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I finanziamenti di Garfagnana Innovazione S.r.l

Nel documento I canali di finanziamento per le start-up (pagine 130-142)

4.2 I finanziamenti pubblici

4.2.1 I finanziamenti di Garfagnana Innovazione S.r.l

Garfagnana innovazione ha partecipato a diversi fondi indiretti europei tra cui il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) grazie al quale dal 2014 è iscritta nell’elenco delle start-up della Regione Toscana.

Il Programma Operativo Regionale – obiettivo "Competitività Regionale e Occupazione del Fesr 2007-2013 (testo aggiornato POR CReO 2007-2013) - è uno dei più importanti programmi regionali attraverso il quale la Regione Toscana e l'Europa, sostengono mediante il co-finanziamento, i progetti di investimento soprattutto delle imprese, ma anche degli enti pubblici.

La strategia del POR si inserisce nel quadro delle opzioni e delle scelte già formulate dalla programmazione regionale – in primo luogo, il Piano Regionale di Sviluppo 2006-2010, il Piano di Indirizzo Territoriale e il Documento Strategico Regionale Preliminare 2007-2013 – che definisce un disegno politico-programmatico unitario ed organico della politica di coesione regionale per il ciclo di

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programmazione 2007- 2013 della Toscana, nonchè in una prospettiva di piena integrazione, complementarietà e sinergia con gli altri programmi di sviluppo per il periodo 2007-2013 (POR FSE, PRS FEASR, FEP, Programmi di investimento finanziati con il FAS).

In questo quadro, la strategia del POR si pone l’obiettivo globale di “promuovere il rafforzamento della competitività del territorio e del sistema produttivo regionale, per metterlo in grado di sostenere la competitività internazionale, di creare occupazione qualificata, e di garantire lo sviluppo sostenibile”.

Tale obiettivo viene perseguito in un’ottica di:

 concentrazione delle risorse in termini, sia di policy, con risorse mirate verso i settori produttivi regionali direttamente legati alla crescita e all’occupazione qualificata, per perseguire gli obiettivi della strategia di Lisbona rinnovata e promuovere la diffusione dell’innovazione nel sistema produttivo regionale; sia di obiettivi specifici (pochi obiettivi misurabili); sia di dimensione media degli interventi che si vogliono realizzare, relativamente, tanto alle infrastrutture (proponendo diversi “grandi progetti” per l’accessibilità territoriale), quanto al sostegno alla domanda qualificata ed integrata del sistema delle imprese (con programmi integrati e/o di filiera, diretti a promuovere aggregazioni e sinergie tra i beneficiari);

 sostenibilità dello sviluppo, attraverso l’integrazione di finalità ambientali, oltre che negli assi specificatamente diretti a conseguire priorità ambientali, in tutti gli obiettivi operativi previsti negli altri Assi prioritari del POR per favorire il pieno raccordo tra le politiche di sviluppo socio-economico e la riduzione delle pressioni sul sistema ambientale regionale; promozione delle pari opportunità, puntando a favorire una maggiore partecipazione delle donne alla crescita e allo sviluppo; nonché a prevenire ogni discriminazione basata su sesso, razza o origine etnica, religione, disabilità, età e orientamento sessuale;

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 consolidamento del ruolo del partenariato istituzionale e sociale nell’elaborazione e attuazione delle strategie di sviluppo del programma;

 forte governance assicurata a tutti i livelli per una efficace attuazione delle politiche e degli interventi del POR.

Il Programma operativo si impernia sui seguenti assi prioritari:

Asse 1: Ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico, innovazione e imprenditorialità: con questa priorità si intende consolidare la competitività del sistema produttivo regionale promuovendo la ricerca, il trasferimento tecnologico e rafforzando i processi di innovazione e l’imprenditorialità.

Asse 2: Sostenibilità ambientale: con questa priorità si intende promuovere la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse locali ai fini della sostenibilità ambientale.

