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Alcuni studi94 hanno evidenziato che le caratteristiche personali di un CEO sono

in grado di influenzare, in maniera non trascurabile, le politiche strategiche e ri- schiose d’impresa. Esperienze di vita personali, eccessiva fiducia, preferenze di in- debitamento e molti altri fattori determinano le decisioni finanziarie di un CEO e le sue attitudini verso il rischio95. Tuttavia, sebbene età di un CEO e caratteristiche

personali siano variabili chiaramente osservabili, c’è sorprendentemente poca evi- denza su come l’età di un CEO influenzi la sua attitudine ad intraprendere rischi.

Alcuni modelli96 affermano che i CEO più giovani sarebbero maggiormente av-

versi al rischio poiché non avrebbero ancora ottenuto la reputazione di manager altamente qualitativi. Contrariamente a queste teorie, altri modelli affermano che CEO più giovani investirebbero in maniera più aggressiva e si farebbero carico di rischi maggiori per dimostrare le proprie abilità ed apparire maggiormente talen- tuosi97. Due brevi esempi tratti da casi aziendali reali possono rendere maggior-

mente chiare tali incongruenze:

 Quando Michael Reger, CEO di Nothern Oil and Gas, aumentò i fondi al fine di trivellare zone inesplorate alla ricerca di petrolio, le sue azioni ven- nero aspramente criticate in quanto andavano oltre le tolleranze di rischio consentite dalle generazioni più vecchie;

 Yahoo Japan assunse un CEO di 44 anni e assieme a lui 7 giovani manager; questa azione fu giustificata dalla compagnia sostenendo come fosse neces- sario, al fine di restare competitivi, avere un team dirigenziale che non avesse timore di intraprendere attività rischiose.

Un importante studio condotto da Serfling98 disamina il rapporto tra età del

CEO e desiderio di intraprendere attività rischiose. Coerentemente con l’ipotesi se- condo la quale i CEO assumerebbero rischi minori all’aumentare della loro età, l’au- tore ha evidenziato l’esistenza di una relazione negativa tra età e volatilità dei ri- torni azionari e dunque un collegamento evidente con l’assunzione di rischi. Un CEO solitamente non determina le politiche d’impresa da solo ma effettua scelte come membro di un team, dunque le preferenze di rischio di altri manager possono anch’esse contribuire a determinare il profilo complessivo di rischio di un’impresa.

94WU S.,LEVITAS E.,PRIEM R.L.,(2005),CEO tenure and company invention under differing levels of technological dynamism,Academy of Management Journal, 48(5), 859-873

95C

RONQVIST H.,MAKHIJA A.K.,YONKER S.E.,(2012),Behavioral consistency in corporate finance: CEO personal and corporate leverage, Journal of financial economics, 103(1), 20-40. 96H

IRSHLEIFER D.,THAKOR A.V.,(1992),Managerial conservatism, project choice, and debt, Review of Financial Studies, 5(3), 437-470.

97P

RENDERGAST C.,STOLE L.,(1996),Impetuous youngsters and jaded old-timers: Acquiring a reputation for learning,Journal of Political Economy, 1105-1134.

98SERFLING M. A., (2014), CEO age and the riskiness of corporate policies, Journal of Corporate Finance, 25, 251-273.

Se l’età di un manager ne influenza le preferenze relative al rischio, allora manager aventi età simili al CEO dovrebbero rafforzare tale propensione. L’ipotesi effet- tuata da Serfling è dunque la seguente: CEO più vecchi (giovani) tenderebbero ad

intraprendere politiche con rischi inferiori (superiori).

Le ipotesi di Serfling sostengono che l’età di un CEO sia correlata negativamente al rischio d’impresa. I risultati hanno mostrato che:

 esisterebbe una relazione negativa tra età di un CEO e spese in R&D dell’impresa;

 esisterebbe una relazione positiva tra età di un CEO e diversificazione d’im- presa (CEO più anziani tenderebbero dunque ad effettuare operazioni di acquisizione maggiormente diversificate rispetto alle giovani controparti). Lo studio ha quindi contribuito a dimostrare empiricamente come CEO più vec- chi tendano a diminuire i rischi d’impresa investendo meno in R&D e diversificando maggiormente le imprese.

