabensìdimonacarsi.Tant’era però lasua naturale timiditàchenonosòmaipalesareil
suodesiderio,per timore dioffendereMadonnasua madreegli altrisuoi nobili parenti.Pensavafrattanto
insemedesima,checonvenendoledirimanere nello statoincuiera, seleaccadevadiesserevedova,si sarebbe allorafattamonaca.Intantoquando vennedata
alsignorsuomarito,ordinaronolalorocasacosi beneecontanta virtùchenonvierache dire.Iddio
leaveva concessounmaritotalecheleconveniva c chelatrattavainmododanonpoterne desiderare meglio.Questonobilesuospososinomavamesser figodiClialon
,signorediCastelGuion.Quandosi danzavaosipraticava qualche altra cosamondanain presenza loro,comeél'usonelle corti dei grandisi- gnori,eglisoventenonviprestavaalcuna attenzione.
Anzi lorodueparlavano assieme di nostro Signore,
delledeliziedelparadisoc di moltealtre bellee di- vote materie.Essinon potevanovederelepersone di riprovevolecondotta,némai potevanoudirmormo- rare; e se avveniva chesimormorasse,facevano subito
&
porfineaidiscorso,dicendo:-nonparliamo più di
talicose.Alcune volte essa dicevaallesuedonneche senonfosserolevirtùelabontà di signor suoma- rito,nonavrebbeinalcunmodopotutosopportareil matrimonio.
QuellabeataDonnaera tantobuonae tanto divota, che,vivendoancoraalsecolo,avrebbevoluto essere sempreinpreghiereedorazioni,quandopotevafarlo conesattezza
;cmentre stavaiuorazionesembrava cheilsuocuore fosse talmente c cosi interamente in rapporto con quel Dio eterno, cui pregava,che.com- movevaadivozionequellepersonechelavedevano
cosi pregare.Abbiamoudito dire dallesuedonne,che l’avevano servila nellasua infanzia,che essa essendo ancorabenpiccola,latrovavano spesso rannicchiata
snlsuolettostando in orazioni.Dalmomentochesi alzava(inoalleore ix del mattino, essa pregava no- stroSignore;quindi desinava, edopoildesinaresi occupavadilavoridiseta,od’altri,oppurefilava;
perciocchénonstavamaiiuozio,né voleva chefos- sero ozioseledonnedellasua corte.Siconfessava spesso,edesortavalesuedonnea fare altrettanto.
Nonmancavasoprattutto di confessarsi,anchequando erainvitasignorsuomarito,e ricevere nostroSi- gnoreintuttelegrandi feste,comesarebberoleso- lennità dellaMadonna,dellaPentecoste, dituttiiSanti e del Natale;equandoaveva ricevuto nostro Signore,
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sitratteneva appartatanellasuacamera,ond’ essere separatada ogni cosamondana.
QuellaveraamicadinostroSignorenonvolevamai
tollerarechesigiurasseper Dio, perlaMadonna, o
sifacesseroaltrisimiligiuramenti,edavevastabilito per legge che seunadellesuedonnegiurava, erate- nuta, ogni voltache cadevainquestamancanza,pa- gare certa quantità di denaro,cheunadellemedesime custodiva; equandoseneaveva molto, essalofaceva distribuireaipoveriperamordiDio e per espiazione
dellecommessecolpe.Equandoigentiluomini giura- vanoper Dio,perlaMadonna, oaltrimenti,essa or- dinavache baciasserolaterra,edinfattilorolafaceva
baciare.Edessidicendole -Madonna,cipiacerebbe piùdaredeldenaroche baciarelaterra.-Edioa bellaposta faccio cosiper castigarvi,rispondeva.
Espessoquandoritornava dallesalediMessere, dovevieranostatigiuochimondani,danze e conviti - Diobuono!dicevaallesuedonne,ionesonostata annoiata;eppuredi tuttociò,ahimè, bisogna rendere conto!-Ellanonvoleva chelesuedonnegiuncas- sero a giuochi di sorte,comesarebberolecarte,i dadi;nonpermettevanemmenochelitenesseropresso diloro.Esequellegiuocavanoaqualchepiccolo giuoco per passareiltempo,cuiellaprendesse parte,
csigiuocassccondenaro,siassociavacon alcune dellesue donzelle, e selapartesuaguadagnava,di-
7 cova secretissimnmentc a quella donzella cheleerapiù vicina-dàildenaro guadagnatoper loamordiDio, enonritenertenenulla.
Quandoellaeranellesuestanze,facevavenire presso di sélesuedonne,allequalipredicava e par- lavalorocontantadivozione di nostro Signore e tanto volentieridelparadiso,chesivedevabeneesserelà ognisuodesiderioedognisua affezione.Non mancava mai di andaradascoltareleprediche senoneraam- malata,osenon avevaqualche grandeimpedimento;
equandoperuntalmotivononaveva potutoandare
allapredica,era cosìafflittae dolented’averper- dutalapredicazione,chesivedeva qualche cosa di prodigiosonelrammaricochene provava.Leggeva tantovolentierilavitadeiSantie delleSantecgli altrilibrididivozione.Eralamigliorleggitriccche sipotesserinvenire;eleggevacontanto gusto, che nell'udirlasiprovavaungran piacere: equandoella nonleggeva, faceva leggere aqualcuna delle sue donne.
All’occasionedellegrandifeste
,analogamentealla solennità,neparlavacontantofervoreocosidivo- tamente,che dalle suedegnee belleparole, e dal suo divotocontegno pareva lospiritosuofosse tutto ele- vato a Dio.Elasua facciabenlodimostrava, poiché sembrava chelucessedi(inaletizia,digranluce
velataedigrancontento;cosicchélesuedonne mirandola cudendolane erano consolate emossea
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divozione.Imperocchélesue santeparoleeranosi infiammate dell’amordiDio,chenonv'erapersona,
permaldivota emondanache fosse,laqualenonse nolasciasseintenerireetrarreallapietà.Ma, come sidissepiu sopra,fraisuoidivotidiscorsiquando veniva a parlare della gloria del paradiso,ellaerain siperfettorapimentoedinrotalepietà,chepareva vi fossegiàstata.Anzi per un'affezione inesplicabile,
e perciò chenonè possibile giungeread unaqualche prosperità, senonperilpassaggio della morte,elio sempreeveramentedesideravadimorireper andare verso colui,alqualeaveva dedicatolesueaffezioni edilsuocuore.-Ahimè, comesipuòdesiderare di
vivere!dicevaellaspesso.Erasuo gran piacere par- lare della morte; einfattinonpoteva astenersi dal par- larne, talmente che alcunipococontenti diciò,e quasi chemotteggiando-Madonna,ledicevano,comepo- teteparlaredisimilicose?Sicchélabenignadonna
peltimoreche aveva di spaventarli, tralasciavadipar- larne.Dicevaperò a suor Caterina di Saulx,laquale eraunadellesuepiù famigliari donzelle:-ve ne priego, Caterina,parliamone noidue:ene parlava conaltrettantagioiaclictutt’altracreaturane avrebbe
avutaintrattenersidicosegaieepiacevoli:edera moltoconsolala di vedere cheladettadonzellas'ac- cordavaconleiper parlar della morte.
