ATTRAVERSO LE “METAFORE”
Le “emergenze” corporee restituite dalla “pontificazione” meta- forica serresiana rimpallano, a questo punto, il corpo nel “post-uma- nismo” e (quindi) il “post-umanismo” nel suo complesso. Perché non va dimenticato che il presente lavoro è pensato come ultimo atto di una trilogia articolata in una (prima) esplorazione/focalizzazione del “post-umanismo”, in una (prima) ricognizione/tematizzazione del corpo nel “post-umanismo” e infine appunto in una ri-conside- razione, attraverso la “metafora”, del corpo nel “post-umanismo” e (quindi) del “post-umanismo” stesso; il tutto, ça va sans dire, via Michel Serres1.
Dando per acquisita l’idea che il corpo costituisca uno (s)nodo nevralgico/cruciale del “post-umanismo”2, è assai verisimile pen-
sare che le “emergenze” corporee “pontificate” dalle “metafore” di Serres aprano (ulteriori) affacci sul corpo nel “post-umanismo” e quindi sul “post-umanismo” nel suo complesso giacché appunto l’hominescence, corporea nello specifico, è agevolmente conside- rabile/impiegabile come “bussola interpretativa” e/o “catalizzatore concettuale” delle idee del “post-umanismo” sul corpo e del “post- umanismo” stesso3.
E dunque, nell’ambito della già acclarata “emergenza”4, com-
plessivamente, di suoi aspetti “inediti”, del suo essere percepito in
1 Cfr. supra il Capitolo 1.
2 Cfr. O. Rignani, Emergenze “post-umaniste” del corpo. Una prova di analisi “orizzontale” via Michel Serres, cit. e supra il Capitolo 1. 3 Cfr. ivi e O. Rignani, Emergenze “post-umaniste” dell’umano. Prove di
analisi storico-comparativa dal presente al passato e ritorno, cit. 4 Cfr. O. Rignani, Emergenze “post-umaniste” del corpo. Una prova di
98 “Metafore” del corpo “post-umanista”: Michel Serres questi stessi aspetti, di modi “nuovi” di percepirlo/concepirlo, di suoi “nuovi” ruoli, dell’espressione/tematizzazione/gestione di que- ste novità, il corpo “post-umanista” “additato” (dal corpo restituito) dalla “pontificazione” “metaforica” serresiana “emerge”, più nello specifico, flessibile, metamorfico, versatile, propulsivo, inclusivo o per meglio dire federativo, condizionale/trascendentale e, in/per tutto ciò, seme/frutto di sempre nuove e diverse ibridazioni, mai definito o definibile, non “statico”, invariante nella possibilità.
“Emerge”, in altre parole, in costruzione/ricostruzione nel- l’“orbita” della variazione, da limite a soglia5 di passaggio, dello
statuto della relazione e del confine; in divenire con una realtà sim- poietica reticolare fluttuante, nella quale non si possono stabilire, una volta per tutte, gerarchie e/o centri6.
Tutte “emergenze” che vanno per così dire a confluire in quella
dimensionalità in senso antropologico/antropo-poietico che, sen-
za peraltro sbilanciamenti verso la pars destruens, rappresenta un pregnante post dell’umanismo, verso un’umanità oltre l’umanismo stesso. Per cui, in definitiva, il corpo aggetta come “dispositivo”7,
spazio dimensionale, appunto, di “ri-definizione” e “ri-costruzione”
5 Cfr. in particolare R. Marchesini, Il concetto di soglia. Una critica all’an- tropocentrismo, Theoria, Roma 1996; Id., La fabbrica delle chimere. Bio- tecnologie applicate agli animali, Bollati Boringhieri, Torino 1999; Id., K. Andersen, Animal Appeal. Uno studio sul teriomorfismo, Hybris, Bologna 2003; L. Caffo, Id., Così parlò il postumano, Novalogos, Aprilia 2014; Id., Epifania animale. L’oltreuomo come rivelazione, Mimesis, Milano 2014; Id., Contro i diritti degli animali? Proposta per un antispecismo po- stumanista, Edizioni Sonda, Casale Monferrato (Cn) 2014; Id., Etologia filosofica. Alla ricerca della soggettività animale, Mimesis, Milano 2016; Id., Alterità. L’identità come relazione, Mucchi Editore, Modena 2016; Id., Tecnosfera. Proiezioni per un futuro postumano, Castelvecchi, Roma 2017. Roberto Marchesini è fondatore e promotore, oltre che della Scuola di Interazione Uomo animale (SIUA), del Centro Studi di Filosofia Post- umanista (http://www.filosofiapostumanista.it/), a cui fa capo, tra l’altro, la rivista “Animal Studies. Rivista italiana di antispecismo”.