Chen e Zheng99, a differenza di Serfling, estendono l’analisi agli effetti che il

mandato di un CEO produce sulla propensione al rischio. I due ricercatori docu- mentano un impatto positivo del mandato del CEO sulla propensione al rischio. Il mandato di un CEO e la relativa influenza sulla propensione al rischio possono es- sere interpretati secondo quattro criteri: potere, investimenti in capitale umano, esperienze e preoccupazioni legate alla carriera. In questo studio, a differenza di quello condotto da Serfling, l'attenzione viene posta sulla volatilità dei ritorni azio- nari piuttosto che su specifiche politiche d’impresa come spese in R&D ed acquisi- zioni. Sono stati elaborati numerosi modelli per esaminare quale delle quattro in- terpretazioni del mandato avesse un impatto sulla tendenza ad assumere rischi da parte di un CEO ed in quale misura. Evidenze empiriche hanno mostrato che le prime tre variabili legate al mandato di un CEO (potere, investimenti in capitale umano, esperienze) non spiegherebbero adeguatamente la relazione in esame. D’al- tra parte le decrescenti preoccupazioni legate alla carriera di un CEO, all’aumentare degli anni del suo mandato, potrebbero essere sufficienti a spiegare la sua crescente attitudine ad assumere rischi. Mandati più lunghi potrebbero aumentare il potere del top manager ma non risulta chiaro in che modo questo potere influenzi la pro- pensione al rischio. Nonostante ciò, gli accademici, sostengono che la dissuasione dall’intraprendere politiche rischiose dipenda in maniera cruciale dal fatto che l’agente (il manager) conosca le proprie abilità personali e manageriali tanto quanto il principale (l’azionista). Se, invece, il manager possedesse informazioni relative alle proprie abilità non conosciute dal principale, opterebbe sempre per progetti rischiosi100.

Tuttavia, età e mandato sembrano, secondo Chen e Zheng, avere effetti diffe- renti ed opposti sull’assunzione di rischi da parte di un CEO:

99C

HEN D., ZHENG Y., (2014), CEO tenure and risk-taking, Global Business and Finance Review, 19(1), p1-27.

100GARFINKEL J. A., KIM J., LEE K. H., (2012), External Governance, Risk Taking and Outcomes: The Importance of CEO Career Concerns.

 L’effetto dell’età di un CEO sulla propensione al rischio, da un punto di vista generale, si è rivelato essere negativo e significativo e dunque esiste- rebbe una correlazione negativa tra tali variabili;

 L’impatto del mandato di un CEO sulla volatilità totale (e quindi sulla pro- pensione al rischio) risulterebbe invece essere positivo.

Questi due risultati contrastanti potrebbero quindi riflettere una crescente av- versione al rischio all'aumentare dell'età anagrafica. La correlazione positiva tra mandato e propensione al rischio risulta in antitesi con i numerosi studi della lette- ratura passata che sostenevano come esistesse tra queste due variabili una relazione verificata e come tale relazione fosse negativa. Trova invece sempre maggiori con- ferme la relazione negativa tra età di un Amministratore Delegato e propensione al rischio101.

Nei seguenti paragrafi si analizzano in profondità le relazioni tra acquisizioni e spese in R&D ed età del CEO.

Variabili come acquisizioni e spese in R&D (effettuate per garantire una co- stante innovazione di prodotti e di processi), infatti, sono collegate in maniera molto più rilevante all’età di un CEO rispetto a quanto lo siano il ritorno per gli azionisti ed il turnover. Tuttavia, l’argomento relativo all’età di un CEO risulta molto più complesso di quanto precedentemente esemplificato.

Questo argomento assumerà importanza sempre più rilevante in futuro ed è, an- che per questa ragione, che lo studio dell’età di un CEO oggi può costituire un valido strumento di analisi che in futuro verrà supportato da riflessioni maggiormente ac- curate.

4.2 Principali politiche rischiose adottate dai CEO: operazioni di