Ellaavevainsèildonodella pietà,chevaleogni
9 altracosa,cosigrandemente,chenonpotevasitro- varepersonapitipietosa dilei
;esoventesopportava grandiincomodipernondisturbare quelleclicerano
coricaleconlei Molte
voltelatrovavano sul suolettorannicchiataperdo- gliecagionatedamalattia,valea diredagranchio, di cuiellamoltopativa.Vedendolaintalestatoquella chesicoricava presso dilei,moltoattristata,-ah!
Madonna,lediceva,perchèvilasciatecosi aggravare pernon chiamarmi!-Edellacontantaamorevo- lezzalerispondeva: - perchè sareibenpiu aggravala nellosvegliarvichevifarebbesoffrire.Nel chesidi- mostravalasuagrande dolcezza, e ancor dipiiilasua
pietà.Quandoellaudiva dire che v’eraunapersona ingran tristezza e doloresiaper malattia,siaperal- tracagione,olavedeva, ne diveniva tantocompas- sionevole,clic1’aiutavaa sopportareilsuo dolore perlagrandecompassionechenedimostrava;evi eraunnonsoche di cosi prodigioso, chesembrava
lacosa riguardasseleimedesima,quandosospirando esclamava:-ahimè,che cosadegnadipietà!Ella amavasoprattuttoipoveri,come bensivededalle
grandielemosine che fece e che sarebbe cosa lunga raccontare.Efaceva piu volentieri dette elemosine in secreto,c principalmente avevagrande compassione deipoveri leprosi, delledonne vedove,degliorfani e dellepoveredonnegravide:aquesteeadaltrifa-
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revaben grandi elemosine che nessuno sapeva.Mai nonpoteva sentir diremaledi cbiccbessia, anzi, tosto
elioudivauntallinguaggio, - viprego, diceva,non mormoriamo;per avventuralacosapotrebbenones-
sere cosicomesidice.Ecosiscusavasempregli altri, senzamaifareasémalprofittodicosa alcuna.
Per quantoquellavirtuosadonnafossematerial-
mentenelmondo,ilsuo cuore ne eraperòdel tutto fuori,comedifatto siosservava.Imperocchéellanon bramavaportarsiinalcunluogo per assistereaimon-
dani piaceri,avendocosibeneimpressic radicatinel suo benedetto cuorequellidelcielo
,enoncuran- dosiadattodelleterrene gioie,che anzi disprezzava.
Piu voltelesuedonneledicevano che erano stupite
divederveiaandare disimala voglia;edinoltrele dicevano,cheavrebbero voluto avesseancoleiquel grande desiderio che esse avevano di andare assistere aidivertimentiedalleallegrie.Allequali-nonso, rispondeva,comevoipossiate averedesiderio diuna
talcosa,laqualenonècheunaperdita ditempo.
Quandoera giovane e maritatanonvolevamaiornarsi digrandi curiosità, di cui attorniavanoilvoltolealtre donnedelmondoper comparire piu belle
;e qualora glieneparlavano -mibasta,rispondeva,che signor miomaritomiami bene.Provavasoprattuttograndi-
spiacerequandoincontrava di quelledonnechevanno colseno scoperto, enonavrebbe in verunmodotol-
11 leratociònelledonnedelsuo seguito,benchévene fosserodiquelleche volentieri sarebbero andate sco- perte.
Circailsuo nutrimentononeranecessarioprepa- rarlecopiosi edelicati cibi,preferendoella levivande lepiùpovere, c trovando questelemiglioriclepiù gustose;nèmaisene lagnava, nèmaivolevachele
sidomandassecosadesideravaperilsuo desinare.
Imperocchéelladicevache tutto era uguale perlei; nèmaivifacevaosservazioni;cosadeltuttocon-
trariaaquel che fanno quelli c quelle chenonsisa inaicomeservirlisecondoilloro piacere.Ellaerala personalapiùfacilead essere servitaclicsipotesse rinvenire
,anzinonv'eracosadafarepelsuo ser- vizio.Quandoerainferma,ellasopportavailsuomale con tanta pazienza, chelesuedonnenerimanevano maravigliate, e dicevasemprecheilsuomaleerapoca
cosa.
Ellapossedevaildonodiuna così grande dolcezza ebontà
,chequandodoveva rimproverare qualche- dunadellesuedonneper alcunfallocommesso, non
siirritavaaffatto
;esopportavacon mansuetudinee pazienzanonsolamentelesue malattie,comesidisse più sopra,maaltresìleavversitàchelesopraggiun- gevauoinmododanonpoternè credere, nè raccon- tarelaperfezione della pazienza colla quale sopportava ognicosa, esivedeva chemaggiorpietàaveva del-
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l'altruimale,che del suo proprio.Imperocchéseuna dellesuedonneerainferma,ellalemandavailde- sinaredallasua propriamensa,ed andava avisitarla.
I.'amore clacaritàche erainquella nobildonnanon èpossibile,chesiesponga.Conservòmaravigliosa- mentequeste virtùcosiperfettefinoallamorte
;e
quandopoteva fare piacere c carità a qualsiasi per-
sona,negodevaeneeratantocontenta.
Soventetagliavacamicieallesuedonneequalche voltalecuciva di sua propriamano:praticava ezian- dio variealtreazionidiumiltàcdicarità.Faceva
lorovedereedinsegnava tanto volentieri,chenon po- trebbesidipiù,tuttociòche sapeva, tantoinfatto dilavoricheinaltrecosenecessarie;ederatanto feliceecontentaquando vedeva che imparavanodi buonavoglia:eciòclicinsegnava, lo insegnavacon
lautaamorevolezza e soavità, che eraungran piacere
ascoltarla.Ellanonsoloera cosiestremamentedolce e benevola colle suedonne,maeziandiocontuttele altrepersone.Ilsuobuoncuore era tanto puro,mondo e pacifico, chenonpotevamaiudire qualche inop- portuna c disordinata parola,nè vedere risse c di- spute;maper lo contrario tuttoilsuopiacereera di vedere pace,concordiaedunione.Ellafuonesta e verecondapiù di quelche potesse essere alcun’altra donna.
