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Città sottili Un programma ambizioso

3.2 I progetti di accompagnamento

3.2.1 Il progetto Anglunipè

Il progetto Anglunipè costituisce la fase iniziale del programma Città Sottili. Viene attuato dalla cooperativa sociale “Il Simbolo”, esso nasce nel 2001 e viene finanziato dai fondi del Capitale Sociale e prosegue nel 2002 nell’ambito del Piano di Zona.

Si rivolge principalmente alle famiglie dei campi e interviene sulle problematiche relative a salute, lavoro, legalità.

L’obiettivo principale del progetto è quello di fornire ai cittadini rom gli strumenti necessari per l’utilizzo dei vari servizi e delle opportunità presenti sul territorio, favorendo quindi l’accesso ai diritti di cittadinanza.

Le principali attività del progetto sono*!:

- Il lavoro di relazione con le famiglie rom - La raccolta e l’analisi dei bisogni

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91 Società della Salute zona pisana, USL 5 Pisa, Comune di Pisa, “Le Città Sottili”. Programma della

Città di Pisa con la comunità rom del territorio 2002-2007. Sintesi del Programma, Pisa, giugno 2007 p.

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)$" - L’informazione ed invio e accompagnamento ai servizi

- Mediazione

- La mappatura e il censimento degli insediamenti rom - Il sostegno al protagonismo dei cittadini rom

- La collaborazione con il Centro di informazione e Consulenza Stranieri del Comune

- La programmazione delle attività del programma Città Sottili

Le attività principali portate avanti con tale progetto sono*#:

- La mappatura e il censimento. È infatti agli operatori del progetto Anglunipè che viene chiesto di mappare gli insediamenti e occuparsi del censimento dei cittadini rom durante i mesi Luglio, Agosto e Settembre 2002.

- Lo sportello di ascolto aperto due pomeriggi alla settimana presso la sede della Società della Salute. I principali ambiti di intervento dello sportello sono la sanità, il lavoro, la scuola, la legalità e l’abitazione.

- Interventi negli insediamenti con cadenza bisettimanale o settimanale a seconda della dimensione dell’insediamento per svolgere attività di monitoraggio, raccolta dei bisogni e accompagnamento ai servizi.

- Microprogettualità. Vengono portate avanti due campagne, una per la vaccinazione obbligatoria e una di informazione per la ricerca del lavoro. """"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""

92 Zona sociosanitaria pisana, Il progetto "Anglunipè". Aspetti fondamentali, 2003. "

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Vengono attivati alcuni laboratori per l’acquisizione degli elementi di base per poter sostenere l’esame del patentino e della patente, e uno per l’utilizzo del computer.

Uno degli aspetti fondamentali su cui lavora il progetto Anglunipè è quello relativo all’ambito legale. La legalità ha sempre rappresentato infatti un requisito indispensabile per il buon funzionamento del programma.

La regolarizzazione permette di “attutire” l’emergenza, ed è in questo senso che il progetto si muove. Le emergenze logorano gli operatori e rappresentano una criticità per la buona riuscita del programma*$. Con Anglunipè si vuole superare l’ottica assistenzialistica e promuovere invece percorsi pensati e progettati specifici per ciascuna famiglia e ciascun individuo.

Altra area di intervento problematica ma fondamentale è quella lavorativa. Anglunipè ha il compito di accompagnare e sostenere i cittadini rom nei regolari percorsi di inserimento lavorativo, tentando di ridurre il ricorso al lavoro nero o all’elemosina. Dal punto di vista del progetto Città Sottili è estremamente importante che per lo meno i capofamiglia trovino lavoro, perché questo permette loro di pagare gli affitti delle case, le bollette, e raggiungere l’autosufficienza economica.

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93 Società della Salute zona pisana, USL 5 Pisa, Comune di Pisa, “Le Città Sottili”. Programma della

Città di Pisa con la comunità rom del territorio 2002-2007. Sintesi del Programma, Pisa, giugno 2007, p.

