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IJ per moftrargli d dito la diuina préfenza : E noi faremo sì

Nel documento B. N. C FIRENZE (pagine 22-26)

ciechi»chefeguitandoiprecipizidiqueiraltro,diremo ancoradelnoftroamorofo

Dio

,Circacardincs cali pcram-bulat,

&

noflranonconfideraif*

O

bellecreature,ò terfifli-mi,efidifpecchidel

mio

Creatore;felice chi divoisi

va-lerfiperfarpalleggioalle fouraticbellezze:

ma

feliciilimo Carlo(ora àte

mi

riuolgo)felicedico,ere, equattro volr

•tebeato,cheappenafù viftodal

Mondo

fermareilpiè inqueftolabermtodi amore,che dapiù chiara.lucedi gra-ziaalluftrato,riuolfe.fubitamentecupidoilguardo,e lan-ciòamanteilcuorecontro i quelloileffoDio,che infino d’alloraficoftituiua giudices efpettatore della fuainno-centiffima vira.

E

perchècredi,ò Bologna,cheinfinda fanciulletto,nonper

k

ftefto,chenonl’auea conofciuto,

ma

per

mezzo

del Padre,incui riconofceua, e reueriua Id-dio, deffede’calci al

Mondo

,econabito chericalefi con-fagraffe alSignore;fenon percheà guifadipiccoletta far-falla,vinto dallavaghezzadello fplendorcelcfte(comedi CaterinadaSienafilegge)

bramaua

fcagliarfidentrola

fiamma

del diuino

amore

,eincenerato,nonche accefo reftarui?

E

perchè credi,che inaffaipiùtenera età,

bam-binoancora,auédoquafiàfchifoqueglifteflifollazzi,che gl’altripari Tuoicoftuman prendergiucando»eglicon tut-to l’animofiriuojgeffeà fabbricarcappellute,cdornare altaretti,contraffacendo,e’ riri,e lecerimoniel'acre;fe _nonperchè à guifadicandida,eamorofa Colóba, conque’

dinoti fcherzipuerili(comedi S.

Ambrogio

,c di S. Ata-nagiofti fcritto)voleua folo fpccchiarfinelpuriffimo fon-ted’ogni vero gufto,e dilettoCrifto Signore,Sicut colum-ba fuperriuulos aejtiarum t

E

perchécredi,chenella Prima-ueradifuavita,diventicinque anniappunto, propio Apri-ledell’huomo;quando,e Paure deglionori,eipratifioriti ditantedignità,diContee,Principati,Arciucfcouàdi, Cardinalati, Legazioni,ilmaneggiofteffo diquafi tuttoil

Mondo

nelPontificato del Zio; dirò meglio,quandole fo-prabbondantiricchezze,e’tefori crefciutiperlarepentina mortedelfuomaggiorfratello,gliapriuanolarghillimo

campo

ad ognifortedipiacere,cdiletto; allora cheil

.. .

mondo

*4

,

mondo

hmftgheuote piùglirideuainvifb»c'1ventode’ fl-uoriogn’ora più frefcofoffiauaàtuttie‘Tuoi voleri;allo*

radicofiftrignelfe affattocon Dio,ficonfagralfe Sacer-dote,cchiamatoindifpartevnTantoReligiofo fuo

Con-felfote inqueltempo,feco fcriamentetrattalfe,e ftabiliffe delvero,epiù ficuro

modo

di feruir folo alfuoDio; per-chècredi fedeCarlotalrefoluzionc, fifpoglialfe de’ Prin-cipati, rifiutane glionori, rinunzialfealledignità» {cari-carte dell'entrate>fenon perchè,àguifad’Aquilareale, fdegnandoquefto più baffo elcméto,edogn'altra cofa ter-rena, èfolovagodel

fommo

SoldiGiuftizia(comediS.To

malo

d Aquinofinarra)voleuamegliofolleuarficontro l’amatolume,cfrafeftertòconbellaprofopopeiair can-tando:Purchégodanogl’occhi,ardanlepiume?

