• Non ci sono risultati.

Il disagio economico

Nel documento RAPPORTO ANNUALE (pagine 188-191)

Capitolo 4 - Le persistenti difficoltà delle famiglie

4.2 La situazione economica

4.2.2 Il disagio economico

La dinamica del reddito disponibile e dei prezzi, le ridotte capacità di rispar-mio e le criticità del mercato del lavoro si riflettono sulle condizioni economi-che delle famiglie, confermando una situazione di perdurante crisi economica segnata dalla perdita di 153 mila occupati e da un’ulteriore flessione del potere d’acquisto delle famiglie consumatrici (-0,5 per cento). Alla luce dei dati del-Le politiche pubbliche sostengono i redditi delle famiglie Resta invariato il carico fiscale sulle famiglie

l’indagine Eu-Silc,8la deprivazione delle famiglie residenti in Italia non varia si-gnificativamente tra il 2009 e il 2010.9 Il 15,7 per cento delle famiglie (era il 15,2 per cento nel 2009) presenta tre o più sintomi di deprivazione (Tavola 4.3), mentre l’indicatore di grave deprivazione riguarda il 7,1 per cento delle famiglie residenti (era il 6,8 nel 2009). Pertanto circa il 45 per cento delle famiglie in condizioni di deprivazione lo è in forma grave.

I tratti caratteristici dei segmenti di popolazione e delle aree territoriali tradi-zionalmente connotate da forti elementi di disagio e vulnerabilità sono del tutto simili a quelle rilevate negli anni precedenti. La deprivazione materiale è marcata-mente più diffusa tra le famiglie con cinque o più componenti (25,3 per cento), con tre o più figli (25,6 per cento) e tra quelle che vivono in affitto (33,3 per cen-to). Inoltre, circa un quarto (26,0 per cento) delle famiglie del Mezzogiorno sono materialmente deprivate (contro il 9,7 per cento nel Nord) e, tra esse, circa la metà lo è in modo grave (contro il 40 per cento del Centro-Nord).

La situazione di deprivazione si conferma stabile rispetto al 2009 anche consi-derando i singoli indicatori: la percentuale di famiglie incapaci di fare fronte a

spe-2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010

Indicatore Eurostat di deprivazione (b) 9,2 9,7 13,6 13,5 25,1 26,0 15,2 15,7 Indicatore Eurostat di grave deprivazione (c ) 4,0 3,8 5,3 5,6 12,1 13,0 6,8 7,1 Arretrati nel pagamento di bollette, mutuo, affitto o debiti

diversi dal mutuo 7,9 8,9 10,7 10,3 15,8 14,9 10,9 11,1

Arretrati nel pagamento di:

Mutuo (d) 5,8 6,1 5,1 (i) 6,1 (i) 8,1 (i) 5,6 (i) 6,1 6,0

Affitto (e) 12,0 15,1 14,1 13,2 13,5 15,6 12,9 14,9

Bollette 6,2 6,7 9,0 8,3 13,8 13,2 9,2 9,1

Debiti diversi dal mutuo (f) 11,7 11,5 14,2 11,4 18,7 17,1 14,0 13,0

Non riesce a sostenere spese impreviste di 800 euro (g) 25,4 25,5 33,2 31,9 45,2 46,1 33,3 33,4 Non può permettersi alcune voci di spesa:

Riscaldare adeguatamente l'abitazione 5,2 5,2 8,7 8,5 20,2 22,8 10,6 11,5 Una settimana di ferie in un anno lontano da casa 29,0 28,6 39,2 39,7 58,4 56,5 40,4 39,7 Fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni (h) 4,6 4,8 5,8 6,0 10,0 10,7 6,6 6,9 Non può permettersi TV a colori, telefono, lavatrice o automobile 3,2 2,9 2,8 3,2 5,7 5,9 3,9 3,9

Nord Centro Mezzogiorno Italia

Tavola 4.3 - Famiglie per ripartizione geografica e indicatori di deprivazione materiale - Anni 2009-2010 (a)(per

100 famiglie)

Fonte: Istat, Indagine sul reddito e condizioni di vita (a) Dati provvisori nel 2010.

