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Il dibattito contemporaneo sul problema di Gettier

2. La teoria della conoscenza proposizionale nell'ambito dell'ibrido informazionale

2.4. Il dibattito contemporaneo sul problema di Gettier

Le reazioni al problema di Gettier hanno dato luogo in letteratura ad approcci differenti che, in ogni caso, tentano di porre rimedio alla mancata correlazione tra la giustificazione in una determinata credenza e la verità della proposizione in cui si crede. In altre parole la credenza del soggetto, motivata razionalmente da una specifica giustificazione, non deve essere casuale rispetto alla verità della proposizione creduta. In base a questa caratterizzazione si possono distinguere i seguenti casi:

1) La giustificazione è sufficiente alla verità della proposizione: è il caso che sempre ci augureremmo. In tale evenienza l'evidenza della giustificazione sarebbe sufficiente a ritenere di essere in possesso della conoscenza.

2) La giustificazione non ha alcuna correlazione con la verità della proposizione: è l'evento peggiore in cui incorrere da un punto di vista epistemologico e configura l'occorrenza degli episodi di epistemic luck127 tra i quali figurano anche i casi di Gettier.

A livello più generale siamo in presenza di epistemic luck ogni volta in cui un agente sviluppa una credenza vera per il motivo sbagliato, ovvero la giustificazione addotta dallo stesso agente non corrisponde, ossia non giustifica in realtà, la verità della proposizione acquisita.

3) La giustificazione è implicata dalla verità della proposizione, ossia è una condizione necessaria ma non sufficiente a quella medesima verità. In questo caso la credenza del soggetto si sviluppa sulla base di una fallacia logica che è comunemente nota come affermazione del conseguente.

127 In filosofia analitica si definisce come epistemic luck una condizione in cui si ha conoscenza in modo fortuito, cioè un caso in cui la giustificazione di una credenza in una certa proposizione non è collegata causalmente alla verità di quest'ultima (cfr. D. Pritchard, Epistemic Luck, OUP, Oxford, 2004).

Approccio Integrazione Esplicitazione

Teoria causale Il fatto p è causalmente connesso

in modo appropriato con la credenza di S in p

Teoria delle falsità rilevanti Una credenza vera non deve

derivare per inferenza da una credenza falsa

Teoria della non sconfiggibilità Non deve esserci una

proposizione q che aggiunta alle credenza di S è capace di

sconfiggere la giustificazione di S nella credenza p

Teoria delle ragioni conclusive Se p non fosse vera, S non

disporrebbe di ragioni conclusive a favore della verità di p

Teoria delle alternative rilevanti L'attuale stato di cose in cui p è vera è da S distinguibile o discriminabile da un'alternativa rilevante in cui p è falsa.

Teoria condizionale Se in circostanze diverse p non

fosse vera, S non crederebbe che p, e se in circostanze diverse, p fosse vera, S crederebbe che p.

Coerentismo Credenze coerenti con le altre

credenze di S

Fondazionalismo Credenze di due tipi: di base,

ossia fondanti, ovvero auto- giustificantisi e derivate, cioè giustificate sulle prime.

Affidabilismo S è giustificato nel credere in p se

e solo se la credenza in p è prodotta da un processo cognitivo, o da un metodo, affidabile, ovvero che tende a produrre molte credenze vere.

Funzionalismo Una credenza è affidabile se e

solo se è prodotta da un processo cognitivo che funziona

propriamente in un ambiente appropriato

Naturalismo Il processo cognitivo di

produzione delle credenze deve ricalcare la metodologia delle scienze naturali

Contestualismo Standard epistemici dipendenti

dal contesto

Tab. 2.1: Gli approcci più comuni in risposta al problema di Gettier

credenza e verità della proposizione creduta, si capisce l'importanza dei casi di Gettier: solo in essi, infatti, l'agente è portato ad una conoscenza secondo la definizione standard che in realtà, da un punto di vista epistemologico non è affatto tale, in quanto non può darsi un ragione sufficiente per lo sviluppo di una conoscenza. Venendo dunque alle proposte presenti in letteratura, si possono distinguere tra quelle che prevedono un'integrazione della giustificazione e quelle che invece la esplicitano in modo da evitare di incorrere nei casi di Gettier128. Il punto, ai nostri fini, è che tali proposte non

sono immuni da aporie teoretiche ma soprattutto sono fondate tutte sul concetto di

credenza e pertanto mal si applicano al contesto dell'ibrido informazionale.

