3. SANTUARI D’ATENE
3.3 Il santuario di Herakles nel Cinosarge
3.3.1 Il Cinosarge
‘Cinosarge’ era il nome attribuito ad una specifica area di Atene, di cui purtroppo le fonti – che nel prosieguo della presente ricerca avremo modo di analizzare – non offrono descrizioni sistematiche. Quello che possiamo mettere insieme è il quadro generale della zona, che doveva comprendere un santuario dedicato ad Eracle (con relativo temenos) ed un ginnasio; nelle immediate vicinanze, una necropoli264: il tutto verosimilmente immerso in un paesaggio collinare.
A livello mitico le fonti tramandano un aition di fondazione sostanzialmente concorde: un personaggio identificato dai più con Diomo265, da altri lasciato senza un nome, da pochi infine ribattezzato Didimo, stava effettuando i preparativi per un sacrificio ad Eracle: un cane, giunto sulla scena, sottrasse la carne dall’altare e si mise a correre, lasciando però cadere il trancio durante la fuga; nel luogo in cui la carne cadde, un oracolo suggerì di fondare o un santuario o un ginnasio, oppure di innalzare una statua, un altare o un tempio vero e proprio. La presenza del cane giustifica ovviamente il primo elemento del nome, Κυνοσ-, genitivo di κύων, appunto ‘cane’. Alcune fonti si fermano qui, ignorando la componente –αρ ες; altre invece la spiegano affermando che il cane era ἀρ όϛ, termine che può avere valore di ‘bianco’, ‘splendente’ o ‘veloce’, e difatti vengono contemplate tutte queste possibilità266. L’aition di fondazione offre comunque lo spunto per un’osservazione interessante: senza ombra di dubbio esso attesta la preparazione di un sacrificio divino in onore di Eracle; l’eroe Diomo (o se si preferisce il più oscuro Didimo) ha disposto le carni sull’altare e si predispone a effettuare una θυσία in piena regola: Eracle è dio a tutti gli effetti.
Al di là del racconto mitico, tuttavia, indagare le origini concrete del Cinosarge significa imbattersi immediatamente nella problematica cronologica: l’epoca di fondazione non è facilmente individuabile e sembrerebbe addirittura differenziata per santuario e ginnasio. Sarà bene iniziare da una rapida rassegna delle fonti.
264 Forse proprio alla presenza della necropoli va ricondotta l’espressione εἰϛ Κυνόσαρ εϛ, che – stando ad Eustazio
(Eusth. Ad Hom. Od. II 11, p. 1430) - equivaleva a εἰϛ κόρακαϛ: mandare qualcuno al Cinosarge significava cioè mandarlo ai ‘corvi’ in quanto simbolo funesto, dunque alla malora, al diavolo; in latino si trova un’ingiuria analoga,
pasce corvos.
265
Dell’eroe Diomo si innamorò Eracle mentre era ospitato presso il padre di lui, Collito: cfr. Steph. Byz. s.v. Διόμεια.
266
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Fonti sul santuario
Il più antico riferimento all’Herakleion del Cinosarge compare in Erodoto, che ne attesta l’esistenza attorno al 520-510 a.C.267 e poi di nuovo per il 490 a.C.268; dalla seconda metà del V sec. a.C. il santuario compare in svariati documenti:
a) una legge sacra del 440-430 a.C.: IG I3 257, 8-9 (viene qui menzionato un temenos di Eracle: non è sicuro si tratti dell’Herakleion del Cinosarge, ma la cosa è molto probabile269);
b) rendiconti finanziari ateniesi: l’Herakleion è citato in due iscrizioni; la prima270 registra il contributo versato dal santuario per una raccolta di fondi nel 429-428 a.C., la seconda271 regola nel 423-422 a.C. i rapporti città-santuari in materia di prestiti; c) un decreto proposto da Alcibiade fra il 430 ed il 420 a.C., IG I3 134272 (verosimilmente
esposto nell’Herakleion, dove il periegeta Polemone d’Ilio – o la sua fonte – ebbe modo di vederlo e ricopiarne il testo);
d) un contratto epigrafico, IG II2 1665273, risalente alla prima metà del IV sec. a.C. e contenente indicazioni per l’erezione di tripodi al Cinosarge (è incerto se il riferimento sia al santuario o al ginnasio: più facile tuttavia che si tratti del primo274); e) iscrizioni riguardanti proprietà fondiarie: un’iscrizione del 343-342 a.C.275 registra 3 temene (‘appezzamenti di terra’) del santuario concessi in affitto per somme relativamente ingenti; un’altra276 – di fine IV/inizio III sec. a.C. – ne registra 5.
