ciechi»chefeguitandoiprecipizidiqueiraltro,diremo ancoradelnoftroamorofo
Dio
,Circacardincs cali pcram-bulat,&
noflranonconfideraif*O
bellecreature,ò terfifli-mi,efidifpecchidelmio
Creatore;felice chi divoisiva-lerfiperfarpalleggioalle fouraticbellezze:
ma
feliciilimo Carlo(ora àtemi
riuolgo)felicedico,ere, equattro volr•tebeato,cheappenafù viftodal
Mondo
fermareilpiè inqueftolabermtodi amore,che dapiù chiara.lucedi gra-ziaalluftrato,riuolfe.fubitamentecupidoilguardo,e lan-ciòamanteilcuorecontro i quelloileffoDio,che infino d’alloraficoftituiua giudices efpettatore della fuainno-centiffima vira.E
perchècredi,ò Bologna,cheinfinda fanciulletto,nonperk
ftefto,chenonl’auea conofciuto,ma
permezzo
del Padre,incui riconofceua, e reueriua Id-dio, deffede’calci alMondo
,econabito chericalefi con-fagraffe alSignore;fenon percheà guifadipiccoletta far-falla,vinto dallavaghezzadello fplendorcelcfte(comedi CaterinadaSienafilegge)bramaua
fcagliarfidentrolafiamma
del diuinoamore
,eincenerato,nonche accefo reftarui?E
perchè credi,che inaffaipiùtenera età, bam-binoancora,auédoquafiàfchifoqueglifteflifollazzi,che gl’altripari Tuoicoftuman prendergiucando»eglicon tut-to l’animofiriuojgeffeà fabbricarcappellute,cdornare altaretti,contraffacendo,e’ riri,e lecerimoniel'acre;fe _nonperchè à guifadicandida,eamorofa Colóba, conque’dinoti fcherzipuerili(comedi S.
Ambrogio
,c di S. Ata-nagiofti fcritto)voleua folo fpccchiarfinelpuriffimo fon-ted’ogni vero gufto,e dilettoCrifto Signore,Sicut colum-ba fuperriuulos aejtiarum tE
perchécredi,chenella Prima-ueradifuavita,diventicinque anniappunto, propio Apri-ledell’huomo;quando,e Paure deglionori,eipratifioriti ditantedignità,diContee,Principati,Arciucfcouàdi, Cardinalati, Legazioni,ilmaneggiofteffo diquafi tuttoilMondo
nelPontificato del Zio; dirò meglio,quandole fo-prabbondantiricchezze,e’tefori crefciutiperlarepentina mortedelfuomaggiorfratello,gliapriuanolarghillimocampo
ad ognifortedipiacere,cdiletto; allora cheil.. .
mondo
*4
,mondo
hmftgheuote piùglirideuainvifb»c'1ventode’ fl-uoriogn’ora più frefcofoffiauaàtuttie‘Tuoi voleri;allo*radicofiftrignelfe affattocon Dio,ficonfagralfe Sacer-dote,cchiamatoindifpartevnTantoReligiofo fuo
Con-felfote inqueltempo,feco fcriamentetrattalfe,e ftabiliffe delvero,epiù ficuro
modo
di feruir folo alfuoDio; per-chècredi fedeCarlotalrefoluzionc, fifpoglialfe de’ Prin-cipati, rifiutane glionori, rinunzialfealledignità»iì {cari-carte dell'entrate>fenon perchè,àguifad’Aquilareale, fdegnandoquefto più baffo elcméto,edogn'altra cofa ter-rena, èfolovagodelfommo
SoldiGiuftizia(comediS.Tomalo
d Aquinofinarra)voleuamegliofolleuarficontro l’amatolume,cfrafeftertòconbellaprofopopeiair can-tando:Purchégodanogl’occhi,ardanlepiume?E
per-chècredi,che nell’orridoVernodellemaggiori turbolen-ze,edigrandiffimi trauaglifui,feordatofipervnpocola porpora,abbandonatiipalazzi, fcqueftrato dalla frequen-za ae'popoli, einternatoliper entroidiferti,con bisbiglio vniuerfale delMondo,attendelfeinpiccolacellettasì,mi