6 Cfr. R. Marchesini, Possiamo parlare di una filosofia postumanista?, in “Lo Sguardo.net. Rivista di filosofia”, n. 24, 2017 (II), Limiti e confini del Postumano, a cura di G. Leghissa, C. Molinar Min, C. Salzani, cit. 7 Sul corpo-dispositivo cfr., tra gli altri, G. Cipolletta, Passages metrocor-
porei. Il corpo-dispositivo per un’estetica della transizione, eum, Mace- rata 2014.
Il corpo “post-umanista” (e il “post-umanismo”) attraverso le “metafore” 99 umana integrale in una prospettiva post-antropocentrica, post-duali- sta, post-centralizzante8.
E quindi, se, in/con questa sua valenza dimensionale, esso costi- tuisce un’“alternativa” al corpo abitato, strumento ecc. dell’umani- smo9 nonché un elemento nodale del “post-umanismo”, riverbera
il “post-umanismo” stesso, la cui fisionomia generale (cambiamento oggettivo della condizione umana, percezione di tale cambiamento, mutamento della percezione di questa condizione e tematizzazione/ gestione di tali cambiamenti; nonché “confluenza” di “post-umano” come condizione e dimensione e di “post-umanismo” come approc- cio filosofico10), attraverso appunto questo gioco di specchi, risulta
in certo modo rifocalizzata.
Aggettano, così, inter-implicati con/coagulantisi attorno all’ibri- dazione, “tratti” “caratterizzanti” come “superamento”, variazione dello statuto del confine, idiosincrasia per i centri, meta-stabilità, ai quali s’aggiunge l’esigenza/necessità di un pensiero che, sempre più e su più fronti, nell’intersezione e nella confluenza dei saperi, pensi costruttivamente, declini, articoli tutto questo, con una tenuta epistemica sempre più valida11.
Sullo sfondo della “fine” del vecchio umanismo, spicca pertanto appunto, in una per così dire equidistanza tra pars destruens nei confronti dello stesso umanismo da un lato e umanismo “di opposi- zione” dall’altro, l’ibridazione, con una valenza che è pressappoco quella che hanno all’interno della riflessione serresiana i così chia- mati mots-carrefours12: incroci, intersezioni, nodi, snodi di più piste. 8 F. Ferrando, Postumanesimo, transumanesimo, antiumanesimo, metau-
manesimo e nuovo materialismo: relazioni e differenze, in “Lo Sguardo. net. Rivista di filosofia”, n. 24, 2017 (II), Limiti e confini del Postumano, a cura di G. Leghissa, C. Molinar Min, C. Salzani, cit.
9 Cfr. in particolare R. Marchesini, Il tramonto dell’uomo. La prospettiva post-umanista, cit. e O. Rignani, Emergenze “post-umaniste” del corpo. Una prova di analisi “orizzontale” via Michel Serres, cit.
10 Cfr. supra e O. Rignani, Emergenze “post-umaniste” dell’umano. Prove di analisi storico-comparativa dal presente al passato e ritorno, cit.; Ead., Emergenze “post-umaniste” del corpo. Una prova di analisi “orizzontale” via Michel Serres, cit.
11 Cfr. specificamente R. Braidotti, The Posthuman, cit.; tr. it. di A. Balzano, Il postumano: la vita oltre l’individuo, oltre la specie, oltre la morte, cit. 12 Cfr. supra.
100 “Metafore” del corpo “post-umanista”: Michel Serres Piste che, nel caso di specie, sono la revisione dell’idea di separa- zione (uomo/natura/animale/macchina) alla volta dell’idea di soglia di passaggio, un’ontologia ibrida (del “contagio”) e quindi l’idea di “strutture” virtuali non deterministiche, e complessivamente di una realtà meta-stabile, il rifiuto della centralità del centro a favore di prospettive pluraliste.