Da fine IV secolo a.C. si apre una fase di silenzio delle fonti: il santuario ricompare solo nel 200 a.C., menzionato nei resoconti storici di Diodoro Siculo (XXVIII 7) e Livio (XXXI 24 17- 18)277. La fonte letteraria più tarda di cui disponiamo – al di là di lessici, commentari o scoli – è Pausania, che descrive brevemente il santuario nel II secolo.
267
Hdt. V 63: cfr. infra pp. 80-81.
268
Hdt. VI 116: cfr. infra p. 82.
269 Cfr. supra pp. 38-39 con nota 152. 270
IG I3 383, 53-54: cfr. Linders 1975, in particolare pp. 19-32; Billot 1994, p. 936.
271
IG I3 369, 69-70 e 87: cfr. Linders 1975, pp. 34-35; Meiggs – Lewis 1988, n° 72; Billot 1994, pp. 936-937.
272 Cfr. Billot 1994, pp. 925 e 933-936, in particolare pp. 925 e 933. 273 Cfr. infra pp. 87-88.
274
Cfr. Billot 1992, p. 138 e Greco 2010, p. 508 (Privitera).
275 Walbank 1983, p. 117 con nota 24 e p. 212 con nota 67 e Walbank 1991, pp. 179-184 L6, 102-110; Whitehead
1986, p. 153 con nota 21.
276
Walbank 1984, pp. 361-368 e Walbank 1991, pp. 195-196 L14, 12.
277
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Fonti sul ginnasio
Sul υμνάσιον del Cinosarge l’attestazione più antica è rappresentata da un passo di Demostene278, il quale ricorda una legge soloniana che sanzionava il furto di oggetti personali nei tre ginnasi di Atene (Accademia, Liceo, Cinosarge). La testimonianza demostenica è stata tuttavia messa in discussione: in un’epoca in cui la tendenza a richiamarsi all’antico legislatore era largamente diffusa, è inevitabile che la menzione di leggi soloniane susciti sospetti279. Dubbi ha suscitato anche la notizia della frequentazione del ginnasio – alla fine del VI sec. a.C. – da parte di Temistocle, offertaci da un brano plutarcheo280. In ogni caso siamo sicuri dell’esistenza del ginnasio almeno dal V e fino alla fine del III sec. a.C.; dalle fonti apprendiamo infatti che:
a) dopo la riduzione del corpo civico del 451 a.C. divenne il luogo di registrazione dei nothoi, ossia i nati da padre ateniese e madre straniera281;
b) fu il luogo di raduno abituale per Socrate e i suoi discepoli282; c) vi insegnò il filosofo Antistene283;
d) Diogene di Sinope si gettò da un ponte che sorgeva nelle immediate vicinanze con l’aiuto del custode, il παλαιστροφύλαξ284;
e) in età ellenistica, al pari dell’Accademia e del Liceo, era circondato da un vero e proprio parco suburbano285;
f) fu frequentato da Aristone di Chio, fondatore dello Stoicismo286.