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)&" Per quanto riguarda l’ambito sanitario l’obiettivo di Anglunipè è quello di favorire l’informazione sui servizi esistenti ed il loro corretto utilizzo con una specifica attenzione al settore materno - infantile. Gli sforzi degli operatori sono sempre andati nella direzione della sensibilizzazione delle famiglie e delle persone sui temi della prevenzione, della profilassi e della promozione dell’autonomia dei singoli nell’utilizzo dei servizi e nella cura della propria salute. Sono state svolte attività di mediazione al fine di potenziare il ricorso al medico di famiglia anziché al Pronto Soccorso.

Vengono creati percorsi di sostegno per persone affette da particolari patologie. Il progetto Anglunipè si è concluso nel 2011.

Se è vero che è stato un progetto prezioso grazie ai continui contatti fra gli operatori e la comunità rom, è anche vero che nell’arco degli anni sono emerse delle criticità di non poco conto.

L’ambito lavorativo è stato quello in cui il progetto Anglunipè ha trovato maggiori difficoltà. Infatti al 2005 il tasso di disoccupazione era ancora molto alto. A questo proposito, sono stati ostacolo rilevanti la diffidenza di gran parte dei datori di lavoro e la questione dei permessi di soggiorno, che la Questura ha progressivamente ritardato*% a rilasciare, e in mancanza dei quali era e resta impossibile trovare un lavoro regolare.

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94 Secondo l’Assessore Macaluso, la collaborazione fra il Comune, la USL 4 e la Questura per la regolarizzazione della posizione giuridica dei rom inseriti nel progetto ha inizialmente prodotto ottimi risultati, ma ha poi subito un rallentamento e infine un vero e proprio blocco: “Le pratiche dei rom interessati al progetto hanno finito per essere addirittura penalizzate perché lasciate in sospeso in attesa di una ridefinizione dell’accordo preso. Questo ha comportato il verificarsi di una serie di conseguenze negative che, in alcuni casi, hanno vanificato il lavoro svolto nell’ambito

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La disoccupazione è soprattutto femminile, anche perché, a fronte di un numero di figli solitamente elevato, spetta solo alle donne il compito di accudire la prole e occuparsi della casa. Inoltre la stragrande maggioranza delle donne rom non possiede la patente e proprio a questo proposito il progetto ha cercato di attuare una convenzione con alcune scuole guida per permettere alle donne che lo desiderano di prendere la patente con agevolazioni economiche. A ciò si aggiunge il fatto che l’attuale momento di crisi economica non facilita i percorsi di inserimento lavorativo.

Non ci sono dati aggiornati al 2011 che riguardino l’inserimento lavorativo delle persone prese in carico.

Altra criticità, riscontrata sin dal 2003, è il notevole affaticamento degli operatori che sono costretti a lavorare in una situazione di costante emergenza in seguito alla chiusura, disposta dall’autorità giudiziaria, degli insediamenti di Calambrone e San Biagio. Il dover lavorare in situazione d’emergenza ha portato alla necessità di prendere delle decisioni in maniera rapida senza la possibilità di consultare la comunità rom*&.

I membri della comunità si sono visti progressivamente messi da parte.

L’apertura del villaggio di Coltano e la contemporanea diminuzione delle risorse ha infine comportato una crescente mole di attività di tipo tecnico, burocratico e

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del progetto. Sono state infatti perdute diverse possibilità occupazionali a causa del ritardo nella consegna dei permessi di soggiorno.” Cfr. Carlo Macaluso, Intervento al Consiglio Comunale di Pisa, Novembre 2003 p. 42.

95 Cfr. M. Verardi, Tesi di Master universitario di I° livello in “Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi”, Le politiche dell’accoglienza dei Rom a Pisa e il ruolo dell’educatore. Il caso del

programma “le Città Sottili”, 2005-2006.

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)(" amministrativo, a discapito delle attività educative e di relazione che hanno sempre rappresentato le fondamenta di Anglunipè.

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