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La cooperazione territoriale europea 2007-2013

Nel documento UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE (pagine 45-49)

PARTE I: Il confine, la cooperazione transfrontaliera europea e la

Capitolo 2. La cooperazione transfrontaliera europea

2.5. La cooperazione territoriale europea 2007-2013

In base al Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio (2006: 2) il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) “contribuisce al finanziamento di interventi destinati a rafforzare la coesione economica e sociale eliminando le principali disparità regionali attraverso il sostegno allo sviluppo e

all’adeguamento strutturale delle economie regionali, inclusa la riconversione delle regioni industriali in declino e delle regioni in ritardo di sviluppo, e

sostenendo la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale. In tal modo, il FESR dà attuazione alle priorità comunitarie e in particolare

all’esigenza di rafforzare la competitività e l’innovazione, creare e mantenere posti di lavoro stabili e assicurare lo sviluppo sostenibile.”

Il FESR individua tre obiettivi primari d’azione:

 convergenza: sostegno allo sviluppo economico sostenibile e integrato, a livello regionale e locale, e all’occupazione, mobilitando e rafforzando la capacità endogena tramite programmi operativi volti

all’ammodernamento e alla diversificazione delle strutture economiche e alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili.

 competitività regionale e occupazione: questo obiettivo a sua volta si concentra su tre priorità d’azione:

.a innovazione ed economia della conoscenza con la creazione e il rafforzamento di efficaci sistemi economici regionali

dell’innovazione, di relazioni sistemiche tra i settori pubblico e privato, le università e i centri tecnologici, che tengano conto delle esigenze locali;

.c accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazioni di interesse economico generale.

 cooperazione territoriale europea: questo obiettivo a sua volta si concentra su tre priorità d’azione:

a. cooperazione transfrontaliera, b. cooperazione transnazionale, c. cooperazione interregionale.

Al fine di creare une rete di programmi europei, specifici per ogni singola area, il territorio dell’Unione europea è stato suddiviso in 3 tipologie di area diverse69:

a. aree transfrontaliere, b. aree transnazionali, c. aree interregionali.

A differenza delle precedenti programmazioni, nel periodo programmatico 2007-2013, l’Unione europea ha sostituito l’iniziativa comunitaria Interreg con un altro strumento finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), denominato Obiettivo cooperazione territoriale europea.

Questo obiettivo, per il periodo di programmazione europea 2007-2013, dispone di una dotazione finanziaria pari a 8,7 miliardi di euro e ha come fine ultimo la creazione una rete di contatti e scambi tra la popolazione lungo i confini, per perseguire la coesione economica e sociale.

Esso si articola in tre tipologie di programmi:

a. cooperazione transfrontaliera (6,44 miliardi di euro), b. cooperazione transnazionale (1,83 miliardi di euro), c. cooperazione interregionale (445 milioni di euro).

La cooperazione transfrontaliera sostiene lo sviluppo di attività economiche e sociali tra aree geografiche confinanti con lo scopo di "colmare le lacune" sorte tra diverse aree confinanti. I progetti finanziati da tale programma

verteranno su settori quali infrastrutture, mercato, servizi, cultura o altri, volti a

far cooperare attori di diversi settori per risolvere problematiche congiunte al territorio confinario. In questo senso, i progetti finanziati da tali operazioni saranno destinati allo sviluppo delle PMI e del turismo, lo scambio culturale nonché quello commerciale, la gestione congiunta delle risorse naturali, la condivisione delle infrastrutture, la cooperazione nel settore amministrativo e la comunicazione tra le aree confinanti in senso lato. In altre parole, la Decisione del Consiglio del 6 ottobre 2006, sottolinea che l’obiettivo “cooperazione” consiste nel promuovere una maggiore integrazione del territorio dell’Unione in ogni suo aspetto, favorendo uno sviluppo bilanciato e sostenibile delle macro-regioni e riducendo l’effetto “barriera” attraverso lo strumento della

cooperazione transfrontaliera e lo scambio di buone pratiche.

Le priorità in seno a tale cooperazione sono quelle, in primis, di rendere gli Stati membri, le regioni e le città più attrattive migliorando l’accessibilità, fornendo servizi di qualità e salvaguardando le potenzialità dell’ambiente; in secondo luogo quelle di promuovere l’innovazione, l’imprenditorialità e lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza attraverso lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, includendo le nuove tecnologie di informazione e comunicazione; infine, creare nuove e migliori occupazioni, attraendo un maggior numero di persone verso il mercato del lavoro e le attività imprenditoriali, migliorando l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese ed aumentando gli investimenti sul capitale umano (Commissione delle comunità europee, 2007: 40).

Cartina del programma di cooperazione transfrontaliera in Europa70

Queste operazioni hanno lo scopo di diminuire l’impatto del confine soprattutto tra la popolazione dell’area confinaria e di raggiungere quella che viene chiamata coesione economica e sociale. In altre parole la cooperazione transfrontaliera in Europa è destinata ad invogliare le realtà di confine a risolvere i problemi comuni in maniera congiunta.

Gli altri due programmi dell’Obiettivo 3, la cooperazione transnazionale e Interregionale, riguardano aspetti di più ampia portata e non riguardano

direttamente le popolazioni di confine.

La cooperazione transnazionale, sostiene prevalentemente l´innovazione tecnologica, l´ambiente e la prevenzione dei rischi, la mobilità, lo sviluppo

urbano sostenibile.

La cooperazione interregionale riguarda, invece, due temi: l´innovazione e l´economia della conoscenza; l´ambiente e la prevenzione dei rischi. Il

programma riguarda tutto il territorio europeo.

Questi programmi sono gestiti da Autorità appositamente individuate e situate in diversi paesi europei. Strettamente collegati alla cooperazione territoriale europea sono le relazioni esterne con i paesi dell’area balcanica e con i territori della sponda Sud del Mediterraneo. Per queste aree sono

operativi specifici strumenti finanziari europei istituiti nell’ambito della Politica di preadesione (IPA) e di vicinato (ENPI).

Altri tre programmi a supporto della cooperazione territoriale, sono invece gestiti direttamente dalla Commissione europea:

a. ESPON prevede la realizzazione di studi, raccolta dati e analisi delle tendenze di sviluppo del territorio comunitario;

b. INTERACT finanzia azioni per migliorare e armonizzare strumenti e procedure di gestione dei programmi della cooperazione

territoriale europea;

c. URBACT promuove scambi di esperienze per diffondere le buone prassi sui temi dello sviluppo urbano sostenibile; a questi si

aggiunge l’iniziativa REGIONS FOR ECONOMIC CHANGE volta a promuovere lo scambio delle migliori pratiche in materia di innovazione tra le Regioni europee.

Nel documento UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE (pagine 45-49)