granParadifoalfuocuore,àcontemplarfoloDio;e coft penitézie,edigiuniaccompagnalleilferuoredi altri fanti Romiti?fenonperchè, à guifadinouello Gigante,arman-do
controilcielolagrime,prieghi,efofpiri,voleuacon fulminid’amoreferireilpetto diuino,efaredelloftelfo cielodolciffimarapina?Tu
facrocolle diCamaldoliil puoibenridire,tuchefortiall’vmilCampione
piùchePe-lia,edOffaalcontraltarefauoreuole.In
fomma
,perchè credete,cheintuttoilcorfòdellafua Tantavita,nonvna, dieci,òcento,ma
mille,emille voltefiritirafiè(òDio)le nottiintere,fenon poteuailgiornoperlacalcade gl’im-portantinegozi,à trattardafoloàfolo colSignore? per-chèaftiduotantoallabeata meditatione?fenonperchè.Come
Cortigianopiùinrimo,equaliconleportiere alzate (lodiceAgoftinodiqualunqueanimaorante)ambiua cC-fereammeifoallareaiprefenzadiDio,e àfuo’diuini col-loqui;bramofoinoltre ditrasformarliconsìdolcimodi
(fiumilecitodirloconlapietà,ercligionchefideue) nel-ladi luinatura»efarliinterracclefte,vn nuouo Dio ter-reno.li
fero.
Cara
prefcnaa, e diurna, dolcerimembranza,.ama*
biliflimiogetti.Conchiudiamolapure, e poipalliamo in-nanzi,per quedofinalmentefene volòquell’anima beata al cielo,quali gloriofa Fenice dal rogo.diquellacarne
mor
tale, periuiconfagrarfe fìelTaneltempiodell’eterniti, full'altardella gloria,almifticoSolediParadifo:e coma
eglideflo vicino allo fpirare,convndolce aprir d'occhio, .
e piegar diteda applaudendorifpofeà chilaelrichiedeuai perquelloappuntoe’moriua, perfarpaflaggio dajParar difa terrenoalcelclle,eda breuidìmo fonnodimorte,à fcmpiternaquietedivnione, e beatitudineinDio.
O
te feliceancora,llluftriflimaCittà,tanto fauoritada Carlo;nondico giàperlafuaLegazioneinvita,e peril fuogouerno,chepureè gloriagrandequellaloauere auli-to per Signorevn Santo;nondicoperlifontuofiedilizidi Scuole, di Palazzi,ediFonti,che ancoalprefente reftanocome
vedigi,efpecchide’tuoipiùillullripregi:Ma,
òte felice,tornoà dire,perlanuouaaflidenza,checonlefue facre Reliquie,eAltariinterra,econtinuuaprotezione in ciclo,tirendeancooggi à gl’occhidituttoilMondo
maggiormentegloriofa,epregiata:E
più felice,dicoter-zo
,feà imitatione del tuo fantoPadrefapraiformartivn Paradifo terreno dentroalcuore,oue danziando,edimo-ralo
fotoDio,liberada ogni mortaleincarco>po0afi-nalmente daquellofarpalTaggioalcelelle,cheora Carlo godebeato.
Alqual Paradifo,si
come
intantofe leeonuiene-quello nome,inquantoèpropiafede,edanzadelgraDMonarca
Iddio-,dimodo
che,feDio
trasferireilfuo trono,illòper dire.nell’infcmo,iuifidatamente trasferirebbe tuttoilPar radifo:cosìlafecondacofa,checoncorreàbearequei ce*lede abitacoloèl’vmanitddiCridofaDtiffimailaquale, quafìimmenfa lumiera, conraggi parcicularidigloria»
aggiugnelume,cfplcndoreaJlafouranaCittàdiGerolb*
lima,conformeall’oracolo delprofetico
Van
gelida. Etlu»Jptt.teraaeiiueftagnus
.
