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IL MODELLO ORGANIZZATIVO PER L’ATTUAZIONE DEL PIL

Nel documento 2 F E B 005677 (pagine 32-77)

Il modello di Pianificazione di riferimento considerato efficace è quello di Green e Kreuter (Modello precede-proceed 1999) che è gradualmente adattato all’impianto organizzativo centrale che sostiene le attività di Promozione della salute nei contesti distrettuali.

Tale modello presuppone una forte integrazione interna aziendale e un importante approccio multidisciplinare ed intersettoriale (RETE).

Tale modello si applica a tutte le componenti aziendali .

L’ASLMB opera in un sistema integrato con la U.O. Governo della Prevenzione ed Assessorato alla Famiglia della Regione Lombardia di cui recepisce ed attua le Regole di Sistema e le Linee Programmatiche di Indirizzo.

Nella moderna concezione, possiamo definire l’ ASL come una società di servizi e di controllo, che produce un insieme di attività interrelate e interdipendenti volte a raggiungere obiettivi definiti, finalizzati alla realizzazione delle necessità degli utenti.

Di seguito è rappresentato graficamente il modello organizzativo attuato in ASL Monza e Brianza:

Individuazione dei Target essenziali

1. Individuazione dei Target essenziali lettivi

La promozione della salute nel Poa Aziendale è collocata in capo alla direzione generale,questa struttura organizzativa semplice riconduce a sé l’esigenza di integrare – ai livelli più alti dell’organizzazione – la programmazione e la pianificazione compiuta di interventi di promozione della salute che trovano contenuti specifici e multidisciplinari nelle attività tipiche di tutti i Dipartimenti Aziendali.

Per questa valenza trasversale, essa risponde gerarchicamente al Direttore Generale, in stretta relazione funzionale con il Direttore Sanitario ed il Direttore Sociale. Le Direzioni sanitaria e sociale attraverso la l’individuazione di due referenti perseguono gli obiettivi attraverso le seguenti funzioni:

1. governare i processi di informazione e di comunicazione per la promozione della salute;

Gruppo di lavoro operativo

per l’approfondimen to di interventi a valenza integrata

Tavolo Promozione

della salute Distretto di Carate Brianza

Tavolo Promozione

della salute Distretto di Vimercate Tavolo

Promozione della salute Distretto di

Seregno Tavolo

Promozione della salute Distretto di

Desio Tavolo

Promozione della salute Distretto di

Monza

DIREZIONE GENERALE

DIREZIONE SANITARIA DIREZIONE SOCIALE

Tavolo Aziendale di Promozione della Salute ” con la partecipazione di referenti aziendali per la promozione della salute, referenti tematici, calibrati

secondo le priorità di salute individuate, in

collaborazione con i Dipartimenti e i Servizi Aziendali

3. assicurare, in raccordo con il servizio epidemiologico, l’analisi della domanda espressa e potenziale degli interventi di promozione della salute;

4. coordinare i tavoli distrettuali in tema di Educazione/Azioni per la Promozione della Salute al fine di promuovere la contestualizzazione dei programmi a livello territoriale;

5. presidiare gli aspetti di carattere metodologico, validando e monitorando i progetti / iniziative al fine di ottenere i risultati attesi o per meglio orientare agli obiettivi fissati;

6. promuovere il coinvolgimento e assicurare i rapporti con tutte le Agenzie direttamente impegnate nell’educazione e nella promozione verso la salute come Famiglia – Scuola - Enti Locali - Associazioni di Volontariato - altre Organizzazioni.

L’articolazione organizzativa della promozione della salute in ASL Monza e Brianza è cosi rappresentata:

 Il Tavolo Aziendale di Promozione della Salute con la partecipazione di referenti aziendali per la promozione della salute, referenti tematici, calibrati secondo le priorità di salute individuate, in collaborazione con i Dipartimenti e i Servizi Aziendali. Il tavolo è composto da: Direttore Sanitario,Direttore Sociale, referenti della promozione della salute per la direzione sanitaria e sociale, direttori dei cinque distretti, Direttore Dipartimento cure primarie, Direttore Dipartimento di prevenzione,Direttore dipartimento dipendenze,Direttore Dipartimento Assi, referente attività fisica,referente alimentazione, referente tabagismo,referente dipartimento Assi.