Ricordato da Livio (XXXI 24 17-18) insieme al templum Herculis dato alle fiamme da Filippo V nel 200 a.C., il ginnasio ricompare in seguito soltanto nel passo plutarcheo relativo alla giovinezza di Temistocle: Plutarco parrebbe attestarne l’utilizzo ancora ai suoi tempi (fine I - inizio II secolo)287, ma in ogni caso dopo di lui il ginnasio del Cinosarge cade nell’oblio: non è ricordato da Pausania, né da altri.
278
Dem. XXIV 114.
279
Cfr. Greco 2010, p. 509 (Privitera): “(…) la notizia è stata (…) considerata come un riferimento anacronistico,
inquadrabile nella tendenza, tipica del IV secolo a.C., a ricondurre al legislatore molti degli ordinamenti cittadini”.
280
Plut. Them. I 3: sull’anacronismo della frequentazione del ginnasio da parte di Temistocle vd. Privitera 2002, p. 53.
281
Plut. Them. I 3; Harpocrat. s.v. νοθεῖα; Suda s.v. Ἐς Κυνόσαρ ες, Εἰς Κυνόσαρ ες, Κυνόσαρ ες. Sulla notheia vd. Billot 1994, pp. 924-938; sui nothoi del Cinosarge vd. Humphreys 1974.
282 Ps.-Plat. Ax. 364a. 283 Diog. Laert. VI 13. 284 Ael. VH VIII 14 3. 285 Heraclid. GGM I 98. 286
Diog. Laert. VII 161.
287
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Quello che si può affermare sulla base dei dati raccolti è che:
1) il Cinosarge fu dotato di un Herakleion (o addirittura nacque con un Herakleion) in età arcaica, non più tardi della fine del VI sec. a.C.;
2) il ginnasio fu istituito quantomeno dalla seconda metà del V sec. a.C.;
3) il complesso fu frequentato da numerosi filosofi, così come avvenne per l’Accademia e per il Liceo288;
4) nel 200 a.C. Filippo V provocò alle strutture dell’area dei danni non chiaramente quantificabili;
5) almeno il santuario (o quello che ne restava) dovette resistere fino al II secolo e al passaggio di Pausania.
Si può dunque legittimamente concludere che, se è vero che non siamo in grado di definire con precisione gli anni di fondazione, è altrettanto vero che le informazioni in nostro possesso sono tali da permetterci di tracciare una netta distinzione fra santuario e ginnasio e di inquadrare le loro vicende entro determinati limiti cronologici.
288
80 3.3.2 Topografia
Il Cinosarge, benché citato da molte fonti, è un’area la cui topografia si rivela alquanto evanescente: a tutt’oggi non si è in grado di ricostruirla con esattezza, così come non si ha un quadro del tutto chiaro delle sue strutture. Ma se non altro fonti letterarie e archeologiche consentono di restringere il campo d’indagine ad un determinato settore d’Atene.
Le fonti letterarie
Testimonianze di varia natura permettono di fissare alcuni punti di notevole importanza relativamente alla posizione del Cinosarge.
1) Abbiamo la certezza che il Cinosarge sorgesse al di fuori delle mura. La cosa ci viene esplicitamente attestata da Plutarco ed Eustazio:
(…) Κυνόσαρ ες (…) τοῦτο δ’ ἐστὶν ἔξω πυλῶν υμνάσιον ‘Ηρακλέους (Plutarco289)
(…) καὶ τὸ Κυνόσαρ ες υμνάσιον ἔξω τοῦ ἄστιος Ἀθήνῃσιν(Eustazio290)
Alla medesima conclusione si giunge del resto prendendo in considerazione una serie di indizi miscellanei:
a) nell’area del Cinosarge – o comunque nelle immediate vicinanze – esisteva verosimilmente una necropoli: nelle Vite dei dieci oratori lo Pseudo-Plutarco ricorda che Isocrate fu sepolto vicino al Cinosarge – sulla ‘collina di sinistra’ – insieme a tutta la sua famiglia: ἐτάφη δὲ μετὰ τῆς συ ενείας πλησίον Κυνοσάρ ους ἐπὶ τοῦ λόφου ἐν ἀριστερᾷ291. La medesima necropoli si allargava probabilmente a comprendere almeno parte del distretto di Alopece: Erodoto racconta infatti che la tomba dello spartano Anchimolio292 si trovava in questo demo, vicino all’Herakleion del Cinosarge: καὶ
289
Plut. Them. I 3.
