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I test per la valutazione psico-cognitiva

Nel documento In-segnare la LIS (pagine 131-136)

Nella valutazione psicocognitiva avvenuta al compimento dei 6 anni di età, vennero effettuate importanti osservazioni cliniche circa il suo linguaggio e la sua motricità manuale.

Le preferenza per l’ausilio della mano destra, ma la presenza dell’uso anche della mano sinistra, fece emergere una dominanza destra con percezione e gestione del lato corporale sinistro, importante per valutare la comprensione cognitiva della bambina della propria totalità fisica.

132 Il linguaggio verbale invece continuò ad essere pressoché assente, ad esclusione dei soliti vocalizzi, ma le risposte ad ordini richiedenti singole azioni erano invece presenti, nonostante il contatto oculare risultasse saltuario. Queste valutazioni hanno permesso di scartare definitivamente l’ipotesi di sordità e di deficit cognitivo localizzato nell’area della comprensione.

Sotto un profilo produttivo-manuale, invece, E. mostrò l’uso dei gesti SI/NO durante l’espressione di preferenze ad ulteriore dimostranza delle sue capacità di cognizione di input linguistici. Le volontà interattive per esprimere i suoi bisogni, supportate dalla modalità comunicativa gestuale, sottolinea inoltre una sorta di precoce autoconsapevolezza da parte della piccola di non presentare linguaggio verbale. La stessa autonoma indicazione con intento richiestivo, porta a supporre uno spostamento del linguaggio in uscita dalla bocca alla mano.

Da un punto di vista comportamentale fece emergere atteggiamenti oppositivi con allontanamento fisico dell’oggetto su cui lavorava con conseguente chiusura psicologica abbisognante di richiami verbali e tattili, specie per liberarle il volto coperto.

La presenza materna in ogni momento valutativo, specie dato il contesto nuovo, fu fondamentale perché alimentante la sicurezza responsiva di E. oltre ad una sua maggior collaborazione in termini pratici.

Gli strumenti psicodiagnostici utilizzati per stabilire i livelli evolutivi della piccola furono molteplici. Per il disturbo linguistico su piano fono- articolatorio, probabilmente conseguente ad una interna disorganizzazione cognitiva, le fu somministrata la scala Leiter-R, per l’analisi del suo profilo Psicoeducativo il PsychoeducationalProfile (PEP-3),

133 mentre per comprendere l’integrazione delle sue capacità visive e di coordinazione motoria il Visual-Motor Integration (V.M.I.). Questi tre esempi di test valutativi sono serviti per stabilire l’età cognitiva, linguistica, motoria e visiva di E. ed improntarne poi lavori adatti alle differenti aree di sviluppo.

3.1 Il Leiter-R

Il Leiter-R è un test non verbale utile per misurare il Quoziente Intellettivo (QI) e le abilità cognitive in bambini e adolescenti tra i 2 e i 20 anni, presentanti autismo, ritardo cognitivo, disturbi uditivi, verbali e motori gravi.69

Si tratta di un metodo d’indagine innovativo perché focalizza l’attenzione sull’intelligenza fluida del soggetto, distanziando così eventuali influenze educative, sociali, culturali o linguistiche. La particolarità responsiva viene dunque stabilita sulla crescita personale della persona e non su obiettivi legati all’età cronologica, per ovviare alla standardizzazione definita da altri tipi di test spesso svalutante.

Il Leiter-R presenta inoltre il tratto di multidimensionalità determinato da scale di livello valutative compilate dall’esaminatore, dai genitori, dall’insegnante e dal bambino stesso, per stabilire una visione globale del comportamento messo in atto dal soggetto.

69

ROID G. H., MILLER L. J., Leiter-R:Leiter International Performance Scale – Revised – Giunti O.S. editore, USA 1997.