E, insieme con l’ibridazione, spicca appunto l’esigenza dell’in- cremento e del “potenziamento” di un pensiero ibrido dell’ibrida- zione stessa13, che declini ulteriormente in modo costruttivo l’idea
del “superamento”, non dell’uomo, ma dell’umanismo; che, quindi, affronti con atteggiamento progettuale e propositivo la questione di un’umanità oltre lo stesso umanismo immaginando di questa stes- sa umanità, nell’ambito di una sua ridefinizione radicale, il modo di essere; e che, in definitiva, si attrezzi sempre meglio per essere epistemicamente via via più adatto a studiare/pensare l’era dell’an- tropocene14.
Dunque, un uomo/corpo della flessibilità dell’alga, della ver-
satilità dei battelli, della propulsività della prua, della federatività
del tronco, che s’immerga nell’universo per raccoglierne il gesto inventivo e per inventare a sua volta e (ri-)pensare sé e il mondo stesso in questo scambio dinamico inventivo, arrivando ad abita- re la cattedrale (nave e tenda)15: è di nuovo Serres, senza peraltro
alcuna dichiarata intenzione in questo senso, ad additarci un uomo e un umanismo in (ri-)costruzione nel polimorfismo proliferante e
13 Cfr. “Animal Studies. Rivista italiana di antispecismo”, a. V, n. 15, 2017, Declinazioni del postumano. Per una nuova filosofia del vivente, a cura di G. Leghissa.
14 P. Crutzen, The “Anthropocene”, in E. Ehlers, T. Krafft (a cura di), Earth System Science in the Anthropocene. Emerging Issues and Problems, Springer, Berlin 2006, pp. 13-18; P. Dukes, Minutes to Midnight: History and the Anthropocene Era from 1763, Anthem Press, London 2011. Cfr. anche F. Ferrando, Postumanesimo, transumanesimo, antiumanesimo, me- taumanesimo e nuovo materialismo: relazioni e differenze, in “Lo Sguardo. net. Rivista di filosofia”, n. 24, 2017 (II), Limiti e confini del Postumano, a cura di G. Leghissa, C. Molinar Min, C. Salzani, cit.
15 M. Serres, Le Gaucher boiteux. Puissance de la pensée, cit., p. 258: “Nous habiterons la cathédrale: nef et tente”; tr. it. di C. Tartarini, Il mancino zoppo. Dal metodo non nasce niente, cit., p. 285.
nella varietà caleidoscopica del post16; ad additarci l’hominescent,
il mancino zoppo, il “campione” dell’“età dolce”, delle ere di aria e di acque17.
Nous jouissions de terres habitables, définies par des frontières tra- cées sur le sol; nous apprenons désormais à vivre parmi les plaques brûlantes qui soutiennent plaines et montagnes et les font évoluer, à penser comme les fleuves et les turbulences, les océans, les courants marins et, de l’atmosphère, les orages et la bonace, les nuages et les vents. Le savoir se découpait ou se classait comme des continents, alors qu’il se mélange et fluctue comme les mers inclassables dont les molécules font en continu le tour de monde; chaque goutte vient de to- utes les eaux et y va; chaque pensée jaillit de partout et y revient. Nous changeons de maison, nous volons ou naviguons.18
Incerto tempore incertisque locis.
16 Queste conclusioni, grosso modo, raccolgono e vengono per così dire a confermare/integrare quelle rispettivamente di O. Rignani, Emergenze “post-umaniste” dell’umano. Prove di analisi storico-comparativa dal presente al passato e ritorno, cit. e di Ead., Emergenze “post-umaniste” del corpo. Una prova di analisi “orizzontale” via Michel Serres, cit. 17 M. Serres, Le Gaucher boiteux. Puissance de la pensée, cit.; tr. it. di C.
Tartarini, Il mancino zoppo. Dal metodo non nasce niente, cit. 18 Ivi, pp. 257-258 e ivi, pp. 284-285.
Marchez en silence. Marchez jusqu’à entendre bientôt une discrète batterie, une délicate caisse sèche qui résonne et répète au bout d’une double baguette vos pas sur le sol. Et, de ce rythme en phase avec ceux qui composent le corps et la vie, surgit une musique intime, comme si les pieds externes ébrainlaient l’oreille interne. Le rythme des pas, dont l’ensemble va rejoindre votre accord et votre nome, réanime le corps et, nouvellement née, l’âme entre en langue. Vous marchiez, j’en suis fort aise; eh bien, dansez ou chantez maintenant!