290 Eusth. Ad Hom. Od. XIII 408, p. 1747. 291
Ps.-Plut. Vit. Dec. 838b-d.
292
Inviato ad Atene per scacciare i Pisistratidi, Anchimolio fece sbarcare i suoi al Falero, ma la battaglia si risolse rapidamente in una disfatta. Cfr. Hdt v 63; Aristot. Ath. Pol. XIX 5; schol. ad Aristoph. Lys. 1153.
81
Ἀ χιμολίου εἰσὶ ταφαὶ τῆς Ἀττικῆς Ἀλωπεκῆσι, ἀ χοῦ τοῦ Ἡρακλείου τοῦ ἐν Κυνοσάρ εϊ293.
b) Nel 200 a.C. la Grecia è il campo di battaglia su cui si affrontano i Macedoni di Filippo V e gli alleati di Roma. In tale circostanza Filippo V raggiunge Atene e si accampa al Cinosarge con l’intento di assediare la città; non riuscendo ad espugnarla, devasta il territorio extra-urbano prima di abbandonare l’area. A testimoniarlo sono Diodoro Siculo e Tito Livio (il quale si servì forse del primo come fonte):
Ὅτι Φίλιππος ὁ Μακεδὼν ἐπὶ τὰς Ἀθήνας ἐλθὼν κατεστρατοπέδευσεν ἐπὶ τὸ Κυνόσαρ ες. Μετὰ δὲ ταῦτα τὴν Ἀκαδημίαν ἐνέπρησε καὶ τοὺς τάφους κατέσκαψεν, ἔτι δὲ τὰ τεμένη τῶν θεῶν ἐλυμήνατο (Diodoro Siculo294)
Intra muros deinde tenentibus milites Atheniensibus Philippus signo receptui dato castra ad Cynosarges– templum Herculis gymnasiumque et lucus erat circumiectus – posuit. sed et Cynosarges et Lycium et quidquid sancti amoenive circa urbem erat incensum est, dirutaque non tecta solum, sed etiam sepulcra, nec divini humanive iuris quicquam prae impotenti ira est servatum. (Tito Livio295)
c) Stando alla testimonianza di Demostene, per ben due volte gli Ateniesi celebrarono le feste in onore di Eracle all’interno delle mura. La prima volta fu nel 353 a.C. per decreto di Diofanto: (…) καὶ τὰ Ἡράκλει᾽ ἐντὸς τείχους θύειν ἐψηφίζεσθε (…)296; la seconda nel 346 a.C. per decreto di Callistene: (…) ἐψηφίζεσθε (…) τὰ Ἡράκλει᾽ ἐν ἄστει θύειν297. Arpocrazione si chiede se Demostene intendesse riferirsi alle feste di Maratona o a quelle del Cinosarge, considerando che erano entrambe molto importanti298: è allora evidente che gli Herakleia del Cinosarge si tenevano fuori dalle mura.
d) Nell’esordio dello pseudo-platonico Assioco Socrate esce dalle mura per raggiungere il Cinosarge299: Ἐξιόντι μοι ἐς Κυνόσαρ ες (…) – esordisce il filosofo. Se si tratti poi del ginnasio o del santuario, non siamo in grado di stabilire. Resta l’indicazione di una collocazione extra-muranea.
293 Hdt. V 63. 294 Diod. XXVIII 7. 295 Liv. XXXI 24 17-18. 296 Dem. XIX 86. 297 Dem. XIX 125. 298
Harpocrat. s.v. Ἡράκλεια; Arpocrazione è peraltro seguito da Suda: cfr. supra p. 27 con nota 118.