134 L’accento viene posto su test di Visualizzazione e Ragionamento (VR), principalmente legati a fattori spaziali, e test sull’Attenzione e la Memoria (AM).70

Il responso sui tratti cognitivi di E. ha determinato una collocazione interna alla fascia di ritardo mentale di grado medio-lieve con QI breve di 48 corrispondente ad un’età di sviluppo di circa 2 anni e 9 mesi con picchi maggiormente deficitari a livello di ragionamento fluido per poca flessibilità cognitiva.

3.2 Il Psychoeducational Profile

Il PEP-371 permette una valutazione psico-educativa di bambini tra i 6 mesi e i 12 anni affetti da autismo e da disturbi pervasivi dello sviluppo che vada a definire un programma educativo, individualizzato e specifico per ogni caso sottoposto ad esso. Le modalità esaminative riguardano una serie di giochi e di attività ludiche le cui risposte vengono poi comparate con le relative scale di sviluppo e comportamentali per evidenziare le forze, le debolezze e le potenzialità del bambino, siano esse cognitive, espressive, ricettive, visive, motorie, imitative, emotive, sociali e comportamentali.

70

ROID G. H., MILLER L. J., Leiter-R:Leiter International Performance Scale – Revised – Giunti O.S. editore, USA 1997.

71

SCHOPLER E., LANSING M. D., REICHLER R. J., MARCUS L. M., PEP-3PsychoeducationalProfile - Profilo

Psicoeducativo terza edizione: valutazione psicoeducativa individualizzata TEACCH per bambini con disturbi dello spettro linguistico, Vannini Editoria scientifica.

135 Gli aspetti psicoeducativi analizzati dal PEP-3 hanno dunque rilevato in E. aspetti cognitivi verbali e paraverbali corrispondenti a quelli di bambini di 28 mesi, il linguaggio espressivo eguagliava quello dei 16 mesi, quello recettivo coincideva ai 24 mesi di età, l’imitazione visuo-motoria, la motricità fine e quella globale rispecchiavano le capacità di un bambino normodotato di 28 mesi di vita, in quanto in grado di copiare semplici figure costituite da linee verticali, orizzontali e circolari e movimenti fisici delle figure adulte a lei circostanti.

Tutti questi ritardi, connessi naturalmente al suo essere trisomica, le comportano un ulteriore ritardo linguistico, in quanto fortemente connesso con lo sviluppo motorio e cognitivo.

3.3 Il Visual-Motor Integration test

Il V.M.I. è un test carta-matita da sottoporre a persone con difficoltà di integrazione visuo-motorie per migliorarne le potenzialità fisiche e cognitive. I compiti riguardano azioni di copiatura di forme geometriche atti alla stesura di una valutazione clinica capace di predire i successi o gl’insuccessi scolastici per predisporre successivamente una riabilitazione precoce e specifica. Esercizi di questa portata aiutano infatti gli operatori del settore ad individuare le abilità mnemoniche, attentive e di percezione globale del soggetto. Esso rappresenta nello specifico una fase esecutiva caratterizzata da una realizzazione motoria dell’attività e dell’azione manuale controllata visivamente dal soggetto patologico.72

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PIZZAMIGLIO M. R., La riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva: strumenti per il lavoro psico-

136 Un esempio di esercizio del V.M.I. è il seguente, che rappresenta 20 caselle, 10 delle quali vuote ove vanno riprodotti i segni grafici e geometrici delle 10 caselle riempite.

Immagine tratta dalle slide di Maglieri L, Mazza E e Paoli e Schieroni G. (2012)

Nel caso di E. l’integrazione visuo-motoria risultò prestazionalmente piuttosto bassa per l’età con un limitato sviluppo paritario ai bambini di 3 anni e 1 mese, dimostrando così una potenzialità grafica limitata, compromessa ulteriormente da un’impugnatura della matita ancora troppo alta e un conseguente movimento del polso scorretto e di difficile correzione.

Nel documento In-segnare la LIS (pagine 131-136)

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