Definisce:

Gli indirizzi di programmazione e pianificazione;

gli indirizzi tecnico-scientifici;

la tipologia degli interventi efficaci;

le Aree di intervento prioritarie, (che possono includere scelte per fattori di genere)

i Target individuati in relazione al criterio della sostenibilità territoriale (secondo continuità con le azioni già svolte in precedenza)

i Determinanti di salute sui quali vanno ad agire gli interventi (predisponenti, abilitanti, rinforzanti) I Setting “elettivi” in raccordo con le progettualità degli interlocutori locali.

 Un gruppo di lavoro operativo si propone come "moto propulsore"di approfondimento con i tavoli distrettuali di promozione della salute e con le reti esterne attraverso la condivisione di obiettivi e strumenti comuni. Si occupa dell’approfondimento di interventi a valenza integrata. E'composto dalle referenti aziendali di promozione della salute che ne effettuano il coordinamento, da un rappresentante per distretto dei Tavoli distrettuali di Promozione della Salute.

COMPONENTE SERVIZIO O UNITÀ OPERATIVA DI APPARTENENZA

Franchetti M. Referente promozione della salute DS Perego O. Referente promozione della salute DSS

De Poli M. Referente tavolo promozione della salute Distretto di Desio Frigerio E. Referente tavolo promozione della salute Distretto di Seregno Beretta M. Referente tavolo promozione della salute Distretto di Vimercate Zanotti P. Referente tavolo promozione della salute Distretto di Monza

 I 5 “Tavoli Distrettuali di Promozione della salute” con la stabile partecipazione interistituzionale dei rappresentati di Operatori dei Distretti e Dipartimenti, hanno il compito di garantire la sinergia tra i dipartimenti/servizi della ASL e le strutture extraziendali, realizzando le alleanze opportune per la collaborazione e realizzazione degli interventi.

 L'equipe degli operatori ( ex equipe lst) che si occupano di promozione alla salute attraverso il coordinamento delle referenti aziendali di promozione della salute si incontra periodicamente per condividere buone prassi ed esperienze di programmi evidence based, si occupa di concertare la governance dell'ASL sui numerosi interventi attivi sul territorio.

 Le due referenti aziendali sono delegate dalle rispettive Direzioni Sanitaria e Sociale per favorire il raccordo tra gli ambiti sanitari e socio sanitari, per progettare, pianificare e coordinare le attività di promozione della salute aziendale.

Sarà garantita la comunicazione tra il tavolo aziendale e il tavolo operativo con i tavoli distrettuali attraverso incontri periodici e diffusione di verbali di riunioni.

1. PIANIFICAZIONE INTEGRATA SUI FATTORI DI SALUTE E DI RISCHIO

In seguito all'analisi del contesto e alle indicazioni regionali che hanno permesso l'acquisizione di buone pratiche evidence based, la pianificazione degli interventi è , nella nostra Azienda, frutto di una collaborazione trai Dipartimenti. Un gruppo di operatori , grazie ai gruppi di automiglioramento, ha condiviso la filosofia di intervento, un più attuale concetto di promozione della salute, una pratica di collaborazione reale tra diverse figure professionali. L'ufficio di promozione della salute ha promosso momenti di condivisione culturale permettendo agli operatori di approcciarsi agli interventi con una visione di salute non più strettamente legata alla cura ma come attivazione delle risorse della comunità e delle persone considerate portatrici di risorse e competenze e non come soli destinatari di interventi. Ciò ha permesso di utilizzare le competenze delle diverse figure professionali in un sistema di interventi che ha accentuato lo sviluppo di competenze e dei fattori protettivi uscendo dalla vecchia logica della promozione della salute come trasmissione di informazioni.