299
82
2) Il Cinosarge era a breve distanza dalla cinta muraria: nell’Assioco la netta impressione è che Socrate si stia spostando per raggiungere un’area nelle immediate vicinanze; soprattutto, però, è prezioso un passo di Diogene Laerzio, il quale chiarisce che il ginnasio (in questo caso dunque il riferimento è ad una specifica struttura) si trova μικρὸν ἄπωθεν τῶν πυλῶν300, poco lontano dalle porte301.
3) L’area del Cinosarge si estendeva verosimilmente a sud di Atene: all’indomani della battaglia di Maratona gli Ateniesi, avuta notizia dell’intento persiano di sbarcare al Falero, abbandonano in tutta fretta l’Herakleion di Maratona e marciano a tappe forzate per raggiungere Atene prima del nemico; giunti in città, si accampano presso l’Herakleion del Cinosarge. La flotta persiana getta l’ancora al Falero, ma dopo aver avvistato gli avversari riprende il largo alla volta dell’Asia: οὗτοι μὲν δὴ περιέπλεον Σούνιον: Ἀθηναῖοι δὲ ὡς ποδῶν εἶχον τάχιστα ἐβοήθεον ἐς τὸ ἄστυ, καὶ ἔφθησάν τε ἀπικόμενοι πρὶν ἢ τοὺς βαρβάρους ἥκειν, καὶ ἐστρατοπεδεύσαντο ἀπι μένοι ἐξ Ἡρακλείου τοῦ ἐν Μαραθῶνι ἐν ἄλλῳ Ἡρακλείῳ τῷ ἐν Κυνοσάρ εϊ. οἱ δὲ βάρβαροι τῇσι νηυσὶ ὑπεραιωρηθέντες Φαλήρου, τοῦτο ὰρ ἦν ἐπίνειον τότε τῶν Ἀθηναίων, ὑπὲρ τούτου ἀνακωχεύσαντες τὰς νέας ἀπέπλεον ὀπίσω ἐς τὴν Ἀσίην. (Erodoto302)
Dalla periferia sud della città, in effetti, l’esercito degli Ateniesi sarebbe stato in grado di controllare la baia del Falero – e di conseguenza i movimenti della flotta persiana – in maniera efficace (fig.46).
Figura 46: area portuale a sud-ovest di Atene
300 Diog. Laert. VI 13. 301
Si tratta verosimilmente delle porte Διομηίς, attestate da Alcifrone (III 3, III 51 4) ed Esichio (s.v. Δημιᾶσι πυλᾶις). Sulla problematica della loro individuazione vd. Billot 1994, pp. 964-965.
302
83
Le fonti archeologiche
A livello archeologico sono da ricordare una serie di ritrovamenti significativi, sia in termini di strutture architettoniche che di reperti minori.
1) A fine Ottocento la British School di Atene stabilì di condurre degli scavi rivolti alla ricerca dell’antico ginnasio del Cinosarge: su suggerimento di Dörpfeld, si scelse di indagare l’area a sud di Atene, dove Smith diresse le campagne archeologiche del 1895-1896 e del 1896-1897303. A est della chiesa di Agios Panteleimon, in una fascia di terreno compresa fra due colline (la cui altezza si aggira sui 65 m), furono portate alla luce un tratto della via per il Sounion, parte di una vasta necropoli e, soprattutto, due edifici di notevoli dimensioni. La necropoli annovera sepolture che vanno dall’età geometrica (fig.47) all’età ellenistica, e ancora oltre, fino a quella imperiale e bizantina304.
Figura 47: vasi geometrici dalla necropoli scavata dalla British School (da Droop 1905-6)
303 Sugli scavi inglesi vd. Smith 1895-6, pp. 23-25 e Smith 1896-7, pp. 232-233; Rodeck 1896-7; Anderson 1896-7; Edgar
1897; Droop 1905-06. Per l’area sud di Atene in generale qualche indicazione è in D’Onofrio 2007-8, pp. 448-449.
