3. Il mercato internazionale
3.1 Il mercato risicolo internazionale
3.1 Il mercato risicolo internazionale
Rispetto alle tensioni che nei mesi estivi hanno dominato il mercato cerealicolo internazionale, con i prezzi di mais, soia e frumento tenero giunti a valori record come conseguenza delle condizioni climatiche avverse che hanno colpito gli Stati Uniti e i paesi del Mar Nero, il mercato risicolo mondiale ha continuato ad essere caratterizzato da una maggiore stabilità, grazie anche ad una produzione che per l’annata 2012/13 è attesa sostanzialmente in linea con i valori record della precedente.
Le stime diffuse nel report di agosto dal Dipartimento dell’Agricoltura Statunitense (USDA) indicano infatti una produzione mondiale di riso che dovrebbe attestarsi sui 463 milioni di tonnellate, con una leggerissima contrazione dello 0,4% rispetto all’annata 2011/12 (tab. 3.1).
Tabella 3.1: Produzione mondiale di riso nei principali paesi produttori (in migliaia di tonnellate)
2011/12 2012/13* Var.% 2012‐
13/ 2011‐12
Cina 140.700 142.000 0,9%
India 104.320 98.000 ‐6,1%
Indonesia 36.500 36.900 1,1%
Bangladesh 34.000 34.100 0,3%
Vietnam 26.735 26.875 0,5%
Thailandia 20.460 21.050 2,9%
Birmania 10.816 11.000 1,7%
Filippine 10.639 10.800 1,5%
Brasile 7.820 7.820 0,0%
Giappone 7.646 7.358 ‐3,8%
Mondo 465.036 463.215 ‐0,4%
* stime
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA, Foreign Agricultural Service
La lieve flessione, pari a circa 2 milioni di tonnellate, è da ricondurre al calo che dovrebbe colpire l’India, la cui produzione, dopo l’ottimo risultato del 2011 con oltre 100 milioni di tonnellate, scenderebbe sotto tale soglia, attestandosi sui 98 milioni di tonnellate, pari a
‐6%. Una riduzione la cui causa principale va individuata nelle piogge monsoniche che hanno colpito questo paese a luglio. In crescita, invece, la produzione della Cina, attesa sui 142 milioni di tonnellate (+0,9% rispetto al 2011), ai massimi dal
2008, dell’Indonesia (+1,1%), oltre che della Thailandia (+2,9%). Anche per quest’ultimo paese, se le stime fossero confermate, si tratterebbe della produzione più elevata dal 2008. La crescita produttiva, unita a delle scorte che dovrebbero toccare il valore record di 12 milioni di tonnellate (+29,3% rispetto all’annata 2011/12), anche in virtù del programma di acquisti messo in atto dal governo, è la principale motivazione della flessione dei prezzi del riso thailandese (grafico 3.1). Incremento dovrebbe verificarsi anche per la produzione americana (+3%), sebbene i 6 milioni di tonnellate previsti rappresentino comunque il secondo peggior raccolto dal 2008. In particolare, negli Stati Uniti si confermano in tensione gli stocks di fine campagna (906mila tonnellate, ‐14% rispetto al 2011 ), ai minimi delle ultime annate, elemento che ha inciso sulla crescita dei prezzi osservata durante i mesi estivi (in particolare del southern long grain milled, grafico 3.2). Per quanto riguarda l’Unione Europea, infine, le stime USDA evidenziano una riduzione annua del 3,4% delle quantità prodotte, che dovrebbero scendere poco sotto 1,9 milioni di tonnellate.
Spinti dagli incrementi nei principali paesi, Cina in primis, i consumi mondiali dovrebbero crescere dell’1,7%, raggiungendo i 466 milioni di tonnellate (tabella 3.2).
Tabella 3.2: Consumo di riso nei principali paesi consumatori (in migliaia di tonnellate)
2011/12 2012/13* Var.% 2012‐
13/ 2011‐12
Cina 139.500 142.500 2,2%
India 93.820 95.000 1,3%
Indonesia 39.550 40.000 1,1%
Bangladesh 34.500 35.000 1,4%
Vietnam 19.750 20.100 1,8%
Filippine 12.800 12.850 0,4%
Birmania 10.140 10.630 4,8%
Thailandia 10.400 10.600 1,9%
Giappone 8.050 7.970 ‐1,0%
Brasile 8.000 7.900 ‐1,3%
Mondo 458.622 466.400 1,7%
* stima
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA, Foreign Agricultural Service
Una stima che, se confermata, significherebbe,
per la prima volta dal 2006, un livello di consumo superiore, seppur lievemente, alla produzione.