E

per-chècredi,che nell’orridoVernodellemaggiori turbolen-ze,edigrandiffimi trauaglifui,feordatofipervnpocola porpora,abbandonatiipalazzi, fcqueftrato dalla frequen-za ae'popoli, einternatoliper entroidiferti,con bisbiglio vniuerfale delMondo,attendelfeinpiccolacellettasì,

mi

granParadifoalfuocuore,àcontemplarfoloDio;e coft penitézie,edigiuniaccompagnalleilferuoredi altri fanti Romiti?fenonperchè, à guifadinouello Gigante,

arman-do

controilcielolagrime,prieghi,efofpiri,voleuacon fulminid’amoreferireilpetto diuino,efaredelloftelfo cielodolciffimarapina?

Tu

facrocolle diCamaldoliil puoibenridire,tuchefortiall’vmil

Campione

piùche

Pe-lia,edOffaalcontraltarefauoreuole.In

fomma

,perchè credete,cheintuttoilcorfòdellafua Tantavita,nonvna, dieci,òcento,

ma

mille,emille voltefiritirafiè(òDio)le nottiintere,fenon poteuailgiornoperlacalcade gl’im-portantinegozi,à trattardafoloàfolo colSignore? per-chèaftiduotantoallabeata meditatione?fenonperchè.

Come

Cortigianopiùinrimo,equaliconleportiere alzate (lodiceAgoftinodiqualunqueanimaorante)ambiua cC-fereammeifoallareaiprefenzadiDio,e àfuo’diuini col-loqui;bramofoinoltre ditrasformarlicondolci

modi

(fiumilecitodirloconlapietà,ercligionchefideue) nel-ladi luinatura»efarliinterracclefte,vn nuouo Dio ter-reno.

li

fero.

Cara

prefcnaa, e diurna, dolcerimembranza,.

ama*

biliflimiogetti.Conchiudiamolapure, e poipalliamo in-nanzi,per quedofinalmentefene volòquell’anima beata al cielo,quali gloriofa Fenice dal rogo.diquellacarne

mor

tale, periuiconfagrarfe fìelTaneltempiodell’eterniti, full'altardella gloria,almifticoSolediParadifo:

e coma

eglideflo vicino allo fpirare,convndolce aprir d'occhio, .

e piegar diteda applaudendorifpofeà chilaelrichiedeuai perquelloappuntoe’moriua, perfarpaflaggio dajParar difa terrenoalcelclle,eda breuidìmo fonnodimorte,à fcmpiternaquietedivnione, e beatitudineinDio.

O

te feliceancora,llluftriflimaCittà,tanto fauoritada Carlo;nondico giàperlafuaLegazioneinvita,e peril fuogouerno,chepureè gloriagrandequellaloauere auli-to per Signorevn Santo;nondicoperlifontuofiedilizidi Scuole, di Palazzi,ediFonti,che ancoalprefente reftano

come

vedigi,efpecchide’tuoipiùillullripregi:

Ma,

òte felice,tornoà dire,perlanuouaaflidenza,checonlefue facre Reliquie,eAltariinterra,econtinuuaprotezione in ciclo,tirendeancooggi à gl’occhidituttoil

Mondo

maggiormentegloriofa,epregiata:

E

più felice,dico

ter-zo

,feà imitatione del tuo fantoPadrefapraiformartivn Paradifo terreno dentroalcuore,oue danziando,e

dimo-ralo

fotoDio,liberada ogni mortaleincarco>po0a

fi-nalmente daquellofarpalTaggioalcelelle,cheora Carlo godebeato.

Alqual Paradifo,si

come

intantofe leeonuiene-quello nome,inquantoèpropiafede,edanzadelgraD

Monarca

Iddio-,di

modo

che,fe

Dio

trasferireilfuo trono,illòper dire.nell’infcmo,iuifidatamente trasferirebbe tuttoilPar radifo:cosìlafecondacofa,checoncorreàbearequei ce*

lede abitacoloèl’vmanitddiCridofaDtiffimailaquale, quafìimmenfa lumiera, conraggi parcicularidigloria»

aggiugnelume,cfplcndoreaJlafouranaCittàdiGerolb*

lima,conformeall’oracolo delprofetico

Van

gelida. Etlu»Jptt.

teraaeiiueftagnus

.

