2. COMUNITÁ DELLE REGOLE DI SPINALE E MANEZ
2.5 Territorio e strutture
2.5.1 Il comparto di Manez
Il comparto di Manez corrisponde completamente all’area geografica della Val Manez; una tipica valle montana in sinistra orografica del fiume Sarca che si incunea tra la Val Rendena e la Val d’Algone (Figura. 4). Costituisce per intero la Regola di Manez. È accessibile partendo da Preore e, lungo la strada provinciale n.53, attraversando le frazioni di Cort, Larzana e Binio fino a giungere alla località Manez.
Figura. 4. Visione della Regola di Manez da satellite.
FONTE: Elaborazione personale da Regolespinalemanez, 2017b
La Valle è orientata in direzione Nord/Nordest – Sud/Sudovest. Ha inizio a Nord con il Passo Malghette o Malgole (1723 m s.l.m) e termina a Sud con la località Manez (1183 m s.l.m) (Figura. 5).
Il confine Est, che la separa dalla Val d’Algone, è formato dalla cresta di montagne che va dal Monte Tof al Monte Iron. Quello Ovest, che delimita la Val Rendena, è dato dal crinale Monte Tof-Monte Cargadur-Cima Durmont-Monte Amolo. A sud i confini sono antropici.
Politicamente confina con Spiazzo e Bocenigo a Nord-Ovest, con Stenico ad Est e con Ragoli e Montagne a Sud.
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Figura. 5. Val Manez vista da Passo Malgole.
FONTE: Foto personale.
Il clima dell’area è una transizione tra il continentale ed il prealpino, presenti rispettivamente nelle vicine Val di Sole e Val Rendena. La stazione Metereologica di Larzana (955 m s.l.m), nel periodo 1974-1990, ha registrato un valore medio annuale di precipitazioni pari a 1255 mm. Dall’analisi dei dati della piovosità mensile dal 1991 al 2016 si nota come il picco di pioggia annuale si manifesti sempre in autunno (mese di ottobre). Buone precipitazioni si hanno anche in primavera ed estate. Gli inverni sono molto variabili e condizionati dal calo della nevosità degli ultimi anni. Ad ogni modo, nel corso di un inverno normale, la neve ricopre la Val Manez da metà novembre ad inizio aprile. Relativamente frequenti sono episodi di precipitazione nevosa umidi e pesanti durante il periodo tardo invernale che possono causare schianti. La temperatura media degli ultimi ventitré anni è stata di 9.0 °C15 (Elaborazione personale su dati Meteotrentino, 2017).
Per quanto riguarda la geologia, la roccia basale della Valle è calcarea; la destra orografica è costituita da calcare ed argilla, mentre la sinistra orografica è costituita da dolomia nella zona
15 A causa della carenza nella disponibilità di dati della stazione di Montagne dovuti a ripetuti malfunzionamenti, la temperatura media annua ricavata si riferisce agli anni 1993,1994,1995,1999,2001,2013,2014,2015,2016 e non all’intero periodo.
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inferiore e nella zona superiore dalla serie calcarea-dolomitica. I terreni sono compresi nella serie carbonatica, da suoli bruni dilavati, a suoli bruni calcarei, a rendzina (soprattutto nel pascolo oltre la linea del bosco). Di solito i suoli bruni non sono ben sviluppati a causa dell’elevata pendenza; o a causa degli effetti di passate attività umane. (Marchiori, 2013).
Il comparto è attraversato per intero dal Rio Manez. Esso sorge poco prima di Passo Malghette a circa 1640 m s.l.m. e sfocia nel Fiume Sarca, a Preore, a quota 493 m s.l.m (Outdooractive, 2017). Misura circa 7,2 km e durante il suo corso riceve numerosi piccoli affluenti originatisi dalle pendici della Montagna di Manez e della catena Tof-Cargadur-Dumont-Amolo (WebGis PAT, 2017b). La portata del Rio Manez è strettamente correlata alla stagionalità. In regime di magra esso “scompare” sotto il proprio alveo.
Il bosco, come mostra la Figura. 4, ricopre per 542 ha la Val Manez, pari all’80% dell’intero comparto. Vi sono poi poche praterie, ma di discrete dimensioni (Figura. 6). La vegetazione, che si sviluppa su pendii a ripidità media, è facilmente delineabile percorrendo la Valle da Sud verso Nord.
