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il Klein e l’educazione dei minorati della vista in Austria

ALCUNE ESPERIENZE SCOLASTICHE PER NON VEDENTI IN EUROPA

7.5 il Klein e l’educazione dei minorati della vista in Austria

Nel XIX secolo emerse un’altra grande personalità che dedicò la vita allo studio di nuovi metodi di scrittura e lettura per non vedenti fu Wilhelm Klein (1765-1848), un influente pedagogo non vedente che fondò il primo Istituto per ciechi in Austria: il Bundes-Blindenerziehungsinstitut di Vienna280.

279 Atti prima Conferenza Internazionale sull’istruzione, cit., pag. 154. 280 HENRI P., La vita dei ciechi, cit., pag. 136.

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Egli era ai suoi tempi una sorta di “street worker”, convinto che l’indigenza delle persone non vedenti dipendesse dalla mancanza di educazione piuttosto che dalla disabilità in sé. Fu con questi convincimenti che nel 1804 fondò l’Istituto di Vienna, accogliendo il primo allievo

Jacob Braun. Questo ospite fu il primo non vedente a superare un esame pubblico, dopo aver imparato a leggere e scrivere con il particolare metodo inventato da Klein281. Jacob Braun

dimostrò ai funzionari dell’impero asburgico la bontà

delle idee del fondatore, dando poi lo stimolo per la creazione di altri istituti nell’Europa Centrale e Orientale: a Varsavia, Bratislava e Budapest.

Così descrive Giovanni Scopoli l’istituto per i ciechi di Vienna visitato nel 1812: “Non avendo visto alcun altra scuola per l'istruzione dei ciechi prima del mio viaggio in Germania, ho visitato con sommo piacere in Vienna quella del S.r Klein, al quale io mi dichiaro debitore di tutte le cognizioni, che ho acquistate sui vari insegnamenti che si convengono a fanciulli privi della vista. Se l'occhio e i gesti sono per i sordo-muti gli organi soli dell'intelligenza, l'udito e il tatto lo sono per i ciechi, e sull’ esercizio maggiore di questi due sensi ha fondamento ogni istruzione che loro si procaccia".

Questo è il metodo Klein che Scopoli vide applicato nell'istituto: "I ciechi imparano a leggere le lettere dell'alfabeto col toccare spesso le lettere medesime fatte in gran rilievo di cera, e le quali imparano ad imitare. La forma delle lettere si va per gradi rimpicciolendo sino a che col tatto possano distinguerne di grandezza ordinaria senza confusione tanto separate, che unite insieme. In tal modo i non vedenti possono pure apprendere la matematica, la geografia e la musica”.

Le attività svolte dai ciechi nell’Istituto viennese destano stupore nello Scopoli, che ammira la loro perizia "nel conoscere vari animali dei quali maneggiavano modelli,

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nel separare nominandoli, molti e diversi semi di piante, stoffe, monete, ecc. Nè credo di far menzione dell'artificio col quale lavorano vari modelli in legno, e cartone, né come si occupino di lavori in maglia, e sappiano con molti diversi giochi, anche di carte, rallegrare la loro vita, e coltivare la terra, educare uccelli ecc."282

Quanto sopra descritto dallo Scopoli, ci fa facilmente comprendere che il Klein, tra i più sensibili educatori dei ciechi e degli ipovedenti che sia mai esistito, abbia sempre considerato l'integrazione scolastica dei privi della vista come la via più corretta per consentire loro il massimo di realizzazione personale in un contesto sociale normale; vale a dire, evitando la segregazione perpetua in strutture concepite appositamente per i ciechi o, come accadeva assai spesso, per i ciechi e per i sordi. Egli infatti, nel 1848 riuscì ad ottenere dal Parlamento austriaco l'approvazione di una legge che prescriveva la frequenza delle comuni scuole da parte dei bambini ciechi283. I risultati non furono soddisfacenti, sia perché la scuola e la società del tempo erano impreparate ad un tale evento, sia perché la reazione conservatrice seguita al Quarantotto, disattese il dettato di quella legge.