Asse 3: Competitività e sostenibilità del sistema energetico: con questa priorità si intende rafforzare la competitività del sistema energetico e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti dal protocollo di Kyoto, accrescendo l’efficienza energetica e aumentando la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Asse 4: Accessibilità ai servizi di trasporto e di telecomunicazioni: con questa priorità si intende sviluppare una mobilità sostenibile e l’integrazione tra i modi, al fine di ridurre la congestione sugli assi portanti e di migliorare l’accessibilità e la coesione territoriale; migliorare l’accessibilità ai servizi di telecomunicazioni di interesse economico generale per favorire lo sviluppo della società dell’informazione e della conoscenza.

Asse 5: Valorizzazione risorse endogene per lo sviluppo territoriale sostenibile: con questa priorità si intende valorizzare le risorse endogene e qualificare i sistemi urbani e metropolitani per favorire lo sviluppo sostenibile, l’attrattività e la competitività sui mercati internazionali.

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Asse 6: Assistenza tecnica: con questa priorità si intende Garantire più elevati livelli di efficienza ed efficacia al processo di programmazione, attuazione e verifica del POR.

Tra questi Assi prioritari Garfagnana Innovazione ha partecipato

 POR CReO 2007-2013 Asse 5 - Valorizzazione delle risorse endogene per lo sviluppo territoriale sostenibile - Linea di Intervento 5.4b - Infrastrutture per lo sviluppo economico: centri servizi alle imprese, centri di competenza PMI nelle aree svantaggiate. Il progetto ha previsto la realizzazione di un incubatore d’ impresa e di un centro servizi per lo sviluppo artigianale e di innovazione del settore lapideo Garfagnana sito a Gramolazzo di Minucciano “Completamento opere di urbanizzazione, ristrutturazione locali interni, acquisto attrezzature ed arredi”. Garfagnana innovazione dal 2014 è iscritta tra le start -up della Regione Toscana come incubatore di impresa.

 PAR FAS 2007-2013 Programma Attuativo Regionale del Fondo Aree Sottoutilizzate. Asse 4 - Linea di intervento 4.2 - Interventi di tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale. Il PAR FAS concentra i suoi interventi basandosi sugli stessi Assi del Por Creo. L'obiettivo dell'Asse è quello di migliorare la qualità generale delle risorse territoriali, intese come naturali, paesaggistiche e culturali, in quanto fattori di stimolo di specifiche attività economiche ad esse direttamente connesse. Si tratta di sviluppare, con un approccio integrato, il sistema delle imprese che operano nel settore terziario creando sinergie tra un’offerta di qualità, il commercio e la cultura, coniugando la competitività dell'offerta con la sostenibilità dei processi di sviluppo.

 POR Creo 2007-2013 Linea d'intervento 1.2 “Poli di Innovazione” - Sostegno alla qualificazione del sistema del trasferimento diretto a favorire processi di Innovazione nel sistema delle imprese -. Il progetto ha permesso il finanziamento dell'attività di Temporary management presso il Polo Tecnologico per facilitare il

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trasferimento di conoscenze e competenze tecnologiche e scientifiche al sistema delle imprese effettuata dai soggetti gestori dei Poli di cui alla Disciplina comunitaria di Aiuti di Stato a favore di Ricerca, Sviluppo e Innovazione (2006/C 323/01). L'attività di Temporary management ha natura temporanea, essendo finalizzata ad affrontare situazioni di cambiamento, al riorientamento, alla razionalizzazione, riorganizzazione, potenziamento dell'attività del polo. In particolare, il Temporary Manager collabora alle attività di funzionamento ed animazione del Polo fornendo competenze specifiche nell'ambito dei processi di innovazione anche attraverso attività di “mentoring” di processo verso le imprese e opera per favorire e supportare sia il rafforzamento dei collegamenti tra sistema della ricerca e sistema imprenditoriale sia la collaborazione tra le imprese al fine di innalzare la propensione all'innovazione del sistema produttivo.