M. Serres, Corps Tutti rigiriamo tra le mani un vecchio copertone vuoto mediante il quale vorremmo raggiungere il senso ultimo a cui le parole non giungono.
ETEROTOPIE
Collana diretta da Salvo Vaccaro e Pierre Dalla Vigna 350. Gilberto Marzano, Il lato maligno del web
351. Maura Simone, Il fragile flagello. Una genealogia della trasgressione
femminile
352. Viviana Gravano, Expo Show. Milano 2015 una scommessa interculturale
persa
353. Alfonso D’Agostino, Gli antenati di Faust
354. Di Biasio, Guardare la radio. Prima storia della radiovisione italiana 355. Alberto Volpi, Miti di leadership
356. Valentino Catricalà, Media Art. Prospettive delle arti verso il XXI
secolo. Storie, Teorie, Preservazione
357. Lucio D’Alessandro, Università quarta dimensione
358. Ludovica Malknecht, Il rischio dell’identità. Etica e comunicazione
nella web society
359. Iacopo Milana, D’annunzio e le donne della rosa
360. Sara Fariello, Madri assassine. Maternità e figlicidio nel post-
patriarcato
361. Marina Dobosz, Raffaele Federici, Culture e sindrome del costruito.
Spazi pubblici e luoghi di lavoro fra salute e società, prefazione di
Annibale Luigi Materazzi
362. Stefano Iacone, Mio servo, mio padrone. Legami perversi di coppia e
psicoterapia
363. David Healy, Pharmageddon. Eclissi della cura e marketing della
medicina
364. Irene Strazzeri, La Resistenza della differenza. Tra liberazione e
dominio
365. Carlo Bordoni (a cura di), Immaginare il futuro. La società di domani
vista dagli intellettuali di oggi
366. Mario Agostinelli, Debora Rizzuto, Il mondo al tempo dei quanti.
Perché il futuro non è quello di una volta
367. Salvo Vaccaro (a cura di), Violenza di genere. Saperi contro 368. Gilles Reckinger, Lampedusa. Incontri ai confini d’Europa
369. Orsola Rignani, E-Mergenze “Post-Umaniste” del Corpo. Una prova
di analisi “orizzontale” via Michel Serres
370. Caterina Zaira Laskaris, Grammatiche della percezione
371. François Jullien, Accanto a lei. Presenza opaca, presenza intima, traduzione e cura di Marcello Ghilardi
372. Laura Gilli, L’ornamento. Percorsi teorici tra letteratura e arti
373. Flora de Giovanni, Lucia Perrone Capano (a cura di), “L’eccezionalità del presente”. Scrivere la Grande Guerra
374. Giuseppe Di Federico, Da Saragat a Napolitano. Il difficile rapporto tra
Presidente della Repubblica e Consiglio superiore della magistratura
375. Stefano Calabrese, La fiction e la vita. Lettura, benessere, salute 376. Adriano Voltolin, Il giuramento di Annibale. Le Brigate Rosse: un
vertice di osservazione psicoanalitico
377. Luigi Cazzato, Sguardo inglese e Mediterraneo italiano. Alle radici
del meridionismo
378. Lauro Graziosi, La qualità del “sentire” ovvero critica della
“ragion”musicale
379. Roberta Chiroli, Ora e sempre No Tav. Pratiche e identità del
movimento valsusino contro l’Alta Velocità, Prefazione di Erri De
Luca
380. Bruno Pinchard, Marx a rovescio, traduzione e cura di Luigi Francesco Clemente
381. Luca Martini, Altre stelle. Un viaggio nei Centri Antiviolenza, prefazione di Riccardo Iacona, postfazione di Anna Pramstrahler 382. Milo De Angelis, La parola data (interviste 2008-2016)
383. Anna Luigia De Simone, Andy Warhol’s tv. Dall’arte alla televisione 384. Emiliana Armano, Annalisa Murgia, Maurizio Teli, Platform