(b) Almeno tre indicatori tra i seguenti: 1) non riuscire a sostenere spese impreviste, 2) non potersi permettere una settimana di ferie in un anno lontano da casa, 3) avere arretrati (mutuo o affitto o bollette o altri debiti diversi dal mutuo), 4) non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni, 5) non potersi permettere di riscaldare adeguatamente l'abitazione, non potersi permettere: 6) lavatrice, 7) tv a colori, 8) telefono 9) automobile. (c) Almeno quattro indicatori tra quelli indicati in precedenza.

(d) Per le famiglie che pagano il mutuo. (e) Per le famiglie che pagano l'affitto.

(f) Per le famiglie che hanno debiti diversi dal mutuo.

(g) Il dato relativo all'anno 2009 si riferisce ad un importo di 750 euro. Tale valore per ciascun anno di indagine, è pari a 1/12 della soglia di rischio di povertà calcolata nell'indagine di due anni precedenti.

(h) La domanda del questionario chiede se la famiglia può permettersi di fare un pasto completo, a base di carne, pollo o pesce almeno una volta ogni due giorni.

(i) Stima corrispondente a una numerosità campionaria compresa tra 20 e 49 unità.

8

Indagine europea su reddito e condizioni di vita. I dati del 2010 sono provvisori. 9

Le diverse dimensioni del disagio economico vengono sintetizzate tramite due indici definiti da Eurostat : i) indicatore di deprivazione materiale (che rappresenta la quota di famiglie che dichiarano almeno tre delle nove deprivazioni riportate di seguito) e l’indicatore di grave deprivazione materiale (che rappresenta la quota di famiglie che dichiarano almeno quattro delle nove deprivazioni). Le nove deprivazioni considerate sono: non riuscire a sostenere spese impreviste; avere arretrati nei pagamen-ti (mutuo, affitto, bollette, debipagamen-ti diversi dal mutuo); non potersi permettere in un anno una setpagamen-ti- setti-mana di ferie lontano da casa, un pasto adeguato (proteico) almeno ogni due giorni, il riscaldamen-to adeguariscaldamen-to dell’abitazione, l’acquisriscaldamen-to di una lavatrice, di una televisione a colori, di un telefono o di un’automobile.

Sostanzialmente stabile il disagio economico delle famiglie

se impreviste si colloca al 33,3 per cento;10quella delle famiglie in arretrato nei pa-gamenti (mutuo, affitto, bollette o debiti diversi dal mutuo) all’11,1 per cento; le famiglie che non possono permettersi beni durevoli necessari11sono il 3,9 per cen-to; la quota di quelle che non possono permettersi un pasto proteico,12 almeno ogni due giorni, è pari al 6,9 per cento e le famiglie che dichiarano di non potersi permettere una settimana di ferie lontano da casa sono il 39,7 per cento. L’unica eccezione è rappresentata dall’aumento della quota di famiglie che dichiara di non essere in grado, per motivi economici, di riscaldare adeguatamente l’abitazione (11,5 per cento nel 2010 contro il 10,6 per cento nel 2009), in particolare nel Mezzogiorno (22,8 per cento contro 20,2 per cento).

Nonostante la sostanziale stabilità degli indicatori di deprivazione economica, il 43,3 per cento delle famiglie dichiara di aver visto peggiorare la propria situa-zione economica rispetto all’anno precedente, una quota comunque inferiore a quella registrata nel 2009 (pari al 50,0 per cento).13La difficile situazione econo-mica costringe infatti le famiglie a contrarre debiti o a fare ricorso alle proprie ri-sorse patrimoniali (16,2 per cento contro il 15,1 del 2009) e a risparmiare meno dell’anno precedente (19,1 per cento) (Tavola 4.4).