Tale risultato va ricondotto agli aumenti che si verificherebbero praticamente in tutti i principali paesi consumatori, Cina (+2,2%) e India (+1,3%) in testa.
Per quanto riguarda il commercio mondiale, le stime fornite dall’International Grains Council ad agosto mostrano per il 2012 una flessione del 3,9% dell’import, che scivolerebbe sotto i 35 milioni di tonnellate, dipendente dal dimezzamento delle quantità che importerebbe l’Indonesia (tab. 3.3). Va sottolineato come questo paese vedrebbe ridurre sensibilmente le proprie scorte finali nell’annata 2012/13: da 4,4 a 2,7 milioni di tonnellate (fonte USDA). Atteso in linea con il 2011 l’import dell’Unione Europea.
Tabella 3.3: Principali paesi importatori di riso (in migliaia di tonnellate)
2011 2012* Var.%
2012/2011
Nigeria 2.700 2.500 ‐7,4%
Indonesia 3.000 1.500 ‐50,0%
Iran 1.600 1.700 6,3%
EU‐27 1.400 1.400 0,0%
Arabia Saudita 1.200 1.300 8,3%
Mondo 35.900 34.500 ‐3,9%
* stima
Fonte: Elaborazione BMTI su dati International Grains Council (dati aggiornati al 23‐08‐2012)
Sul fronte delle esportazioni (tabella 3.4), la riduzione complessiva andrebbe ricondotta al marcato calo dell’export thailandese (oltre 4 milioni di tonnellate, ‐38,7%), non bilanciato dal netto incremento che dovrebbe mettere a segno l’India (+52,1%), paese quest’ultimo che diverrebbe il primo esportatore mondiale.
Tabella 3.4: Principali paesi esportatori di riso (in migliaia di tonnellate)
2011 2012* Var.%
2012/2011
India 4.800 7.300 52,1%
Vietnam 7.100 6.700 ‐5,6%
Thailandia 10.600 6.500 ‐38,7%
Pakistan 3.400 3.900 14,7%
Stati Uniti 3.200 3.500 9,4%
Mondo 35.900 34.500 ‐3,9%
* stima
Fonte: Elaborazione BMTI su dati International Grains Council (dati aggiornati al 23‐08‐2012)
Dopo il marcato rialzo registrato a maggio e la sostanziale stabilità di giugno, a luglio i prezzi delle varietà da esportazione thailandesi (grafico 3.1) sono tornati a flettere, chiudendo il mese sui 585 $/t, sotto la spinta delle stime di crescita produttiva e di un forte incremento delle scorte.
In particolare, i valori del Thai B sono scesi a luglio sui 585 $/t, dopo aver toccato i 615 $/t nel bimestre maggio ‐ giugno. Nonostante ciò, la variazione anno su anno continua a confermarsi positiva: +5% a luglio. Forte aumento si è verificato a maggio anche per la varietà Thai A1 Super, a cui però, nei due mesi successivi, è seguita una fase di completo rientro, culminata nel raggiungimento dei 520 $/t di luglio. Rispetto a quanto osservato per il Thai B, la variazione tendenziale positiva si mostra più accentuata:
+16% a luglio.
Grafico 3.1: Prezzo medio mensile ($/t) del riso Thai A1 Super e del riso 100% Thai B in Thailandia *
* Fob Bangkok
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA, Foreign Agricultural Service
Con riguardo al mercato americano, sia i risoni (southern long grain rough) che i risi lavorati (southern long grain milled) hanno mostrato a maggio un deciso rialzo dei prezzi (grafico 3.2).
Tuttavia, mentre nel caso del risone, i valori sono rimasti stabili sulla soglia dei 350 $/t, i risi lavorati hanno messo a segno nel bimestre giugno – luglio ulteriori aumenti, raggiungendo i 565 $/t e tornando ai massimi da novembre 2011.
