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Il dibattito americano sulle Network Enabled Capabilities (NEC)

Nel documento Innovazione tecnologica e difesa (pagine 31-35)

1. Forze armate americane e capacità netcentriche: alla ricerca di un equilibrio,

1.1 Il dibattito americano sulle Network Enabled Capabilities (NEC)

Qualcuno potrebbe sostenere che la Difesa americana intrattenga una sor-ta di relazione alquanto schizofrenica con l’idea di network-centric war-fare. I fautori delle forze terrestri in particolare hanno storicamente op-posto resistenza alla concezione secondo cui i progressi nell’Information and Communications Technology (ICT) abbiano generato o determine-ranno in futuro una “revolution in military affairs”. Tuttavia, l’ICT costitu-isce per molti aspetti la base dei concetti militari e dei piani di ristruttu-razione delle forze armate statunitensi, a maggior ragione in un contesto di riduzione degli stanziamenti finanziari destinati alla Difesa americana.

A livello strategico, il dibattito riguarda soprattutto se l’ICT presenti cir-costanze che alterino fondamentalmente la natura stessa della guerra. A livello operativo, ovvero in termini di concetti, dottrina e procurement, il consenso è invero più ampio sul fatto che l’ICT offra significative capacità che sono sempre più centrali nelle future attività militari americane.

Sebbene le capacità netcentriche originate dai progressi ICT stiano diventando fondamentali per il futuro delle forze armate degli Stati Uni-ti, è altresì generalmente riconosciuto che le reti in sé presentano delle significative vulnerabilità. Nello specifico, l’interesse è alquanto marcato nel campo della cyber defense, anche alla luce delle sempre più evidenti tensioni tra il desiderio di sfruttare tutte le opportunità che le capacità netcentriche sono in grado di offrire e il timore che questa dipendenza porti con sé i semi di una eventuale e futura debacle1.

1 Si veda ad esempio, US Dept of Defense, Quadrennial Defense Review 2014, March

Secondo le parole di un funzionario del Dipartimento della Difesa [Gli Stati Uniti] hanno speso centinaia di miliardi di dollari lavo-rando [su comunicazioni] e [intelligence, sorveglianza e ricognizio-ne] e sistemi d’arma che nessuno può eguagliare…ma il problema con quei sistemi è che…per quanto avanzati, sono tanto vulnerabili quanto le reti che li connettono2.

Il riconoscimento della necessità impellente di difendere il complesso si-stema di reti è stato sottolineato per diversi anni, motivo per cui le misure adottate per mitigarne le eventuali vulnerabilità sono piuttosto numero-se e variegate. Viceversa, numero-sebbene i tentativi di sfruttare il potenziale of-fensivo delle capacità netcentriche non sembrino così ben coordinati ed efficaci, i vertici dell’establishment americano sono fortemente impegna-ti per far leva sulle tecnologie ICT e le capacità netcentriche come parimpegna-ti integranti delle future operazioni militari.

Tale consenso si è rafforzato con il progredire delle guerre in Iraq e in Afghanistan. Malgrado lo schieramento di capacità netcentriche sia stato eterogeneo in ognuna di queste operazioni, le esigenze emerse in entram-bi i conflitti ne hanno accelerato il loro impiego nonché il loro sviluppo.

Prima dell’inizio dell’Operazione Enduring Freedom in Afghanistan, l’in-teresse nelle capacità netcentriche era piuttosto limitato, e tendeva a fo-calizzarsi soprattutto sulle reti cablate. Il rapido sviluppo commerciale da una parte e il pieno impegno in operazioni militari complesse e asimme-triche dall’altra, hanno fondamentalmente alterato il rapporto tra ICT e capacità netcentriche per le forze armate degli Stati Uniti.

Quest’ultime complessivamente sono ampiamente interessate nello sfruttare le reti sia cablate che wireless, e nel comprendere adeguatamen-te le implicazioni di quesadeguatamen-te attività nel conadeguatamen-testo delle operazioni all’in-terno dello spettro elettromagnetico (Electromagnetic Spectrum, EMS).

Le tecnologie ICT e le capacità netcentriche sono così divenute profonda-mente e irrevocabilprofonda-mente radicate nelle operazioni militari statunitensi che il dibattito in corso ruota attorno a “come” esse possano essere utiliz-zate più efficacemente, piuttosto che sul “se” impiegarle o meno.

2014, http://www.defense.gov/pubs/2014_Quadrennial_Defense_Review.pdf; US Dept of Defense, Sustaining U.S. Global Leadership: Priorities for 21st Century Defense, January 2012, http://www.defense.gov/news/ Defense_Strategic_Guidance.pdf.

2 Jordana Mishory, “Official: DoD needs to better coordinate, oversee electronic warfa-re efforts”, in InsideDefense.com, 15 October 2014.