304
Sulla necropoli nello specifico vd. Anderson 1896-7, pp. 112-120; Droop 1905-6, pp. 80-92; Karouzou 1954, pp. 3-4; Morris 1987, pp. 67, 124, 143, 231, fig.61 p. 229.
84
Quanto agli edifici, si tratta di due strutture emerse ai lati della via per il Sounion. Ad ovest della strada è stato scavato un quadrilatero di 33 m x 10 m di età arcaica o classica, il cui sito è stato in parte rioccupato da delle terme in età imperiale305, e successivamente da una chiesa bizantina (fig.48; fig.49, n°15).
Figura 48: edificio ad ovest della via del Sounion (da Coldstream 2003)
305
Vd. Travlos 1971, p. 180 fig. 221 (terme F) e Nielsen 1990, p. 105 n° 68.
306
Smith 1895-6, pp. 23-24.
Figura 49: area meridionale d'Atene (da Travlos 1970)
Così Smith commentava la scoperta: ”Our starting point was from the south edge of the plateau where some remains of ancient masonry showed on the surface (…) Below the Roman buildings there soon appeared the foundations of an important wall, apparently belonging to a large public building (…) This wall, though of rubble construction, contains no evidence which can positively be assigned to a late date, but on the contrary compares best with the method of building found elsewhere in remains of the sixth century B.C.”306.
85
Ad est della strada, a circa 180 m di distanza dalla chiesa di Agios Panteleimon, è venuto alla luce un secondo quadrilatero di considerevoli dimensioni: il lato lungo (direzione est-ovest) misura 80 m, il lato breve (direzione nord-sud) 64,50 m. La struttura è ascrivibile all’età imperiale (fig.49, n°16): “the opportunity occurred of breaching fresh ground in an adjoining field (…) the first hour’s work brought to light a portion of a large Roman building (…) From what we have done so far it is evident that the building was one of great importance, with a side of no less than 230 feet, corresponding most nearly perhaps, in style, to the stoa of Hadrian”307. Dell’edificio si conservano solo le fondazioni, ma sull’esterno del lato occidentale, esattamente al centro, è stato individuato un piccolo ambiente (14,60 m x 8 m): si trattava verosimilmente di un’esedra. Venne inoltre scoperta, ad una profondità di un metro e mezzo circa, una conduttura sotterranea collegata con le zanelle laterali della corte interna, destinate alla raccolta dell’acqua piovana: “(…) along the inner side [of the pavement], at a depth of about 1 metres, runs a subterranean watercourse beautifully constructed, in Roman tilework, and still in almost perfect preservation, with square tile-built shafts at regular intervals communicating with the surface”308. Scavi recenti, condotti nel 2001, hanno messo in luce quello che è probabilmente da identificare con un modesto propylon addossato al muro interno, sempre al centro del lato occidentale; inoltre, è emersa anche una porzione della corte pavimentata309.
2) Per quanto riguarda reperti di minore entità, dobbiamo ricordare alcuni rinvenimenti di notevole interesse.
a) Nel 1906, al n° 5 di via Theophilopoulou, nelle immediate vicinanze dell’edificio di età imperiale scavato dalla British School, è venuta alla luce un’iscrizione datata al 129 o al 132 d.C. (IG II2 1102; fig.50): su di essa è stato inciso il testo di una lettera di Adriano:
307
Smith 1895-6, p. 25.
308 Smith 1895-6, p. 25; per la Billot si tratta di “un dispositif qui pourrait convenir à un gymnase” (Billot 1994, p. 957):
un canale di scarico per l’acqua avrebbe tuttavia avuto la sua utilità in molte tipologie d’edifici, e non si può quindi considerare un indizio a supporto dell’identificazione della struttura indagata con un ginnasio.