Replicando una tendenza in atto dal mese di aprile, la variazione anno su anno, positiva per entrambi i prodotti, si è confermata più
250
650 riso thai B riso thai A1 super
accentuata per i risoni rispetto ai risi lavorati: a luglio +11,2% per i primi; +1,3% per i secondi.
Grafico 3.2: Prezzo medio mensile ($/t) del risone (southern long grain rough) e del riso lavorato (southern long grain milled) negli Stati Uniti *
* US Gulf Port
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA, Foreign Agricultural Service
150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650
700 southern long grain milled southern long grain rough
3.2 Import‐Export
Risone
Tabella 3.2: Esportazioni nazionali di risone in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. % gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. %
Portogallo 2.159.213 2.220.593 2,8% 3.513 3.383 ‐3,7%
Spagna 1.778.401 1.885.632 6,0% 3.122 3.455 10,7%
Francia 2.947.089 1.394.609 ‐52,7% 5.931 2.111 ‐64,4%
Marocco 579.960 790.240 36,3% 920 1.304 41,7%
Romania 1.415.365 660.893 ‐53,3% 2.405 1.043 ‐56,6%
Paesi Bassi 134.956 532.880 +++ 399 1.543 +++
Ue‐27 9.485.174 7.529.205 ‐20,6% 17.143 12.987 ‐24,2%
Mondo 10.240.737 8.432.894 ‐17,7% 18.285 14.420 ‐21,1%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.3: Importazioni nazionali di risone in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. % gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. %
Francia 2.070.859 1.204.937 ‐41,8% 5.414 3.381 ‐37,6%
Romania 851.250 1.148.792 35,0% 2.045 3.593 75,7%
Stati Uniti 8.905 415.830 +++ 4 52 +++
Regno Unito 98.611 185.832 88,4% 94 204 +++
Germania 62.401 161.813 +++ 41 163 +++
Bulgaria 0 119.585 +++ 0 469 +++
Ue‐27 3.106.936 2.940.751 ‐5,3% 7.626 8.021 5,2%
Mondo 3.119.747 3.383.681 8,5% 7.637 8.137 6,5%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.4: Bilancia commerciale di risone in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. % gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. %
Export 10.240.737 8.432.894 ‐17,7% 18.285 14.420 ‐21,1%
Import 3.119.747 3.383.681 8,5% 7.637 8.137 6,5%
Saldo 7.120.990 5.049.213 ‐29,1% 10.648 6.284 ‐41,0%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.5: Prezzo medio all’esportazione (€/kg) e prezzo medio all’importazione (€/kg) nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
gen11‐mag11 gen12‐mag12 var. %
prezzo medio export 560,06 584,79 4,4%
prezzo medio import 408,52 415,84 1,8%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Nei primi cinque mesi del 2012 si è registrata una crescita dell’import italiano di risone (tab. 3.1), pari a +6,5%
anno su anno, riconducibile principalmente all’incremento dei quantitativi provenienti dalla Romania (+75,7%).
In calo le quantità di risone importato dalla Francia (‐37,6%). In linea con quanto riscontrato sul fronte dei quantitativi, la spesa ha subìto un aumento dell’8,5%, attestandosi sui 3,4 milioni di euro. Va notato come sulla crescita dell’esborso monetario abbiano inciso gli acquisti nei paesi extra Ue (Stati Uniti), a fronte del ‐5,3%
osservato per i paesi comunitari. Dal lato dell’export (tab. 3.2), invece, i primi mesi del 2012 hanno evidenziato una sensibile contrazione delle spedizioni di risone fuori dai confini nazionali, pari a ‐21,1% rispetto allo stesso periodo del 2011. Tale risultato è dipeso dalla riduzione delle esportazioni in Francia (‐64,4%) e Romania (‐
56,6%), più che dimezzate rispetto al 2011. Sulla scia della flessione dei ricavi derivanti dall’export (‐17,7%) e della contemporanea crescita della spesa per l’import, il saldo della bilancia commerciale ha subìto un peggioramento, pur continuando a mantenersi in attivo per un valore di 5 milioni di euro (tab. 3.3).
