Il patrimonio forestale costituisce una significativa fonte potenziale di biomassa utilizzabile a scopi energetici, che si rende disponibile in seguito alle comuni attività di gestione e cura forestale e alle pratiche di esbosco condotte dalle ditte autorizzate per le diverse utilizzazioni. Si tratta di un potenziale importante, distribuito nel territorio, che per le sue caratteristiche morfologiche lo rende più o meno accessibile, e che risulta spesso difficilmente quantificabile a un livello di dettaglio puntuale in quanto strettamente connesso alla disponibilità di dati puntuali di origine.
La stima della biomassa lignocellulosica proveniente dal comparto forestale rappresenta una tematica di studio già affrontata in diversi lavori e a diverse scale. In particolare, i lavori in cui si fa riferimento alla disponibilità di tale biomassa per scopo energetico per il territorio laziale, oltre allo studio prodotto da AIGR-ENEA nel 1994, sono il ―Piano energetico delle Regione Lazio‖ realizzato nel 2001, e ―Censimento potenziale energetico biomasse, metodo indagine, atlante biomasse su WEB-GIS‖ realizzato da ENEA nel 2009 (Enea, 2009b). Questi presentano tra loro eterogeneità delle fonti dei dati in ingresso e nei parametri di calcolo ma tutti restituiscono un dato a livello provinciale.
In base alle finalità del presente lavoro si è ritenuto opportuno ricorrere anche in questo caso all‘utilizzo della metodologia AIGR-ENEA. Tale per la stima della biomassa forestale considera le quantità di legna ottenuta allo stato attuale dal taglio dei boschi già impegnata e quindi non disponibile per fini energetici. Tuttavia, tenendo conto della vita utile dei boschi e in base al tipo di governo, propone un‘ipotesi di sviluppo energetico sottoponendo al taglio annuale una parte della superficie boschiva, in modo da non depauperare la risorsa. Viene quindi ipotizzato il taglio annuale di una parte della superficie forestale corrispondente al 4% per la superficie governata a ceduo e al 2% per la superficie governata a fustaia, con turni teorici di utilizzazione corrispondenti rispettivamente a 25 e 50 anni. Al quantitativo di legna
84 che si ottiene in questa ipotesi deve quindi essere sottratta la legna realmente ottenuta dalle tagliate realizzate, perché destinata a un altro mercato (legna per carbonella, legname da lavoro ecc..). Inoltre i sottoprodotti utilizzabili per fini energetici sono stimati come frazione (20%) del volume totale della legna disboscata secondo l‘ipotesi di sviluppo energetico. I dati in ingresso che permettono di realizzare la stima sono:
superficie boschiva,
superficie sottoposta al taglio,
quantità di legname ottenuto dai tagli.
I parametri utilizzati per la stima, concepiti per lo studio originale condotto nel 1994 su scala nazionale, sono:
la superficie sottoposta annualmente al taglio: esprime la porzione di superficie boscata tagliata annualmente e viene calcolata, nell‘ipotesi di sviluppo energetico, come percentuale della superficie totale boscata, in particolare si ipotizza di poter utilizzare annualmente il 2% delle superfici governate a fustaie e il 4% dei cedui;
la legna totale: il quantitativo di legna totale ottenibile nell‘ipotesi di sfruttamento energetico;
la legna da lavoro: quantitativo di legna da lavoro ottenibile dall‘utilizzazione annuale boschiva; viene calcolata come percentuale della legna totale (90% per le fustaie, 20% per i cedui);
legna da energia: quantitativo di legna da energia (carbonella e da ardere) ottenibile dall‘utilizzazione annuale boschiva; viene calcolata come percentuale della legna totale (10% per le fustaie, 80% per i cedui);
l‘umidità: contenuto medio di umidità del prodotto e sottoprodotto legnoso (40%);
la massa volumica: valore della massa volumica dei prodotti legnosi (0,90 t/m3 tq);
i sottoprodotti forestali: quantitativo di ramaglia e cimali calcolati come percentuale (20%) del volume totale asportato dalle utilizzazioni forestali.