309
86
Figura 50: area di rinvenimento dell'iscrizione IG II2 1102 (pianta moderna e ricostruzione topografica antica)
Ὀλύμπιον. Αὐτοκράτωρ Καῖσαρ, θεοῦ Τραϊανοῦ Παρθικοῦ υἱός, θεοῦ Νέρουα υἱωνός, Τραϊα- νὸς Ἁδριανὸς Σεβαστός, ἀρχιερεὺς μέ ισ- 5 τος, δημαρχικῆς ἐξουσίας τὸ ιϛ, ὕπατος τὸ , πατὴρ πατρίδος τῇ ἐξ Ἀρείου πά ου βουλῇ καὶ τῇ βουλῇ τῶν Φ καὶ τῷ δήμῳ τῷ Ἀθηναί- ων vacat 0.235 χαίρειν· vacat ἴστε ὡς πάσαις χρῶμαι προφάσεσιν τοῦ εὐ ποιεῖν καὶ 10 δημοσίᾳ τὴν πόλιν καὶ ἰδίᾳ Ἀθηναίων τινάς· τοῖς παισὶν ὑμῶν τοῖ [τε νέοις τὸ υμνάσ]ιον δίδωμι πρὸς τῷ κόσμ- ο [ ενέσθαι τῇ πόλει καὶ ․c.5․ τ]άλαντα ἐπι[δίδω]- [μι — — — — — — — — — — — — — — — εὐ] υχεῖτε
87
Nella lettera (righi 11-12) l’imperatore afferma: τοῖς παισὶν ὑμῶν τοῖ […]ιον δίδωμι, “ho fatto dono di un … ai vostri paides e ai…”; l’edificio di cui Adriano fa dono termina in – ιον, e l’integrazione generalmente accettata è quella di υμνάσιον310. Pausania menziona in effetti fra i monumenti adrianei innalzati ad Atene un ginnasio: “Ἀδριανὸς δὲ κατεσκευάσατο μὲν καὶ ἄλλα Ἀθηναίοις, ναὸν Ἥρας καὶ Διὸς Πανελληνίου καὶ θεοῖς τοῖς πᾶσιν ἱερὸν κοινόν (…) καὶ υμνάσιόν ἐστιν ἐπώνυμον Ἀδριανοῦ”311.
b) Al 1906 risale anche il ritrovamento di una seconda iscrizione312, datata su basi paleografiche alla prima metà del IV sec. a.C. e recuperata a sud- ovest della Collina del Mulino a Vento (indicato con Ανεμόμυλος in fig.49): la collina si trova immediatamente a sud della chiesa di Agios Panteleimon, e l’iscrizione è stata rinvenuta all’incirca sul lato opposto del rilievo rispetto alla chiesa. Si tratta sostanzialmente di un contratto in cui si prescrive ad un architetto, Senofonte del demo di Perithoidai, di realizzare nel Cinosarge dei basamenti per tripodi. La porzione di testo più significativa va dal rigo 1 al rigo 8:
310
Sull’iscrizione e la relativa integrazione vd. Sauciuc 1912, pp. 183-189. Per la discussione della proposta υμνάσιον cfr. Graindor 1914, pp. 392-396 e Graindor 1934, pp. 230-231 e 245; Oliver 1989, pp. 215-216; Billot 1992, p. 141 con nota 86 e Billot 1994, pp. 958-959; Boatwright 2003, p. 169.
311 Paus. I 18 9. 312 IG II2 1665. θεοί. συ ραφαί· ἀρχιτέκτων Ξενοφῶν Περιθοίδης· ἐ Κυνοσάρ ει τῶι τρίποδι ἑκάστωι βῆμα ποι- ῆσαι· ἀνακαθηράμενον τὸ χωρίον ὅπο ἂν ὁ ἀρχι- τέκτων ὑπο ράφει, στρωματίσαι λίθοις Ἀ ρυ- 5 εικοῖς ἰσό ειων, τιθέντα τοὺς λίθος ἐπὶ τὸ ἰπόν, καὶ ἐπικόψαι ὀρθὸν κατὰ κεφαλὴν πρὸς τὸν διαβήτην·
88
Si è molto discussa l’espressione ἐπὶ τὸ ἰπόν, in quanto la lettura dell’alfa non è sicura: la lettera è stata infatti interpretata anche come delta, restituendo quindi il testo ἐπὶ τὸ δίπον. La traduzione varia in base alle due possibilità:
ἐπὶ τὸ αἰπόν ἐπὶ τὸ δίπον
Dei.