Attualmente l’istituto dei ciechi di Vienna ( B.B. I.) ospita circa settecentocinquanta alunni di ambo i sessi di età compresa tra i tre e venti anni. La loro educazione è gratuita in quanto compete direttamente allo stato austriaco. All’interno della B.B.I. sono presenti:

1 scuola dell’infanzia; 2 scuola primaria;

3 scuola secondaria con politecnico finale; 4 formazione professionale.

La scuola dell’infanzia è costituita da una sezione completamente dedicata ai non vedenti, un'altra frequentata dai pluridisabili, l’ultima mista frequentata da non vedenti e vedenti. La scuola primaria e secondaria con politecnico finale costituiscono in Austria la cosiddetta scuola dell’obbligo con durata di nove anni. Essa comprende pure alcune classi ristrette limitate alla frequenza di soli quattro-cinque alunni affetti da

282 SCOPOLI G., Relazione della visita fatta dalle pubbliche scuole in più luoghi di Germania e riflessioni su quelle del regno, Biblioteca Civica di Verona, 1813, pag. 95.

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disabilità gravi. Tali classi sono coordinate da pedagogisti non vedenti insieme ad esperti esterni (terapisti della riabilitazione)284.

Nelle altre classi della scuola dell’obbligo, all’insegna di un sistema aperto gli studenti possono tranquillamente e in qualsiasi momento entrare ed uscire dall’istituto dei ciechi viennesi per iscriversi alla scuola normale ( main stream) e viceversa. Durante questi anni gli allievi dell’istituto viennese studiano tra l’altro anche il braille e la tiflo- informatica e vengono orientati da un team di esperti e consulenti alla formazione professionale. Al termine della scuola dell’obbligo gli utenti del B.B.I. possono scegliere di frequentare un corso di centralinisti di durata annuale che prevede tra l’altro, durante il suo svolgimento, la loro partecipazione a tirocini e stage formativi presso aziende telefoniche della capitale austriaca. Inoltre essi hanno la facoltà di frequentare pure un corso triennale di tecnico commerciale e stenografico per il conseguimento di abilità e competenze nel settore dell’elaborazione dei testi. Gli studenti dell’istituto viennese hanno poi la possibilità di frequentare un corso di massofisioterapia che è abbastanza apprezzato in Austria. Esistono pure corsi di tiflo- informatica per programmatori non vedenti di computer, corsi (biennali) per l’insegnamento della musica (flauto, pianoforte, percussioni, tastiere, violino etc.) per tutti questi corsi comunque esiste un denominatore comune e cioè l’obbligo per i convittori non vedenti dell’istituto dei ciechi di Vienna di frequentare i corsi di orientamento e mobilità finalizzati all’acquisizione di quelle strategie comportamentali necessarie ai minorati della vista per raggiungere un grado più elevato di autonomia ed indipendenza nella vita concreta di tutti i giorni. Infine per i disabili visivi gravi e per i pluridisabili sono stati attivati ormai da diversi anni corsi di manualità per la produzione di cestini, vimini, intrecci, spazzole etc.285

Presso la struttura viennese opera pure un centro di risorse che si occupa di offrire consulenza psicologica agli utenti non vedenti ed ai loro genitori e di promuovere la formazione tiflopedagogica degli insegnanti di sostegno. Presso il B.B.I. funziona una tipografia che oltre alla trascrizione dei testi in braille, realizza anche libri in versione digitale e in large-print per gli ipovedenti.

284 Atti prima Conferenza Internazionale sull’istruzione, cit., pag. 156. 285 MELL A., Der Blindenunterricht, Witwe & Sohn, Vienna, 1990, pag. 67.

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Per concludere, da qualche anno è stato inaugurato un museo storico che colleziona i più importanti ausili tiflotecnici didattici utilizzati in Austria dai non vedenti dall’epoca di Wilhelm Klein fino ai nostri giorni.