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1. Introduzione

3.4 Il ruolo redistributivo dei pagamenti diretti

Dalla letteratura emerge come le aziende con redditi più elevati percepiscano una quota maggiore di pagamenti diretti rispetto alle aziende con redditi minori (El Benni et al., 2011). I pagamenti diretti, tuttavia, rivestono un ruolo redistributivo sui redditi, diminuendone l’ineguaglianza nella distribuzione, pur con risultati differenti per le varie realtà analizzate. Per le aziende irlandesi emerge come il livello di ineguaglianza dei redditi sia diminuito tra il 1991 ed il 1996 (confronto pre e post riforma MacSharry) a causa della quota maggiore ricoperta dai pagamenti diretti sul reddito (Keeney, 2000). I programmi che avvantaggiano gli agricoltori che svolgono la loro attività in aree svantaggiate riducono le ineguaglianze di reddito, mentre i pagamenti basati sulla superficie sembrano favorire gli agricoltori con elevati redditi pre-aiuti. Allanson, confrontando i redditi pre e post-aiuti delle aziende Scozzesi, ha mostrato che le misure adottate dalla riforma MacSharry favoriscono progressivamente gli agricoltori con redditi pre-aiuti più bassi o addirittura negativi (Allanson, 2005). Schmid ha dimostrato che i pagamenti per le aree svantaggiate hanno avuto un ruolo minoritario nella riduzione dell’ineguaglianza dei redditi in Austria, mentre i pagamenti diretti e gli aiuti agro-ambientali hanno aumentato il livello di ineguaglianza dei redditi (Schmid, 2006). Tra gli obiettivi della politica agricola comunitaria uno dei più importanti è collegato alla distribuzione dei redditi agricoli. L’obiettivo redistributivo, collegato al mantenimento di un adeguato standard di vita per gli agricoltori ed alla minimizzazione delle disparità di reddito, dipende dalla dispersione dei benefici del supporto tra i produttori. L’elevata dispersione dei redditi agricoli e l’eterogeneità esistente tra le aziende rendono particolarmente gravoso il problema dell’ineguaglianza (Barkaoui et al., 1991; Brangeon and Jegouzo, 1992).

Una delle argomentazioni contrarie all’implementazione della PAC tradizionale, basata sugli aiuti accoppiati, è il fatto che gli effetti redistributivi sono piuttosto svantaggiosi (Von Witzke, 1979). Gli strumenti utilizzati dalla PAC in passato per trasferire il sostegno dall’Unione Europea agli agricoltori erano collegati al livello produttivo. Quindi, le grandi aziende, caratterizzate da elevati livelli produttivi ed elevati redditi, erano i primi beneficiari del sostegno a discapito delle aziende più piccole che, viceversa, avrebbero dovuto rappresentare il target della politica agricola

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comunitaria (Von Witzke e Noleppa, 2007). Inoltre, i proprietari terrieri riuscivano ad assicurarsi gran parte di questo tipo di sostegno trattandosi di un sostegno che si capitalizzava nei prezzi della terra. La nuova PAC, attraverso l’erogazione di pagamenti diretti disaccoppiati, giustifica il sostegno agli agricoltori come compensazione per la produzione di esternalità positive e di beni pubblici. Tuttavia, la produzione di esternalità positive e di beni pubblici è comunque collegata alle dimensioni aziendali, anche se indirettamente. Gli effetti redistributivi del sostegno agli agricoltori sono quindi di primaria importanza anche con la PAC attuale.

Tradizionalmente è stato affermato che il sostegno della PAC è fortemente concentrato nelle aziende di maggiori dimensioni. In particolare, è stato affermato che l’entità dei pagamenti diretti ricevuti da un’azienda è fortemente legata alla quantità di terra a sua disposizione (Von Witzke e Noleppa, 2007). Uno dei ruoli più importanti dei pagamenti diretti della politica agricola comunitaria è collegato all’effetto redistributivo sui redditi agricoli (OECD, 1999). Sulla base dell’obiettivo di equità, infatti, i maggiori beneficiari degli aiuti diretti della PAC dovrebbero essere gli agricoltori che presentano un livello di reddito pre-aiuti più basso. I pagamenti diretti dovrebbero quindi contribuire alla riduzione delle differenze di reddito esistenti tra agricoltori o tra aree geografiche differenti. In seguito alla riforma MacSharry una serie di studi ha valutato l’impatto dei nuovi strumenti di sostegno sul livello e sulla distribuzione dei redditi agricoli. Keeney ha svolto un’analisi per l’Irlanda in seguito all’introduzione della riforma Mac Sharry guardando all’impatto di tale riforma sulla natura e sulla fonte di supporto dei redditi, nonché alla variazione dell’importanza dei pagamenti diretti nelle varie tipologie aziendali (Keeney et al., 1997). Da quest’analisi è emerso che la distribuzione dei pagamenti diretti è risultata più iniqua successivamente all’introduzione della riforma, mentre il reddito agricolo è risultato più equamente distribuito tra tutte le aziende.

Per la misura del livello di ineguaglianza della distribuzione dei redditi può essere utilizzato il coefficiente di Gini. Il coefficiente di Gini può anche essere scomposto in modo tale da tener conto del ruolo di ciascuna fonte di reddito nella determinazione dell’ineguaglianza complessiva. In particolare, Keeney prende in considerazione, come fonti di reddito, il reddito derivante dagli aiuti diretti della PAC ed il reddito di mercato (Keeney, 2000). Vengono inoltre considerati vari schemi di pagamenti diretti. Il metodo della scomposizione del coefficiente di Gini, che verrà trattato analiticamente nel capitolo metodologico, mostra che il ruolo di ciascuna fonte di reddito nella determinazione del livello di ineguaglianza del reddito totale dipende dalla sua importanza relativa rispetto al reddito totale e dal livello di concentrazione di quella specifica fonte di reddito. L’analisi di Keeney, così come quella svolta nel presente lavoro, ha previsto l’impiego di dati individuali

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pesati delle aziende irlandesi. Il vantaggio dell’utilizzo dei dati individuali per questo tipo di analisi è evidente, in quanto un maggiore livello di disaggregazione dei dati produce risultati dell’analisi più rilevanti (Krupp, 1978). D’altronde, è difficile reperire i dati aziendali individuali; perciò solamente poche analisi relative alla distribuzione dei redditi sono state svolte utilizzando questa tipologia di dati (Von Witzke, 1984). L’analisi della Keeney è stata svolta confrontando i dati di due anni, 1992 e 1996, che rappresentano le situazioni pre e post riforma MacSharry. L’analisi è inoltre applicata a due livelli differenti. Dapprima, è stata svolta un’analisi statica del livello attuale dei pagamenti diretti che mostra il contributo degli stessi all’ineguaglianza del reddito totale. Il secondo livello di analisi è un’analisi dinamica svolta attraverso il confronto del livello dei pagamenti diretti pre e post riforma MacSharry, con l’obiettivo di verificare il ruolo dei nuovi strumenti di sostegno sull’ineguaglianza del reddito, confrontando la loro efficacia in termini redistributivi con quella degli strumenti di sostegno applicati prima della riforma. La diminuzione del livello di ineguaglianza complessiva è dovuta all’introduzione dei pagamenti diretti, che favoriscono le aziende con i redditi più bassi. Tuttavia, il reddito di mercato rimane la principale fonte nella determinazione del livello del reddito aziendale, pur contribuendo meno alla formazione del reddito totale rispetto al periodo pre-riforma.

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4. Metodologia

4.1 Analisi della distribuzione dei redditi, dei fattori produttivi e dei pagamenti diretti del primo e