Ora dando

quedo,Signori,chinon ifcórgequiil

campo

pur troppo vado,eIpaziofo,che

mi

6

apre innanzi àmoilrare,cheneancoqued’altra condi-zione

rione

mancò

alnortro Paradifoterrene}anzichedi tal forteebbeeglifcolpitaconcaratteri viuaci

lafagratifli-ma

paflione°dcntroalcuore,chedaltro nonparlauaco’

fuoi famigliari,altronon medicauanellelue profondiffime eftafi;chepoteuanoaggiuftarfegliquellebelleparole delmioApoftoloPaolo,elequali più volte replicaua

Car-i.Ctr.x.lo:

Non

enim indiamimefeire altquid interros,nifilefunt-j Cbrifium,

&

bunc ancifixum:

Ma

iopernon mancarealla voftra modeilia delladouutafededibreuità,voglio piu torto,chelamia Orazioneappaiamancheuole,etronca;

tanto più,chealmiodeboleingegnofarebbefacileil per-derli intantavalliti di cofe.Lafciodunque quando, tira-todall’odordellepiaghe,edallafece,ch’auea del crocifil-fò»corfe rattolaoueilbuon Padre$.Francesco ottenne giàindonodalcielolefacre cicatrice;edimorando an-ch’eglivn temponelle felue diAuernia, qualitrafitto Cer-uiobeiietté,(ò ftrana

*ma

falciferabeuanda)ne’vermigli canali delloimpiagatoSignore tanto fuoco,efangue; che ben migioua credere,chedaindiinpoi,fenon efterior-mente,e nelcorpo,

come

alSeraficoPadre;almeno intc-riormente,e nelrantola,com'àmoltialtriSanti,gli rima-nefiònoàcaratteri d’oro miniate, efcolpitedi

modo

le amorofe (lampe;chediquifinalmentenafccfle1ardori del martirio,e lagran voglia cheaueuadiaggiugnere allaporporaCardinalizialaporporadelpropiofangue fparfo peramoredi Crifto.Lafcio che più voltefiricouro inVarallófolitarioamante,non àgoderel’amemtadel colle,òlafrefehezzadelle

ombre

;

ma

od’ombreggiarfi tra que' placidi orrori,ladolorofa,etroppo orrenda morte delfigliuolo diDio;enellericche cappcllucce,che inco-ronanoilmòte, andanadimirterioinmifterio

raccoglien-do

ilricco teforo dell’vmana faluezza,per riporlonell ar-cadelcuorfuo,e invltimo compraceneà contanti ìl.Pa-radifo.Lafcio ch’ogn!

annoi

certi cépi,per lo piùla

Qua-j. refima,fattatreguaconlealtrefaccende,firitirauafolo, orain S.Barnaba primo luogodellamia Congregazione, oraà

Monza

nouiziato noftro,

ma

oprafua;equiui

come

fe fiato fufieancoraglipoueroRelagiofo» e1vlriraode

na-) /

17

uizì,afiifteua alCoro,leuaua d Mattutini,fremientaua l’orazione, leggeua,meditaua,econaltri fanti elercizi,c rinnouamentidi fpirico,chiufoinpiccolacella (dicui an- ^ cooggidìrimagonopreziofereliquie) teaftraordman ap-parecchiallaRcfiirefUone fantifilma',eprima

monna

fpi-ritiulmctc con Cnfto, perrifui*»poi pii j,gorofo,e

fcr-«entei nuoueimprefe,efatiche digran profittoalla Chie-fa.Lafcioparimente da banda,mi termoa ftupire ciò, che pureingombròdi ftupore Principi Sercnilsimi,eper fonaggi Reali, dico quellapellegrinazione tanto nuoua, chefecealfacrofantoLenzuolodiTorino,ouc arrelh vi-tto,fpettacoloveramentegraziolò;vnCardinale Illultrif-funo;NepotcdiPapa, Principe, ArciuefcouòdiMetropoli la piliinfime,v.fcirfidicafainabito fuccmto,con vn bor-donein

mano

,c lacorónanell'altra,accompagnato da bella fchiera d’jmitato^ifuoi,andarfeneapie ottanta mi-glia dicammino,tutto dinoto recitando orazioni,

Nel documento B. N. C FIRENZE (pagine 22-26)

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