Iddiovolendo mettereinevidenza le grandi virtù
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diquella tantodegna edeccellentedonna,cper pro- varemaggiormente quantoellaloamasse,lemandi) delletribolazioniemolte,poichélaprivòalTatlodi
tutticoloroch’ellaaffezionava;mailcolmoc l’estremo dellesue piu grandiamarezzesifuilpassaggioche fecedaquestaadaltra v itailrispettabilissimoMessere, cosa chelecagionòundoloreedun’angoscia incal-
colabile.Imperocchésiamavano,quantofracreature umane Cunal'altrapuòamare.L'afflizionesua era cosi
profonda, che chiunquelavedeva avevapietàecom- passione«lileipiùchenonsipotrebbe esprimere; néVera cuortantoduro,clicvedendolacosi,non avesse bisognodiasciugareleproprie lagrime.Mada donnavirtuosaeprudentequalera,feceinmodo che«pieslatribolazioneedangoscia tornasseinpro-
fittoedinconsolazione dell’anima sua, edalla fineili gran laude d’iddio nostro, a prò degli uomini e con- scguentementein altrettantimeritiper l’acquisto d’una gloriaduratura.Nèconvien dubitarne,benchéfosse, anche per lo innanzi,tantobuonae virtuosa,csi esercitasse,mentrevivevamessere suo marito, a per- fezionarsigrandementenelle virtù,comesidisse già
,
e senza confrontomolto piùdiquellochesipotrebbe dire,essendoellaa dettaepocatanto spirituale e de- vota, c tuttoilsuo piacere facendo consistereinquelle cose che credeva potessero essere grate a Dio, cioè nellesacre letture, nelle sante predicazioni, nelledi-
li
vote e fervorose orazioni.Imperocché,oltrequello chefinquisiè scritto dilei,primache rimanesse vedovacfindallasua più tenera età, era cosi devota
diMaria Vergine, chelatenevaper suadeliziae per suorifugio.In tullelevigiliedelle festedinostra Si- gnora,inonoredileirecitava trecento scssantacinque Ai’cMaria,valeadiretantevolte,quantigiornivi sononell'anno;ed eccitavalesuedonneafarela medesimacosa,cquesteinfatti,asuoesempio, re-
citavano tantoAve Mariaall'occasione delle dettefe- ste.Maoltracciòpraticavamoltealtredivozioni,e re- citandolepredetteAve Mariacontemplava su quelle tuttiipunti della sacra vita e passione di nostroSi- gnore; etuttiigiornidicendolasuacorona a nostra Signora,facevalameditazionesopraideltipunti; etalimeditazionieranoscrittedisua propriamano inquestoconventodiOrbe
,esonoinnumerodi cento e cinquanta che noi possediamo. Neltempoan- zidetto
,mentrevivevaancora col marito,allafesta delleXlmila Vergini,dicevainonorediquellexi milaAve Mariainbrevissimospazioditempo
,e
spesso recitandoilsuo salterio diDavidde, impiegava iltemposuoinsìbegliesercizi.
DopolamortediMessere, andavaprogredendodi virtùinvirtù
,csitrasformòintutl’altracreatura, vale a direabbracciandounostatoancor più perfetto diquelloche fosse per lo innanzi.Esegueinbreve
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lanarrazione dellacondonaeli cila(ennedopolaso- praccennala morte.
Nostro reverendissimoMaestro M.Giovanni Perrin, eccellentissimo dottoreinsacra teologia, ch'erasempre
statosuoconfessore,alritornodileidallaFrancia, cominciò avisitarlapiu soventeper consolarla nelle sue grandiafflizionie tribolazioni, cnonmancavamai d’andaredaleifinoa tantoch'ellaentròinsanta re-
ligione.Imperocchéeglirisiedevanelconventodei buoni Padri dell’Osservanza, situato nellacittà diNo- seroit(Xozzarcl),ovequella uobilDonna dimorava;
cperunpo’ ditempo,dallamattinafinoadopola cena,dalcantodileinonsimoveva
,affinedicon- solarla;clediceva tanto belle c santeparole dicon- fortoinnostroSignore, ch’ellaneprovava grancom- piacenzacconsolazione.F.dè cosafuordidubbio, chemaialcunononlefecetantobene quantoilpre-
dettoreverendoMaestrointuttoiltempocheladi- resse,siccomeellastessaha detto tantevolte.Mentre cosìlerecava conforto nelle maggiori sue tristezze,le insegnò inoltreleore canoniche,eper lungotempo
lerecitavaconlei.Ilmotivo principale che l’induceva adimpararlecontanta aviditàc diligenzasiera rus-
sereiella,dopolamortediMessere, dataallagran divozionecfattoimmantinenteilproponimentodimo-
nacarsi.Egli(rev.M.P.Perrin)leinsegnò inoltre grammaticae latino,edera maravigliato di vedere
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ch’ellaimparava cosi bene, e dicevachesoellaavesse fattostudiefrequentateiescuole,comefannogli uomini di lettere,avrebbe superatotuttiglialtriin dottrina.Appenaavrebbe potuto trovarsiunmigliore c più ingegnosointellettoinqualsiasicosa:imperoc- ché,comeellaavevaingradodiperfezionelasem- plicitàdellacolomba,d’altra partenonlasciavanulla adesiderareinfattodinaturaisapere,nonchein quellascienzache è infusa dal benedetto Spirito Santo.
Perprovareveramenteilproponimentoch’ellaaveva fattodifarsimonaca
,differìlungotempoilprefato nostroreverendoMaestrodi parlarglieneedianimar- cela:cioèdallamortediMessere,cheavvenneil
primodiluglio,vigiliadinostraSignora della Visi- tazione,linocircaallafestadinostro gloriosoPadre messerSanFrancesco.Avendola adunque benprovata edinmollimodi,latrovòfermanelsuo divotoe
santoproponimentoe desideriochegliavevamani- festato.Manon avendoancora deliberatoinche Or- dineellasarebbeentrala,nè qualmododivitaella prenderebbe,eglilaconsigliòd'abbracciareilmodo diviveredell’OrdinedimadonnaSanta Chiara,cioè delleSuoredellaRiformadinostragloriosaMadre suora Colletta,cdiritirarsinelmonasterodidette SuoreaOrbe.Dellaqualcosaellaebbeprodigiosa
gioianelsuo devotospirito.Evenendoilgiorno di nostro gloriosoPadre messer SanFrancesco, essa fece
17 questo votoaldetto nostro reverendoMaestrodive- stirel'abitodella nostra religione; e siccomeellaaveva gran timore chesisapessequestacosa,nessunola seppe,fuorideldettoreverendoMaestroediines-
ser Balid'Orbe,ilqualesichiamavaPietro diJoyguc.
Aquestidichiaròlasuamenteinsecreto,affinché l’aiutasseinciòchelepoteva essere necessario.Il Balinell’udirequestaproposizione fumoltomaravi- gliatoecolpitonelcuore digrandetristezza
,pen-
sandocomeavrebbebisognatoperderelapresenza d’unadonnacosi virtuosaepiena di tuttelegrazie.