Contratto; l’architetto è Senofonte di Perithoidai; si realizzi un basamento per ciascun tripode nel Cinosarge; una volta che il terreno sia stato completamente ripulito secondo le indicazioni dell’architetto, si proceda a pavimentare il suolo con pietre di Agrile, sistemandole in pendio, e a spianare il lato superiore (della pavimentazione) con la livella.
Dei.
Contratto; l’architetto è Senofonte di Perithoidai; si realizzi un basamento per ciascun tripode nel Cinosarge; una volta che il terreno sia stato completamente ripulito secondo le indicazioni dell’architetto, si proceda a pavimentare il suolo con pietre di Agrile, sistemandole su due piedi (di lato), e a spianare il lato superiore (della pavimentazione) con la livella.
Sostanzialmente avremmo nel primo caso un’indicazione topografica di importanza non trascurabile, in quanto il terreno del Cinosarge risulterebbe caratterizzato da un certo dislivello (da cui l’espressione ‘in pendio’); nel secondo caso questa indicazione verrebbe invece a mancare. Entrambe le letture hanno trovato i loro difensori e i loro detrattori313. c) Sempre nell’area sud-ovest della Collina del Mulino, è venuto alla luce
nel 1947 un rilievo databile al IV sec. a.C. (Agora S 1249314, fig.51): Eracle vi è rappresentato con l’attributo tipico della clava, mentre sul lato sinistro si snoda una processione di individui (forse una famiglia). L’iscrizione riporta la seguente dedica: ΠΑΝΙΣ ΑΙΓΙΡΙΟΣ ΗΡΚΛΕΙ.
Figura 51: Agora S 1249 (IV sec. a.C.)
313 Per una ricapitolazione dei punti salienti della discussione e dei principali interventi vd. Privitera 2002, pp. 60-62
con relativa bibliografia.
314
Sul rilievo S 1249 (= Nat. Mus. 3942) vd. Robinson 1948, pp. 137-140; LIMC IV s.v. Herakles, n° 330; Mitsos 1949, pp. 32-33 n° 27.
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d) All’interno delle fondazioni di un’abitazione Karouzos rinvenne nel 1922 ben tre decreti315 della tribù (φυλή) Antiochide, in aggiunta ad un rilievo con raffigurazione di Eracle (Nat. Mus. 3492316); la casa in questione si trova nel quartiere di Dourgouti, circa 400 m a sud della birreria Fix, sulla riva sinistra dell’Ilisso. I decreti sono complessivamente databili alla seconda metà del IV sec. a.C. e conservano in parte i rispettivi rilievi di coronamento. L’eroe eponimo della tribù, Antioco (secondo la tradizione figlio di Eracle), fu identificato dallo stesso Karouzos in alcuni di questi rilievi decorativi, nonché nel rilievo Nat. Mus. 3492: ciò lo indusse ad ipotizzare non solo che i decreti fossero esposti all’interno di un temenos di Antioco, ma che tale temenos dovesse far parte dell’Hrakleion del Cinosarge (che andava dunque ricercato nelle immediate vicinanze). Tuttavia, se i ritrovamenti in questione permettono di supporre l’esistenza di un heroon di Antioco nei dintorni, non sono comunque tali da giustificare la teoria del Karouzos di un heroon interno al Cinosarge. Del resto la Billot notava giustamente che “la Brasserie Fix se trouvant à 1-1,2 km du rempart (…) Nous ne sommes plus dans la région du gymnase de Cynosarges telle qu'elle est définie par Diogène Laërce,