PARTE I: Il confine, la cooperazione transfrontaliera europea e la
Capitolo 3. La regione/il regionalismo
3.2. Il processo di regionalizzazione in Slovenia
Il testo maggiormente esplicativo di tale riforma è stato prodotto dal Servizio governativo per l’autogestione locale e la politica regionale del Governo sloveno, quale base per l’adozione della Legge sulle province.
La proposta di legge sull’istituzione delle province prevede la
suddivisione del territorio della Repubblica di Slovenia in 12 province più 1, la capitale, la città di Lubiana. In base alla Legge sull’Autonomia locale della Repubblica di Slovenia ed essendo la Slovenia membro a pieno titolo
dell’Unione europea, dal 1° Maggio 2004, il governo ha reputato necessaria la creazione di un livello di autogestione locale intermediario (la provincia), ai due presenti sin d’ora: Comune e Stato. Tale necessità risulta inevitabile nella realizzazione della politica comunitaria che richiede, infatti, che le decisioni abbiano un approccio bottom-up.
Tale necessità deriva dalla constatazione che le problematiche regionali non possono venir semplificate dai rapporti tra stato e comune. Infatti, il
secondo livello di autogestione locale può in maniera più efficace gestire l’amministrazione pubblica a livello locale/regionale. In questo contesto il cittadino viene posto in primo piano e ad esso sono indirizzate tutte le attività dell’autorità locale. Infatti, l’amministrazione pubblica deve adattarsi alle
necessità e agli interessi del singolo cittadino, per garantire una qualità della vita maggiore all’intera cittadinanza.
Attualmente in Slovenia esistono solamente i comuni quale autorità di autonomia locale. Lo scopo della costituzione delle province è la
decentralizzazione dei compiti e delle funzioni svolte dallo stato, il che è strettamente legato con il principio di sussidiarietà. L’autorità regionale è una componente fondamentale di uno stato ed è un livello di governo adeguato per un’efficace realizzazione di servizi pubblici per il cittadino, in quanto garantisce una maggior razionalizzazione della spesa pubblica e un’amministrazione vicina agli interessi della gente. Le province, infine, garantirebbero alla Slovenia una base per uno sviluppo omogeneo e accelerato, non soltanto a livello locale, quale i comuni, ma ad un territorio di più ampie dimensioni.
Per quanto riguarda il caso specifico del territorio sloveno, nel documento del Servizio governativo, si sottolinea la varietà territoriale e le specificità di ogni singola regione slovena. La Slovenia, infatti, oltre alle
discrepanze in termini geografici, storici, linguistici, ecc. presenta delle diversità di tipo economico. Grandi sono le differenze tra una regione e l’altra per quanto concerne lo standard economico, il che comporta situazioni di forte divisioni e differenziazioni a livello sociale. I cittadini non godono delle stesse condizioni di vita, causa di uno sviluppo economico non omogeneo, il che comporta una disparità nella società slovena. Solamente la decentralizzazione del potere potrà garantire, a detta del Servizio governativo, uno sviluppo economico equo e un servizio pubblico al cittadino efficente.
Lo studio sulla regionalizzazione, in occasione del referendum popolare del giugno 2008, elenca inoltre una serie di motivazioni a favore della
regionalizzazione della Slovenia:
la regionalizzazione, intesa come suddivisione del territorio sloveno in province, garantirà un maggior coordinamento dello sfruttamento delle fonti di sviluppo locali e una più razionale gestione della spesa pubblica; la regionalizzazione della Slovenia determina, al contempo, un
rafforzamento della politica regionale europea; d’obbligo è sviluppare rapporti di cooperazione transfrontaliera;
gran parte delle municipalità slovene non dispone di una sufficiente forza di sviluppo per garantire una crescita economica duratura;
le province colmeranno il vuoto tra comune e stato, nonché bilanceranno la troppa interferenza statale nelle questioni locali.
Le funzioni delle province si concentrano principalmente nei seguenti tre settori: 1. questioni locali di rilevanza maggiore. Si tratta di compiti riguardanti i
servizi pubblici di rilevanza provinciale e compiti, che in base alla legge, sono di competenza municipale che però per la loro natura riguardano interessi di più municipalità. Inoltre, si tratta di funzioni che superano le capacità finanziarie dei comuni. Questi compiti concernono le discariche dei rifiuti urbani, il sistema di approvvigionamento dell’acqua (sistema dell’acquedotto), ecc.
2. Compiti riguardanti prettamente il livello regionale. Sono compiti di svariato genere, di livello regionale, di competenza delle province: sviluppo regionale (definizione degli obiettivi dello sviluppo regionale, assicurazione di uno sviluppo omogeneo regionale, armonizzazione dello sviluppo regionale con la Strategia di Sviluppo slovena), ambiente e territorio (definizione dei piani urbanistici per la programmazione territoriale, delle strategie riguardanti la politica del programma delle abitazioni, garanzia per i fondi per la costruzione di case popolari, vigila l’attuazione delle politiche a favore della tutela ambientale, delle acque e delle specificità ambientali a livello regionale), trasporti (amministrazione e costruzione delle strade provinciali, attualmente strade statali, eccezion fatta per le autostrade e le strade a scorrimento veloce, progettazione dello sviluppo del sistema di trasporti della provincia, definisce la politica in materia di prevenzione e sicurezza stradale), economia (definizione di programmi di sviluppo economico locale e della politica a favore del turismo e dello sviluppo dell’imprenditoria, coordina le politiche in materia di sviluppo energetico e usufrutto dell’utilizzo di fonti energetiche
alternative), agricoltura (collaborazione nella programmazione della politica agricola strutturale e gestione degli aiuti di stato a favore
dell’agricoltura, nonché collabora nella stesura del programma di sviluppo della pesca e dello sviluppo rurale), università e sviluppo (definizione del programma di sviluppo dell’università e la ricerca scientifica a livello regionale), istruzione, formazione e sport (sarà di competenza della provincia l’intero sistema di istruzione superiore-scuole medie superiori-e le case dello studente, istituisce e finanzia gli istituti di formazione e di educazione, nonché quelli sportivi), salute (istituisce gli ospedali pubblici regionale e garantisce la rete all’interno della provincia, definisce il programma di tutela della salute, accetta i programmi nel settore della prevenzione dell’uso delle droghe, coordina il servizio di medicina d’urgenza a livello provinciale), lavoro, famiglia e tutela sociale (programma e organizza servizi di assistenza sociale e programmi di tutela al lavoro, particolarmente riguardanti, la prevenzione sociale, assistenza sociale, assistenza alla persona, alle famiglie, ai
diversamente abili, agli anziani, alle persone con problemi di salute mentale, alle persone con precedenti penali, ecc. assieme con lo stato partecipa alla fondazione di centri per l’assistenza sociale e assicura il finanziamento ai centri di collocamento), cultura (definisce i programmi per lo sviluppo culturale e attua interventi a favore della cultura di interesse pubblico, garantisce finanziamenti per le biblioteche locali, istituisce enti nel settore della cultura, ecc.), protezione civile (definisce programmi per la prevenzione di incendi, comunica stati di allarme, gestisce situazioni di calamità naturali).
3. Funzione amministrative di competenza statale. Si tratta di attività amministrative statali ora delegate alle unità amministrative, di
competenza delle provincia in base alle disposizioni della legge (Servizio governativo per l’autogoverno locale e la politica regionale, 2008: 1-4).