PietrodiJoygueessendounanticoservitoredeisi- gnoridiChalon(ChdlonsJ, e principalmente dimes- serediChatelGuionfC/i.Guyon),fecetuttoquello che era possibile per impedire ch'ellasiritirasse;ma quandovideche l’opporsinongiovava,nonproce-
dettepiùoltre.Ellaadunque con grandefervoredi spirito-segiammaivoim'amaste,glidisse, mostra- temil’amor vostroinquestomomento;imperocché voinon mirendestemaipiùgrandeservizio,némi facestemaggiorpiacere di quellomifaretenel secon- darmiinquestacosa:edaquelmomento(cono- scendoda gran pezza essereegliunuomodabbene, savio,prudente,virtuoso efedele)gliraccomandò
tuttoilfattosuo, eglicommiselapratica del caso suodatrattarlo inmodoche potesseadempiereilsuo desiderio,e portar aOnelasuadivolaintrapresa,
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senzalasapula dellasua gente,nèd’alcun’altraper- sona, fuori dellamadreBadessa e delleSuoredelpre- dettoconventoovevoleva rendersi, affinchè nessuno tentassediporlequalcho ostacolo.Avendogliadunque parlatocontalfervore, quelbuonsignorenonosé dirle altro,masimise a servirla cosibenee cosi lealmente che potèfino altermine e totaleregolamentode’suoi
affaricfino allasua entratainsanta religione.Eperti- morech’ellaavevaditrovare ostacolialsuo divisamente
-bisognabennascondere tuttociò, glidiceva, poiché venendoa saperloilRe,dubitomoltochemel’impe- disca;cosa ch’iotemopiùfortemente d’ognialtra.Re- gnavaallorailReCarlo,suo cugino, chemolto l’amava.
Dopociòellacominciò a darsi dipitiinpiùal- l’orazione, poichésilevava dibuonmattino, edopo clicsiera alzalafino alleorex noncessava di stare inorazione c contemplazione; equandodigiunavavi rimanevafinoalmezzogiorno,oraalla(pialesoleva
desinare;equandoavevafinitodirecitareildivino
uffizio,se n'andavanelsuo piccolo oratorio,overi- manevainprofonda e ntaravigliosa divozione.Dopo
ilpranzofacevaqualchepocodilavoro,eposcia quandosuonavanonaalconventodeibuoni Padri conventuali di Noseroit(Nozzaret),siritiravaimme- diatamentenelsuo piccolo oratorio per dire sesta e nona,evirimanevaingran divozionefinoadueore
pomeridiane;eda quell’oralinoaivespcrivenivaa
19 trattenerlailprefatonostroreverendissimo Maestro.
E quando suonavavcspero,ellaandavaaivespcried acompieta, e recitavasemprelesueorecanoniche siacol detto reverendissimo nostro Maestro,siasenza dilui:Eledicevacon tanta riverenza e divozione
,
cheeracosa maravigliosailvederla;c pronunciava tantobenee tantodistintamente,che pareva gustasse una per unatutteleparole.Recitatoinquestomodo l'uffiziodivino,simettevadopocenaoaparlaredi nostroSignore tantobeneetantodivotamente,che v’eraunveropiacerenell'udirla;oaleggere,oa
farleggereinsuapresenza qualche bella e divotama- teriarelativaa nostroSignore,aiSantioalleSante, secondolafestache correva,edintantoGlavacolla
connocchia ascoltandolasantaparoladinostro Si- gnorechesileggeva. Essa,quando non avevaqualche impedimento,andavaintuttelefestedellanostrare- ligioneallachiesadeibuoniPadridelconventodi Noscroil(Nozzaret):quantolabuonaenobilissima Donnasoffriva dallalunghezza delcammino!Imperoc- chéellaera tanto gracile e tanto delicata che sorpren- deva,e cibnonsenzaragione,mangiandoellaper
sua naturai costituzione cosìpoco,che pareunmi- racoloabbia vissuto tanto
;e moltiinfattilo reputano cosi, cioè,essere iu questopiiimiracolo,chealtro.
Manostro Signorelaconservava per farne quel che nefece.Imperocchéinprimoluogo,acagione del
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bello,buonoe divotoesempiodiquellabeataDonna, tulliisuoi famigliarierano tanto divoti, elasua corte era tantobeneregolata,chesembrava unacasa re- ligiosa.In latto,essendo una volta venutadaleiuna persona straniera,laquale eraalserviziodiungran signore,vedendocomeerabenregolata quella casa,
simaravigliò e disse,ebenonvimancavapiòebe uncampanello per suonare, perchè quella fosse una
religione.
DalmomentodellasuavedovanzaGnoache entrasse inreligione,noncessò difarlavorarelesuedonne
inricamiedaltrilavoriper farne paramenti di chiesa, enonfuillavoropocacosa.Imperocchémolte chiese sonostate dotate dibellie ricchivesliariich’ellaloro donò;enonlebastavaancora di dare a dette chiese
ciò cheellapossedeva,maricomperava daglistessi suoiservitoriquelloancoracheloroapparteneva, essendocostumenellecortide’grandiprincipiesi-
gnorididareagliufficialiciòche lorocompete,se- condoillorouffizio,dopolamortedellorosignore, odellelorcsignore, anormadìquanto è regolalo.
Inoltre
,quandoellaentròinreligione,regalò tutto quelloche possedevaallechiesepoveroedallepo- verereligioni,ovunque seppeche v’erano dei biso- gnosi, eperfarbreve, delle grandi elemosine ch’ella fece allora e per lo innanzi, sarebbe cosatroppolunga darneilragguaglio.
m
SI Quella bealaDonna, quandosapeva cheveraqual-
chepoverapersonaalpuntodimorie,desiderava moltotrovarvisi presente,affinediadempireleopere dimisericordia;edifl'alloavvenne unavolta,chein Noseroit (Mozzarci
)
trovandosiunapoveradonnasul puntodimorire,ellaandòavisitarla
,c videam- ministrarleglioliisanti,eparlòa coleitantoumana- mente,che fu gran piacere udirla; e quelli che erano presentirimasero maravigliati dellasua grande umiltà
c dellesue sante parole.ElabuonaSignoravedendo che quella poveradonna andavaamorire, desiderava moltovederlaquando avrebberesal'anima.Manon giunsealsuo intento, poichéquando moriera già notte
siavanzata, ch’ellanonviaveva potuto rimanere.Ma quellanobilDonnaviandòposciaavederla defunta, edomandòdiqual malattiaellafossemorta,edes- sendole allorafattovedere ch’eramortadiuncancro, neebbegrancompassione,epregòquellichelacu-
civano nel lenzuolo,che lasciasserounpococucire ancheeleilapoveradonnatrapassata, cosa che fece moltodivotamente.Manonosò troppo continuare
,
perché s’accorse chelasuagente eramalcontenta di vederle fare questa cosa; uulladimcnoandòad assi- stereallasuasepoltura.
