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Il cosiddetto “Effetto Cipro”

2.3 Aspetti sociali

2.4.6 Il cosiddetto “Effetto Cipro”

Il fenomeno Bitcoin deve gran parte della sua fama pubblica al recente episodio che molti, specialmente nel web, definiscono “Effetto Cipro”. Per altri, questo fu solo una colossale bolla speculativa, uno dei fenomeni pi`u pericolosi e ricorrenti nell’economia. Venerd`ı 1 marzo 2013 un Bitcoin valeva 32 Dollari. Il giorno dopo la criptomoneta anonima viaggiava sopra 78 Dollari. In poco pi`u di tre settimane il valore totale dei Bitcoin in circolazione ha superato quota 800 milioni di Dollari.

Molti cercarono di trovare la genesi di questa esplosione, nel numero crescente di siti di compagnie e aziende che accettavano pagamenti in Bitcoin. Ma questa spiegazione non era sufficiente per il picco raggiunto da Bitcoin nel corso di marzo e soprattutto nei primi giorni di aprile. In soli sette giorni, dal 3 al 7 aprile, Bitcoin pass`o da 120 a 240 Dollari raddoppiando il suo valore. Alcuni hanno ipotizzato che l’origine di questa impennata potesse essere la crisi di Cipro11 e il prelievo forzoso12 11L’economia di Cipro era vigorosa negli ultimi anni: il Fondo Monetario Internazionale, prima

del 2008 Cipro stava attraversando “un lungo periodo di forte crescita e bassa disoccupazione, e le finanze dello stato erano in buona salute”. E neanche nel 2009 i problemi dell’isola erano gravi come quelli di altri paesi dell’Eurozona. Lo stato per`o non aveva controllato le banche. Aveva lasciato che alcune diventassero troppo grandi e soprattutto, non si era preoccupato della provenienza dei capitali che gli istituti dell’isola attiravano. Sembra che nel 2011 il totale delle operazioni svolte dalle banche cipriote, compresi i prestiti, sia stato pari all’835% del prodotto interno lordo, cio`e del valore complessivo di tutti i beni e i servizi prodotti da Cipro. Le banche hanno concesso molti prestiti alla Grecia e hanno investito grosse fette dei loro patrimoni in titoli di stato greci, pur sapendo che era rischioso. Poi la Grecia `e finita sull’orlo della bancarotta e d’accordo con la troika (organismo di controllo informale costituito da rappresentanti della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale), ha fatto partecipare alle perdite anche i suoi creditori. Cos`ı le banche di Cipro hanno perso l’80% dei soldi che avevano investito nei titoli greci. Sono cominciati cos`ı i guai grossi e nel 2012 `e stata colpita dalla crisi finanziaria. Nel mese di giugno 2012 il governo cipriota ha dichiarato di aver bisogno di 1,8 miliardi di Euro di aiuti esterni per supportare la Cyprus Popular Bank. Poi `e arrivato il downgrade di Fitch: l’agenzia di rating rilevava che a Cipro servivano altri 4 miliardi di Euro per sostenere le proprie banche e che i tre istituti di credito pi`u importanti dell’isola erano eccessivamente esposti nei confronti della crisi greca. A marzo del 2013, in cambio degli aiuti promessi dall’Eurozona, il governo cipriota, si `e impegnato ad operare un prelievo forzoso sui conti correnti dei propri cittadini. Le banche sono state chiuse per quattro giorni. Il 25 marzo 2013 l’Eurogruppo (costituito dai ministri dell’economia e delle finanze dei Paesi dell’area Euro) ha raggiunto un accordo con il Governo cipriota relativo alla concessione di un prestito pari a 10 miliardi di Euro da parte del Meccanismo Europeo di Stabilit`a (MES), subordinato alla realizzazione di un programma di aggiustamento macroeconomico.

2.4. ASPETTI LEGALI

dai conti correnti imposto ai risparmiatori.