Ha inoltre accentuato il ruolo dell'ASL come attivatore di processi e non come erogatore di interventi.

La formazione dei moltiplicatori ha permesso infine di allargare la competenza degli stakeholder della comunità che diventano alleati concreti nella diffusione della promozione della salute (CSV,Scuola,Terzo Settore,associazioni di famiglie, Aziende, parrocchie, consultori decanali ecc.)

Da questo processo, attivo ormai da due anni, arriva la proposta di questo piano al “Tavolo aziendale di promozione della salute”, la definizione delle seguenti aree di intervento prioritarie in coerenza con gli obiettivi di mandato e di sviluppo 2014 .

La rappresentazione schematica che segue distingue tra interventi orientati ai fattori di salute e ai fattori di rischio in relazione agli ambiti comunità, scuola e mondo del lavoro ai fini di una chiarezza di approccio tra area e ambiti , ma

La rilevanza dell’intervento è stimabile non solamente con criteri epidemiologici ed economici ma come valore collettivo del guadagno di salute che ne può scaturire. In questa prospettiva diviene prioritaria la scelta dei destinatari degli interventi e delle strategie da seguire nell’attuazione dei programmi. All’interno di tutti coloro che potrebbero beneficiare di interventi efficaci, occorre individuare dei target essenziali e strategici per la salute dell’intera comunità congiuntamente alle modalità di attuazione nella scelta dei determinanti (predisponenti, abilitanti, rinforzanti) su cui prioritariamente incidere.

Anche per il 2014 saranno proseguiti i momenti di integrazione con le aziende Ospedaliere del territorio, attraverso la realizzazione di specifici interventi di promozione della salute . Di seguito si riportano i tre ambiti con le relative schede di intervento specifiche, per ogni area individuata è indicato in rosso il Responsabile dell’intervento.

7. SCHEDE DI INTERVENTO AMBITO COMUNITÀ La Carta di Ottawa sottolinea l’importanza di un’azione della comunità

concreta ed efficace nello stabilire priorità di salute, nel prendere decisioni, nel pianificare e implementare strategie al fine di migliorare la salute. Il concetto di emporwerment di comunità è correlato alla definizione di comunità per la salute riportato nella Carta di Ottawa.

Secondo questa definizione un’”empowered community è una comunità nella quale gli individui e le organizzazioni utilizzano le proprie abilità e risorse in uno sforzo collettivo per affrontare le proprie priorità di salute per soddisfare i propri bisogni. Secondo questa filosofia gli individui forniscono

un supporto sociale per la salute,affrontano i conflitti all’interno della comunità e acquisiscono maggior influenza e controllo sui determinanti di salute della loro comunità.(Glossario O.M.S della Promozione della Salute).

L’acquisizione di abilità di vita volta a rafforzare le potenzialità delle persone, è identificato come un efficace strumento per produrre”sarà quindi anche nel 2014 utilizzata la metodologia delle “life skills” anche nella formazione degli stakeholder di comunità con l’obiettivo di creare reti attive nel tempo,autonome, che possano promuovere empowerment e “capacità di salute" nella cittadinanza.

Nel 2014 proseguiranno gli interventi attivati nel 2013 con le associazioni di famiglie e verrà sperimentata la formazione

"life skill" rivolta ai genitori individuati durante la sperimentazione 3239 coordinata dai consultori familiari.

La formazione PRO SKILL agli operatori dei servizi, permetterà infine di rafforzare le competenze degli operatori come moltiplicatori di abilità utili all'integrazione sociale di persone svantaggiate.