Corre poi l'obbligo di analizzare, almeno a grandi linee, un risultato ottenuto nel 2004 da Luciano Floridi sull'insolvibilità logica del problema di Gettier129. In particolare considerando che tale dimostrazione - svolta grazie alla riduzione del problema di Gettier al problema dell'Attacco Coordinato, - si fonda sull'ipotesi che la Giustificazione e la Verità siano risorse indipendenti e non coordinate (né coordinabili), si è altresì maturato l'opionione che tale assunto sia senz'altro limitante e ricada in

un'argomentazione circolare.

Limitante in quanto tutte le teorie della conoscenza che si sono succedute nel corso

del Novencento, e non solo, hanno sempre cercato di portare allo scoperto la relazione o le relazioni esistenti tra Giustificazione e Verità: questo perché il compito di una teoria epistemologica è l'enunciazione di quelle condizioni per cui un soggetto cosciente possa affermare di essere in possesso di una determinata conoscenza, e pertanto assumere ipotesi di lavoro che sanciscano una volta per tutte l'impossibilità di un simile compito va quantomeno contro a quello che è il senso comune: tutti i giorni infatti conosciamo qualcosa e grazie a questo possiamo dire di «imparare».

Ricada in un'argomentazione circolare perché è proprio dalla mancanza di

coordinazione e dipendenza che nasce in definitiva il problema di Gettier. Quindi postulare che tale mancanza130 sia la causa dell'insolvibilità logica è una fallacia informale di quelle che in teoria dell'argomentazione e in logica131 si chiamano

128 N. Vassallo, "Epistemologia", in Storia della filosofia analitica, cit. A riguardo si veda la Tabella 2.1 e si consideri comunque che la panoramica offerta è solamente a carettere introduttivo. Per una trattazione delle singole teorie si può consultare proficuamente il testo Teoria della conoscenza di N. Vassallo (cit.), dove, tra l'altro, si riportano anche discussioni estremamente interessanti sul problema dello scetticismo e su approcci di genere, quali il femminismo, alla disciplina.

129 L. Floridi, "On the logical unsolvability of the Gettier problem", in Synthese, 142: 61-79, 2004.

130 In particolare nel lavoro citato di Floridi non esistono dimostrazioni matematiche o logiche che la Verità e la Giustificazione equivalgano ai due generali dell'attacco coordinato: solamente a pagina 67 dell'articolo si danno delle caratterizzazioni in tal senso, ma che sono ben lontano da essere vere e proprie dimostrazioni.

131 I. Copi, Introduction to Logic, The Macmillan Company, New York, 1961, tr. it. Introduzione alla Logica, Il Mulino, 1964: pp. 82-83.

«Petizione di Principio»: in altre parole affermare che il problema di Gettier è riducibile secondo «certe condizioni» al problema dell'Attacco Coordinato (problema logicamente insolvibile) è riformulare la conclusione - il problema dell'Attacco Coordinato è insolvibile - in vece di premessa - il problema di Gettier è un'istanza di un problema, logicamente insolvibile, cioè l'Attacco Coordinato. - Il problema fondamentale di tutta la teoria della conoscenza, almeno di quella analitica, è invece proprio capire quali siano le condizioni sotto le quali non valgano le ipotesi di lavoro di Floridi, e cioè la mancanza di coordinazione e dipendenza tra la Verità e la Giustificazione, anche se a

priori, è abbastanza ovvio comprenderlo, sarebbe estremamente difficile enunciare delle

clausole epistemiche sempre valide senza cadere nel dogma dell'infallibilità.