In questa situazione molte persone avrebbero pensato di convertire parte dei loro risparmi in Bitcoin in modo da metterli al sicuro, essendo una moneta cifrata e criptata e le transazioni completamente non tracciabili.

Quello che `e accaduto in quei giorni caldi `e che molti investitori, arrivati probabil- mente da poco nel mercato dei Bitcoin, hanno deciso di “incassare” i loro guadagni. Chi aveva comprato Bitcoin nei giorni in cui valeva 50 o 100 Dollari, li ha venduti una volta raggiunto il picco dei 266 Dollari. Di conseguenza Bitcoin ha incominciato a diminuire di valore, creando una spirale di vendite che `e rapidamente diventata una valanga, portando al minimo il valore della moneta. Per questo si suol dire che “`e una bolla che `e esplosa”.

A questo punto chi aveva ancora dei Bitcoin ha preferito conservarli, con la spe- ranza che tornassero a salire, mentre qualcun’altro ha pensato che fosse stato toccato il fondo ed `e quindi ritornato a comprare. Queste due spinte hanno, probabilmente, riportato il Bitcoin intorno ai 100 Dollari. La lezione da trarre da queste giornate di incredibili oscillazioni `e che probabilmente Bitcoin non `e una moneta, o almeno non lo `e ancora. Per essere utile come mezzo di scambio, una moneta deve avere un valore stabile o almeno che cambi in maniera pi`u o meno prevedibile13.

Per trovare i soldi che mancavano, il governo di Cipro ha proposto allora una tassa sui depositi bancari (come avevano fatto l’Italia nel 1992 e la Norvegia nel 1936) da cui sperava di incassare 5,8 miliardi di Euro. In origine era previsto un prelievo del 6,75% sui depositi fino a 100mila Euro e del 9,9% su quelli superiori. In seguito alle proteste scoppiate nel Paese, il ministro delle finanze Michalis Sarris ha proposto di escludere dalla tassazione i depositi fino ai 20mila Euro. I risparmiatori tassati avrebbero ricevuto in compenso delle azioni della loro banca. Ma il 20 marzo 2013 il parlamento cipriota ha bocciato il progetto di legge.

13In tutto questo arco di tempo il valore di Bitcoin `e stato tutt’altro che stabile. La prima

spiegazione a tanta instabilit`a `e da cercare nella scarsit`a. Pi`u il valore totale di un sistema valutario `e piccolo, e pi`u grandi saranno le oscillazioni a cui `e sottoposto, e di Bitcoin ce ne sono pochi, sono poche le persone che li possiedono, e sono pochi quelli pronti ad accettarlo come strumento di pagamento. Se il valore totale `e ridotto, infatti, ci sono pi`u probabilit`a che possano entrare in gioco investitori con capitali abbastanza grandi da influire sul totale, mentre se il mercato cresce questo tipo di oscillazione si riduce. A lungo andare questo “problema” dovrebbe andare a risolversi da solo, quindi, mano a mano che nuovi Bitcoin entrano in circolazione, il loro valore totale aumenta. Resta da vedere se 21 milioni di Bitcoin saranno sufficienti per eliminare la variabile della scarsit`a: il sistema infatti `e programmato per fermarsi raggiunta tale cifra, e a partire da quel momento ci saranno solo transazioni vere e proprie, mentre il mining continuer`a a esistere solo in virt`u delle ricompense. Se 21 milioni sembra un numero piccolo, bisogna considerare anche che la frazione minima `e pari a 0.00000001 Bitcoin, il che aumenta considerevolmente le possibilit`a. Un valore regolato solo dal mercato per un bene come Bitcoin, poi, `e molto suscettibile anche alle variazioni di umore. Bitcoin non ha un valore di utilit`a, ma a parte questo non `e diverso da altri beni, quindi segue la legge dell’offerta e della domanda, e questa a sua volta segue gli umori e gli interessi dei partecipanti al gioco. Come ogni sistema grande o piccolo, infine, Bitcoin `e vulnerabile alla speculazione, nelle attivit`a di chi cerca di manipolare il valore del bene per ottenere un profitto immediato.

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