capitalism e confini del lavoro negli spazi digitali
385. Nicoletta Brazzelli, Topografi e letterarie. Paradigmi dell’immaginario
da Shakespeare a Naipaul
386. Giuliano Franceschini, Che cos’è la conoscenza? Un universo in
espansione
387. Giulia Pils, Raffaella Trocchianesi, Design e rito. La cultura del
progetto per il patrimonio rituale contemporaneo
388. Alessandro Marongiu, Scrittori sardi nel terzo millennio. Saggi,
recensioni e articoli 2007-2017
389. Barbara Ghiringhelli, Anthropology of life. Quando l’altro è di
un’altra specie
390. Michael Walzer, Le conseguenze della guerra. Rifl essioni sullo jus
post bellum
391. Marialuisa Stazio, Esploratori e fuggiaschi. La mobilità giovanile
italiana nella Berlino che cambia
392. Raffaele Scolari, Catastrofi e cambiamenti climatici. Sette rifl essioni su
pensiero e rappresentazioni del disastro tecno-naturale, introduzione di
Luca Mercalli
393. Andrea Romeo, Posto, taggo, dunque sono? Nuovi rituali e apparenze
digitali
394. Massimo Bignardi, Autoritratto urbano. Luoghi tra visione e progetto, Prefazione di Franco Purini
395. Kurt Lewin, Paesaggio di guerra
396. Sabatino Alfonso Annecchiarico, Tango Tano. I migranti italiani nel
tango argentino
397. Paolo Parisi Presicce, Impalcature. Teorie e pratiche della narratività, prefazione di Emanuele Trevi
398. Gianfranco Marelli, L’amara vittoria del situazionismo. Storia critica
dell’Internationale Situationniste 1957-1972
399. Robert Kurz, Il collasso della modernizzazione. Dal crollo del
socialismo da caserma alla crisi dell’economia mondiale
400. Annamaria Rufino, In-security. La comunicazione della paura nell’età
medioglobale, Prefazione di Michel Maffesoli
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403. Alessandro Cutrona, L’attualità della mise en abyme nelle opere di
Peter Greenaway e Charlie Kaufman
404. Federico Bellini, La saggezza dei pigri. Figure di rifiuto del lavoro in
Melville, Conrad e Beckett
405. Carlo Carotti, Avanti o popolo! Socialisti e comunisti nei fi lm italiani.
1945-2010
406. Dario Di Donfrancesco, La vela, la ruota, il vapore. Percorsi letterari
e mezzi di trasporto dell’Adriatico
407. Roberto Marchesini, Emancipazione dell’animalità
408. Ruggero D’Alessandro, Luca Saltini, Il paese degli spazi e della
polvere. Un viaggio negli U.S.A. con 13 scrittori. 1920-2000
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411. Nicola Perullo, Ecologia della vita come corrispondenza. Frammenti
per la spoliazione del senso
412. Ernesto Laclau, Le fondamenta retoriche della società. Morte e
resurrezione di una teoria dell’ideologia
413. André Gorz, Il filo rosso dell’ecologia, a cura di Willy Gianinazzi 414. Carmine Castoro, Il sangue e lo schermo
415. Gianni Gasparini, Novantanove pensieri sulla poesia
416. Alessandra Sannella, Micaela Latini, Alfredo M. Morelli (a cura di),
La grammatica della violenza. Un’indagine a più voci
417. Stefano G. Azzarà, Nonostante Laclau. Populismo ed egemonia nella
crisi della democrazia moderna
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Nibelungo di Richard Wagner
420. Giuliano Marrucci, Cemento rosso. Il secolo cinese, mattone dopo
mattone
novecento.
