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I principi contabili internazionali: lo IAS 39

Nel documento Gli Interest Rate Swap in Italia (pagine 76-79)

4.3 La contabilizzazione degli IRS nel bilancio di una società privata

4.3.1 I principi contabili internazionali: lo IAS 39

E’ stato definito per tutte le società quotate nei mercati borsistici, le banche e le assicurazioni l’obbligo di redigere i propri bilanci utilizzando i principi contabili internazionali. A questi soggetti si sono aggiunti volontariamente ulteriori duecento/trecento aziende italiane.

Tra le varie indicazioni riscontrabili nei vari principi, quelle più importanti sono ricavabili dallo IAS 39, in cui viene trattato il tema della rilevazione e della valutazione degli strumenti finanziari.

Il principio definisce quattro categorie all’interno delle quali classificare tali strumenti: nella prima vengono inserite tutte le attività e le passività finanziarie possedute a fini di

negoziazione, il loro valore viene considerato a fine anno al fair value77 e la differenza di tale

importo rispetto a quello osservato alla fine dell’esercizio precedente viene considerata nel conto economico dell’impresa; nella seconda categoria si considerano tutti gli investimenti da detenere fino a scadenza, valutati al costo ammortizzato, cioè il valore iniziale più o meno la differenza tra il valore iniziale e valore di rimborso; nella terza si considerano i finanziamenti e i crediti, anch’essi valutati al costo ammortizzato come nel caso visto nella precedente

76 Organismo Italiano di Contabilità, fondato nel 2001 con il compito di a) emanare i principi contabili per la

redazione dei bilanci per i quali non è prevista l’applicazione dei principi contabili internazionali (settore privato, pubblico e non profit), b) partecipare all’attività di elaborazione dei principi contabili internazionali, fornendo supporto tecnico agli organismi internazionali competenti e coordinando i propri lavori con le attività degli altri standard setter europei, c) coadiuvare il legislatore nell’emanazione della normativa in materia contabile e connessa, d) promuovere la cultura contabile.

77 Per fair value si intende il corrispettivo al quale un’attività (passività) può essere scambiata (estinta) in una

69 categoria; infine, nella quarta ed ultima, trovano posto tutte le attività finanziarie disponibili per la vendita, il loro valore viene considerato come nel primo caso a fine anno al fair value e, contrariamente a quanto visto precedentemente, la differenza di tale importo rispetto a quello osservato alla fine dell’esercizio precedente viene considerata in una riserva di patrimonio netto.

Lo IAS 39, inoltre, definisce precisamente cosa si intende per derivato: tale prodotto deve presentare tre caratteristiche:

- il suo valore dipende dalle variazioni di un’attività sottostante, che può essere di natura finanziaria o di natura creditizia;

- non richiede un investimento netto iniziale o ne richiede uno che sia minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato;

- dev’essere regolato ad una data futura.

Il principio prosegue, suddividendo tali strumenti in derivati di negoziazione e derivati di copertura. Ciascun prodotto verrà trattato a livello contabile in base alla classe di appartenenza: per quanto riguarda i primi, essi verranno considerati nella prima categoria esposta nella pagina precedente, registrando in contabilità il fair value del derivato all’atto della rilevazione iniziale. Successivamente, alla fine dell’esercizio, dopo aver valutato ancora una volta il fair value, occorrerà registrare la differenza nel conto economico tra quest’ultimo e quello osservato precedentemente.

Ad esempio, si consideri il caso in cui il fair value dell’Interest Rate Swap stipulato durante l’anno “n” tra la parte “A” e la parte “B” risulti pari ad € 20.000,00 (visto dal lato della parte “A”). Considerando che il fair value in fase di stipula del contratto è nullo, alla fine dell’anno “n” nella propria contabilità la parte “A” deve fare la seguente registrazione:

Tabella 4.4: Registrazione contabile del fair value positivo

DATA CONTO DARE AVERE

31/12/n Attività per derivati (Stato Patrimoniale) € 20.000,00

31/12/n Utili su derivati (Conto Economico) € 20.000,00

A fine anno successivo (n+1), il fair value osservato sempre dal lato della parte “A” è pari ad € - 10.000,00. Di conseguenza, occorrerà rilevare questo deterioramento in contabilità:

70

Tabella 4.5: Registrazione contabile del fair value negativo

DATA CONTO DARE AVERE

31/12/n+1 Perdita su derivati (Conto Economico) € 30.000,00

31/12/n+1 Attività per derivati (Stato Patrimoniale) € 30.000,00

Per quanto riguarda i secondi, cioè i derivati di copertura, stipulati con lo scopo di immunizzare il portafoglio dagli effetti negativi di una possibile perdita sul sottostante, il principio contabile si prefigge l’obiettivo di far concorrere nello stesso periodo l’utile (o perdita) sul derivato e la perdita (o utile) sull’attività sottostante, come se fosse una posizione unica, per evitare eventuali asimmetrie contabili causate da diversi fattori; per fare ciò, lo IAS 39 suggerisce di anticipare le perdite (o gli utili) sulla posta coperta oppure di differire gli utili (o le perdite) sugli strumenti di copertura.

Sono previste tre possibili tipologie di copertura (Marcon (2013)):

- copertura di fair value, effettuata allo scopo di neutralizzare il peggioramento, causato ad esempio dal rischio di tasso di interesse, di cambio e di controparte, del valore delle attività e delle passività già rilevate nello stato patrimoniale;

- copertura dei flussi finanziari futuri, i quali possono essere relativi ad attività o passività rilevate in bilancio oppure a specifiche operazioni che molto probabilmente verranno effettuate in un prossimo orizzonte temporale;

- copertura di un investimento netto in una gestione estera finalizzata a ridurre le perdite che possono derivare dalla conversione nel bilancio consolidato delle partecipazioni controllate e collegate estere.

Lo IAS 39 stabilisce inoltre quali strumenti possono essere considerati “di copertura” e quali sottostanti possono essere coperti: nei primi, tra l’altro, rientrano tutti gli strumenti derivati (escluse le opzioni vendute, in quanto chi vende questo particolare prodotto asimmetrico ha un utile limitato al premio conseguito mentre ha una perdita potenzialmente illimitata), mentre nei secondi rientrano tutte le attività o passività che sono soggette a diversi rischi specifici, come ad esempio quelli osservati tra le varie tipologie di copertura indicate poco sopra.

Come visto per i derivati di negoziazione, anche nel caso dei derivati di copertura il fair value riveste un ruolo chiave nella corretta contabilizzazione di tali prodotti: le sue variazioni, infatti, vengono registrate utilizzando come contropartita una riserva di patrimonio netto. Tale

71 riserva, congelata fino alla fine della vita del prodotto, diviene disponibile una volta che si è effettivamente realizzato l’utile. Ad esempio, si consideri il caso in cui il fair value dell’Interest Rate Swap stipulato durante l’anno “n” tra la parte “C” e la parte “D” risulti pari ad € -15.000,00 (visto dal lato della parte “C”). Considerando che il fair value in fase di stipula del contratto è nullo, alla fine dell’anno “n” nella propria contabilità la parte “C” deve fare la seguente registrazione:

Tabella 4.6: Registrazione contabile del fair value negativo

DATA CONTO DARE AVERE

31/12/n Attività per derivati (Stato Patrimoniale) € 15.000,00

31/12/n Riserva di patrimonio netto (Stato Patrimoniale) € 15.000,00

A fine anno successivo (n+1), anno della scadenza dell’Interest Rate Swap, il fair value risulta essere pari a zero. Di conseguenza, la riserva di patrimonio netto è svincolabile. La parte “C” dovrà effettuare la seguente scrittura in contabilità:

Tabella 4.7: Registrazione contabile del fair value nullo

DATA CONTO DARE AVERE

31/12/n+1 Riserva di patrimonio netto (Stato Patrimoniale) € 15.000,00

31/12/n+1 Attività per derivati (Stato Patrimoniale) € 15.000,00

Nel documento Gli Interest Rate Swap in Italia (pagine 76-79)

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