Riso semigreggio
Tabella 3.6: Esportazioni nazionali di riso semigreggio in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. % gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. %
Belgio 4.379.100 6.795.081 55,2% 7.531 11.963 58,9%
Svizzera 2.604.749 3.068.225 17,8% 3.850 4.876 26,6%
Paesi Bassi 2.192.489 2.791.958 27,3% 4.008 4.714 17,6%
Germania 2.740.018 2.516.487 ‐8,2% 3.748 3.367 ‐10,2%
Francia 1.629.393 1.452.627 ‐10,8% 1.450 1.346 ‐7,2%
Polonia 1.799.309 1.046.820 ‐41,8% 3.094 1.847 ‐40,3%
Ue‐27 15.824.089 17.099.187 8,1% 24.211 26.633 10,0%
Mondo 18.816.754 20.571.360 9,3% 28.590 31.998 11,9%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.7: Importazioni nazionali di riso semigreggio in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. % gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. %
India 5.776.374 7.655.676 32,5% 7.662 11.737 53,2%
Thailandia 2.758.993 1.932.833 ‐29,9% 4.248 2.537 ‐40,3%
Pakistan 4.303.732 1.661.906 ‐61,4% 6.941 2.529 ‐63,6%
Argentina 759.305 319.926 ‐57,9% 2.402 846 ‐64,8%
Francia 72.977 58.867 ‐19,3% 47 32 ‐31,9%
Uruguay 0 57.246 +++ 0 141 +++
Ue‐27 526.104 193.547 ‐63,2% 644 119 ‐81,5%
Mondo 16.519.506 11.831.923 ‐28,4% 27.809 17.921 ‐35,6%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.8: Bilancia commerciale di riso semigreggio in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. % gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. %
Export 18.816.754 20.571.360 9,3% 28.590 31.998 11,9%
Import 16.519.506 11.831.923 ‐28,4% 27.809 17.921 ‐35,6%
Saldo 2.297.248 8.739.437 +++ 781 14.077 +++
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.9: Prezzo medio all’esportazione (€/kg) e prezzo medio all’importazione (€/kg) nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
gen11‐mag11 gen12‐mag12 var. %
prezzo medio export 658,16 642,90 ‐2,3%
prezzo medio import 594,04 660,24 11,1%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Per quanto riguarda gli scambi con l’estero di riso semigreggio, i primi cinque mesi del 2012 hanno messo in evidenza un aumento delle esportazioni italiane, pari a +11,9% rispetto al 2011 (tabella 3.6). Ad incidere su tale crescita sono state le spedizioni in Belgio, Svizzera e Paesi Bassi, cresciute rispettivamente del 58,9%, 26,6% e 17,6%. Al contrario, nello stesso periodo è emersa una contrazione dell’import italiano di riso semigreggio (tabella 3.7). Nonostante la crescita degli arrivi di prodotto indiano (+53,2%), la flessione accentuata riscontrata per Thailandia (‐40,3%), Pakistan (‐63,6%) e Argentina (‐64,8%) ha determinato un calo complessivo delle importazioni del 35,6%. Rispetto ai quantitativi, la spesa ha mostrato una riduzione più contenuta (‐28,4%), conseguenza anche della crescita del prezzo del prodotto importato (+11,1%, tabella 3.9). L’effetto combinato dell’aumento delle vendite e della contrazione degli acquisti ha determinato un sensibile miglioramento dell’attivo della bilancia commerciale, attestato su 8,7 milioni di euro e quadruplicato rispetto al 2011.
