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1. Introduzione

6.6 I risultati delle simulazioni sul campione analizzato

Le simulazioni sugli effetti della regionalizzazione in Italia sono state sviluppate per perseguire tre principali obiettivi: determinare se il meccanismo della regionalizzazione possa garantire una riduzione della concentrazione dei pagamenti diretti del primo pilastro e, conseguentemente, del reddito totale rispetto alla situazione di base; stabilire quale forma di regionalizzazione potrebbe avere il maggiore effetto in questo senso. Il terzo obiettivo è quello di valutare quale tra le componenti di regionalizzazione (regionale e per fascia altimetrica) potrebbe essere più efficace in termini di riduzione della concentrazione dei pagamenti diretti del primo pilastro e del reddito totale.

Dai risultati delle simulazioni effettuate emerge che ogni ipotesi di regionalizzazione riduce la concentrazione dei pagamenti diretti del primo pilastro e del valore aggiunto totale. La riduzione

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della concentrazione dei pagamenti diretti del primo pilastro è dovuta, sostanzialmente, alla riduzione del coefficiente di Gini. Il coefficiente di Gini dei pagamenti diretti del primo pilastro si riduce in misura piuttosto rilevante nell’ipotesi di regionalizzazione nazionale, passando da 0.790 della situazione di base a 0.626. Negli altri due scenari di regionalizzazione il coefficiente di Gini dei pagamenti diretti del primo pilastro si riduce in misura meno rilevante: nell’ipotesi di regionalizzazione su base regionale è pari a 0.678 mentre in quello per fasce altimetriche è pari a 0.647.

Tabella 6.2. Risultati delle tre simulazioni sulla regionalizzazione e confronto con la situazione di base Situazione di base

Share Coeff. Gini Coeff. Corr. Coeff. Conc. Contributo rel. Elasticità (%) van_s valore agg netto di mercato 0.809 0.752 0.971 0.730 0.851 0.042 pdI pag. dir. I pilastro 0.175 0.790 0.686 0.542 0.136 -0.038 pdII pag. dir. II pilastro 0.016 0.959 0.575 0.551 0.013 -0.003

VAN valore aggiunto netto 1 0.694 1 0.694 1 0

Regionalizzazione nazionale

van_s valore agg netto di mercato 0.801 0.752 0.977 0.734 0.871 0.070 pdr pag. dir. I pilastro regionalizzati 0.184 0.626 0.675 0.423 0.115 -0.069 pdII pag. dir. II pilastro 0.016 0.959 0.628 0.602 0.014 -0.002

VAN valore aggiunto netto 1 0.675 1 0.675 1 0

Regionalizzazione regionale

van_s valore agg netto di mercato 0.795 0.752 0.976 0.733 0.857 0.062 pdr pag. dir. I pilastro regionalizzati 0.190 0.678 0.690 0.468 0.130 -0.059 pdII pag. dir. II pilastro 0.016 0.959 0.592 0.568 0.013 -0.003

VAN valore aggiunto netto 1 0.680 1 0.680 1 0

Regionalizzazione per fasce altimetriche

van_s valore agg netto di mercato 0.801 0.752 0.978 0.735 0.868 0.067 pdr pag. dir. I pilastro regionalizzati 0.183 0.647 0.681 0.441 0.119 -0.064 pdII pag. dir. II pilastro 0.016 0.959 0.587 0.563 0.013 -0.003

VAN valore aggiunto netto 1 0.678 1 0.678 1 0

Variabile

A differenza del coefficiente di Gini, l’importanza relativa ed il coefficiente di correlazione dei pagamenti diretti del primo pilastro rimangono pressoché uguali a quelli relativi alla situazione di base in ciascuno dei tre scenari di regionalizzazione. Le differenze nell’efficacia redistributiva dei pagamenti diretti del primo pilastro tra i vari scenari sono dunque determinate solamente dal coefficiente di Gini. L’efficacia redistributiva dei pagamenti diretti del primo pilastro risulta maggiore nello scenario relativo alla regionalizzazione nazionale: l’elasticità relativa a questa voce di aiuti è infatti maggiore, in valore assoluto, sia rispetto alla situazione di base che rispetto agli altri

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due scenari. Nell’ipotesi di regionalizzazione nazionale l’elasticità dei pagamenti diretti del primo pilastro è pari a -0.069 mentre nei due scenari alternativi di regionalizzazione su base regionale e per fasce altimetriche è pari, rispettivamente, a -0.059 e -0.064. Nella situazione di base il valore dell’elasticità è pari a -0.038.

Dai risultati della scomposizione del coefficiente di Gini emerge che il coefficiente di correlazione relativo ai pagamenti diretti del primo pilastro è simile nei tre scenari di simulazione nonché nella situazione di base, oscillando tra 0.675 nell’ipotesi di regionalizzazione nazionale e 0.690 nell’ipotesi di regionalizzazione regionale. La correlazione tra la distribuzione del reddito totale e quella dei pagamenti diretti del primo pilastro è dunque simile nella situazione di base ed in ciascuno degli scenari simulati: la ripartizione del sostegno effettuata attraverso la regionalizzazione non consente quindi una riduzione del grado di correlazione tra il reddito totale e la voce relativa ai pagamenti diretti del primo pilastro. I pagamenti diretti del primo pilastro costituiscono infatti soltanto il 18% circa del reddito totale in ciascuno degli scenari ipotizzati: la loro ripartizione effettuata attraverso il meccanismo della regionalizzazione non è quindi in grado di modificare l’andamento della correlazione esistente tra questa voce di sostegno ed il reddito totale. Ciò è in parte dovuto anche al fatto che l’importanza relativa delle altre due voci di reddito (il reddito di mercato ed i pagamenti diretti del secondo pilastro) rimane invariata rispetto alla situazione di base. Dai risultati relativi alle simulazioni di regionalizzazione è emersa una riduzione piuttosto significativa della concentrazione dei pagamenti diretti del primo pilastro. L’impatto sulla riduzione della concentrazione del reddito totale è invece più contenuto, anche se in ciascuno dei tre scenari di regionalizzazione si verifica una riduzione del coefficiente di Gini del reddito totale rispetto alla situazione di base. In particolare, la regionalizzazione nazionale determina la maggiore riduzione della concentrazione del reddito: il coefficiente di Gini del reddito totale è infatti pari a 0.675 nell’ipotesi di regionalizzazione nazionale mentre nella situazione di base è pari a 0.694. Nel confronto tra le due componenti di regionalizzazione emerge che la regionalizzazione per fascia altimetrica ha un impatto leggermente più consistente di quello della regionalizzazione regionale: il coefficiente di Gini del reddito totale è infatti pari a 0.678 nel primo caso e 0.680 nel secondo. L’efficacia redistributiva dei pagamenti diretti del primo pilastro risulta maggiore con la regionalizzazione nazionale: il valore dell’elasticità è infatti più alto, in valore assoluto, sia rispetto alla situazione di base che rispetto agli altri due scenari di regionalizzazione. Nel confronto tra le due componenti di regionalizzazione (regionale e per fascia altimetrica) emerge che l’efficacia redistributiva è leggermente superiore con il meccanismo di regionalizzazione per fascia altimetrica. Complessivamente, l’impatto della regionalizzazione sulla riduzione della concentrazione del reddito totale è piuttosto contenuto. Tuttavia, dai risultati delle simulazioni emerge un differente

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impatto dei vari meccanismi di regionalizzazione sull’ineguaglianza totale: il meccanismo più efficace risulta infatti essere quello per fascia altimetrica.