E’ prevista inoltre la creazione del tavolo territoriale di coordinamento per il trattamento del tabagismo (a cui invitare i referenti di ambulatori, enti, Aziende Ospedaliere e realtà del territorio che agiscono in questo ambito), che avrebbe la funzione di facilitare la collaborazione tra i vari operatori, definire standard di intervento evidence based, identificare ruoli e modalità di collaborazione tra i vari ambulatori e il CTT di Monza, monitorare le attività presenti sul territorio.

Proseguirà l’attività del COMITATO RETE PREVENZIONE come raccordo con gli Uffici di Piano, il terzo settore, l’Ufficio scolastico Provinciale la Prefettura e il CSV. (in allegato il piano 2014-2015 sulla prevenzione delle dipendenze e il piano GAP stilati dalla rete prevenzione)

Tra gli obiettivi di programmazione degli interventi di promozione della salute particolare rilevanza avranno quelli riferiti alla promozione dell’attività fisica (età adulta e infantile).

Tali interventi promuoveranno l’attivazione dei gruppi nei 4 distretti sulla scorta elle buone pratiche avviate nelle annualità 2011-2012-2013 nel Distretto di Carate Brianza , sarà incentivata l’attivazione di nuovi pedibus oltre al monitoraggio di quelli avviati nel 2013

Per quanto riguarda l’intervento scale per la salute saranno monitorati i risultati ottenuti nelle sedi coinvolte nelle annualità 2011-2012-2013.

Saranno avviati interventi integrati con le AAOO del territorio per la promozione dell’allattamento al seno e per la prevenzione della Sids.

AREA COMUNITÀ

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI

Determinanti di salute

- obiettivi di salute, individuati sulla base dei dati di contesto del territorio di riferimento;

- scala di priorità;

- azioni sostenute da prove di efficacia e/o

“buone pratiche”, sostenibili, integrate, settoriali;

- indicatori di risultato misurabili anche in termini di guadagno atteso.

Rendicontazione annuale degli interventi 2014.

Presenza del piano integrato locale di tutti gli interventi di promozione della salute, con evidenza della “rete” locale dei soggetti coinvolti anche nell’ambito della comunità Invio del Piano alla UO Governo della Prevenzione entro il 31/01/2014.

Presenza del piano integrato locale di tutti gli interventi di promozione della salute, con evidenza della “rete” locale dei soggetti coinvolti anche nell’ambito della comunità Invio del Piano alla UO Governo della Prevenzione entro il 31/01/2014.

Livelli di informazione corretta sugli stili di vita(P)

Sviluppo di abilità (A) Livelli di informazione sui corretti comportamenti da

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI (Si allega il piano biennale della

Il gruppo coordinato dal Dipartimento Dipendenze organizza il piano biennale delle attività di prevenzione e di

promozione della salute di area socio –sanitaria.

Concertare programmi e progetti di prevenzione e promozione della salute, sul territorio dell’Asl in raccordo con la rete di prevenzione regionale delle dipendenze.

Monitorare le

sperimentazioni regionali Mantenere il raccordo con Uffici di Piano , terzo settore, Dipartimento ASSI, Ufficio Scolastico Provinciale su progetti e programmi.

Realizzazione delle indicazioni del tavolo regionale e dei programmi regionali e nazionali.

Valutazione del piano biennale 2013-14

Incontri con Uffici di Piano, terzo settore, Dipartimento ASSI, Ufficio Scolastico Provinciale per concordare la programmazione Politiche locali favorevoli alla salute (A)

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI

Determinanti di salute (PAR=

Predisponenti, Abilitanti, Rinforzanti)

Settori aziendali

coinvolti partnership

Piano di intervento territoriale sul gioco d’azzardo

patologico, ai sensi della LR n. 8/2013

Il piano, d’intesa con la Conferenza dei Sindaci, comprenderà l' analisi e il monitoraggio del territorio, l'informazione, la

sensibilizzazione, l'ascolto, la formazione, con particolare attenzione agli ambiti aggregativi, scolastici e di lavoro.

Proporrà e monitorerà interventi di prevenzione mirati .

Creare interventi efficaci e integrati sulla prevenzione del gioco d'azzardo.