 Por Creo Fesr 2014-2020 - Contributi per l’internalizzazione è un fondo con lo scopo di sostenere le piccole e medie imprese durante il processo di internalizzazione in Paesi extra-UE. L'obiettivo consiste nella concessione di agevolazione sotto forma di contributi in conto capitale. I beneficiari devono essere società di capitali rappresentate da piccole e medie imprese. La partecipazione al fondo non può corrispondere a più del 49% del capitale sociale. Il progetto prevede l'agevolazione alla partecipazione di fiere e saloni internazionali e promozione mediate utilizzo di uffici o sale espositive all'estero per allargare il loro mercato non solo locale ma anche internazionale. Il progetto ha permesso, nell'ambito di una crescita rivolta verso l'architettura e design, di sviluppare l'organizzazione di eventi promozionali per promuovere i nostri macchinari e le tecnologie di lavorazione del settore lapideo a selezionati gruppi di operatori di settore ed ampliare l'internalizzazione dell'impresa.

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A

PPENDICE

INTERVISTA GARFAGNANA INNOVAZIONE

D. Buongiorno Dottor Stefano Coiai. Mi può dire che ruolo riveste in Garfagnana Innovazione e cosa pensa del successo ottenuto sia a livello nazionale che internazionale?

R. “Buongiorno posso definirmi il responsabile della struttura, dirigo la squadra dei tecnici e svolgo attività di marketing e promozione. Siamo partiti quasi per scommessa cinque anni fa, oggi siamo un’impresa che si confronta sui mercati internazionali. Ricordo quando abbiamo iniziato: qualcuno era scettico, ma chi volete che venga a Gramolazzo? Beh, noi siamo la dimostrazione che se c’è competenza, professionalità e vera innovazione si può essere competitivi anche delocalizzando l’impresa”.

D. Ma come si svolge esattamente questa forma moderna di lavorazione?

R. “Scolpire il marmo a mano richiede moltissimo tempo, noi sfruttiamo la tecnologia per risparmiare fatica e denaro. Il processo comincia quando ci viene commissionata un’opera: l’artista ci manda un bozzetto in 2 o 3D, noi prendiamo il blocco di marmo e lo lavoriamo con i nostri scanner laser. Le macchine sono in grado di riprodurre qualunque figura di ogni dimensione. Naturalmente quella che esce è un’opera grezza e sarà l’artista a doverla completare a mano. Ma in questo modo siamo in grado di ridurre sensibilmente le ore lavoro: pensate che per la sbozzatura di un blocco da 22 tonnellate noi impieghiamo 5/600 ore di macchina, a mano ci vorrebbero almeno 4 anni”.

D. Sig. Stefano Coiai, mi potrebbe raccontare come Garfagnana Innovazione è passata da spin-off a incubatore certificato?

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R. “Il Centro Lapideo di Gramolazzo è nato grazie al Comune di Minucciano in collaborazione con il Gal Garfagnana. Poi per una serie di problematiche è stato effettuato uno spin off e da lì siamo arrivati noi con la neo-costituzione della Garfagnana Innovazione srl. Siamo diventati start-up grazie alla partecipazione ai vari fondi europei i quali hanno permesso la realizzazione di un incubatore d’impresa” e il successivo riconoscimento di start-up della Regione Toscana”:

D. Se nella definizione dello sviluppo di prodotto è necessario che la start up strutturi un prodotto che risponda alle necessità dei clienti, anche nella fase di pre- seed è importante la comunicazione, soprattutto di prodotto?