Altra volta v’erauna poveradonnach’eramolto vec- chia, e chiedeva elemosina, enonaveva cheunasola figlia,laqualelatrattavamoltomale.Quandolano-
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siravirtuosaDonnaIoseppe, neebbegrancompas- sione,lefecesubitouna buonapensione, emandava spessodaleilesuedonne,affinedi vederes’ellaera bentrattatacselemancavaqualche cosa,giacchi*
ledavatuttociòche potevate essere necessario sotto qualunqueaspetto,l'navoltalesuedonneleriferi- ronochelasuafiglianonlatrattavabene, ech'ella eracoricatainuna stanza,oveilventoclapioggia entrava;dellaqualcosa fu dolentissima, e subitovi feceporre rimedio,emandòdireallafiglia,chese nonavesse trattatalamadresuaaltrimenti, l'avrebbe
fattamettereinaltro luogo:ebbemolto timorelafi- glia,perchéellastessaprofittavanon pocodeibeni che quella divolaDonnafaceva a suamadre,equesto
timorelaemendò.E avvenneche nostro Signore volle toglieredaquestomondoquellapoveradonna,e quandolanostra beataDonnalaseppealpuntodi
morire,andò immediatamente dalei,evirimasefino
aivesperi.Ma,correndoinquelgiornolafestadel nostrobenedettoPadre SanFrancesco,elladeside- ravamolto ascoltareivesperi, e d’altra partebramava nonmenovederelapoveradonnarendere l’anima
,
ed assisterealsuofine.Lesidisse allora-Madonna
,
andatepure risolutamenteaivesperi,imperocchél'in-
fermanonmorràancora, e sarete di ritorno sufficien- temente atempoper vederla.Seneandòdunquea vespcro, lasciandounode’ suoi cappellani accantoalla
23 povera inferma.Appena peròellaeraascilafuori ,
quandole sidisseche quella eramorta, c ciòl'afflisse
eledispiacque mollo pernonaverepotuto assistere agliultimimomentidellamoribonda,epregòdivolis- simamenteper l'animadi lei.Questofattoebbeluogo nellacittàdi Noseroit(pfozzarel),comel’altrodella donnapiusopra menzionata.Uopolamortedique- st’ultima,lanostranobilDonnaritornòversolei,e selafecemostrare.Lasua vistafacevapietà
,es-
sendolesue ginocchia e coscie talmente aggranchiate,
cheletoccavano quasiilmento;eilsuo miserocorpo tuttoaggomitolaloinspiravagrandissimacompassione epietàalladetta nobilDonnaeatuttiquellichela vedevano.E quandovisitava cosi gliufermi,alladon- zellachemenavaseco-guardabenequi,diceva; converrà che noiciriduciamoinquesto stalotalche tuvedi.Un'altra voltaessendoalletto dimorte uno de’ suoicuochi,dinomeRougier(Ruggiero?),andò avisitarlo,egliparlòcontantaumiltà edolcezza, cheilpoveroinfermo,sidallesue sante c divote pa- role,che dalla suadegnapresenza consolato, credette d’esserestalovisitatodaibenedettiangioli.Nonsi saprebbe dire quanta grande tenerezzaellaavessepe- gliammalati,che diligentissimamcnte faceva provve- dere; nè èdaporreindubbio,che senzailtimore cheaveva della sua gente,gliavrebbe più spessovi- sitaliper confortarli ebeneficarli.
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QuellaeccellenteDonna, perilveroamorech'ella avevaversoilsuo prossimo,desideravamolto ar- dentementelasalute delleanime,comeildimostrava infatto.Imperocchéspessoesortavalesnedonnea
farsimonachedell'Ordine deiMinori conventuali,ed avevadicibunimmensodesiderio;e molte volte di- ceva loro:-iononsocomevoipotete desiderare dirimanerealsecoloe diesseremaritate,giacché vedetelegrandiamarezzecleafflizionichesipro- vanonelperdereun buonmarito virtuoso c dibuone
qualità, voi vedete qualdolore!Equandoesso è cat- tivoe di mali costumi,diquante grandissime angoscio esso é cagione!Epperbse voimicredete, guardatevi da tutto questo.Edesse-Madonna,rispondevano, noinon abbiamovolontàdifarcimonache
,perchè Dio nonciha dato quella grazia che nefaavereil pio desiderio.-Fregateadunque,ellaripeteva loro, perchè Iddio ve ne dialavocazione.
Fraquelle,v’eraunadellesue donzelleche aveva
ilcuore molto gentile,maleggiero,chiamata Caterina diSauLv,allaqualeellapiùspesso reiterava queste sue esortazioni; e quellalerispondeva: -madonna, ne pregheròIddio.EpoiquandolabuonaDonnale domandava,seaveva pregato: -sisignora,dicevala donzella,manelpregare Iddio di questa cosa,ho avutogran timorecheilSignorem’accordasse real- menteunatalevocazione.Allorasimise a ridere di
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buonissimocuorelabenignaDonnaeconmolta pia- cevolezzaledisse:-oliCaterina!nonbisogna fare cosi,mapregarne Iddiocon moltofervore.Nècessò d’insistere,finchélagiovanedonzellanonsisenti una vocazionetaleclicnonlaperdè più;e ciòper
laferma speranzasuachelesanteorazionieisanti meritidelladettanobilDonilaavrebberoimpetralo da Diosimile graziaperlei.Imperocché,perloin- nanzi,nonerasuaintenzione difarsimonaca,nè se
ne curava;malapiaDonnachemoltol’amava,a ciòl’attiròperledivote preci
,che a questo oggetto faceva a Dio, cladonzellaingran contentezza, gioia e fervidabramadirecarsialmonasterodiOrbe,vi
sirecòconlei.
Quella virtuosaDonnaerasigrandementelieta,quan- do vedevaqualche personaclic lesembravaavesse vo-
cazione difarsimonaca,chenonle sipoteva direcosa dicui potesse esseremaggiormentecontenta.
Quella piaDonna, dopoche rimasevedova,sicon- fessavaogni quindicigiornieancora piuspesso,e riceveva nostroSignoreunavoltatuttiiquindici gior-
ni,senza contareleprincipalifeste,comefannole suore emonachedisantaChiara dellaRiforma,efa- cevalesuecomunioni consiprodigiosa pietà,ch’era una gran consolazioneedunpiacere vederla.
Dallasuavedovanzainpoi,prendendo esempio da nostro Signorechelavòipiedide’suoibenedetti
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apostoli,ognivenerdìellalavavaipiedia cinque poveredonnecon tantapietàeriverenzachenon
saprebbesiesprimere:quindidavalorounaquantità didenaro,efaceva cib secretamente perchènessuno
losapesse.
Eprimadellamortedimessere,ognianno,nel giovedìsanto,lavavaipiediatredicidonnepovere, einnanzichelilavasse,unpreteinsua presenza leg- gevailvangelo,quindiellaprocedevaallalavanda
con grandeumiltà edivozione.Emesserelilavava ancheatrediciuomini poveri, emangiavanoassieme
idettipoveri dimessere c quelledimadonna. Quan- tunque questa benedettaamicadinostroSignore fosse donnadigransennoedimaravigliosa saviezza, cib
nondimeno, nonfacevacosa alcuna senzaprendere unbuonconsiglio:specialmentequandositrattava di cosachelesembravatoccasselacoscienza,subito interpellavasulladifficoltàilnostroreverendissimo maestro,sopramenzionalosuoreverendo padrecon-
fessore,comecoluieh’ellaconoscevaessereuomo digran consiglio semaine esistessealmondo,e quandoquestiledavailsuo parere,ellasiteneva sicuracomeseDioegliangeliglieloavessero dato;
cben poteva fare così,giacchéeglieraundottore per eccellenza,ccibche è di piùunuomodisantis- simavita.