Monitorare il fenomeno e sensibilizzare la

popolazione sul tema.

In attesa di indicazioni regionali. Livelli di informazione corretta sulla prevenzione delle dipendenze(P) Politiche locali favorevoli alla salute (A)

Dipartimento Dipendenze Dipartimento Assi

Dr.Resentini M Dr.ssa Perego O

Comuni Associazioni di categoria Scuola Terzo settore

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI

Il programma offre alle associazioni genitori del territorio un lavoro sulle competenze specifiche finalizzate alla

conoscenza e al potenziamento di risorse personali denominate Life Skill. Il possesso di tali risorse funge da fattore di protezione per l'individuo che è maggiormente in grado di adottare strategie efficaci per affrontare i problemi quotidiani, e migliorare il proprio adattamento alla vita.

Presentare il modello educativo promozionale Life Skill.

Fare esperienza di attività incentrate su abilità di vita generali per aiutare i propri figli a sviluppare abilità personali.

Sviluppare la logica dei moltiplicatori dell'azione preventiva.

Partecipazione agli incontri distrettuali del progetto

“Attivamente”.

Attivazioni di gruppi di associazioni familiari sui temi inerenti i fattori protettivi.

Acquisizione di abilità per costruire supporto

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI organizzative – life skills - negli adulti (giovani adulti in particolare) in

condizioni di svantaggio e vulnerabilità sociale.

Queste abilità e

competenze di base sono considerate come un percorso formativo il programma proskills agli operatori impegnati nella educazione alla salute e nei servizi.

Permettere alla popolazione con svantaggio sociale di acquisire le abilità di vita di base.

Organizzazione di un gruppo di operatori che si occupano di educazione alla salute, interessati al tema.

Attivazione del percorso formativo in collaborazione con ASL Città di Milano.

Creazione gruppo moltiplicatori.

Acquisizione di abilità per supportare persone

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI Intervento che si occupa di ridurre i comportamenti rischiosi dei giovani tra i 14 ed i 35 anni che consumano alcol e sostanze. Le azioni del progetto si sviluppano nei luoghi aggregativi e del divertimento presenti nella provincia.

Il progetto opererà attraverso strategie, informative, di riduzione dei rischi e di sviluppo di competenze, per promuovere

comportamenti protettivi di tutela della salute, far emergere domande e bisogni, agganciare precocemente i giovani

Riduzione dei

comportamenti a rischio diretti e indiretti riferiti al consumo di sostanze stupefacenti e alcol della popolazione di giovani consumatori in un’età compresa tra i 14 ed i 35 anni, attraverso lo sviluppo di comportamenti protettivi e l’aumento di competenze personali.

Favorire il contatto del target agganciato con i servizi. Aumentare il coinvolgimento della comunità locale e l’integrazione dei servizi.

Colloqui di analisi dei bisogni.

Esecuzione dell’alcol test e narcotest abbinati a questionari.

Colloqui e consulenze sui rischi diretti ed indiretti legati al consumo personale, sui

comportamenti sessuali a rischio e sulla legislazione vigente in materia.

Kit di riduzione dei rischi in particolare da HCV per consumatori che utilizzano la modalità di assunzione inalatoria.

Orientamento e possibile accompagnamento alla rete dei servizi per l’acceso a prestazioni di pre-care o di terapia vera e propria.

Acquisizione di competenze sui rischi legati all’uso di alcool e sostanze con particolare

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI

Progetto di prossimità con azioni di riduzione del danno a favore di una popolazione che vive in condizioni di marginalità e grave disagio sociale, che utilizza sostanze illegali e alcool. Il progetto si rivolge, inoltre, a detenuti presso la Casa

Circondariale di Monza e persone che si

prostituiscono.

Aumentare le capacità di analisi del proprio stato di salute attraverso

l’acquisizione di informazioni sanitarie.