R. “È fondamentale per una start up, nella fase di sviluppo del prodotto, e questo è a costo zero se non il tempo impiegato, avere una comunicazione costante con i propri potenziali clienti, o meglio con i clienti emblematici. Sono quelli che hanno in sé le caratteristiche tipiche dei clienti futuri della start up. Quindi, se loro dicono una cosa, con buona probabilità poi la maggior parte dei clienti futuri risponderà uguale. È fondamentale sia a livello di sviluppo del prodotto ma anche di comunicazione futura, instaurare, fin da subito, a costo zero ma impiegando tempo, un rapporto diretto con i potenziali clienti, che rispecchiano le caratteristiche dei clienti target, e costruire il prodotto e il messaggio promozionale in base alle loro esigenze. Bisogna imparare a parlare la loro lingua. Bill Aulet, infatti, diceva “bisogna imparare a camminare nelle loro scarpe”. Il prodotto non va mai imposto, un’azienda esiste se ha un cliente pagante, quindi tutta l’azienda deve parlare la lingua del cliente. Bisogna mostrare che hai la soluzione ai loro bisogni e ai loro problemi. Quindi, nella prima fase di start up è importante avere una comunicazione diretta, sia nel caso del business to business che nel caso del business to consumer. Le start up dovrebbero avere come punti di riferimento i clienti potenziali, che quasi costruiscono insieme a

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loro il prodotto. Attenzione, però, che questa cosa non sfoci in una consulenza vera e propria”.

D. Ci racconti alcune esperienze di lavoro realizzato a livello internazionale?

R. “Il mio team ha lavorato le installazioni in marmo che Tony Gragg, artista di fama mondiale, sono rimaste esposte sulle Terrazze del Duomo di Milano durante l’Expo. Un lavoro enorme, oltre 400 ore di macchina che avrebbe richiesto mesi e decine di operai se fosse stato realizzato a mano. Sempre per lo stesso scultore americano, a Gramolazzo è stata scolpita un’opera da 110 mila dollari commissionata per l’ambasciata a stelle e strisce di Oslo. Un altro lavoro molto importante è stato per conto di un imprenditore italo-americano, che poco prima di morire ha acquistato a scopo benefico un quartiere di S. Francisco all’interno del quale è ospitato un giardino di tre ettari nel quale è stato realizzato un tavolo di marmo monolitico di sette metri, affidando a noi il compito di scolpire il marmo. E soprattutto il progetto di scultura digitale arrivato alla sesta edizione”.

D. Qual è il vostro metodo di selezione delle start up migliori da aiutare e sostenere? R. “Qualcuno disse “Una start up è come un tavolino con tre gambe: una gamba sono le competenze del team, una è la qualità a livello intrinseco del prodotto, la terza è il valore del mercato di riferimento.” Per noi le start up devono avere questi tre attributi fondamentali.”

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CONCLUSIONI o considerazioni conclusive

Il presente lavoro ha messo in evidenza come, in un mondo in continua evoluzione, gli imprenditori cerchino sempre nuove occasioni per avviare o espandere la propria impresa, ma come, il maggior ostacolo da essi incontrato sia proprio la scarsità di mezzi propri per soddisfare il fabbisogno finanziario richiesto dalla nuova attività.

Per questo essi si rivolgono a fonti esterne: redigono un business plan, che rappresenta il loro biglietto da visita di fronte ai potenziali finanziatori e permette a quest’ultimi di giudicare la fattibilità del progetto.

Da sempre, si è ritenuto che l’Italia, da tale punto di vista, fosse decisamente indietro rispetto a paesi quali gli Stati Uniti, culla di numerosissime start up. Eppure, attraverso il caso di Garfagnana Innovazione srl, un’iniziativa, come abbiamo illustrato, tutta italiana, si è potuto dimostrare che avviare una nuova impresa in Italia e riuscire ad ottenere finanziamenti a tal fine non costituisce più un’eccezione. Fare impresa è l’occasione per poter fare ciò che si vuole e non dipendere da qualcun altro, ma la strada è lunga ed ardua: è necessario essere dotati di pazienza, farsi conoscere per poter acquistare fiducia ed essere pronti anche dal punto di vista personale.

L’approccio giusto e quello che vale la pena di seguire è quello di “provarci”, nonostante le difficoltà iniziali. sostenuta da un team diversificato ma ben coeso, Garfagnana Innovazione è la dimostrazione che, nonostante l’ambiente italiano presenti dei limiti e differenze rispetto agli altri, fare innovazione in Italia è possibile.

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Nel documento I canali di finanziamento per le start-up (pagine 130-142)

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