422. Paolo Rigliano (a cura di), Sguardi sul genere. Voci in dialogo 423. Susi Pietri, Miroirs concentriques. Teoria del romanzo e poetica dei
piani dell’essere in Balzac
424. Milosh F. Fascetti, La fine della musica
425. Elena Laurenzi, Il paradosso della libertà. Una lettera politica di
Marìa Zambrano
426. Giorgio Girard, Letteralismo religioso delle masse, terrorismo e
migrazione
427. Anna Zinelli, 1955-1968. Gli artisti italiani alle documenta di Kassel 428. Enrico Mauro, I pesci e il pavone. Contro la valutazione meritocratica
della ricerca scientifica
429. Modesta di Paola, L’arte che traduce. La traduzione visuale nell’opera
di Antoni Muntadas
430. Marilena Macaluso, Giuseppina Tumminelli, Socializzazione politica
e “potere quotidiano”. Riflessioni teoriche e ricerca sul campo
431. Pietro Piro, Perdere il lavoro smarrire il senso. Esperienze educative
e altri saggi di sociologia critica
432. Giulio de Martino, Borbonici e antiborbonici. Dal regno di Napoli e
di Sicilia all’Italia unita
433. Cary Wolfe, Davanti alla Legge. Umani e altri animali nella
biopolitica, a cura di Cristina Iuli
434. Kazimierz Sakowicz, Diario di Ponary. Testimonianza diretta del
genocidio ebraico in Lituania, 1941-1943, traduzione e cura di
Gigliola Bettelle
435. Paola Bozzi, Dada da capo
436. Stefano Calabrese, Storie di vita. Come gli individui si raccontano nel
mondo
437. Rocco D’Ambrosio, Francesco Giannella, La corruzione: attori e
trame
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Illuminismo e Restaurazione. Un percorso tra libri e musei
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del paesaggio alla pianificazione territoriale,
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Novecento
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termine del desiderio
442. Ilenia Colonna, Sette anni di crisi italiana nella narrazione dei media.
Un’analisi socio-comunicativa
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computer e sfida agli stereotipi
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cartografia
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smo europeo e antichità classica
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costrette a liberarsi, prefazione di Gianfranco Mormino
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450. Elena Landone, Utopia didattica: l’apprendimento della lingua stra-
niera oltre l’aula
451. Elena Bignami (a cura di), Le donne nel movimento anarchico italiano
(1871-1956)
452. Paola Cotta Ramusino, Dire la Rivoluzione. Lessico e fraseologia nel
decennio post-rivoluzionario
453. Alessandro Cinquegrani, Il sacrificio di Bess. Sei immagini su nazi-
smo e contemporaneità
454. Elena Cuomo, Tutta colpa di Ismene? Interrogativi e questioni simbo-
lico-politiche sulla tratta delle donne nella società contemporanea
455. Carlo Formenti, Oligarchi e plebei. Cronache di un conflitto globale 456. Viviana Segreto (a cura di), Contro-parola. Foucault e la parrēsia 457. Manuele Bellini, Dialettica del diverso. Marxismo e antropologia in
Luciano Parinetto
458. Silvia De Laude, La rondine di Pasolini
459. Ruggero D’Alessandro, Il romanziere in cattedra. Thomas Mann
– Vladimir Nabokov Giuseppe Tomasi di Lampedusa Lezioni di letteratura
460. Nicolò Addario, La fine della morale. Genealogia, forme storiche e
criticità dell’autodescrizione della società moderna
461. Gianpaolo Chiriacò, Voci nere. Storia e antropologia del canto
afroamericano
462. Alessandro Simoncini, Democrazia senza futuro? Scenari
dall’interregno postdemocratico
463. Marco Celentano e Roberto Marchesini, Pluriversi cognitivi.
Questioni di filosofia ed etologia, prefazione di Dario Martinelli
464. Gianluca Vagnarelli, Oltre i confini del politico Michel Foucault
filosofo della politicizzazione
465. Gianni Porta, Buchi nell’acqua. Sinistra ed egemonia liberale nel
movimento Acqua bene comune
466. Donella Antelmi, Verdi parole. Un’analisi linguistica del discorso green
467. Elisa Alberani, La ricezione italiana di Fernando Pessoa. Tra
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468. Serena Carbone, Marcel Broodthaers. Poetiche dell’ombra
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decisionismo novecentesco
470. Le voyage d’Aphrodite. Per una Psico-Filosofia dell’immagine, progetto artistico e fotografie di Marco Barnabino, testi di Roberta Di Nicola
471. Elisabetta Tonello, L’altra poesia. Arte giullaresca e letteratura nel
basso Medioevo
472. Diego Lazzarich, Gratitudine politica I. Dall’età classica al Medioevo 473. Alessandro Curioni, La protezione dei dati. Guida pratica al
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474. Fabio Libasci, Le passioni dell’io, Hervé Guibert lettore di Michel
Foucault
475. La rivolta della cooperazione. Percorsi teorici tra letteratura e arti
applicate, a cura di Andrea Fumagalli, Giovanni Giovannelli, Cristina