Ellastessaerapienissima deldonodiconsigliare;
27 quandole siproponevaqualche dubbio,comprendeva cosibeneerispondeva tantosaviamente, che pareva
fosseungran dottore.Ecertamenteinleieconlei eraildottore dei dottoriedilmaestro, lo Spirito Santo, chel’istruivaintuttelecose,inmodoche ciascuno rimanevaimmensamenteconsolalo dalle sue belleri-
spostee dalle sue dcllnizioni.
Avvenne unavoltacheilsabatosanto,vigiliadi Pasqua, mentreparlavaallesuedonne congranfer- voredinostro Signore, s’accorseche unafraquelle eramolto desolataper qualchepenaspirituale che provava;ellalapreseaparteeledomandòche avesse, e quella tuttoledichiarò.Quindimadonnala consolò cosibene,chelaliberòd'ogni affanno; e piò tardiquellavenneadirlechesieradeterminataa
farsimonaca.
LabenignaDonna,pienadigrande umiltà eca-
rità,neprovòun’immensagioiaeledisse-in questomomentoeGnd’oraioviprendopermia compagna,evirendopartecipe dituttiibenich’io abbiamaifattieche potrò fareinavvenire. Costei
eralaprefata CaterinadiSaulx. E quandosuor Carlotta diSaintMoris(deSaintMaurice,diSan Maurizio)le manifestòildesideriodimonacarsi, fecealtrettanto perlei, perchè dibuon cuore l’amava.
Detta suor Caterinadeterminataafarsireligiosa ,
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«nonsapendoancora chelanoslra bealaDonnavo- lesseessapure monacarsi,noncessavadiraccoman- darsialei,perchelefacesseavereunpostoalmo- nastero;mal’umileDonnaledicevasemprechenon sicurassedicòsa alcuna, imperocchéellaavrebbe tuttofattoperlei,comesefossestatasua propria figliuola,etenne parolapienamente
, facendole più benediquelchequalunquemadrepossafarealla
propriafiglia,sottoluttiirapporti eper benevolenza.
La medesimacosaellafeceasuorCarlottadi Saint Moris(SuiniMaurice, SanMaurizio).
QuandoquellavirtuosaDonnavideche dettasua
figliuolaDonpoteva essere contenta del ritardo ch’eUa ponevanelfarleavereunposto nelmonastero,e de-
siderando peraltro mollissimo ch'ella entrasseinre- ligioneconlei,finìper dichiararleilsuo coraggioin perfettasccrctezza-E,dicendole,nonvoleteforse venirmeconelconventod’Orbe?Iovichiesiunposto per voi,mentrene chiedevaunopermemedesima, Lapredellafigliuolaudendoquestacosa neprovòuna
gioiamaggiorediquelchesipossacredereoespri- mere,poiché,primadiunatalmanifestazione,non poteva immaginarsi che una tanto nobilDonnavolesse
farsimonacaconventuale;edaquelmomento,ella fulaterzapersona a saperechelaprefata benedetta Donnaerabramosadimonacarsi.Assolutamente nul-
l'altrone aveva ancora cognizione,fuoridelnostro
29 reverendissimomaestroe delprecitatonostrobuon
signor Ball PietrodiJoygue(cheDioassolva).
Unavoltamostraronoa quella benignaDonna due discipline,edelladesiderava molto possederleper darsiladisciplina,maper timoreches’accorgessero diciòch'ellavolevafare,non sapevacome procu- rarsele.Finìper dire all'anzidetta sua Figliuola di do- mandarne unainsuonome,c poi darla aleiperpo-
tersidisciplinare
;quellalerisposechetemeva non ne avesse poi asoffrire:malabuona Donna dicendo checiònonavverrebbe,lafigliuolasideterminòin
finea chiedereladisciplinainsuonomeeposciagliela diede,perchè ne facesse quel chesidissesopra.E questa disciplina era difilod’ottone,annodata a nodi dicordelina(ossia nell'uso deinodi di cuisiservono nelleloro cinteifraliconventuali) elatenevanelsuo piccolo oratorio,ovetuttiivenerdìsibattevaesi
disciplinavatuttasola:nonso sene facesse uso fuori deivenerdì,matant'èquesta disciplinasitrovòtutta usataesdruscita.
Un’altravolta,elladisseallaanzidettasuafigliuola chequellasuadisciplinanoneratantobuonaper
farsimollomaleeche volentieri avrebbe voluto avere unfasciodiverghebenpieghevoli;lafigliuolaperò nonvollemenomamenteprestatisi,allegando e di- cendomolte cose che l’obbligarono a tenersi a quel tantoche aveva.
50
I)inuovo,ellaledissechebramerebbealzarsialle oremattutine,per recitarel'uflìziomattutino, cdif- faltis'alzavaedandavaalsuopiccolo oratorio per recitarlo,dellaqualcosa eratantocontenta e conso- lata,ch’eragran piacereinvederla;e sopra ciòdi- cevaallasuafigliuola-quanto noisaremocontente
econsolatequandosaremoaOrbe.Intantoquesta consolazionenonfuperleimolto durevole.Imper- rocchèvedendocheisuoine eranopococontenti
,
dovette rinunciaredaseallevarsiinquell’ora. Ma sempreandava trovando cosenuoveper soddisfarealla
sua pietàinmodochelasua gentenonsene potesso accorgere.Imperocché quandoell’eranelsuo piccolo oratorio- io viprego,diceva all’anzidetta suafigliuola, neldireilnostrouffizio,facciamogliinchiniper im- parare quello chedobbiamofarequando saremomo- nache; e «Maltiellatutto facevacomelemonache,
scalzandosieponendosi a piedi nudi,ed esclamando -ah!quandoverrà quelgiorno eh’iotantodesidero
divedere!misembrachenonlovedrò maitantopresto quantovorrei!E neparlava tanto e tanto volentieri; né udiva cosa alcuna,nèellastessa ne parlavacon maggiorcontentezzadiquellaebe poteva avere rap- portoallasuamonacazione edallareligione.Etal- menteecosilungamente ne parlava che,quandoalle oredueildettoreverendo suo padre confessore ve- niva a trattenerla,ellanonaveva ancor recitatoilsuo
31 uffizio.Masiccomeavevagran timorechelasua gente nons'accorgesse di ciò cheavevaparlato,facevasem-
bianted'avere dettoilsuouffizio
;cquandoeranoi vesperidiceva piamentealnostropredettoreverendo maestro:-Padre mio,noiabbiamoparlatotanto di
talcosa,chefinoad oranon abbiamoancora potuto recitarelenostreorecanoniche:ildolce ebuon padre provavagran soddisfazioneinvederlacosigioconda
e consolata,e l'aiutavaarecitareildivinouffizio.
Tuttiligiorniellarecitava granparte delsuosal-
teriodiDaviddecollaanzidettasuafigliuola,quando non avevaunqualcheimpedimento; edellastessa correggevaildetto salterioed ancoilbreviario degli
errorichevisipotevanotrovarecontantabuona graziache era una cosa soavevederelasuaumiltà
e benignità cosigrande.
