3) Proposta progettuale
3.1 I contenuti dell'intervento
Gli interventi proposti sono prevalentemente finalizzati alla riparazione e al miglioramento sismico delle strutture, come meglio descritti nella relazione generale di calcolo: rimangono inalterati sia la sagoma che l’ingombro in altezza nonché le quote delle gronde e del colmo, correggendo unicamente le attuali anomalie di coperture non perfettamente complanari.
Il manto di copertura verrà mantenuto in coppi e sottocoppi, le gronde verranno realizzate con le stesse dimensioni, foggia e materiali di quelli esistenti: zampini in legno con pianelle di recupero, canali e discendenti in rame.
Le tamponature esterne avranno un finitura in intonaco a base di calce e colore da concordare in sede d’opera con i responsabili della Sovrintendenza.
Le modeste modifiche introdotte nascono anche per l’organizzazione delle fasi di lavorazioni tese a diminuire i pericoli insiti nell’intervento e ridurre comunque fasi ripetitive, nell’evitare lavorazioni bagnate a favore di quelle a “secco” e reversibili, nonché nel semplificare le varie movimentazioni all’interno dei due edifici, come le travi di solaio.
La presenza di coperture crollate come di alcune porzioni di solaio intermedi, induce ad alcune riflessioni per organizzare le fasi di ricostruzione: infatti dopo la rimozione della copertura con i loro sospesi e incombenti e la spianatura della muratura ammalorata, verranno poste in opera le capriate in legno e il pacchetto di copertura, alfine di vincolare in sommità pareti con luce libera di oltre 6 metri.
La scelta per la copertura è quella di riproporre la tipologia di quelle esistenti : capriate in legno con
catena in acciaio e una una doppia orditura di travi e travicelli sempre in legno con pianelle in laterizio e caldana in calcestruzzo alleggerito. Il manto di copertura coppi e controcoppi con eventuale materiale di recupero.
La scelta di realizzare i solai intermedi con travi e tavolato in legno con sovrapposizione di una caldana in calcestruzzo armato con rete, è finalizzata a soddisfare il requisito di un carico accidentale di 500 kg/mq.
Ulteriore intervento che può apportare un importante miglioramento al comportamento di insieme della struttura è l'inserimento di un cordolo in acciaio al livello degli appoggi delle capriate o comunque degli elementi portanti della copertura. Si è spesso riscontrato che causa dei crolli più dannosi sia stato il crollo per sfilamento degli elementi lignei della struttura di copertura che a loro volta sono caduti sulle strutture portanti degli orizzontamenti causandone il crollo. Risulta per questo necessario l'inserimento di un elemento di collegamento che impedisca a questi elementi di muoversi. Tale cordolo verrà imperniato alla muratura sottostante mediante connettori in acciaio inghisati con resine.
Si prevede un intervento diffuso di consolidamento delle murature portanti realizzato tramite rigenerazione muraria tramite iniezioni.
Tale intervento verrà accompagnato dalla realizzazione di un intonaco a base di calce e pozzolana fibrorinforzato con rete di fibra di vetro. Entrambi questi interventi permetteranno alla muratura di acquisire una resistenza maggiore che permetterà di resistere alle azioni di progetto.
Vi è la necessità di implementare la capacità di resistenza della muratura esistente, introducendo due setti murari da cielo a terra di elevata rigidezza, che comunque non andranno ad interferire con la funzionalità della destinazione prevista: i setti nel salone degli archi saranno realizzati con una struttura intelaiata in acciaio di adeguata rigidezza, rimovibile e rivestibile con pannellature; al piano terra è prevista la sostruzione di un attuale muro in pietra (di recente costruzione) con un setto irrigidente e di compartimen- tazione con i locali che andranno ad ospitare i locali tecnologici.
Nela zona più fortemente rimaneggiata del complesso viene individuato il nuovo vano scala, in posizione emisimmetrica e tale da poter servire tutti e tre i piani; la scala a giorno, realizzata in acciaio a vista, si svilupperà attorno all’ascensore; visto l’attuale stato di conservazione e di compromissione, la parete esterna del vano scala verrà completamente ricostruita.
Dalle analisi effettuate si è palesata la carenza di rigidezza dell'edificio al livello degli orizzontamenti, debolezza che permette eccessivi spostamenti di interpiano e permette di fornire ai maschi murari il necessario collegamento; l’eccessiva possibilità di deformazione e rotazione delle pareti consentirebbe lo sfilamento infatti degli orizzontamenti o delle coperture oltre che il crollo delle volte a loro appoggiate. Ne risulta pertanto fondamentale la creazione di piani rigidi che permettano all'edificio di approssimare il più possibile un comportamento scatolare durante i movimenti causati dal sisma. Le diverse campiture dei solai perimetralmente saranno confinati da cordoli in profilati in acciaio, inghisati alle murature perimetrali.
quindi all'inserimento di nuovi tiranti inseriti a livello dei solai, alla quota dell'imposta delle capriate della copertura o dell'imposta delle volte dei vari, destinati a rendere efficaci i collegamenti con le pareti trasversali contrastando le problematiche di ribaltamento fuori piano-
Per dare maggior resistenza alle volte, si interverrà con rinforzo tramite nastri di fibre di vetro che consentano alla muratura la resistenza a trazione di cui non è fornita: negli elaborati di progetto sono riportati gli schemi di applicazione di tali fibre differenziati per tipologia (ad arco policentrico, a crociera e a botte.
Viene proposta la ricostruzione della guglia del campanile.
Inoltre Verranno messi in risalto gli apparati decorativi delle volte come i peducci, che saranno restaurati e messi in risalto, evitando che l’intonaco armato faccia perdere loro di “profondità”.
L’insieme sistematico di tali interventi, sommati al consolidamento diffuso dei setti murari, permette di raggiungere il miglioramento sismico strutturale richiesto dalla committenza.
Non sono previsti lavori di urbanizzazione e sistemazioni esterne ai fabbricati, a meno della realizzazione dei collettori interrati delle acque bianche e nere e il loro recapito alla pubblica fognatura in Piazza Giuseppe Garibaldi.