Riso semilavorato e lavorato
Tabella 3.10: Esportazioni nazionali di riso semilavorato e lavorato in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. % gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. %
Germania 28.804.942 38.458.276 33,5% 40.896 56.432 38,0%
Francia 30.973.792 33.786.086 9,1% 39.673 44.161 11,3%
Regno Unito 21.889.916 13.391.431 ‐38,8% 31.110 18.921 ‐39,2%
Repubblica Ceca 12.096.067 8.948.113 ‐26,0% 19.911 16.004 ‐19,6%
Belgio 4.480.541 7.566.567 68,9% 5.962 10.164 70,5%
Turchia 5.951.300 6.034.054 1,4% 7.444 9.287 24,8%
Austria 5.655.500 5.851.279 3,5% 7.076 7.197 1,7%
Ue‐27 142.495.650 138.071.683 ‐3,1% 206.650 201.265 ‐2,6%
Mondo 178.274.731 166.373.448 ‐6,7% 248.393 237.060 ‐4,6%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.11: Importazioni nazionali di riso semilavorato e lavorato in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. % gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. %
Thailandia 2.339.174 2.996.715 28,1% 2.965 3.253 9,7%
India 1.304.341 2.050.454 57,2% 1.507 2.800 85,8%
Pakistan 1.141.845 1.160.378 1,6% 1.608 1.509 ‐6,1%
Francia 1.601.751 1.141.978 ‐28,7% 2.571 1.269 ‐50,6%
Cambogia 969.084 651.016 ‐32,8% 1.822 837 ‐54,1%
Romania 32.962 575.532 +++ 43 1.444 +++
Regno Unito 787.027 561.543 ‐28,7% 760 627 ‐17,6%
Ue‐27 4.134.045 3.836.602 ‐7,2% 5.289 4.855 ‐8,2%
Mondo 10.210.806 11.362.474 11,3% 13.514 13.919 3,0%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.12: Bilancia commerciale di riso semilavorato e lavorato in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. % gen11‐mag11 gen11‐mag12 var. %
Export 178.274.731 166.373.448 ‐6,7% 248.393 237.060 ‐4,6%
Import 10.210.806 11.362.474 11,3% 13.514 13.919 3,0%
Saldo 168.063.925 155.010.974 ‐7,8% 234.879 223.141 ‐5,0%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.13: Prezzo medio all’esportazione (€/kg) e prezzo medio all’importazione (€/kg) nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
gen11‐mag11 gen12‐mag12 var. %
prezzo medio export 717,71 701,82 ‐2,2%
prezzo medio import 755,57 816,34 8,0%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Sul fronte degli scambi con l’estero di riso lavorato, nei primi cinque mesi del 2012 è emersa una riduzione delle esportazioni, scese del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2011 (tab. 3.10). Tale contrazione è dipesa principalmente dalla riduzione dei quantitativi spediti nel Regno Unito (‐39,2%) e nella Repubblica Ceca (‐19,6%).
Dal lato dei ricavi derivanti dalle vendite all’estero, il calo è stato leggermente più accentuato (‐6,7%), in conseguenza della diminuzione del prezzo del prodotto esportato (‐2,2%, tabella 3.13). Un incremento si è invece riscontrato per le importazioni (+3% in quantità, +11,3% in valore; tabella 3.11), grazie agli arrivi di riso lavorato dalla Thailandia (+9,7%) e dall’India (+85,8%). Il maggior aumento in termini di spesa è riconducibile al rialzo del prezzo del prodotto importato (+8%) rispetto al 2011. Il saldo della bilancia commerciale, strutturalmente attivo, ha subìto un peggioramento del 7,8% (tab. 3.12)
4. Approfondimento:
Le proposte contenute nella PAC per il settore risicolo
4.1 Le proposte contenute nella PAC per il settore risicolo
Sono attualmente in corso le trattative tra gli Stati Membri e la Commissione Europea riguardanti la riforma della PAC. Sono state proposte delle misure che andranno ad incidere principalmente sulle organizzazioni comuni di mercato e sul regime dei pagamenti diretti.
Con riguardo all’ocm del riso non sono previsti cambiamenti rilevanti: restano invariati il regime di acquisti pubblici, volto alla stabilizzazione dei prezzi, e il regime degli scambi con i Paesi terzi all’Unione Europea.
I punti salienti del regime di acquisti pubblici rimangono i seguenti:
l’acquisto del risone avviene in aste pubbliche tramite gare al ribasso rispetto al prezzo di riferimento fissato a 150 €/t e rimasto invariato in sede di riforma della PAC;
l’intervento pubblico si applica per quattro mesi l’anno (da aprile a luglio);
è fissato un limite quantitativo annuale pari a zero tonnellate per gli acquisti all’intervento;
qualora lo richieda la situazione di mercato, la Commissione può avviare le operazioni di acquisto all’intervento mediante atti di esecuzione;
per orientare la produzione di risone verso determinate varietà, la Commissione ha il potere di adottare atti delegati per fissare delle maggiorazioni o riduzioni al prezzo di intervento pubblico.
Per quanto riguarda il regime degli scambi con Paesi terzi è confermata l’attuale impostazione, basata su:
titoli di importazioni ed esportazione cui la Commissione può subordinare gli scambi commerciali;
dazi all’importazione in funzione della tipologia di riso (semigreggio, Basmati, semilavorato e lavorato, Paddy e rotture di
riso), che rimarranno invariati almeno fino a febbraio 2013.
