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1.1 Le Misure Agroambientali

1.1.5 Agricoltura Biologica

1.1.6.1 Il Marchio ―Agriqualità‖

―Agriqualità‖ è il marchio (di processo) registrato dalla Regione Toscana che identifica e promuove i prodotti agroalimentari realizzati con le tecniche di agricoltura integrata così come definite dalla L.R. 25/99 e dal relativo regolamento di attuazione Reg.47/R/2004 23.

Il marchio ―Agriqualità‖ della Regione Toscana, è rappresentato da una farfallina stilizzata bianca, su sfondo blu-verde (Figura 1.3 e 1.4).

Il marchio viene concesso in uso dalla Regione Toscana a quanti ne facciano richiesta e rispettino i disciplinari di produzione integrata in vigore per tutte le fasi del ciclo produttivo, assoggettandosi al regime di controllo previsto.

Figura 1.3 Marchio collettivo

Agriqualità, costituito da un segno grafico e da un logotipo

Fonte: Regione Toscana

Figura1.4 Contrassegno Agriqualità

Fonte: Regione Toscana

23 REGIONE TOSCANA (2004) Regolamento Regionale del 2/09/04 n. 47, concernente

41 Il marchio Agriqualità si applica alle seguenti tipologie di prodotti, definiti nell’allegato I del Trattato CE che istituisce la Comunità Europea: prodotti agricoli vegetali non trasformati, animali e prodotti animali non trasformati; prodotti agricoli vegetali e animali trasformati destinati all’alimentazione umana composti essenzialmente di uno o più ingredienti di origine vegetale e/o animale; mangimi composti per animali e materie prime per mangimi.

Così come stabilito nella L.R. 25, il concessionario del marchio si assume l’impegno di costruire o soltanto una parte della filiera produttiva oppure tutta la filiera completa, comprendente tutte le fasi del ciclo produttivo fino alla commercializzazione al dettaglio, attuando un sistema di autocontrollo sul rispetto dei disciplinari in corrispondenza di ciascun anello della stessa filiera e garantendo la tracciabilità e la rintracciabilità del prodotto lungo di essa.

I principali soggetti che garantiscono il marchio Agriqualità sono:

 un Organismo di Controllo rispondente ai criteri della norma EN 45011 e autorizzato dalla Regione Toscana, che verifica il rispetto dei disciplinari e il mantenimento della tracciabilità lungo tutta la filiera, anche prelevando campioni di prodotto da sottoporre ad analisi;

 il Servizio Fitosanitario della Regione Toscana, che attua la vigilanza sull’operato degli Organismi di Controllo, esercitando anche la vigilanza su un campione annuale dei concessionari del marchio, e che detiene l’elenco dei concessionari e, ove necessario, sospende o revoca la concessione d’uso.

Il sistema di garanzia prevede che la Regione Toscana, oltre a tutelare il marchio, stabilire i disciplinari di produzione e tenere l’elenco dei concessionari, autorizzi anche gli Organismi di Controllo e vigili sull’operato degli stessi emettendo eventuali sanzioni quando risultano necessarie.

Gli Organismi di Controllo (OdC) invece controllano la conformità dei processi produttivi dei Concessionari e sanzionano le eventuali non conformità.

Infine i Concessionari applicano i disciplinari e svolgono l’autocontrollo del processo garantendone la tracciabilità.

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1.1.6.1.1 Concessione d’uso Marchio “Agriqualità”

La richiesta di concessione d’uso del marchio può essere avanzata da imprese agricole singole o associate, associazioni di produttori agricoli, imprese di trasformazione o di trasformazione e commercializzazione singole o associate.

I requisiti fondamentali sono: l’iscrizione al Registro delle Imprese della C.C.I.A.A; l’impegno all’applicazione dei disciplinari di produzione Agriqualità sull’intera azienda o sull’intera unità produttiva; la sottoscrizione di accordi di coltivazione e/o di allevamento e vendita per le imprese di trasformazione o di trasformazione e commercializzazione, in relazione ai prodotti per cui il marchio è richiesto 24.

I dati aggiornati a marzo 2013 attestano il numero dei concessionari in 247, di cui 183 produttori e 64 trasformatori.

1.1.6.1.2 Motivazioni della creazione dell’Agriqualità

Le motivazioni della creazione di un marchio Agriqualità si possono ritrovare nella volontà da parte della Regione Toscana, di stabilire norme di produzione certe e pubbliche, che prevedano la garanzia dell’applicazione di pratiche di produzione agricola sostenibile per la salute dei produttori e la salubrità delle produzioni.

Inoltre, attraverso l’uso di tecniche agricole appropriate ed il mantenimento delle risorse ambientali, con l’Agriqualità si cerca di riconsegnare agli agroecosistemi i compiti fondamentali di gestione del territorio nel suo complesso e di produzione di beni ambientali, cercando di ricreare anche un clima di fiducia nel consumatore, tutelandolo dagli effetti diseducativi della pubblicità ingannevole. Grazie all’Agriqualità la Regione Toscana si pone come obiettivo quello di far emergere la tradizione agroalimentare e gastronomica tipica della Toscana da utilizzare per rilanciare le economie locali e recuperare i valori culturali, storici, ambientali, al fine di sostenere il reddito degli agricoltori, garantendo una duratura partecipazione al valore aggiunto che deriva dalle fasi di trasformazione e distribuzione dei prodotti agricoli.

Nella comunicazione commerciale i segni distintivi dei prodotti agro- alimentari biologici ed in parte anche di Agriqualità sono in grado di

24 REGIONE TOSCANA (1999) Legge regionale 15 aprile 1999, n. 25. Norme per la

valorizzazione dei prodotti agricoli ed alimentari ottenuti con tecniche di produzione integrata e tutela contro la pubblicità ingannevole. Bollettino Ufficiale n. 12, parte prima, del 23.04.1999

43 comunicare un significato, di trasmettere un contenuto, in pratica riescono a raccogliere e trasferire informazioni legate alle regole che ne disciplinano l’uso, a fronte della distorsione percettiva che spesso si verifica tra ciò che il segno esprime e quello che viene recepito dai consumatori.

Per questi prodotti i consumatori, oltre a ritenere che offrano maggiori garanzie di sicurezza e qualità, sono anche disposti a pagare di più (Zanoli e Naspetti, 2002).

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2 Materiali e metodi

La metodologia utilizzata nel presente studio è l’Analisi Multicriteriale Geografica grazie alla quale le problematiche ambientali vengono prima trattate con tecniche multicriteriali e successivamente collocate in un preciso sistema di coordinate.

L’Analisi Multicriteriale Geografica (GIS-MCA) rappresenta l’unione tra l’Analisi Multicriteriale (MCA) ed un Sistema Informativo Territoriale (GIS), e permette di lavorare sulla distribuzione a livello spaziale, riuscendo ad analizzare un unico obiettivo o molti obiettivi, in rapporto ad altri fattori geograficamente distribuiti che vengono valutati in base a criteri selezionati.

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