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Il concetto di valutazione nell’Università

Capitolo 2. La valutazione ed il controllo nel sistema universitario

2.4. Il concetto di valutazione nell’Università

Fin qui si è parlato di valutazione nell’accezione di amministrazione pubblica.

Ma la definizione di Turri85 riportata nel paragrafo precedente è da ritenersi valida anche in ambito universitario?

Per potere rispondere adeguatamente a tale domanda, si ritiene essenziale affrontare il concetto di quality evaluation, essendo esso ampiamente utilizzato nella letteratura internazionale inerente la valutazione degli Atenei. Ciò va fatto tenuto conto che il termine quality è estremamente difficile da definire all’interno delle scienze sociali86; forse è questo il motivo per cui esso ha subito una così grande diffusione nel gergo comune87.

Secondo Ashcroft88, esistono quattro possibili prospettive di osservazione della qualità: 1) Quality as measurement of volume: in questo ambito valutare la qualità significa

raccogliere dati in merito ai volumi di attività realizzate (numero di corsi realizzati, numero di studenti diplomati, brevetti registrati, livelli di reddito generati, ecc.).

85 Turri M., La valutazione dell’università, Guerini e Associati, Milano, 2005, p. 47.

86 Van Vaght F., Westerheijden D., “Quality measurement and quality assurance in European Higher Education“, in Pollit C., Bouckaert G., Quality improvement in European public services. Concepts, cases and commentary, Sage, London, 1995; Hill Y. et al., “Students’ perceptions of quality in higher education”, in Quality assurance in

Education, vol. 11, n. 1, 2003, pp. 15-20; Lagrosen S. et al., “Examination of the dimensions of quality in higher education”, in Quality assurance in Education, vol. 12, n. 2, 2004, pp. 61-69.

87 A proposito dell’eccessiva diffusione del termine quality, Pollit e Bouckaert sostengono che: “quality has become

an immensely popular term where the organization of public services is concerned. It is on the lips of politicians, managers, professionals and citizens themselves” (Pollit C., Bouckaert G., Quality improvement in European public

services. Concepts, cases and commentary, Sage, London, 1995).

Dello stesso parere dimostrano di essere Brennan e Shah, secondo i quali: “as a prefix, it attaches itself to everything: from automobile to baked beans, from plumbing to lager. The adjectival use of the term evokes the marketplace, the advertising hoarding, the ‘ad’ in yellow pages. It is part of the none-too-subtle ‘hard sell’. It is noticeable that itsuse has not, on the whole, been adopted by the more elite professions and social institutions: there appear to be relatively few ‘quality’ solicitors, priest and doctors” (Brennan J., Shah T., Managing Quality in Higher education. An

International perspective on institutional assessment and Change, Open University Press, Buckingham, 2000).

88 Ashcroft K., “Enterprise activity in UK Higher Education: models and approaches to quality”, in Higher

Education Review, vol. 36, n. 1, 2003, p. 8.

Equità Comunicazione e immagine Efficienza Outcomes Output Sviluppo Risorse

2) Quality as a means of ensuring minimum standards: partendo da tale ottica, si valuta la capacità dei giudicati di raggiungere degli standard minimi. È quanto accade, ad esempio, in campo didattico quando vengono fissati standard sulle caratteristiche del corpo docente impiegato, sulle competenze degli studenti che terminano il corso e sui servizi offerti agli studenti.

3) Quality as a means of ranking excellence: tale approccio è spesso adottato per la valutazione della ricerca, ordinando in base all’eccellenza raggiunta dai soggetti. 4) Quality as a means of improvement: in questo caso si valuta la capacità del

soggetto di incrementare il proprio livello qualitativo.

Un altro autore che si è soffermato sul concetto di qualità è Lagrosen89, il quale ha operato la seguente classificazione sulle modalità di intendere la qualità in ambito universitario:

1) quality as exceptional: la qualità è vista in termini di eccellenza, di capacità di raggiungere livelli superiori alla media;

2) quality as perfection or consistency: la qualità rappresenta la capacità di essere perfetti, senza difetti;

3) quality as fitness of purpose: la qualità è concepita come capacità di rispondere alle richieste degli utenti;

4) quality as value for money: la qualità è intesa come capacità di rispondere alle richieste degli utenti, tenuto conto dei costi sopportati e del valore economico del servizio;

5) quality as trasformation: la qualità rappresenta la capacità di apportare dei continui miglioramenti.

Un’ulteriore trattazione in merito alla qualità è stata svolta da Brown90 secondo il quale:

1) quality control è la procedura mediante la quale un’istituzione autonomamente mantiene e migliora la qualità dei propri processi;

2) quality audit è la verifica di un ente terzo esterno volta a constatare che il giudicato applichi corrette procedure di quality control;

3) quality assessment: visita (review) di un ente terzo tesa ad esprimere un giudizio di merito sulle attività sottoposte a verifica (è il caso delle subject review finalizzate a valutare una singola disciplina e delle academic review per la valutazione di un’intera istituzione);

4) quality assurance consiste nella procedura volta a verificare la qualità dei beni o dei servizi offerti da un’istituzione91.

A nostro parere, nessuna delle tre concezioni precedentemente analizzate va ritenuta perfettamente in linea col termine quality evaluation, racchiudendo questo i significati sopra riportati e non solo: per quality evaluation occorre intendere una tipologia di valutazione che si soffermi sui risultati di un intervento, intesi nel senso specificato con la figura riportata nel paragrafo precedente e applicata nell’accezione di amministrazione pubblica.

89 Lagrosen S. et al., “Examination of the dimensions of quality in higher education”, in Quality assurance in

Education, vol. 12, n. 2, 2004, p. 63.

90 Brown R., Quality assurance in higher education. The UK experience since 1992, RoutledgeFalmer, London,

2004.

91 “’Quality assurance’ is a generic term in higher education which lends itself to many interpretations: it is not

possible to use one definition to cover all circumstances. Similarly, the word ‘standards’ isemployed in a varietyof ways across Europe, ranging from statements of narrowly defined regulatory requirements to more generalised descriptions of good practice. The words also have very different meaning in the local contexts of national higher education” (AA.VV., Standards and Giudelines for Quality Assurance in the European Higher Education Area, ENQA, Helsinki, 2005).

Riassumendo, quindi, le considerazioni addotte nel paragrafo precedente ben si prestano ad essere traslate all’ambito universitario, per il quale vale la definizione fornita da Turri: “la valutazione consta nell’insieme delle attività messe in atto per considerare i risultati di un intervento”92.