Inoltre, in base all’articolo 48 del Regolamento unico sull’organizzazione comune dei mercati agricoli (Reg. CE 22 ottobre 2007, n. 1234) il settore del riso può beneficiare di misure speciali in caso di calamità naturali o per impedire l’intervento pubblico massiccio in particolari Regioni.
Pur rimanendo invariata l’impostazione dell’ocm del riso, si applicano le disposizioni trasversali a tutti i settori produttivi, quali il riconoscimento obbligatorio da parte degli Stati Membri delle organizzazioni di produttori e degli organismi interprofessionali, al fine di rafforzare il potere negoziale dei produttori agricoli nell’ambito della filiera.
L’aspetto più critico della riforma della PAC è costituito dai pagamenti diretti. Dal 2012 i risicoltori beneficiano di un sostegno disaccoppiato, dopo che l’aiuto specifico alla coltura è stato integrato nel regime di pagamento unico aziendale, aumentando così il valore e il numero dei titoli in portafoglio. Già dalla corrente campagna i coltivatori storici di riso incassano un pagamento diretto svincolato dalla produzione, il cui importo è compreso tra 900 e 1.000 €/ha, al lordo della modulazione obbligatoria. Le proposte della Commissione vertono sui seguenti punti:
ridistribuzione degli aiuti tra gli Stati Membri e tra gli agricoltori con conseguente livellamento all’interno del Paese;
pagamenti per le zone soggette a vincoli naturali;
regime per i giovani agricoltori;
greening, con esonero per i risicoltori dall’obbligo della diversificazione delle colture ma non da quello di destinare il 7% della superficie ammissibile alle aree di interesse ecologico. Vengono inclusi al riguardo i terreni
lasciati a riposo, le terrazze, gli elementi caratteristici del paesaggio, le fasce tampone.
È ancora oggetto di discussione se calcolare il valore del titolo disaccoppiato prendendo come riferimento il livello nazionale, regionale, una zona omogenea o altro.
Si prevede, inoltre, di includere il riso tra i settori che possono beneficiare del sostegno accoppiato di cui agli articoli 38 e 39 della proposta di regolamento della Commissione COM (2011) 625.
Attualmente il settore risicolo non è incluso tra le produzioni agricole che possono beneficiare del sostegno specifico di cui all’articolo 68. A differenza del sostegno specifico, quello
accoppiato è facoltativo e può essere concesso a favore di settori in difficoltà, che siano rilevanti dal punto di vista economico, sociale o ambientale, e in Regioni a rischio abbandono. Il sostegno accoppiato può essere concesso soltanto nella misura necessaria a incentivare il mantenimento degli attuali livelli di produzione nelle regioni interessate ed è costituito da un pagamento annuo concesso entro determinati limiti quantitativi e in base a superfici e rese fisse.
L’Italia può destinarvi fino al 10% della dotazione finanziaria utilizzabile per i pagamenti diretti.
5. Analisi delle superfici investite a riso nella provincia di Pavia e approfondimento sul gruppo Ariete‐Drago
5.1 Superfici e produzione di riso a Pavia
Tabella 5.1: Superficie (ha) investita a riso a Pavia e in Italia per gruppi varietali (Anno 2010)
Anno 2010
Pavia Italia % Pavia/Italia
COMUNI 25.459 54.800 46,5%
INDICA 18.827 73.810 25,5%
ARBORIO‐VOLANO 10.010 18.314 54,7%
S. Andrea 6.434 12.231 52,6%
BALDO 6.352 16.757 37,9%
CARNAROLI 5.715 11.958 47,8%
ARIETE‐DRAGO 5.198 26.677 19,5%
GRUPPO ROMA 3.641 5.986 60,8%
VARIE LUNGO A 2.648 8.526 31,1%
Loto 1.876 8.963 20,9%
Vialone Nano 1.761 5.099 34,5%
PADANO 244 1.184 20,6%
Varie medio 240 864 27,8%
LIDO 134 2.485 5,4%
TOTALE 88.539 247.653 35,8%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi
Grafico 5.1: Suddivisione della superficie investita a riso a Pavia (A) e in Italia (B) per gruppi varietali (Anno 2010)
Fonte: Elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi
Analizzando il grafico 5.1 si può notare come la composizione della risicoltura pavese sia incentrata nella produzione di tre gruppi di riso: Comuni (28,8%), Indica (21,3%) e Arborio‐Volano (11,3%) occupano poco più di 54mila ettari, oltre il 60% della superficie investita. Il gruppo Roma è quello con la maggior incidenza sulla produzione nazionale (rappresentando quasi il 61% delle superfici nazionali dedicate a questo gruppo
varietale), seguito dal gruppo Arborio‐Volano (54,7%) e dal gruppo S. Andrea (52,6%).