Sviluppare comportamenti protettivi sia in persone contattate in strada sia in persone contattate presso la casa circondariale.

Aumentare e migliorare il contatto con il sistema dei servizi di cura per la tossico e alcol

dipendenza e ai servizi per le patologie correlate.

Uscite di outreach in collaborazione con Croce Rossa, Emergenza Freddo, Asilo Notturno, Casa Circondariale di Monza.

Uscite di outreach in

collaborazione con il progetto Tratta art.13/18 (con medico infettivologo dell’UOMTS).

Incontri di Rete.

Acquisizione di abilità per supportare persone

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI legati all’utilizzo del web sui giovani della provincia di Monza e Brianza, avvalendosi della rischi dell’utilizzo del web sui giovani della provincia di Monza e Brianza, individuando strumenti preventivi che stimolino un uso adeguato e più consapevole della rete.

Somministrazione questionari agli studenti delle scuole individuate sulla rappresentazione del corpo attraverso i social media.

Creazione di gruppi per e formazione.

Acquisizione di abilità per supportare adolescenti nella consapevolezza dell’uso di immagini del corpo sul web (A)

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI immagini, e video utili per questo target .Per ogni area si sono individuati pochi concetti chiave ritenuti indispensabili da veicolare. Per ciascun argomento sono fornite:

informazioni di base, link di approfondimento, giovani sulla necessità di occuparsi in prima persona della propria salute.

Fornire strumenti e informazioni sulla promozione della salute a genitori,operatori e insegnanti perché possano utilizzarli con gli adolescenti.

Condivisione con i portatori di interesse.

Condivisione con la rete delle scuole che promuovono salute.

Presentazione del progetto nel Comitato Rete di Prevenzione (Comuni,Scuola, Terzo Settore, CSV, Fondazioni).

Pubblicizzazione attraverso social network, eventi ecc..

Livello di informazione su corretti stili di vita (P) Sviluppo di abilità (A)

Dipartimento Cure

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI

sensibilizzare i gestori dei locali dove maggiormente vengono consumati alcolici e utilizzate slot-machine sui rischi collegati all’abuso di alcool e di gioco

d’azzardo e a creare con essi un’alleanza.

Ridurre i rischi collegati all’abuso di alcool e di gioco d’azzardo attraverso:

- un’alleanza sociale con i gestori di locali informativa fra i giovani con l'obiettivo di sensibilizzare ed

informare rispetto ai rischi delle ludopatie.

Campagna informativa.

Concorso a premi per la progettazione di una vetrofania per i commercianti.

Ricerca tra i giovani frequentatori dei locali che indaghi la

complessità del fenomeno.

Acquisizione di

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI tramite la revisione del PDT in atto.

Favorire l’allattamento materno fino ai sei mesi di vita del bambino.

Creare un

accompagnamento delle donne dopo il parto dall’Ospedale ai servizi consultoriali con

particolare attenzione alle donne che accedono al fondo CRESCO.

Incontri Consultori ASL, Consultori privati, Aziende Ospedaliere e pediatri di famiglia.

Aggiornamento PDTA. centri che si occupano di trattamento del tabagismo in ASL e nelle Aziende Ospedaliere.

Consolidare la rete tra le varie offerte (ASL-AAOO),

N. incontri effettuati / n. incontri programmati = 1

TITOLO DESCRIZIONE OBIETTIVO AZIONI - INDICATORI Centro per il Trattamento del Tabagismo ASL e i farmacisti territoriali, o altre UDO.

Aumentare il numero di farmacie o altre UDO che vogliono ospitare

momenti di counselling sul tabagismo.

Incontri con farmacisti.

Attivazione di nuovi sportelli.

Competenze di su utenti portatori di disagio psichico e dipendenze, alla luce del progetto iniziato nel 2013.

Aumentare il numero di operatori formati sul counselling motivazionale breve.

Creare gruppi di

Creare gruppi di

Nel documento 2 F E B 005677 (pagine 32-77)

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