Questo capitolo fornisce una breve panoramica su alcuni passi fon-damentali che le forze armate americane, in particolari quelle terrestri, stanno adottando per sviluppare l’utilizzo delle capacità netcentriche in ognuna delle sei “funzioni di combattimento” delineate nella dottrina in-terforze degli Stati Uniti. Queste funzioni sono state concepite per rispec-chiare gli elementi fondamentali che sarebbero richiesti per sviluppare un piano o un’attività militare volto ad assicurare un insieme completo e integrato di forze. Mentre ognuna delle forze armate fa proprie termino-logie leggermente differenti, il quadro di riferimento della dottrina inter-forze3 le descrive nel seguente modo:

1. Comando e Controllo (C2) o, come lo chiama l’Esercito, comando di missione. In termini generali, l’acronimo C2 si riferisce alla capacità di indirizzare le forze verso un obiettivo comune;

2. Intelligence, o la capacità di raccogliere, sintetizzare e distribuire informazioni sull’ambiente operativo attraverso mezzi sia tecnici (come signals intelligence) e non tecnici (human intelligence);

3. Fuoco, o la capacità di produrre in maniera precisa “effetti” sul ber-saglio desiderato (che potrebbe essere una struttura, un’organiz-zazione, un individuo, ecc.) siano essi cinetici (fisici) o non-cinetici (come la guerra elettronica o le operazioni psicologiche);

4. Movimento e manovra, o il movimento pianificato e disciplinato delle forze militari verso un obiettivo;

5. Protezione, o l’abilità di evitare e/o difendersi da attacchi, sia cine-tici che non-cinecine-tici. Questo può riferirsi ad individui, unità, basi, equipaggiamento, ecc.;

6. Supporto, o l’abilità di fornire alle forze sul campo ogni tipo di for-nitura nel tempo (come cibo, munizioni, parti di ricambio, ecc.).

Le reti – siano esse cablate, wireless, space-based e terrestri – ricopro-no un ruolo fondamentale in ognuna di queste funzioni. Ci soricopro-no decine di programmi, sia interforze che a livello di singola forza armata, volti a fornire capacità in una o più di queste suddette funzioni. Infatti, delle sette aree prioritarie elencate nella richiesta di bilancio del Diparti-mento della Difesa per l’anno fiscale 2015, quella relativa alle attività cyber rappresentava la priorità principale. Ciascuna delle sei rimanenti – difesa missilistica; deterrenza nucleare; spazio; attacchi di precisio-ne; intelligence, sorveglianza e ricognizioprecisio-ne; contro-terrorismo e

ope-3 US Dept of Defense, Chairman of the Joint Chiefs of Staff, Joint Publication 3-0: Joint Operations, 11 August 2011, http://www.dtic.mil/doctrine/new_pubs/jp3_0.pdf.

razioni speciali – supportano o dipendono dalle capacità netcentriche.

Dal momento in cui le tecnologie ICT hanno sviluppato e creato la pre-messa alle capacità netcentriche, esse hanno presentato sia un’opportu-nità che una sfida. L’opportuun’opportu-nità consiste nell’incrementare non solo le capacità delle singole piattaforme, ma anche quelle tra le piattaforme.

Una delle sfide invece è infondere tale potenziale a tutto l’insieme degli equipaggiamenti militari, straordinariamente ampio e complesso. L’E-sercito americano dispone di oltre diecimila veicoli da combattimento ed elicotteri. Sostituire o ammodernare quei sistemi affinché essi possa-no incorporare architetture netcentriche richiede una spesa ingente, e in alcuni casi risulta tecnicamente impossibile e inefficiente. La Difesa si trova attualmente in una posizione in qualche modo paradossale. Da una parte, i tagli di bilancio rendono la transizione verso flotte net-enabled molto più ardua e complessa ma, dall’altra, tale transizione risulta anco-ra più necessaria dal momento che gli stessi tagli – riducendo il volume degli assetti militari – richiedono una maggiore produttività degli equi-paggiamenti rimasti in servizio.

Ognuna della quattro forze armate adotta un approccio alquanto simile per raggiungere un adeguato equilibrio tra le risorse e l’incre-mento di capacità. Sebbene il finanzial’incre-mento per i nuovi programmi sia costantemente in diminuzione, ogni nuovo progetto sarà disegnato per essere net-enabled, con un’architettura aperta che consenta i necessa-ri aggiornamenti di capacità alla luce dei continui progressi nel campo dell’ICT. L’equipaggiamento esistente viene continuamente riaggiornato per fornire, in alcuni casi, un supporto sufficiente per ottenere un mag-gior collegamento tra i diversi sistemi e, in altri, per incorporare diret-tamente capacità più aggiornate.

Quelle versioni per cui sarebbe inefficiente o impossibile realizzare si-stemi netcentrici, vengono rapidamente dismesse. L’Aeronautica e la Ma-rina stanno tentando di uniformare i principali, rispettivi, sistemi d’arma, riducendo ad esempio il numero di versioni delle unità navali e di velivoli e puntando a raggiungere una capacità equivalente attraverso la loro pie-na connessione NEC. Il Corpo dei Marines e l’Esercito, che dispongono tipicamente di un ampio ventaglio di equipaggiamenti, devono disporre necessariamente di piattaforme simili ma con differenti livelli di capacità, con il rischio di generare criticità in termini di interoperabilità tra le loro stesse unità nel caso di operazioni su larga scala. L’intento è minimizzare il più possibile queste differenze ma le restrizioni finanziarie hanno co-stretto, in particolar modo l’Esercito, a orientarsi più decisamente verso

una strategia di aggiornamento incrementale attraverso molteplici pro-grammi, con ovvie differenze nelle varie unità. Nel complesso comunque, il desiderio dell’Esercito di evolversi da sistema “stand alone a networke-d”4 è condiviso dall’intera forza armata statunitense, e l’intero establish-ment militare si muove in questa direzione.

Nel documento Innovazione tecnologica e difesa (pagine 31-35)

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