0,2%
A ‐ Pavia
1,0%
B ‐ Italia
5.2 Approfondimento sul gruppo “Ariete‐Drago”
Tabella 5.2: Superficie (ha) investita a riso a Pavia e in Italia per varietà (Anno 2010)
Anno 2010
Pavia Italia % Pavia/Italia
Augusto 2.945 9.009 32,7%
Nembo 803 4.279 18,8%
Creso 733 4.762 15,4%
Aiace 190 3.128 6,1%
SISR215 190 1.822 10,4%
Eurosis 142 1.002 14,2%
Delfino 137 1.849 7,4%
Ariete 38 434 8,7%
Ercole 20 203 9,7%
Scirocco ‐ 189 ‐
ARIETE‐DRAGO 5.198 26.677 19,5%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati Ente Nazionale Risi picco del 2004, l’estensione delle superfici investite ad Ariete‐Drago si è ridotta progressivamente fino a poco più di 3mila ettari nel 2011. A livello nazionale complessivamente si registra un calo delle superfici investite passate da quasi 35mila ettari del 2007 a poco più di 15mila ettari nel 2011.
A ‐ Pavia
0,8%
B ‐ Italia
0
A ‐ ARIETE‐DRAGO ‐ Pavia
0
B ‐ ARIETE‐DRAGO ‐ Italia
Le superfici delle tre principali varietà di Ariete‐Drago in Italia e a Pavia (Augusto, Nembo, Creso) presentano simili andamenti tra il 2003 ed il 2011. I dati provvisori del 2011 mostrano una forte contrazione nell’investimento di Nembo e Creso (grafici 5.5 e 5.6) nella provincia di Pavia come a livello nazionale. Con riguardo alla varietà Augusto, dopo il picco del 2010, registratosi anche a livello nazionale,
A ‐ Augusto ‐ Pavia
0
B ‐ Augusto ‐ Italia
0
A ‐ Nembo ‐ Pavia
0
B ‐ Nembo ‐ Italia
0
A ‐ Creso ‐ Pavia
0
B ‐ Creso ‐ Italia
Passando a varietà meno diffuse del gruppo Ariete‐Drago, i dati provvisori del 2011 mostrano una contrazione sia a livello provinciale che nazionale. In particolar modo l’investimento in risone Aiace si è contratto del 73% nella provincia di Pavia, interrompendo drasticamente la fase di ripresa del periodo 2007‐2010, e del 55% a livello nazionale, registrando la contrazione più rilevante dal 2005 (grafico 5.7). Per i risoni SISR215 e Eurosis prosegue il generale trend negativo (grafici 5.8 e 5.9).
0
A ‐ Aiace ‐ Pavia
0
B ‐ Aiace ‐ Italia
0
A ‐ SISR215 ‐ Pavia
0
B ‐ SISR215 ‐ Italia
0
A ‐ Eurosis ‐ Pavia
0
B ‐ Eurosis ‐ Italia
Da un’analisi temporale si riscontrano simili andamenti della superficie investita nella varietà Delfino dal 2006 al 2011 a livello provinciale e nazionale. Dopo un picco nel 2009, il 2011 sembra confermare la contrazione del 2010 (grafico 5.10). I dati provvisori del 2011 mostrano una forte contrazione nell’investimento di Ariete ed Ercole (grafici 5.11 e 5.12) nella provincia di Pavia come a livello nazionale. In
A ‐ Delfino ‐ Pavia
0
B ‐ Delfino ‐ Italia
0
A ‐ Ariete ‐ Pavia
0
B ‐ Ariete ‐ Italia
0
A ‐ Ercole ‐ Pavia
0
B ‐ Ercole ‐ Italia