Nella zona meridionale ad esposizione SE ed in condizioni di maggiore xericità sono presenti formazioni di pino silvestre che sfumano alle quote superiori in prateria arida. In condizioni di miglior freschezza dei suoli si ritrovano dapprima faggete montane e poi, via via con maggiore presenza di elementi mesalpici, gli abieteti. Abete bianco e abete rosso sono le specie più presenti, occupando rispettivamente il 49% ed il 39% della composizione prevalente (Tabella. 8). Gli abieteti caratterizzano il paesaggio ritrovandosi praticamente su tutto il versante sinistro e nella parte più interna del versante destro. Salendo ancora di quota si ritrovano le praterie alte, dov’è frequente la presenza del pino mugo.
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Figura. 6. Prateria in località “Poza” (1580 m).
FONTE: Foto personale.
Tabella. 8. Principali dati forestali.
Superficie produttiva forestale netta 431 ha
Provvigione/ha 315 m³
Incremento corrente % 1,78
Incremento corrente m³/ha/anno 5,60
Composizione prevalente Abete rosso 49%, abete bianco 39%, faggio 5%, larice 5%, pino silvestre 2%
Tipi strutturali più frequenti Multiplano 78%, adulto 18%, perticaia 4% FONTE: Piano, 2005-2014.
La ripresa annua fissata è di 880 m³. Il che significa prelevare circa il 35% dell’incremento annuo. Si tratta di materiale di discreto valore commerciale che potrà essere esboscato prevalentemente per via aerea (tramite gru a cavo), stante la scarsa diffusione della rete viaria. In molti casi si tratta di ripresa distribuita su superfici ampie.
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Per quanto riguarda la legna da ardere, la ripresa annua è di 3.280 q. Anche in questo caso, si tratta di materiale presente diffusamente su ampie superfici ma con ridotta concentrazione, che lo rende poco appetibile e costoso a ditte di utilizzazione e che si presta in prevalenza all’utilizzo diretto da parte dei Regolieri (Piano, 2005-2014).
La viabilità forestale presente in Val Manez è stimata ad un valore di 23 ml/ha, leggermente al di sotto dei 27 ml/ha della media provinciale. Effettivamente la viabilità si limita al fondovalle, ad una strada che sale il versante destro e ad una piccola parte del versante sinistro. In sostanza gran parte delle zone medio-alte della Valle risultano sprovviste di strade.
La Val Manez, grazie ai propri habitat, è rilevante dal punto di vista del pregio faunistico.
Tra gli ungulati, il capriolo è la specie più diffusa, favorito dall’ecotono riscontrabile tra bosco e praterie. Il cervo ben apprezza le zone fresche, lasciando frequenti tracce di passaggio ed adducendo danni alla rinnovazione di abete bianco. Il camoscio è presente nella fascia alta dove trova da pascolare nelle praterie.
L’orso bruno effettua qualche incursione nei boschi della Val Manez, zona che a detta del Piano faunistico del Parco è poco vocata al plantigrado.
Fra i tetraonidi, il gallo forcello è ben diffuso mentre il cedrone è presente ma più raro. Per entrambi l’areale potenziale è più esteso dell’effettivo. Sporadico infine il francolino.
La Val Manez in passato era molto frequentata dai Regolieri perché facilmente accessibile. Essa dista solamente pochi chilometri dalle frazioni di Montagne, e qualcuno in più da Ragoli e Preore. Per questo motivo, oltre che per la difficoltà negli spostamenti che la gente aveva nei secoli scorsi, la Valle è stata sovra utilizzata. Spesso si utilizzava sopra i limiti definiti dalla Regola di Manez per il legnatico da opera e da ardere, per la produzione di carbone vegetale, per i forni da calce, per il pascolo del bestiame e per lo sfalcio dell’erba. Dopo il 1970, a causa dell’abbandono dell’attività zootecnica da parte dei Regolieri e della gestione forestale volta ad un implemento della massa legnosa, gran parte dei vecchi pascoli e dei prati adibiti allo sfalcio hanno subito l’occupazione della foresta.
Attualmente il pascolo e l’erbatico sono completamente scomparsi. La sua multifunzionalità non è comunque compromessa. Infatti la Valle garantisce la raccolta dei funghi, la caccia, il trekking, la conservazione della natura, la protezione delle aree abitative e delle strade
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sottostanti e l’approvvigionamento di acqua potabile. La produzione di legname, sia da opera che di legna da ardere, è la funzione principale e l’unica economicamente rilevante.
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