La perdita di occupazione che ha caratterizzato il periodo 2008-2010 ha modi-ficato in misura modesta la diffusione della deprivazione materiale, sia perché le famiglie che nel 2010 hanno sperimentato questo tipo di evento mostravano livel-li di deprivazione più elevati delle altre già nel 2009 (27 per cento le prime, 15 per cento le seconde), sia perché a perdere il lavoro sono stati soprattutto i giovani che vivono ancora con i loro genitori. Questi ultimi forniscono spesso un contributo modesto al reddito familiare; in questo caso la perdita del lavoro non aggrava in modo significativo le condizioni economiche della famiglia, né accresce la proba-bilità di trovarsi in condizioni di deprivazione materiale.14Anche nel 2010, quin-di, la famiglia ha svolto il proprio ruolo di ammortizzatore sociale nei confronti dei giovani, affiancandosi alla cassa integrazione che ha sostenuto una larga quota

10L’importo delle eventuali spese impreviste è stato fissato a 800 euro per l’indagine 2010, mentre risultava pari a 750 euro nell’indagine 2009. Tale importo, per tenere conto dell’evoluzione dei red-diti monetari, viene fissato ad un livello pari a 1/12 della soglia di rischio di povertà (60 per cento della mediana del reddito netto familiare, reso equivalente tramite scala OCSE modificata) calcolata nell’indagine Eu-Silc di due anni precedente e opportunamente arrotondato.

11Lavatrice, televisione a colori, telefono (fisso o portatile) o automobile. 12Carne, pesce, pollo o equivalente vegetariano.

13Indagine Multiscopo “Aspetti di vita quotidiana”.

14Si veda in proposito il Rapporto annuale. La situazione del Paese nel 2009, al paragrafo 3.6.

2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010

Non ha avuto soldi (b) per:

Cibo 5,3 4,7 5,5 5,4 6,4 6,8 5,7 5,5

Medicine 7,0 6,8 9,2 9,1 18,5 18,5 11,1 11,0

Vestiti 11,9 11,6 15,6 15,6 25,1 26,0 16,9 17,0

Trasporti 6,0 5,9 6,9 7,4 13,8 13,0 8,7 8,5

Arrivare a fine mese con grande difficoltà 10,7 11,3 13,4 14,0 23,5 24,2 15,3 16,0 Giudica pesanti gli oneri per l'abitazione 42,1 40,8 50,0 51,7 56,3 56,0 48,2 47,8 Ha Intaccato il patrimonio o contratto debiti 16,1 16,8 13,7 15,0 14,4 15,9 15,1 16,2 Ha risparmiato meno dell'anno precedente 21,5 21,2 18,5 20,9 13,4 14,6 18,3 19,1 Ha ricevuto aiuti economici da persone non coabitanti 13,4 13,7 15,2 15,3 18,7 18,6 15,5 15,6

Nord Centro Mezzogiorno Italia

Tavola 4.4 Famiglie per ripartizione geografica e indicatori di disagio economico

-Anni 2009-2010 (a)(per 100 famiglie)

Fonte: Istat, Indagine sul reddito e condizioni di vita (a) Dati provvisori nel 2010.

(b) Almeno una volta nei dodici mesi precedenti l'intervista.

Crescono le famiglie che si indebitano o intaccano il patrimonio

di adulti con figli. Va inoltre sottolineato il carattere di persistenza nella condizio-ne di deprivaziocondizio-ne materiale, fortemente legata alle situazioni reddituali e patri-moniali di medio-lungo periodo: dai confronti longitudinali, infatti, risulta che il 65 per cento delle famiglie deprivate nel 2010 lo era anche nel 2009.

L’unico segnale di cambiamento in termini di deprivazione si osserva tra le fa-miglie in cui la perdita dell’occupazione ha riguardato un uomo genitore o coniu-ge/partner (Tavola 4.5). In questi casi, infatti, il lavoro perso, soprattutto se stabi-le e qualificato, rappresenta un contributo fondamentastabi-le al reddito familiare, con un impatto rilevante sulle condizioni economiche delle famiglie di appartenenza; così, la probabilità di trovarsi in condizioni di deprivazione materiale sale al 36,5 per cento (contro il 28,5 per cento osservato l’anno precedente, prima della perdi-ta del lavoro), quella di essere in arretrato nei pagamenti al 38,4 per cento (dal 21,2) e quella di intaccare il patrimonio o contrarre debiti al 39,6 per cento.

Nel documento RAPPORTO ANNUALE (pagine 188-191)