QuellabuonaDonna vedendo chetuttiigiornisi
presentavaqualche ostacolocheladistoglieva dall’orare a suo piacimento - ah!che gran noia, dicevaall’an- zidettasuafigliuola,chegrandeimpaccioiltrovarsi inquestomondo, perocché tutto ciòcheviè,an- noia!malesuoresono moltofelici.Peresse, chiun- quevenga,non sonoperciò distoltemaidalservire
Iddio.Tuttavia, enonostantelegrandi occupazioni ch'ellaaveva, a cagione dei suoi vastidomimiterri- toriali
,nonsieramairallentalanelservireIddio; lesembrava peròdinonabbandonarvisi abbastanza,
ss
eperciòsilamentavacosi.Eseperqualche circo- stanza urgenteleconveniva interrompereunmomento lacontemplazione dì Dio per occuparsi del prossimo, ellamoltobenevisapeva ritornareetuttiigiorni
,
comesidisse, stavalungamenteinorazione.Poiché doposestaenonaoravafinoatantoche venivail
dettonotopadreconfessore. Eprimadicoricarsi ,
lungotemporimaneva nel suo piccolo oratoriotutta sola,io*grande e prodigiosadivozione.
SpessoquellaumilDonnadicevaallamenzionata snafigliuola-hogranpaurachenons’accorgano
dellanostra intrapresa:iononsocomepotreifug- gire,senza farne consapevolelamiagente.Mache?
affinedinonrisvegliarelaloroattenzione,iodirò che voglio condurvi perfarviricevere;equandonoi saremolà,cileveremodinotte,quando ognunosarà coricato,eandremo,aunasolalanterna,collacon- versa delmonastero, einquestomodonoisaremo ricevute,senzachealcunonesappiaesenzache nessunociveda.Ma lacosanonpassòcosìcome ellaideava:imperocchéappenagiunse aOrbene fu untalromorecheognuno seppelacosa,eluttii suoineprovaronograndissimodolore, atalmodo chenonsivedevanoche lagrime e gemitifraessi,
néfaceva maravigliacheprovasserounsìgrando-
lore nelperdereunatalDonna.
Durantelasuavedovanzaementreviveva ancora
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nelsecolo,traendo quellavitadiperfezionechesi èqui sopradescritta
,e vitamoltopiùperfettadi quelche noiabbiamosaputo raccontare,un’altradelle
sue donzelle,nominataCarlotta diSaintMoris(de SaintMaurice, diSanMaurizio), e moltodaleiamata, ebbeper lo spazio diunannoemezzogran vocazione difarsimonaca,malasua vocazionenonessendo molto ferma,ellane eratuttadesolata,enonosavamani-
festarla,senoncheun anno primaedinsegretola dissealnostro reverendissimo maestro.Equindi,ve- nendola vigiliadi natale,ellamanifestòilsuo deside-
rioallanostrabeataDonna,dicendole:-Madonna, da unlaitempoinquahovocazionedifarmimonaca, cmitrovo inun grandeeterribilecombattimento a cagione di molti ostacoli chemisipresentano. Dicesi
chequandosidomandaqualche cosa a nostro Signore, allamessadellamezzanotte eall’orach'eglinacque, aderisceallarichiesta,selaègiustaeragionevole:
perciòumilissimamcnte io viprego,Madonna,che
vipiaccia pregare nostro Signore di voleraccordarmi ounavocazione decisa,ovolermelaaffattoritirare.
buona Donna congrangiubilo-ioviprometto,
Carlotta,lerispose,chenonpregheròmaiIddio per- chè vela ritiri,maperchèsempre maggiormente ve l’accordi.Eperlasoddisfazione cheprovòdiquesta cosa,immediatamentediedeilsuopropriosalteriodi Daviddcaquellasuafigliuola.Ellastessapoi glielo 5
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ingegnò, enell' istruirlalospiegavacon tanta dolcezza che nullapiu.E pregòtantoperlei,chelasua vo- cazione venneintieramente consolidata;econgrande c perfetto desideriosirecòsecoalpredetto convento, ove trovasi presentemente sottoilnomedisuor Car- lottadiSaintMori»(SaintMaurice,diSanMauri- zio).Essa attesta e riconosce veramente, senza alcun dubbio,chesenonfosserostatelepreghieredella
nostra nobilDonna,ellanonavrebbe mai ricevutoil benefizio di entrareinreligione,unasolaora delbene edelriposodellaqualeellapreferisceatuttiibeni del secolo:elostessone è della suabuona compa- gna suor Caterina di Saulx.
La forma edilmododicuilatantonobilDonna siserviperdomandarelasanta religioneperleieper leanzidetlesueduefigliuole,furono tanto umili, che unafigliadellapiùpovera condizione delmondo non l'avrebbe potutodomandare con maggiorumiltà.Equi segueilcontenuto dellaletterach’ellascrissedisna propriamano.
«Alle mie buonemadrecsuore,laBadessae lesuore delconvento diMadonna SantaChiara d'Orbe. »
«Miabuonamadreevoituttemie buonesuore, iomiraccomandoallevostrebuonepreghiere,come ancheallavostrabuonagraziache supplico umilissima- menteaffinchè,per l’amordiDio,vipiacciavolermi
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ricevereinvostracompagnia, edancheduedellemie figliuole,dicuil'unasichiamasuor Carlotta di Saint Moris(SaintMaurice
,
diSanMaurizio),l’altraCate-
rinadiSaulz,lequalisonostate inspirate dalla grazia diDio adabbandonareilmondoper servire Iddio d’o- gni loro potere.Eper questoeffetto,miebuone madri e suore,
noitreassiememoltoumilmentesupplichiamo
chevipiaccia,per l’amore di Dio, concedercil’abito dellasantareligionee riceverciinvostracompagnia,
laquale noiabbiamosceltafratuttequelle delmondo.
Equantunqueiononviabbiamaifattoparlare diCar- lottadi Saint Moris(Saint Maurice, diSanMaurizio) vipregopertanto, e del miglior cuore che fareilposso, nonvogliaterifiutarequesta richiesta ch’iovidirigo dal fondo delmioanimo,siccomehopregatoilbuonpa- dre,porgitore diquestamia,didirvi;ecosìmolte
altrecose,allequalivipregocredere,comefacestea memedesima. PregointantoIddio,mie buone madrie suore,cheviconcedalasua santa grazia.»
« Scritto,questomartedìallasera,dallamanodi coleichesiconsidera delnumerodellevostrebuone
figlie,e che è
«Lodovica di Savoia,tuttavostra. »
Questalettera laconserviamotuttora nel nostrocon- vento,scrìttadisuapropriamano,comevien detto.
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Per ciò che concernevaleie dettasuafigliuolasuor CaterinadiSaulx,cenc avevafattomolto parlare dal suobuouservitore
,ilpredettobuonsignoreBali Pietro diJoigue, e noiavendonechiestal'opportuna licenzaalnostroreverendopadre Ministro provinciale
(che Iddio assolva)solamenteperlorodue,senza saper nulla della terza,eglicidiedelalicenzadi ri- ceverne tre, ecimandòtallicenzaperiscrittoche conserviamo ancora; c subitodoposiseppeildeside- riodellaterzasopranominata. Della qualecosafummo molto stupite,considerandoche bisognava che lo Spi- ritoSanto avesse operatoinquesto caso,perchèla li-
cenza fosse dataprimache nessuno conoscesseilfatto.