Ora dando
quedo,Signori,chinon ifcórgequiilcampo
pur troppo vado,eIpaziofo,chemi
6
apre innanzi àmoilrare,cheneancoqued’altra condi-zionerione
mancò
alnortro Paradifoterrene}anzichedi tal forteebbeeglifcolpitaconcaratteri viuacilafagratifli-ma
paflione°dcntroalcuore,chedaltro nonparlauaco’fuoi famigliari,altronon medicauanellelue profondiffime eftafi;sìchepoteuanoaggiuftarfegliquellebelleparole delmioApoftoloPaolo,elequali più volte replicaua
Car-i.Ctr.x.lo:
Non
enim indiamimefeire altquid interros,nifilefunt-j Cbrifium,&
bunc ancifixum:Ma
iopernon mancarealla voftra modeilia delladouutafededibreuità,voglio piu torto,chelamia Orazioneappaiamancheuole,etronca;tanto più,chealmiodeboleingegnofarebbefacileil per-derli intantavalliti di cofe.Lafciodunque quando, tira-todall’odordellepiaghe,edallafece,ch’auea del crocifil-fò»corfe rattolaoueilbuon Padre$.Francesco ottenne giàindonodalcielolefacre cicatrice;edimorando an-ch’eglivn temponelle felue diAuernia, qualitrafitto Cer-uiobeiietté,(ò ftrana
*ma
falciferabeuanda)ne’vermigli canali delloimpiagatoSignore tanto fuoco,efangue; che ben migioua credere,chedaindiinpoi,fenon efterior-mente,e nelcorpo,come
alSeraficoPadre;almeno intc-riormente,e nelrantola,com'àmoltialtriSanti,gli rima-nefiònoàcaratteri d’oro miniate, efcolpitedimodo
le amorofe (lampe;chediquifinalmentenafccfle1ardori del martirio,e lagran voglia cheaueuadiaggiugnere allaporporaCardinalizialaporporadelpropiofangue fparfo peramoredi Crifto.Lafcio che più voltefiricouro inVarallófolitarioamante,non àgoderel’amemtadel colle,òlafrefehezzadelleombre
;ma
od’ombreggiarfi tra que' placidi orrori,ladolorofa,etroppo orrenda morte delfigliuolo diDio;enellericche cappcllucce,che inco-ronanoilmòte, andanadimirterioinmifterioraccoglien-do
ilricco teforo dell’vmana faluezza,per riporlonell ar-cadelcuorfuo,e invltimo compraceneà contanti ìl.Pa-radifo.Lafcio ch’ogn!annoi
certi cépi,per lo piùlaQua-j.• refima,fattatreguaconlealtrefaccende,firitirauafolo, orain S.Barnaba primo luogodellamia Congregazione, oraà
Monza
nouiziato noftro,ma
oprafua;equiuicome
fe fiato fufieancoraglipoueroRelagiofo» e1vlriraode
na-) /
17
uizì,afiifteua alCoro,leuaua d Mattutini,fremientaua l’orazione, leggeua,meditaua,econaltri fanti elercizi,c rinnouamentidi fpirico,chiufoinpiccolacella (dicui an- ^ cooggidìrimagonopreziofereliquie) teaftraordman ap-parecchiallaRcfiirefUone fantifilma',eprima
monna
fpi-ritiulmctc con Cnfto, perrifui*»poi pii j,gorofo,efcr-«entei nuoueimprefe,efatiche digran profittoalla Chie-fa.Lafcioparimente da banda,nèmi termoa ftupire ciò, che pureingombròdi ftupore Principi Sercnilsimi,eper fonaggi Reali, dico quellapellegrinazione tanto nuoua, chefecealfacrofantoLenzuolodiTorino,ouc arrelh vi-tto,fpettacoloveramentegraziolò;vnCardinale Illultrif-funo;NepotcdiPapa, Principe, ArciuefcouòdiMetropoli la piliinfime,v.fcirfidicafainabito fuccmto,con vn bor-donein