B. Décision et juridiction administrative
4. I vantaggi della “decisione robotica”
La decisione robotica, quella presa da una macchina/elabo- ratore/computer, almeno a prima vista, ha diversi pregi: è poco
costosa da un punto di vista economico31; è molto rapida e ri-
sponde ad esigenze di semplificazione32; riduce se non annulla
la discrezionalità della p.a.; appare imparziale (una macchina non può favorire l’uno piuttosto che l’altro); consente un am- pliamento della partecipazione in altri tempi e contesti inimma-
ginabile33; è affidabile e certa34.
31È noto che una macchina costa meno del lavoro dell’uomo e che i costi
maggiori di un’impresa ma anche della pubblica amministrazione stessa sono quelli del personale. È stato infatti giustamente messo in evidenza che la capa- cità di risparmio è il criterio privilegiato da tenere in conto per la decisione cir- ca gli investimenti in informatizzazione (art. 15, co. 2-ter, d.lgs. 8.3.2005, n. 52, Codice dell’Amministrazione Digitale - CAD, introdotto dal d.lgs. 30.12.2010, n. 235): F. COSTANTINO, Informatizzazione della P.a., in www. Treccani.it, 2015.
32Le cd. leggi Bassanini (l. 15 marzo 1997, n. 59 ss.) che hanno in par-
ticolare disciplinato la comunicazione tra p.a. e cittadini hanno interpretato espressamente l’informatizzazione come strumento di semplificazione. Sul rapporto tra semplificazione ed interazione telematica tra cittadino ed ammini- strazione, cfr. P. LAZZARA, Principio di semplificazione e situazioni giuridiche soggettive, in Dir. amm., 2011, p. 679 ss. Sulla rapidità della decisione è signi- ficativo l’esempio riportato dal bel saggio di D.U. GALETTAper cui il lavoro richiesto per avviare una gara di appalto di beni e servizi completamente digi- talizzati nella città di Buenos Aires, come l’acquisto di “accessori per compu- ter”, prima implicava una media di 29 giorni lavorativi, di 670 clic, l’apertura di circa 60 finestre ed il“copia e incolla” di numerosi dati ed oggi solo quattro minuti: D.U. GALETTA- J.G. CORVALAN, Intelligenza artificiale per una pubbli- ca amministrazione 4.0? Potenzialità, rischi e sfide della rivoluzione tecnolo- gica in atto, in www.federalismi.it, 3/2019, cit.
33Si pensi a quanto le tecnologie informatiche rendano più praticabili ve-
re e proprie forme di democrazia diretta (lo stesso art. 9 CAD prevede che l’ICT favorisca l’esercizio dei diritti politici e civili individuali che collettivi): cfr. sul punto S. RODOTÀ, Iperdemocrazia, 2013, Roma-Bari; M.A. SHAREEF- N. ARCHER, Mission of Transformational Government as a Postmodern Orga- nisation: A critical theory perspective, in Transformational government Through egov practice: socioeconomic,cultural, and technological issues, 2012, p. 516.
34Sul punto però si veda il comprensibile caveat di F. COSTANTINO, Rischi
e opportunità del ricorso delle amministrazioni alle predizioni dei big data, FRANCESCO DELEONARDIS 147
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Si può ricordare con riferimento a quest’ultimo punto che,
ad esempio, per fare l’analisi di rischio di un terreno per verifi-
care se sia inquinato o meno basta inserire i dati in un software
che consente all’impresa di sapere direttamente se il suo lavoro
di bonifica può dirsi terminato oppure no35.
La decisione assunta da un IA e fondata sui big data è, quin- di, assai più prevedibile di quella assunta da un funzionario della p.a. e ciò risponde al forte desiderio delle imprese di prevedibi- lità e di certezza: i risultati cui perviene l’analisi algoritmica ten- dono ad essere prevedibili e precisi così rispondendo al principio
di certezza del diritto36.
Se ciò s’inquadra nell’attuale trend di riduzione della di- screzionalità delle p.a. di cui si parlerà nella parte finale non
si dubita che ciò possa senz’altro costituire un elemento a favore
dell’uso dell’IA nell’ambito dell’attività amministrativa. Nella stessa linea potrebbe giocare il clima generale di so- spetto e di sfiducia nella pubblica amministrazione: dato che il funzionario pubblico nell’immaginario collettivo è tendenzial- mente soggetto a pressioni esterne, potrebbe sostenersi facil- mente che la sua sostituzione con una macchina potrebbe dimi-
cit., 2019, p. 55, per il quale“non si deve neppure pensare che gli algoritmi che scandagliano intrecciano ed elaborano i big data siano neutrali. La mano del programmatore incide su come opera l’algoritmo, e ognuno di essi è solo uno dei possibili: in questo senso diventa importante il rapporto tra scienziato e decisore pubblico. La supposta neutralità tecnologica è infatti un classico espediente per eludere il problema dell’accountability democratica del deciso- re. Anche per queste ragioni, alcuni“pregiudizi” sottostanti agli algoritmi non possono mai del tutto essere rimossi, anche perché non è detto che siano espli- citati, e non necessariamente per dolo, ma generalmente per inconsapevolezza: come effetto, vengono replicati i valori dei cd. scienziati dei dati, con il rischio di perpetuare visioni della società frutto di stereotipi e pregiudizi”.
35Si tratta dei software Risk-net, vers. 2.1 e vers. 3.1 sviluppati da RE-
CONnet - Rete Nazionale sulla gestione e la Bonifica dei Siti Contaminati con l’obiettivo di fornire uno strumento che ricalchi la procedura APAT-ISPRA di Analisi di Rischio (“Criteri metodologici l’applicazione dell’analisi assoluta di rischio ai siti contaminati”; APAT 2008) in accordo con quanto previsto dalla normativa italiana (D. Lgs. 152/06 e D. Lgs. 04/08).
36Tra gli studiosi di diritto amministrativo il tema della prevedibilità del-
le scelte è stato affrontato in numerosissimi saggi tra di essi si può segnalare: A. POLICE, Prevedibilità delle scelte e certezza dell’azione amministrativa, in Dir.amm., 1996, p. 697; M. IMMORDINO, Certezza del diritto e amministrazione di risultato, in Principio di legalità e amministrazione di risultati, Torino, 2004. Evidenzia, ad esempio, che la produzione di certezze costituisce una del- le funzioni fondanti dei pubblici poteri: A. FIORITTO, La funzione di certezza pubblica, Padova, 2003, p. 396.
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nuire, se non addirittura in alcuni casi azzerare, il fenomeno del- la corruzione.