Daciòbenrisultach'iddio voleva averla, e che erabene
ciòchelasuapadrona,ladettabenedettaDonna,faceva perleidicosibuoncuore e consigrandeaffezione.
Primachelanostra virtuosaDonnafossericevuta, fecericostruiretuttiicasamentideifontideldetto convento diOrbe,enell'istessotempofececostruire
neldettoconventounabellacappelladedicataalla Concezione della Vergine Maria,cuiaveva special di- vozione.Nelconsiderareilavorieh’Ellafacevafare inquesto dettoluogo, v’erano moltiiqualidicevano che faceva edificare quei casamenti per tenersi vicina allesuore.Ellacontentissima di sentire vociferare una talcosa-son contenta cmi dàgioia, diceva,che ab- biano trovatoquesto a dire; imperciocché coloro che
37 losentiranno,risponderanno eh’ iomiguarderòbene difareuna(alcosa.
Ellaaveva (anloincuore questa ideadientrarein religione
,che(Mattoellastessaspessodiceva che quandocredeva di parlareallasuagente di qualche
altracosa,tuttoad uncolpos’immaginavachedo- vesse sfuggirlequalcheparola diciò.
Unavolta,ilprefatomesserBalid’Orbeleportò unvasocolqualesimisuravalaporzionedelvino chesidava,inallora,allesuore del dettoconvento, laqualmisura erabenpiccola,edildettovasoesiste ancoradipresente nelnostroconvento e serve a mi- surareilvinoallesuore,quandoseneha poco.Ma quandolabuonaDonnavidequelvaso,nonnefu af-
fattostupita:anzifattoloportarepieno di vino, fece versarequellonellasuatazzad’argento,edisse- quandone avrò questa quantità,micontenterò ditanto.
In ciòsipuòriconoscerequanta pietà e qual coraggio fosseinquellaumileDonna.
Un'altravolta,madonna,mogliedelBalid’Orbc, mandòunascodelladilegnopienadiminestraalla predettasuorCaterinadiSaulx,facendoledireche quandofosseaOrbe,avrebbedovuto mangiareden- trotaliscodelleedisimiliminestre,poichés’era dappertutto divulgatalanotiziaeh’ essadovevafarsi monacaconventuale.Noncorrevaveruna notizia sulla dettanobilDonna,masoltantosopra quellapreac-
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connata.QuandolanobilDonnavide quella scodella mandataallapredettasuafigliuola,chiese quellacon
grangioiaper provarla e mangiarvi disibuonanimo, comesemangiasse dentro vasellame d’argento, e di-
ceva ebenonavevamangiatocosamigliorediquel che essa conteneva.
Unavoltadettasua Ggliaolapregòperletterala
madrebadessadelconvento d’Orbe, chiamata suor Francescad’Aubonne,perchèlaprendesse perfiglia, e quellalerisposeche l’aveva presa pertale.Quando
ladevotaDonna,pienad’umiltà videlaletterache dettamadrebadessaavevascrittoallapredettasua
figliuola,neprovògran giubilo, e disse-miduole diquelche voisiatepiu presto dimefigliasua, ele scriveròcheprendaanchemeper suafigliacomefece pervoi. Difalticosìfu.
Quandovollepartireper qui recarsi, miselecose sue cosìbeneinordine, chenonvifunullaa ridire;
ellamandòcercaremoltesuegenti,efraglialtri messerBalldiPigione
;quandoessovenneeseppe ciò ch’ella voleva fare,fra le altrecosecheglidisse, lopregòsopratuttochelefacesseilpiacere dinonpiù chiamarlaMadonna,una voltache sarebbericevuta (aimonastero),mabensìsuor Ludovica:ilcheegli fece,perfarlepiacere,edellane fumolto contenta.
Dopolasuarecezione,ellaeramoltodisgustata, quandolesidicevamadonna.
39 Perritornarealnostroproposito,«piandoquelli
dellacittàdiNoseroit(Nozznret)sepperochevo- lerà andarsene,furono moltorattristatiedandavano dirleaddio con gran pianti c lagrime, cfraglialtri quei suoi servitori chenon vennero conleiaOrbe;
equantunquenonsapessero ch’ellanondovesse più
ritornare, tuttavia per l'angosciosodoloreche ne sen- tivano,parevabenech’iddiolormettesse davanti,
nellorocuore, quel chedovevaaccadere.Edessa contantadolcezza e benignità-iovidomandoper- dono,dicevaloro,senonhofattopervoiquello chedovevafare:vipregodicondonarmiognicosa;
anchese io viavessimai cagionatoqualchedispia- cere.Alloratutticoloroche1’udironofuronocom- mossi a doloreedimmensopianto, dimodochefa- ceva pietà ecompassioneilvedere coloro cheledi- cevanoaddiocontantaafflizione.
Quandosimisenellasualettiga,futantocircon- datadaogni specie digentecheledicevano addio, chelasnalettigacon grandestentopotevapassare
oltre;ecomesidissesopra, tutto ciònonsifaceva senza gran dolore,e questo dolorenonerasenza ca-
gione. Vierano presentimoltipoveri,aiqualiella facevadare l’elemosina,avendorimesso deldenaro aduna delle suedonneperchè ne desse atuttique’
poverichesipresentavano.
Tostochè fu aOrbe,ognunoseppech’ellavoleva
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monacarsi,deldievifurono dei cuorimoltoafflitti, efaceva granpietàvedere quella gente.Intattimolti de' suoiservitoriandavanodal nostro reverendissimo maestro,cglidicevanocliceracagioneluidellamo- nacazionediquella,eglitenevano molli discorsi di cuisogliono usare colorochesonoirritatifortemente.
Maegliavevabuonapazienza, c tollerava tutto quello cheglisidiceva.
Quindiellaandò avisitarelesuore,ediquella
visita futantoconsolata,chenonsipotrebbe nè dire, nèimmaginare; nè cessava di parlarne e diceva-ab!
quandosaròancor io dentro-eripetevamoltealtre
coseche sarebbe cosa troppo lungaanarrare.
Quandoquelladolceed amorevoleDonnavide di nuovochelesuedonneclealtresuegentimena- vanosigrandetristezzae facevanosìcompassione-
volilamenti,ellache erasempretantopietosa,andò dir lorocongran calore-sevoicontinuate adimo- strareuntallutto,iovidicochevilasceròfind’a- desso emeneanderò'.perchènonvogliopuntove- dereunatalattitudinedidolore:masevoivolete farbuonvisoerallegrarviconme,rimarròancora unpo’ ditempopresso di voi.Questodiscorsodiede coraggioallasua gente.Avevanosìgrantemadi per- derelabuonae caracompagniadiquella tanto perfetta Donna,chenonsapevanocosadoverfare.-Ma- donna,ledicevano,vipreghiamoumilissimamenteaf-