I parametri utilizzati nel lavoro originale AIGR-ENEA erano stati desunti da studi bibliografici. Questi devono essere adattati all‘intera realtà nazionale e pertanto assumono un valore indicativo. Per stime di dettaglio, realizzate su piccola scala, sarebbe opportuno disporre invece di parametri locali specifici.
La caratterizzazione del comparto forestale è stata effettuata sulla base delle informazioni ritraibili dalle autorizzazioni di taglio boschivo rilasciate dall‘Ente e si riferisce all‘intera area
85 protetta. Per ottenere i valori di biomassa potenzialmente disponibile sul territorio è stato realizzato un database costituito da una serie di files tra loro correlati tali da ottenere un sistema flessibile e facilmente implementabile. La banca dati è stata realizzata mediante l‘utilizzo del foglio di calcolo Microsoft Office Excel 2007.
Risultati: ipotesi di sviluppo energetico
I progetti di taglio autorizzati dall‘Ente Parco negli anni contengono molte informazioni utili per la conoscenza approfondita delle risorse forestali presenti sul territorio. Dalla digitalizzazione e georeferenziazione di tali informazioni (Fig.4.1) è stato possibile ricavare informazioni utili per le elaborazioni successive. La forma di governo maggiormente diffusa è il ceduo. Quest‘ultima in fondo rappresenta la forma di governo più diffusa nell‘intero territorio nazionale. Le cause di questa prevalenza sono ben note:
la necessità di soddisfare le esigenze primarie delle popolazioni locali che dal bosco richiedono soprattutto legna da ardere,
la facilità e la sicurezza della rinnovazione naturale legata all‘emissione dei polloni,
l‘adozione di turni relativamente brevi,
la semplicità di gestione, che consente di avere la continuità e la costanza di produzione nel tempo,
la facilità di controllo e quindi la possibilità di applicare le Prescrizioni di massima e Polizia Forestale (Pavari, 1955; Hofmann, 1963; Ciancio, 1983).
I dati derivati dalla realizzazione della carta sono successivamente stati inseriti nel sistema di calcolo previsto dalla metodologia AIGR-ENEA per la quantificazione della biomassa prelevata dai boschi e sono quindi stati utilizzati per effettuare l‘ipotesi di sviluppo
energetico. La stima è stata condotta per l‘anno 2005 (stesso anno di indagine a cui fa
riferimento la stima per il comparto agricolo). I risultati sono mostrati in tabella 4.1.
La totale assenza di utilizzo dei boschi governati a fustaia per l‘anno preso in considerazione fa si che il totale della disponibilità dei sottoprodotti sia nulla nella situazione attuale mentre, rispetto a quanto previsto nell‘ipotetica situazione di sviluppo energetico si sarebbero potute ottenere dall‘utilizzazione di questi boschi più di 800 t di sostanza secca di biomassa totale. In realtà l‘estensione e l‘utilizzazione media annua delle fustaie non rispecchia generalmente tali
86 valori; infatti se solo si prende in considerazione l‘anno dopo (2006) vediamo che la situazione è completamente capovolta. Per quanto riguarda i boschi cedui secondo, questa ipotesi, per l‘anno 2005, avrebbero potuto fornite più di 8 kt di sostanza secca.
Tabella 4.1:stima della biomassa ritraibile dai boschi del Parco secondo l’ipotesi di sviluppo formulata in base alla metodologia AIGR-ENEA per l’anno 2005
Fustaie Cedui Totale
Sup.forestale ha 378 4040 4418
Sup. tagliata ha/anno 7 161 169
% 2 4 6
Legna da lavoro m3/anno 1360 3232 4593
m3/ha 180 20 200
% 90 20 110
Legna da energia m3/anno 151 12928 13079
(ardere e carbonella) m3/ha 20 80 100
% 10 80 90
Totale legna (tq) m3/anno 1512 16160 17672
Massa volumica t/m3 tq 0,9 0,9 2
Umidità % 40 40 80
Totale legna (ss) t/anno ss 816 8726 9543
m3/anno 151 12613 12764
t/anno ss 81 6811 6893
% 20 20 40
m3/anno 302 3232 3534
t/anno ss 163 1745 1909
CARATTERISTICHE IPOTESI SVILUPPO ENERGETICO
Legna da energia aggiuntiva
Sottoprodotti forestali
Fonte: proprie elaborazioni